Terapia bipolare
Gentili dottori,
Vi scrivo perchè spero possiate dare una risposta a questi miei dubbi. Sono in cura per un disturbo bipolare, anche se precisamente, con sincerità, non so ancora di che tipo, tipo I o II. Comunque fatto sta che seguo una terapia decisamente corposa: ben sei farmaci, due antipsicotici valproato, litio e gabapentin. Ho sempre più la possibilità di parlare con gente che è stata diagnosticata come bipolare, ma ravviso sempre il fatto che la loro terapia li tiene compensati in "poche mosse", in media con due o tre farmaci riescono. Adesso ho esposto questo mio dubbio allo psichiatra proprio pochi giorni fa a colloquio e mi ha risposto dicendomi che essendo stato io curato per ben sei anni male, e cioè con abbondanti somministrazioni di antidepressivi, questo ha reso il decorso più instabile e ci vorrà molto tempo perchè la situazione si aggiusti e il numero dei farmaci è adeguato, è plausibile questa teoria? Inoltre secondo lui soffrirei anche di un discreto grado di ossessività e compulsività tale da creare comunque non solo dei tratti ossessivi ma una vera e propria comorbilità, pertanto ho iniziato a seguire una terapia cognitivo comportamentale. E' possibile invece, questa seconda teoria, cioè che questa comorbilità renda più tumultuoso il decorso creando più fasi down? E' possibile invece, in terza battuta, che la diagnosi non sia del tutto giusta e, parole sue, lui non ha ancora capito se sono un forte ossessivo o uno psicotico. In questo caso, nel caso in cui le oscillazioni, che comunque ci sono, si unissero a comportamenti psicotici, questo mutasse la diagnosi in schizoaffettivo ed allora si giustificherebbe anche la presenza di più di un antipsicotico, oltre al fatto che ho risposto sempre bene a questo tipo di farmaci? Sinceramente è stato abbastanza frustrante oggi sapere che un mio amico che è visibilmente compensato dalla terapia e che non riferisce ricadute da anni, venire a sapere che è in cura con "appena" 400mg di tegretol e 400mg di seroquel: parliamo di un ragazzo affetto da bipolarismo di tipo I, neanche II..io il seroquel, dopo l'ultimo aggiustamento l'ho a 750mg!! In ogni caso mi rendo conto che effettivamente potrebbe essere come ipotizzato al punto 1, cioè le passate terapie antidepressive hanno reso il decorso particolarmente tumultuoso, cosa che a onor del vero non si è verificata con questo ragazzo, il quale è stato da subito messo in cura con i farmaci appropriati. Quello che mi chiedevo infine è, posso svolgere tutte le attività che voglio o devo limitarmi sapendo che una ricaduta incorrerà anche a breve magari, me ne posso "fregare" oppure è il caso di evitare? Nel ringraziarvi come al solito per l'attenzione, cordialmente.
Vi scrivo perchè spero possiate dare una risposta a questi miei dubbi. Sono in cura per un disturbo bipolare, anche se precisamente, con sincerità, non so ancora di che tipo, tipo I o II. Comunque fatto sta che seguo una terapia decisamente corposa: ben sei farmaci, due antipsicotici valproato, litio e gabapentin. Ho sempre più la possibilità di parlare con gente che è stata diagnosticata come bipolare, ma ravviso sempre il fatto che la loro terapia li tiene compensati in "poche mosse", in media con due o tre farmaci riescono. Adesso ho esposto questo mio dubbio allo psichiatra proprio pochi giorni fa a colloquio e mi ha risposto dicendomi che essendo stato io curato per ben sei anni male, e cioè con abbondanti somministrazioni di antidepressivi, questo ha reso il decorso più instabile e ci vorrà molto tempo perchè la situazione si aggiusti e il numero dei farmaci è adeguato, è plausibile questa teoria? Inoltre secondo lui soffrirei anche di un discreto grado di ossessività e compulsività tale da creare comunque non solo dei tratti ossessivi ma una vera e propria comorbilità, pertanto ho iniziato a seguire una terapia cognitivo comportamentale. E' possibile invece, questa seconda teoria, cioè che questa comorbilità renda più tumultuoso il decorso creando più fasi down? E' possibile invece, in terza battuta, che la diagnosi non sia del tutto giusta e, parole sue, lui non ha ancora capito se sono un forte ossessivo o uno psicotico. In questo caso, nel caso in cui le oscillazioni, che comunque ci sono, si unissero a comportamenti psicotici, questo mutasse la diagnosi in schizoaffettivo ed allora si giustificherebbe anche la presenza di più di un antipsicotico, oltre al fatto che ho risposto sempre bene a questo tipo di farmaci? Sinceramente è stato abbastanza frustrante oggi sapere che un mio amico che è visibilmente compensato dalla terapia e che non riferisce ricadute da anni, venire a sapere che è in cura con "appena" 400mg di tegretol e 400mg di seroquel: parliamo di un ragazzo affetto da bipolarismo di tipo I, neanche II..io il seroquel, dopo l'ultimo aggiustamento l'ho a 750mg!! In ogni caso mi rendo conto che effettivamente potrebbe essere come ipotizzato al punto 1, cioè le passate terapie antidepressive hanno reso il decorso particolarmente tumultuoso, cosa che a onor del vero non si è verificata con questo ragazzo, il quale è stato da subito messo in cura con i farmaci appropriati. Quello che mi chiedevo infine è, posso svolgere tutte le attività che voglio o devo limitarmi sapendo che una ricaduta incorrerà anche a breve magari, me ne posso "fregare" oppure è il caso di evitare? Nel ringraziarvi come al solito per l'attenzione, cordialmente.
[#1]
La sua richiesta è simile a quella di un altro utente che ha ricevuto recentemente gli stessi aggiustamenti posologici.
Non è consentito aver più di un account utente.
Qualora fosse effettivamente in possesso di più account utente è pregato di lasciarne attivo solo uno è fare le domande solo con quell'account.
Per ricevere risposta, chiarisca primariamente questa condizione.
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Per ricevere risposta, chiarisca primariamente questa condizione.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.7k visite dal 08/11/2015.
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Approfondimento su Disturbo bipolare
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