Disturbo del sonno e alimentazione

Buonasera.

Provo a spiegare la problematica in maniera semplice ma dettagliata.

Da circa 4 anni ho sviluppato una problematica, grave per come la vedo, inerente l'alimentazione.
Come potete vedere dalle mie caratteristiche non sono magro ma comunque nemmeno una balena, questo per farvi intendere che comunque mangio più del normale insomma.
Il problema però non è la normale alimentazione diurna, che pur non regolare, è comunque nei limiti, il problema è una immotivata alimentazione notturna.
Vi spiego meglio, vado a dormire, mi addormento e tempo diciamo 1 ora mi alzo e vado a mangiare, il problema è la totale perdita di controllo e di coscienza su quello che sto facendo, non ho freni ne facoltà, vedo cio che faccio ma senza avere le forze di interrompere.
Come si può capire è un atto che non deriva dalla mia volontà, è normale che non interromperei mai il mio sonno per svegliarmi ed andare a mangiare, è evidente che il problema è di natura psicologica ed inconscia.
Ora, come mi è stato gia consigliato, ho gia parlato con una psicologa di quanto mi accade ma senza risultati se non quello di aver capito, più o meno, il processo inconscio e l'impossibilità a porre un freno sul momento.
Sono più snervato di prima e incazzato (perdonatemi) poichè mi è stato più volte ripetuto che avrei dovuto capire la causa scatenante e pazientare. Ma io non ne ho ne la voglia ne il tempo, mi sto allenando e sto facendo di tutto per migliorare il mio fisico ed il mio aspetto e questo problema non mi permette di raggiungere i risultati che vorrei, mi capite no?
Io vorrei avere una risposta più chiara, vorrei interrompere sin da subito il problema o quantomeno trovare il modo per debellarlo, per uscirne, senza andare inutilmente a tentoni e prolungare la mia agonia.
In questo momento non vorrei nemmeno una risposta sul perchè mi succede tutto questo ma sul Come fare o Cosa fare per affrontare tale problematica in maniera veramente PRATICA.

Vi prego, datemi una via, una strada da intraprendere per affrontare al meglio questo mio problema, centri, cliniche, equipe, esami da eseguire, insomma qualsiasi cosa.
Arrivare a farmi chiudere nella mia camera è qualcosa di assurdo, impedire alla mia famiglia di comprare il cibo per la colazione (perchè di norma è quello che mangio in quei momenti) è assurdo ed egoista.

Aiutatemi.

Saluti.
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

a) le cause scatenanti non sono cause fondamentali, sono solo fattori che scatenano volta per volta le singole crisi, ammesso che ci siano
b) il "processo inconscio" è semplicemente quel meccanismo cerebrale che produce queste abbuffate, non si tratta di pensieri o attività mentali di cui lei non si rende conto, semplicemente un'attività nervosa che non si traduce in pensiero, affetto e azione. Quando questo accade, come evento finale, lei è ben consapevole del tutto.
c) poiché questo potrebbe rientrare in una diagnosi nota e con una cura definita (es. bulimia) le consiglio di chiedere ad uno psichiatra.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Utente
Utente
Salve dottore e grazie della sua risposta.

Le preciso che è assolutamente vero che mi rendo conto dell'abbuffata ma è come se non volessi altro in quel momento e quindi non pongo alcun freno all'atto.

Sul fatto che possa trattarsi di un disturbo chiaro e quindi avere una diagnosi netta e precisa, vorrei chiederle quali sono gli indirizzi più indicati (lei mi ha detto in maniera generale "psichiatra") le soluzioni più giuste e soprattutto più brevi per risolvere il tutto.

Non ce la faccio più a subire questo strazio.

Saluti.
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Sì, quella sensazione di restringimento del campo di coscienza è nota, ed è appunto caratteristica di quei comportamenti dette "abbuffate", che non significa soltanto letteralmente mangiar molto, ma è un particolare stato mentale-comportamentale.

Se per esempio la diagnosi fosse bulimia, c'è una terapia standard che in 1-2 mesi si prevede dia benefici, graduali.
[#4]
Utente
Utente
Grazie ancora dottore.

Mi può indirizzare e/o far capire a chi rivolgermi, consigliarmi un centro adeguato essendo io di Roma.

Un caro saluto.
[#5]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

In generale si tratta di una diagnosi che qualsiasi psichiatra può fare, e comunque il punto di partenza è definire la diagnosi, senza partire solo in maniera mirata su alcuni aspetti o una diagnosi ipotetica. Si fa una visita psichiatrica generale, si definisce la diagnosi. Se poi serve qualcosa di ulteriore, di più specialistico etc sarà il medico a indicarglielo.
[#6]
Utente
Utente
D'accordo dottore, glielo chiedevo poichè io ho gia interpellato una psichiatra che però non mi ha dato una diagnosi precisa ne tanto meno una strategia di risoluzione.

Per questo chiedevo se andasse ricercato un profilo più specifico a tali disturbi.
[#7]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Chieda un secondo parere. Cioè a seguito della visita né diagnosi né prescrizione alcuna ?
[#8]
Utente
Utente
Salve dottore, mi scusi se rispondo solo oggi.

Proverò a richiedere un secondo parere.
In precedenza non avevo chiesto un parere, ma nel mio iter psicologico avevo fatto presente quale fosse il problema, cosa mi capitasse e quale fosse la mia frustrazione, ma le uniche deduzioni che ricevevo a riguardo era che durante il risveglio ho una soglia minima di autocontrollo e per questo motivo mi lascio andare alle abbuffate, oltre questo nulla, mi veniva solo detto che avremmo dovuto lavorare per capire il motivo a monte.
D'accordo ma io il problema ce l'ho ora e devo fermarlo subito, quindi? Cosa faccio?
Devo richiedere questo parere ad un centro specializzato?
Saprebbe indirizzarmi?

Grazie buona giornata.
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