Distimia
Buongiorno, dopo 12 anni di assunzione di Venlafaxina, lo psichiatra, consultato per valutare la sospensione o modifica del farmaco, non ha riscontrato cenni di depressione mettendo in dubbio l'assunzione iniziale per questo motivo. Decisa la sospensione, che è avvenuta gradualmente, non ho risentito in maniera forte della mancanza del farmaco a livello fisico quanto dell'aumento in crescendo della sensazione di "disarmo", di malumore, di bisogno di piangere, non reattività per sfiducia, senso di inutilità e, per ultima, una bella crisi di disperazione!! Da settembre, dopo quel brutto episodio di "disperazione" che mi ha fatto stare molto male, ho seguito il consiglio, più volte rinviato, del mio medico che mi ha convinta che, piuttosto che depressione, il mio è un problema di distimia. Mi ha prescritto Sulamid 50mg. 1 cps. al giorno per almeno 3 confezioni. Ho avuto effetto immediato dallo stesso 1° giorno di assunzione. Bene, ho ritrovato me stessa senza la sensazione di una situazione "pilotata" dal farmaco, ho ritrovato la chiarezza, la lucidità, la razionalità e la mia saggezza che erano sopite. Dopo 2 confezioni ho iniziato a ridurne la dose assumendo, per una settimana, mezza compressa per poter arrivare a chiudere il ciclo previsto. Dopo 5 giorni, però, ho iniziato a sentire arrivare il malumore irrazionale...la scontentezza e un inizio di demotivazione che mi creava disagio emotivo personalmente imbarazzante. Informato il medico mi ha suggerito di riprendere la compressa intera perché probabilmente il corpo non era ancora pronto alla riduzione che avevo iniziato troppo presto. Oggi, dopo qualche giorno, inizio a stare meglio ma la psicologa che mi accompagna in questo periodo mi ha detto che il Sulamid è un farmaco molto forte e, per questo, vorrei sentire il parere del Vs. specialista cui chiedo, gentilmente e se possibile, come valuta l'utilizzo di questo farmaco, per quanto tempo può essere assunto, quanto deve durare la dismissione e se deve considerarsi una "ricaduta" dei sintomi che ne hanno determinato l'assunzione. Ringrazio anticipatamente per l'eventuale consulto e porgo cordiali saluti.
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"piuttosto che depressione, il mio è un problema di distimia. " E' la stessa cosa.
"Dopo 2 confezioni ho iniziato a ridurne la dose assumendo, per una settimana, mezza compressa per poter arrivare a chiudere il ciclo previsto". Non esistono cicli previsti, almeno non di questa brevità.
"a psicologa che mi accompagna in questo periodo mi ha detto che il Sulamid è un farmaco molto forte". A parte il fatto che la psicologa non ha nozioni di farmacologia, direi che anche ammettendo questo linguaggio grossolano come "forte" o non forte, direi che è tra quelli più blandi.
Noto un problema concettuale di fondo: lei aveva due cure: una era quella vecchia (con cui la depressione non c'era), e una nuova (con cui ha avuto un miglioramento rapido, come in genere accade con questo medicinale).
Per quale motivo (non ne vedo alcuno) si stabilisce che le due cure siano da sospendere ? In un caso perché non c'è cenno di depressione (ovvio, sta assumendo una cura, quindi in base a questo ragionamento se uno sta bene si sospende la cura ?). Inoltre, la distimia è una depressione minore, quindi mi pare che si rimanga esattamente nello stesso ambito, e la scelta del sulamid non significa che sia l'unico indicato in questa malattia, forse è l'unico che la riporta come indicazione sul foglietto.
In altre parole: lei ha due cure che si sono dimostrate utili, perché da un certo punto in poi si è ragionato come se non dovesse più prendere una cura antidepressiva con stabilità ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
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E' probabile che non vi fossero segni di depressione perché lei assumeva una terapia efficace per questo disturbo.
Dire che il farmaco era inutile dopo 12 anni appare intempestivo e ridondante.
Dopodiché è stata introdotta una terapia per i suoi disturbi.
Il problema non è quanto sia forte o debole il farmaco, la cui dizione non ha alcun significato specifico, ma il motivo per cui la psicologa disserta su questioni che non sono di sua competenza specifica e non lascia far fare il lavoro allo psichiatra.
Non è detto che lei debba sospendere i farmaci.
Dire che il farmaco era inutile dopo 12 anni appare intempestivo e ridondante.
Dopodiché è stata introdotta una terapia per i suoi disturbi.
Il problema non è quanto sia forte o debole il farmaco, la cui dizione non ha alcun significato specifico, ma il motivo per cui la psicologa disserta su questioni che non sono di sua competenza specifica e non lascia far fare il lavoro allo psichiatra.
Non è detto che lei debba sospendere i farmaci.
https://wa.me/3908251881139
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Utente
Chiedo scusa per la replica incompleta: la sospensione di Efexor, che non è stata concomitante con il Sulamid, è stata decisa dallo psichiatra che riteneva oramai svanito l'effetto del farmaco dato che si stavano riacutizzando il malumore e tutte le emozioni-disagi che ho già elencato durante l'assunzione. Lo stesso specialista ha asserito l'inutilità del farmaco che ha esplicato ed esaurito i suoi effetti durante il 1° anno dall'assunzione. Per quanto attiene al "ciclo" della terapia con Sulamid ho riferito ciò che è stato espresso dal mio medico e la mia posizione di paziente mi ha portato a seguire quella indicazione ad esprimermi in tal senso. Grazie.
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Gentile utente,
Allora si è capito male: " lo psichiatra, consultato per valutare la sospensione o modifica del farmaco, non ha riscontrato cenni di depressione"
Detto così, sembra che lei stesse prendendo efexor e stesse benissimo prima di sospenderlo. In definitiva lo ha preso per 12 anni, presumo stando bene tranne l'ultimo periodo. Che esaurisca l'effetto dopo 1 anno, direi di no.
Qualsiasi terapia funzioni, non ha senso sospenderla dopo poco su una diagnosi del genere. Ritornano i sintomi.
Allora si è capito male: " lo psichiatra, consultato per valutare la sospensione o modifica del farmaco, non ha riscontrato cenni di depressione"
Detto così, sembra che lei stesse prendendo efexor e stesse benissimo prima di sospenderlo. In definitiva lo ha preso per 12 anni, presumo stando bene tranne l'ultimo periodo. Che esaurisca l'effetto dopo 1 anno, direi di no.
Qualsiasi terapia funzioni, non ha senso sospenderla dopo poco su una diagnosi del genere. Ritornano i sintomi.
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Ha anche scritto: "mettendo in dubbio l'assunzione iniziale per questo motivo", che non ha alcun significato clinico. Lei 12 anni prima stava male ed ha assunto un farmaco efficace che non perde potenza entro il primo anno.
Se la partenza dei trattamenti deve essere la previsione di sospensione si espone maggiormente a ricadute in tempi brevi.
Se la partenza dei trattamenti deve essere la previsione di sospensione si espone maggiormente a ricadute in tempi brevi.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 4.9k visite dal 26/10/2015.
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