Anafranil 25 mg
Gentili dottori,
Sono a riscrivervi perchè il tono dell'umore è ancora deflesso, ormai stabilmente da un mese. Soffro di disturbo bipolare e sono in cura con stabilizzatori del tono dell'umore. Dopo un' iniziale riluttanza a prescrivermi antidepressivi, il mio curante ha optato per l'introduzione di anafranil a 25 mg, unico o forse uno dei pochi farmaci antidepressivi in passato ad avermi fatto bene, sebbene a dosi più alte, fino a un minimo di 50 mg. Per scongiurare il pericolo di un eventuale periodo agitato o di un possibile eccitamento dato dal farmaco, ha detto di cominciare con questa dose nell'eventualità che questa stessa, nonostante molto bassa, mi eviti un possibile eccitamento più probabile a dosi più alte. Nella vostra esperienza e in linea generale, è possibile che questa dose, seppur molto bassa, possa apportare benefici o più in generale un antidepressivo, seppur a dose ridotta, possa apportarne? Ed inoltre è possibile che tenendola comunque bassa in mantenimento oltre ad eventuali benefici, si scongiuri la possibilità di una fase più sopra le righe e che quindi il ragionamento del mio curante sia in linea di massima giusto? Fermo restando che ad un'imminente passaggio ad una fase contropolare avverta immediatamente il mio curante. In attesa di un vostro riscontro, porgo cordiali saluti.
Sono a riscrivervi perchè il tono dell'umore è ancora deflesso, ormai stabilmente da un mese. Soffro di disturbo bipolare e sono in cura con stabilizzatori del tono dell'umore. Dopo un' iniziale riluttanza a prescrivermi antidepressivi, il mio curante ha optato per l'introduzione di anafranil a 25 mg, unico o forse uno dei pochi farmaci antidepressivi in passato ad avermi fatto bene, sebbene a dosi più alte, fino a un minimo di 50 mg. Per scongiurare il pericolo di un eventuale periodo agitato o di un possibile eccitamento dato dal farmaco, ha detto di cominciare con questa dose nell'eventualità che questa stessa, nonostante molto bassa, mi eviti un possibile eccitamento più probabile a dosi più alte. Nella vostra esperienza e in linea generale, è possibile che questa dose, seppur molto bassa, possa apportare benefici o più in generale un antidepressivo, seppur a dose ridotta, possa apportarne? Ed inoltre è possibile che tenendola comunque bassa in mantenimento oltre ad eventuali benefici, si scongiuri la possibilità di una fase più sopra le righe e che quindi il ragionamento del mio curante sia in linea di massima giusto? Fermo restando che ad un'imminente passaggio ad una fase contropolare avverta immediatamente il mio curante. In attesa di un vostro riscontro, porgo cordiali saluti.
[#1]
SI
SI
Il problema è la sua poca fiducia nel suo medico?
Certo è difficile vivere con una psicosi bipolare, che produce sbalzi tanto diversi quanto improvvisi, talvolta, ma di solito durano al massimo sei mesi, mentre le terapie possono o evitare e ridurre l'alternarsi delle crisi, o ridurne l'intensità e la durata.
Si considera però di almeno due mesi un successo nei confronti delle terapie contro ognuna delle fasi e purtroppo il rischio soggettivo di andare in controfase è decisamente possibile.
Di solito per ridurre il rischio di fase, la durata, la gravità ed il rischio di passaggio alla contro fase, si utilizza un regolatore del tono nell'umore, ma immagino che lei non ne abbia parlato, per brevità.
SI
Il problema è la sua poca fiducia nel suo medico?
Certo è difficile vivere con una psicosi bipolare, che produce sbalzi tanto diversi quanto improvvisi, talvolta, ma di solito durano al massimo sei mesi, mentre le terapie possono o evitare e ridurre l'alternarsi delle crisi, o ridurne l'intensità e la durata.
Si considera però di almeno due mesi un successo nei confronti delle terapie contro ognuna delle fasi e purtroppo il rischio soggettivo di andare in controfase è decisamente possibile.
Di solito per ridurre il rischio di fase, la durata, la gravità ed il rischio di passaggio alla contro fase, si utilizza un regolatore del tono nell'umore, ma immagino che lei non ne abbia parlato, per brevità.
Dr. Manlio Converti
[#2]
Utente
Gentile dott. Converti,
Si, utilizzo a dire la verità più di uno stabilizzatore dell'umore, tra cui il litio e il valproato, tutti e due dosati nel sangue ed entrambi nel range terapeutico. Non ho però ben capito la sua risposta. I due "SI" si riferiscono alle mie domande? Nel senso, una dose bassa scongiurerebbe almeno in parte un episodio ipomaniacale (SI lo scongiurerrebe?) e potrebbe apportare benefici ugualmente (SI)? Non è che non abbia fiducia nel mio medico, ma molti anni di ricadute mi fanno stare sempre in guardia per le possibili fasi contropolari, che inevitabilmente portano ad un periodo depressivo. La ringrazio per la sua attenzione e resto in attesa di un suo chiarimento riguardo la risposta.
Si, utilizzo a dire la verità più di uno stabilizzatore dell'umore, tra cui il litio e il valproato, tutti e due dosati nel sangue ed entrambi nel range terapeutico. Non ho però ben capito la sua risposta. I due "SI" si riferiscono alle mie domande? Nel senso, una dose bassa scongiurerebbe almeno in parte un episodio ipomaniacale (SI lo scongiurerrebe?) e potrebbe apportare benefici ugualmente (SI)? Non è che non abbia fiducia nel mio medico, ma molti anni di ricadute mi fanno stare sempre in guardia per le possibili fasi contropolari, che inevitabilmente portano ad un periodo depressivo. La ringrazio per la sua attenzione e resto in attesa di un suo chiarimento riguardo la risposta.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6.1k visite dal 31/10/2015.
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