Ossessione musica nel cervello

Buongiorno Dottori, avrei piacere di sottoporvi la mia situazione psicologica, da circa un annetto vivo momenti durante la giornata (che durano anche molto, ripetuti) in cui mi saltano alla mente all'improvviso, senza il mio apparente controllo, musiche (spesso sempre la stessa, ossessiva); è coinciso, l'inizio, con un forte stress lavorativo, una forte delusione dovuta al mancato rinnovo di un contratto per cui ho sudato "le sette camicie" (son precaria da quattro anni).
La musica la percepisco da "dentro di me", non riesco a frenarla, mi compare quando parlo con la gente (infastidendomi non poco, ma cerco di conviverci), mentre passeggio "tranquilla", durante una lettura, parrebbe invece attenuarsi quando son impegnata a guardare un film che mi appassioni.
Mi sveglio alla mattina con il pensiero "oggi come starò?, vivrò le solite maledette cose?" e via!! presto si riprende!!
A volte cerco di ascoltare musica differente per scacciarla dalla mente, riesco nell'intento ma poi..siamo punto a capo!
Mi son sottoposta a cinque sedute da uno specialista in psicoterapia (medico psichiatra) specializzato in terapia strategica a breve termine, il quale non mi ha diagnosticato nessun disturbo psichiatrico di "rilievo" bensì avrebbe catalogato i miei disturbi in "loop mentali" chiaramente "circolari"; mi ha consigliato di cercare di interrompere il circolo vizioso con delle strategie specifiche.
Non ha mai parlato di "disturbo ossessivo", si è semplicemente limitato a definire la mia mente "un po' ossessiva", orientata all'analisi, complice anche il mio percorso di studi (ormai terminato da un pezzo), son laureata in psicologia sociale e del lavoro.
L'esito non è stato completamente soddisfacente anzi, il problema si ripresenta tutt'ora (faccio una breve precisazione, due mesi fa son diventata mamma, non ho potuto quindi assumere nessun farmaco; è stata una gravidanza logorata dal mio disturbo, non chiedetemi come abbia fatto a portarla a termine...più di qualche volta mi veniva da "spararmi")
Il mio medico peraltro non mi ha prescritto alcun farmaco (ok ero in gravidanza) e tende a nutrire una certa "antipatia" per le cure farmacologiche, quindi non saprei se in condizioni di "normalità" me ne avrebbe somministrati.
Sinceramente pensavo e speravo di uscirne da un bel pezzo, ed invece!! son sconfortata, ogni giorno auspico di star meglio, non riesco più a ritrovare me stessa del tutto; non ho mai sofferto per un problema simile, di musica ne ho ascoltata a fiumi e fin da piccola, infatti rappresenta pure una delle mie passioni (da un pezzo inizio un po ad "odiarla" ).
La mia domanda è come si esce da questo disturbo? cerco di dire a me stessa che sia normale "sentire musiche" e di spezzare il circolo vizioso ma non vedo grandi cambiamenti!! Che consiglio mi date? Necessito la somministrazione di qualche farmaco, a tal proposito cosa farebbe il mio caso?

Grazie per la disponibilità e buona giornata
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
In presenza di un sintomo così disturbante la possibilità di un trattamento farmacologico può essere auspicabile.

Tali trattamenti consentono di ridurre la sintomatologia in modo efficace i disturbi, in presenza di una diagnosi appropriata che ne richieda l'utilizzo.

Eventualmente, può essere associato un trattamento psicoterapeutico in condizioni di eleggibilità.

Per il trattamento deve fare riferimento ad uno specialista di persona.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Utente
Utente
La ringrazio Dottore per la tempestiva risposta, oggi mi reco dal medico di base per farmi consigliare un altro specialista; le volevo chiedere, si ipotizzi che prenderò il farmaco a me più adeguato per diverso tempo, quando lo sospenderò probabilmente i miei problemi torneranno, vero? non credo che il farmaco guarisca il problema quanto, per dire, un'aspirina risollevi fino a rotale guarigione uno stato infiammatorio del corpo.
Di che disturbo, secondo Lei, soffro? mi son fatta dell'auto-analisi e secondo il mio punto di vista può trattarsi di un disturbo ossessivo-compulsivo.

grazie ancora
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Se il farmaco è assunto a dosi adeguate e per il tempo necessario (circa un anno, dipende dalla risposta individuale) l'effetto è realmente curativo, il cervello "impara" a vivere senza il sintomo, si creano nuove connessioni cerebrali, nuovi schemi di risposta (che è anche quello che succede nella psicoterapia quando funziona, solo che in questo caso il risultato è più rapido).
Il "modello aspirina" vale per gli ansiolitici, come le benzodiazepine, non con gli SSRI o altri farmaci efficaci su disturbi di tipo ossessivo come il suo (diagnosi a distanza, come sa, non si possono fare).
Cerchi di pensare positivamente e di trovare uno specialista che le ispiri fiducia.

Franca Scapellato

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Sono d'accordo con quanto riferito dalla collega Scapellato, una terapia efficace potrà essere risolutiva del sintomo.

Generalmente questo tipo di disturbi appartengono alla sfera dei disturbi d'ansia, con differenti componenti intrinseche.
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Utente
Utente
Grazie per le risposte
Settimana scorsa son stata da un medico psico-terapeuta, il quale (a differenza dell'altro) mi ha diagnosticato un disturbo ossessivo, pur notando che mi senta depressa (a causa del disturbo che non riesco ad eliminare) non mi ha prescritto alcun farmaco; il suo consiglio si è ridotto ad un "non ascolti le musiche che le saltano per la testa, ci riesce si.." (cosa che cerco di fare da un anno, bene o male). Non son stata molto soddisfatta, vi chiedo un consulto al volo, gentilmente, ho iniziato a prender lo Zoloft (cosa comunicata al medico, che non condivide ma "approva" se ne sento il bisogno) 100 mg al giorno da circa due settimane (son partita con 25-50), secondo voi è un farmaco ideale per il disturbo ossessivo-complusivo? lo assumereste a dosi maggiori? c'è speranza che possa aiutarmi? esiste un farmaco più specifico ancora?

vi ringrazio
saluti
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Ma la prescrizione di zoloft da chi è stata fatta?

Lo psicoterapeuta da cui è andata è medico, pischiatra o psicologo?
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Utente
Utente
Buonasera Dottori,
vi aggiorno sulla mia situazione psicologica ad oggi, ringraziandovi sin da subito per la disponibilità nel leggermi.
Da un anno ho il problema delle musichette molto ricorrenti ed ossessive nella testa, le sento in qualsiasi istante ed anche quando parlo con la gente (da dentro di me, le percepisco come fastidiose ed intrusive)
Son stata in cura da un medico psicoterapeuta il quale mi ha prescritto lo zoloft (questo ad inizio novembre) iniziato con 25 mg per poi raggiungere i 50 mg e poi i 75 mg, il medico pur vedendo a distanza di tempo che non ottenessi buoni risultati mi ha assicurato che un possibile incremento del dosaggio non avrebbe portato ad alcun miglioramento! e quindi mi ha abbandonata per un mesetto a 75 mg. Faccio presente che il consiglio terapeutico, la linea d'azione da lui prevista per combattere il disturbo è stata: "le senti? non farci caso, lasciale dove sono", ignorando quanto difficile se non impossibile mi sia risultato questo tentativo di approccio al problema. Non ho raggiunto un benché minimo miglioramento.
Dopodiché abbiamo cercato di rivedere la cura farmacologica, la dose di zoloft è stata aumentata a 100 mg. Risultati inconsistenti.
Non avendo più alcuna fiducia in questo medico ho deciso di interrompere la terapia e di cercare qualche altro specialista.
Nel frattempo mi sono rivolta al medico di base il quale mi ha detto che l'effetto anti ossessivo in farmaci come lo zoloft si raggiunga con una dose che sia prossima a quella massima. Da un due settimane prendo l'antidepressivo a 200 mg, ma ancora una volta non noto esiti costanti positivi.
Secondo Voi il massimo dosaggio va assunto per ancora del tempo prima di poter percepire il miglioramento del disturbo? o posso rientrare in quelle casistiche di resistenza dell'effetto al farmaco? ( lo prendo dal 3 Novembre come da dosi citate sopra).
In abbinamento possono essere efficaci un tot di gocce di lexotan o En?
se mi verrà cambiato 'antidepressivo, uno è complementare all'altro? e forse è necessario un'altra tipologia di farmaci, tipo la Clomipramina?
Son molto scoraggiata, avevo aspettative decisamente diverse, sembra un tunnel infinito da cui non se ne esce.
La mia vita ha mille motivi per esser felice e ben vissuta, ma devo fare i conti con questo disagio che non mi da pace e che interferisce con la mia esistenza.
Temo di dover vivere così per sempre
Mi date gentilmente qualche consiglio? sapete indicarmi qualche specialista in provincia di venezia, padova o treviso?

Ora ho affrontato una prima visita da una psicologa psicoterapeuta specialista in terapia strategica breve, perché leggo occorra un gran lavoro interiore in questo tipo di problemi e di non far tanto affidamento ad i armaci. Ma penso che faccia a mio caso un psichiatra.
Secondo voi si tratta di una manifestazione di forte ansia? mi si è innescato un meccanismo chiaramente circolare.

Grazie per l'attenzione


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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Il dosaggio che doveva essere raggiunto è stato raggiunto solo da poco tempo per cui deve attendere i benefici terapeutici ed eventualmente potrà essere considerata una variazione qualora non dovesse funzionare.

Non è automatico che debba esserci un "lavoro interiore" soprattutto nel suo caso in quanto rimuginare sui sintomi può creare ulteriori difficoltà.

Lo psichiatra resta lo specialista di riferimento.
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Utente
Utente
Grazie Dottor Ruggiero,
quindi attendo secondo Lei quanto ancora? un altro mesetto al massimo dosaggio?
Ma come mai il cervello si inceppa in questo modo? lei di che idea è?
il medico che ho frequentato mi ha detto che sono biologicamente predisposta (per via dei circuiti cerebrali) e che non avrò scampo definitivamente dal disturbo, dovrò conviverci.
A sentire quello che dico, mi conferma che son affetta da disturbo ossessivo?
la guarigione totale è possibile? (c'è chi parla di uno squilibrio della serotonina, quindi la vedo dura!)
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Un disturbo ossessivo è curabile e trattabile anche nel lungo periodo con una remissione sintomatologica soddisfacente.

La persistenza di un trattamento va valutato di volta in volta.

Deve attendere almeno 4 settimane.
[#11]
Utente
Utente
Buongiorno gentili Dottori, demoralizzata perché non ho risolto ancora il mio disturbo (che dura da due anni, quasi) sono qui nuovamente a scrivervi.
Come già accennato nei post precedenti soffro di questi "dischi nel cervello" alle volte incessanti, che mi logorano, mi spengono, mi consumano, mi demoralizzano. La musica continuo a sentirla da dentro di me (non so dirvi se sono io a canticchiare mentalmente o se ascolto una sorta di "versione originale" del brano), non ho mai avuto manifestazioni tipiche della schizofrenia con voci dall'esterno.
E' incredibile come in questi due lunghi anni nonostante abbia consultato 4 professionisti, tre psichiatri e una psicologa, non sia ancora venuta a capo decorosamente a questo problema.
A tal punto che mi domando se il mio caso sia incurabile o di una certa rarità, domande credo lecite.
Venendo alle terapie farmacologiche che mi sono state prescritte, ho preso per più di un anno lo Zoloft (per un lungo periodo anche al massimo dosaggio), non mi è servito a molto, anzi. (da quanto compreso per le sindromi ossessive l'antidepressivo rappresenta il farmaco d'elezione, evidentemente non calza il mio caso)
Rivolgendomi all'ultima dottoressa, psichiatra specializzata in farmacologia clinica (lunga carriera ospedaliera e universitaria), mi sono sentita dire che non abbia mai trattato un disturbo come il mio, secondo lei non si tratta di una sindrome ansiosa e, con la partecipazione della collega neurologa, mi ha prescritto due esami: EEG e risonanza magnetica con e senza contrasto.
Il primo esame ha dato il seguente esito: "modeste anomalie lente, talora a carattere parossistico sulle derivazioni fronto-centrali di sinistra, su ritmo di fondo entro i limiti di norma". La risonanza è andata bene, nessuna anomalia. Le due dottoresse hanno quindi ipotizzato che io possa essere affetta da epilessia focale e quindi hanno deciso di curarmi per esclusione, mi è stato prescritto il depakin, lo stabilizzatore dell'umore - anti/epilettico, lo prendo da un mese e mezzo, inizialmente 600 mg, ora 800 mg al dì (da un 15 20 gg), benefici? irrilevanti, direi inesistenti.
Mi domando innanzitutto se può bastare un EEG unico per ipotizzare un quadro epilettico, ed in secondo luogo se sto procedendo con una terapia corretta, io temo di no.
Non a caso il medico, sentito proprio ieri, ha ammesso di non essere stata in grado di curarmi (cosa evidente) come gli altri tre precedenti. La mia domanda è questa, se l'anti-depressivo non produce effetti, cosa si usa somministrare in casi come i miei? (io questa musica la sento mentre la gente mi parla e parlo, molte volte me la chiamo, apro occhio la mattina ed è la prima cosa che avverto, direi sia cronico il fenomeno); dato il racconto, secondo la vostra esperienza, si tratta di un disturbo ossessivo?
Personalmente ipotizzo un fortissimo stato di ansia, divenuto ingestibile, nonostante abbia riportato la mia opinione al medico non sono stata ascoltata minimamente, secondo Lei non è doc, ora probabilmente direbbe che non è epilessia focale, ma non è manco ansia. Concludo, prendo ogni tanto delle gocce di En che mi sono state prescritte dal medico di base e con questo farmaco sto bene, non è forse il caso di orientare la cura verso le benzodiazepine (conosco bene l effetto di assuefazione, sospensione ecc) o farmaci che sono in grado concretamente di curare l'ansia? non comprendo perché questa strada mi venga completamente privata. Visto che si sta procedendo per esclusione, poi! non dovrò mica farmi ricoverare?!

Scusate la lunghezza del post, ringrazio fin da ora i medici che prenderanno spazio alla mia discussione, spero di ricevere da tutti voi dei validi consigli.

un caro saluto
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Per quanto riguarda il Depakin è importante controllare il livello di farmaco nel sangue, se è basso la terapia non è efficace. L'ipotesi diagnostica di epilessia focale è stata fatta non solo sull'EEG, ma anche sulla sintomatologia (la musica ossessionante nel cervello). E' appunto un'ipotesi, che si basa sull'assunto di considerare la musica un sintomo epilettico. Tra l'altro l'epilessia è spesso un problema di soglia, se non c'è (per fortuna nel suo caso la risonanza magnetica l'ha esclusa) una lesione. Condizioni stressanti possono favorire un primo episodio, e il timore di episodi successivi mantiene il sintomo. Esempio: se cerchiamo di non pensare a un'automobile blu, di escludere assolutamente il pensiero... a che cosa stiamo pensando?
Se interpretiamo la musica come sintomo ossessivo, può essere utile fare un tentativo con la terapia cognitivo-comportamentale, anche se ha già provato con la terapia breve strategica, che però è un'altra cosa.
Una benzodiazepina può essere consigliata per superare l'ansia causata dal sintomo, non è insomma proibita in assoluto, ma non risolve la situazione e il rischio è quello che ben conosce, l'assuefazione e la dipendenza.
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Utente
Utente
La ringrazio Dottoressa Scapellato per la Sua replica, non ho compreso, l'epilessia è un problema di soglia se non c'è lesione, nel senso che può scatenarsi in condizioni di fortissimo stress?
credo che Lei più di molte altre persone incontrate di persona mi abbia capito, è proprio questo il problema "il timore anticipatorio" di rivivere certi episodi, io sospetto di avere un carico di ansia terribile oltre che un meccanismo ormai divenuto automatico nel cervello (un loop vero e proprio), temo di sentire le musichette e finisco per sentirle.
Esiste un farmaco adatto a curare gli stati ansiosi così acuti? credo che un gran ruolo lo giochi l'ansia, intendo alla base. Poi è probabile che il disturbo sia un ossessione.
Se posso farle una domanda ancor più specifica, casi come il mio in letteratura se ne sono visti, sono rari ed incurabili?
Su che famiglia di farmaci si orienterebbe?


Secondo l'ultimo parere medico, il mio caso è rarissimo e gli anti-depressivi non sarebbero adatti (perché eccitano i neuroni, li sollecitano), mi è stato detto con rassegnazione che dovrò abituarmi a vivere in questo modo.
Non mi viene fornita una diagnosi, non conosco la classificazione del disturbo (se faccio riferimento a questo medico).
Secondo lui non è ansia e non è un ossessione, ma non è neanche un principio epilettico, mi chiedo quindi di cosa potrebbe trattarsi....se fosse stato un disturbo legato alla schizofrenia credo sarebbe emerso, come anche la sindrome bipolare e altre malattie mentali.

se Lei ha un centro a cui rivolgermi in qualsiasi regione d'Italia specifico, dove si trattano casistiche come la mia, non esiti a fornirmi qualche suggerimento, grazie


Le chiedo gentilmente un aiuto,
la ringrazio fin da ora per l'attenzione

un saluto











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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Soglia vuol dire una maggiore suscettibilità all'attacco se ci sono le condizioni favorenti, per es un bambino può avere convulsioni febbrili se la temperatura sale oltre un certo livello; nel suo caso c'è quella piccola, modesta rilevazione di onde lente, che potrebbe indicare una particolare suscettibilità, ma sono ipotesi che lasciano il tempo che trovano.
E' importante valutare il livello di sodio valproato (depakin) nel sangue, perché se è basso la terapia non serve e non si può sapere se funziona o no. Se il livello è adeguato e l'effetto non c'è, si valuta col medico cosa fare.
Anche coi limiti di un consulto via web mi sento di escludere schizofrenia e disturbo bipolare. La depressione è reattiva a una situazione molto pesante.
Dato che la musica è importante nella sua vita, non mi sembra tanto strano che invece di pensieri intrusivi senta della musica. Sono stati descritti casi di persone ossessionate da brani musicali, non sono frequentissimi ma neanche rari, e le terapie sono quelle per il disturbo ossessivo: farmacoterapia a dosi alte con antidepressivi (lei ne ha provato uno, ma ce ne sono altri) oppure (o associata) psicoterapia cognitivo-comportamentale. Anche alcuni (almeno due) test per valutare il tipo di personalità potrebbero essere utili.
[#15]
Utente
Utente
Grazie ancora dottoressa è sempre molto esaustiva e grazie per la celere risposta.
Sempre l'ultimo medico sospetta che io sia affetta da "allucinosi o sindrome di Oliver Sacks", neurologo che scrisse "Musicofilia", non so se conosce.
Mi son informata, non c'è ricerca sufficiente in materia, esistono pochi casi al mondo, le cure sono o l'anti epilettico o risperidone, ma non è detto funzionino; non saprei quindi a chi rivolgermi, il suo consiglio è di conviverci.
Esclude sia ansia ed ossessione, lo ha escluso a priori (a differenza degli altri specialisti), ora ipotizza che sia malata di allucinosi di quel tipo.
Non le ho detto che sono affetta da otosclerosi bilaterale, ma di forma lieve (congenita), i casi di pazienti dove questo disturbo ha esordito ha visto persone con problemi di udito, ma da quanto appreso, con una capacità uditiva molto più compromessa della mia, al limite della sordità, se non mi sbaglio.
Cosa ne pensa in merito, si potrebbe giustificare in questo modo il mio disturbo?
[#16]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Non posso mettere in discussione una diagnosi effettuata "dal vero", ma una valutazione della personalità mediante test la farei. Se poi davvero avesse questa sindrome rarissima, potrebbe chiedere un consulto alla più vicina sede universitaria, in neuropsicologia la studierebbero ma la curerebbero pure.
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