Confusione sui sentimenti

Salve,
Scrivo perché da qualche mese il mio ormai ex fidanzato, è in cura da una psichiatra per via dei suoi sensi di colpa.
Premetto, ha lasciato la moglie per stare con me e soffre di sensi di colpa nei confronti della figlia.
Spronato da me e dal voler migliorare la qualità della sua vita, della mia e della nostra di coppia, ha iniziato delle sedute di psicoterapia in cui poi ha iniziato una terapia di litio per stabilizzare l'umore altalenante. In tutto questo la psichiatra lo ha sempre esortato a non prendere decisioni di pancia e a scoprire le cose belle della nostra relazione, che fino ad adesso è stata mortificata da sbalzi di umore alternati da "ti amo" a "non so cosa provo".
Ieri, il capolinea: "provo dei sentimenti importanti per te, i più forti che io abbia mai provato per una donna, devastanti, quando stiamo insieme sono felice ma non è come ha detto la psichiatra (cioè che lui ha delle forti paure che tendono ad allontanarlo da me dovute al suo senso di fallimento e alla.sua paura di perdere il controllo, giacché ha una personalità evitante e con uno spropositato autocontrollo) e che lui non vuole stare con me.
Ho provato a farlo.ragionare e ritiene che probabilmente sta sbagliando, ma che per ora sente questo. Insomma, quelli che sono i presupposti per l'inizio di una storia per lui, a confronto di quelle emozioni che provavamo i primi mesi, sono insufficienti. Sino al.giorno prima mi ha detto che mi amava con una potenza devastante e che questo lo spaventava, oggi non è più così. Cosa posso fare? Io dopo tanto appoggiarlo ho ceduto, lui ha tentato di mantenere, come fa sempre, un contatto con me. Con la scusa del sapere come sto, vuol rimanere nella mia vita. Io ho rifiutato, deve capire che nella relazione non c'è solo lui, non ci sono solo i suoi momenti e che queste azioni portano delle conseguenze. Non posso essermi sbagliata, quando lui è sereno mi adora e non mi fa mandare niente...cosa devo fare? Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Una relazione si costruisce tra due persone. Se questo uomo non ha chiari i sentimenti che prova dovrebbe lasciare che decida in modo chiaro cosa fare.

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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Se al suo ex fidanzato è stato prescritto il litio è probabile che soffra di disturbo bipolare. Questa patologia porta a un umore "altalenante", come dice lei, con fasi espansive, durante le quali il paziente è pieno di energia, fa progetti, manifesta affetto per le persone significative,può essere brillante e affascinante. Nelle fasi di depressione invece prevalgono i dubbi, l'affettività è coartata, il paziente si richiude in se stesso, non sembra neanche la stessa persona.
Non è facile vivere con un bipolare, perché sia in una fase che nell'altra al centro c'è lui, e occorre rassegnarsi al ruolo di satellite, pronte a sostenerlo in caso di necessità.
Alcuni bipolari per fortuna loro e dei familiari riescono a raggiungere un equilibrio, sia dell'umore sia dei sentimenti, ma non tutti.
Le consiglio un bel film di qualche anno fa, "Mr Jones", con Richard Gere, che descrive bene la patologia.
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Attivo dal 2012 al 2018
Ex utente
Vi ringrazio per la risposta,

ho due amici psichiatri e anche loro sostengono la tesi della Dott.ssa Scapellato.
Io assisto a dei veri e propri tracolli dell'umore, e più di una volta ho pensato che fosse bipolare. Ha dei momenti in cui è felice, mi adora, mi dice che mi ama e che i sentimenti che prova per me sono devastanti a tal punto che si spaventa.
Poi crolla totalmente, diventa insicuro, si sente freddo e, da quando prende il litio (circa due settimane) sembra quasi che le crisi siano aumentate.
Ieri mi ha detto che nonostante questi sentimenti non si sente di stare con me.
Se non avvertissi l'amore che mi da, lascerei davvero morire questa storia, ma ho come l'impressione che appena e se si stabilizzerà, tutto riprenderà normalmente.
Il mio cruccio è come proteggermi, dato che lo amo e non riesco a negare questi sentimenti.
Abbiamo fatto tanti progetti insieme, persino quello di sposarci. Vorrei capire come posso relazionarmi con lui, senza farmi troppo del male, fintanto che non si stabilizzerà.

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
A mio parere va scissa la questione sentimentale dalla patologia di cui potrebbe soffrire che, tra l'altro, non essendo lei in rapporto di alcun tipo con questo signore non dovrebbe essere di suo interesse.

Un conto è l'amore è tutto quanto ne consegue altro è spiegare che i sentimenti possano essere mossi dalla malattia.

È probabile che questo uomo non sia interessato a continuare una relazione.
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Attivo dal 2012 al 2018
Ex utente
Gentile Dottore, ci siamo lasciati due giorni fa, e nonostante io abbia richiesto esplicitamente di non sentirlo, lui con varie scuse continua a cercarmi. Ha detto che la mia assenza lo fa sentire vuoto e che vorrebbe vedermi. I rapporti ci sono, e lui mi impone la sua presenza.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Ciò non può essere letto in base alla psicopatologia presente.
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Attivo dal 2012 al 2018
Ex utente
Gentili dottori volevo darvi un po' aggiornarti della situazione. Credo di aver ben chiara la situazione. Diciamo che in questi giorni ho avuto modo di vedere, di capire alcuni aspetti che mi erano poco chiari. Abbiamo passato insieme dei giorni in Sardegna e siamo stati davvero bene, giusta predisposizione mentale da parte di entrambi. Ieri poi, con le armi abbassate siamo davvero riusciti a passare del tempo emozionandoci della nostra compagnia, sentirci di nuovo a contatto e felici. Oggi il rientro, oggi é stato come un riportarci alla realtà. Ricadere negli stessi errori, nelle stesse dinamiche. Oggi é stato evidente. É come se percorresse due binari paralleli. Quello sereno, che da frutti, che permette di farci stare bene e quello depressivo, di chiusura, protettivo. Mi ha chiaramente detto che lui quando sta così diventa insicuro su tutto. E che non riesce a capire perché l'istinto sia quello di percorrere una strada che per lui é dolorosa. Io invece ho bene in mente diverse cose. Che il più grosso ostacolo é causato da se stesso, si limita quasi non meritasse o quasi fosse terrorizzato da quella sensazione di libertà che lui stesso ammette di amare. Gli ho detto chiaramente che ad Aprile, a scadenza di contratto, io sto pensando seriamente di tornare in Sardegna, dove mi sento protetta. E vederlo piangere di dolore mi ha dato delle certezze. Il tentativo di allontanarmi l'altro giorno, é stato chiaramente un tentativo che lui ha fatto per tutelarmi da queste dinamiche che lui stesso non comprende (detto da lui).Io gli ho detto una cosa, e so che starò male per questa decisione, ma é giusto per me che sia così: Gli ho chiesto di non volerlo avere nella mia vita fintanto che non prende una strada dritta e la persegue con costanza, perché non posso continuare ad autorizzarlo a queste altalene. Sta male e piange, e forse lo farò anche io. Ma per il momento, visto che qualche giorno fa non ha resistito un giorno intero senza di me, é giusto così. Deve provare chiaramente il dolore di un pugnale al cuore per la mia assenza, esattamente come quello che ha provato l'altro giorno e che lui mi ha detto aver provato. Un mio amico psichiatra sostiene che i sensi di colpa che gli sono stati diagnosticati stanno ancora lavorando legandosi alla sua instabilità emotiva e che, questo gli fa assumere un atteggiamento punitivo verso se stesso. Giacché lui per primo, soffre di questa situazione.
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