Schizofrenia?
Gentili dottori, vi scrivo perché sono preoccupato seriamente per la mia salute mentale. Ho fatto uso per anni di cannabis ma mesi fa, dopo un fortissimo attacco di panico ho smesso definitivamente. Ho iniziato a soffrire di depressione e ansia estrema e finora le cure farmacologiche non hanno dato i risultati sperati. Ho finalmente trovato uno psichiatra nella mia città, il quale,dopo avermi sottoposto al test mpi la scorsa settimana, non ha ancora formulato una diagnosi né prescritto una cura farmacologica. Scrivo perché dopo aver letto di tutto su internet adesso sono terrorizzato dall'idea di essere schizofrenico. Non ho allucinazioni né tanto meno paranoie e manie di grandezza, ho però un totale appiattimento emotivo, ansia e panico costanti, non ho quasi il coraggio di uscire di casa. Lavoro e poi mi richiudo nel mio mondo fatto di rimuginazioni e pensieri al passato, a quando stavo bene e mi sento distrutto perché non riesco più a trovare piacere nelle mie consuete attività, mi limito a soppravvivere e fare il minimo necessario.Cerco disperatamente le mie emozioni perdute, che sembrano riaffiorare solo la sera, mentre durante il giorno ho la testa che non fa altro che ricercare cause e nomi alla mia malattia. Secondo voi si può parlare di schizofrenia?
Cordialmente.
Cordialmente.
[#1]
Gentile Signore,
esiste, in Psichiatria, una ben definita condizione nevrotico-conflittuale caratterizzata da preoccupazione abnorme per la propria salute, ansia associata a depressione, sensazioni somatiche sgradevoli, ricorso incessante (e sempre insoddisfatto..) a medici e medicine e indifferenza per tutto quello che non attiene ai propri malesseri.
Si chiama Ipocondria.
Questi soggetti vivono costantemente nell'incubo della malattia.
La stessa preoccupazione abnorme e il continuo ruminare di "cosa" possa trattarsi, è già, di per sè, "malattia".
I disturbi della sfera emozionale, quali ansia e depressione, sono all'ordine del giorno, così come anche il frequentare assiduamente ambulatori medici e farmacie.
Ecco, se possono escludersi eventuali altre patologie internistiche ( e mi sembra di capire che accertamenti in tal senso sono già stati attuati..) allora (sia pure con molta cautela..) mi sentirei di affermare che Lei soffre, appunto, di manifestazioni ipocondriache.
Pertanto, non pensi alla schizofrenia o ad una eventuale psicosi bipolare nè, tanto meno, stia a "spiare" gli effetti di questo o quel farmaco.
Mantenga una costante presenza con il Suo Psichiatra e abbini alla terapia prescritta farmacologica una buona psicoterapia.
Un saluto
esiste, in Psichiatria, una ben definita condizione nevrotico-conflittuale caratterizzata da preoccupazione abnorme per la propria salute, ansia associata a depressione, sensazioni somatiche sgradevoli, ricorso incessante (e sempre insoddisfatto..) a medici e medicine e indifferenza per tutto quello che non attiene ai propri malesseri.
Si chiama Ipocondria.
Questi soggetti vivono costantemente nell'incubo della malattia.
La stessa preoccupazione abnorme e il continuo ruminare di "cosa" possa trattarsi, è già, di per sè, "malattia".
I disturbi della sfera emozionale, quali ansia e depressione, sono all'ordine del giorno, così come anche il frequentare assiduamente ambulatori medici e farmacie.
Ecco, se possono escludersi eventuali altre patologie internistiche ( e mi sembra di capire che accertamenti in tal senso sono già stati attuati..) allora (sia pure con molta cautela..) mi sentirei di affermare che Lei soffre, appunto, di manifestazioni ipocondriache.
Pertanto, non pensi alla schizofrenia o ad una eventuale psicosi bipolare nè, tanto meno, stia a "spiare" gli effetti di questo o quel farmaco.
Mantenga una costante presenza con il Suo Psichiatra e abbini alla terapia prescritta farmacologica una buona psicoterapia.
Un saluto
Dr. Mario Zampardi
[#2]
Utente
Gentile dottore, grazie innanzitutto per la velocità nella risposta. Sì, a causa dei vari cambiamenti di farmaci, lo psichiatra mi ha consigliato di fare vari accertamenti. Analisi del sangue, RM, TAC, ECG tutti con parametri nella norma. Aspetto la prossima settimana per ricevere da parte dello psichiatra la diagnosi e la conseguente terapia farmacologica. Mi spaventa molto il fatto di non provare le emozioni di prima, per quello temo la schizofrenia. La Sua risposta mi ha comunque estremamente tranquillizzato, anche se lo psichiatra accennava,senza farne una diagnosi perché non avevo ancora effettuato il test mpi, ad una depressione bipolare con episodi maniacali sottosoglia. Spero non si tratti di ciò.
La ringrazio ancora,
Distinti saluti.
La ringrazio ancora,
Distinti saluti.
[#3]
Gentile Signore,
sono del parere che non si tratti di un Disturbo Bipolare (ovviamente con tutti i limiti imposti dalla sola lettura dei suoi sintomi..).
I test somministrati in ambito psichiatrico hanno senz'altro la loro utilità coadiuvante alla diagnosi, ma sono sempre da riguardare ( a mio giudizio) ad un livello inferiore rispetto a quello che si può intuire con l'esperienza clinica e con colloqui protratti. Ripeto, pertanto, quanto già detto.
Più che ai vari tipi di molecole di volta in volta prescritti, rivolga la Sua attenzione ad una buona psicoterapia, che non si identifica con un semplice colloquio ma deve essere supportata da una metodologia specifica che si prefigga di "capire" meglio la Sua struttura interna di personalità.
Ancora un cordiale saluto
sono del parere che non si tratti di un Disturbo Bipolare (ovviamente con tutti i limiti imposti dalla sola lettura dei suoi sintomi..).
I test somministrati in ambito psichiatrico hanno senz'altro la loro utilità coadiuvante alla diagnosi, ma sono sempre da riguardare ( a mio giudizio) ad un livello inferiore rispetto a quello che si può intuire con l'esperienza clinica e con colloqui protratti. Ripeto, pertanto, quanto già detto.
Più che ai vari tipi di molecole di volta in volta prescritti, rivolga la Sua attenzione ad una buona psicoterapia, che non si identifica con un semplice colloquio ma deve essere supportata da una metodologia specifica che si prefigga di "capire" meglio la Sua struttura interna di personalità.
Ancora un cordiale saluto
[#4]
Utente
Gentile dottore, ho rivisto il mio psichiatra il quale, come lei, ha escluso sia il disturbo bipolare, sia la schizofrenia, facendosi anzi una grossa risata su questa mia ipotesi. Ha deciso di cambiare la terapia che ho seguito negli ultimi due mesi (fevarin 100mg poi ridotto a50 per gli effetti collaterali + 1mg lorazepam prima di andare a letto) per i risultati scarsi che avevo riscontrato, ovvero: minima diminuzione dell'ansia, problemi di insonnia indotti dal fevarin e umore basso e apatico. Mi ha prescritto remeron 15mg prima di andare a letto con 2mg lorazepam(da scalare gradualmente quando il remeron farà effetto) e lyrica 25 mg a pranzo e cena. Le domande che voglio porle sono due: il passaggio da fevarin a remeron è stato immediato, oggi che è il primo giorno della nuova terapia, ho avuto forti capogiri, astenia e vertigini. Sono sintomi da associare alla sospensione del fevarin o al nuovo farmaco introdotto?
È il remeron un farmaco efficace su ansia e attacchi di panico?
RingraziandoLa per la cortese attenzione,
Cordiali saluti.
È il remeron un farmaco efficace su ansia e attacchi di panico?
RingraziandoLa per la cortese attenzione,
Cordiali saluti.
[#5]
Gentile Signore,
esprimere un parere farmacologico sulla terapia già impostata da un Collega non è nè deontologico nè funzionale. I siti medici, ovviamente, hanno i loro limiti.
La terapia impostata penso possa andare bene.
Ma, se nei giorni seguenti Lei dovesse continuare ad accusare vertigini e astenìa,
lo si potrebbe addebitare (forse..) alla lyrica.
Ma, ripeto, lo faccia eventualmente presente al Suo Psichiatra.
Tenga in oltre presente che questi stessi sintomi potrebbero dipendere dal quadro, come detto, di natura ipocondriaca da cui, penso, Lei sia affetto.
Quindi non si ponga troppe domande e non stia troppo ad "autoosservarsi".
Un saluto
esprimere un parere farmacologico sulla terapia già impostata da un Collega non è nè deontologico nè funzionale. I siti medici, ovviamente, hanno i loro limiti.
La terapia impostata penso possa andare bene.
Ma, se nei giorni seguenti Lei dovesse continuare ad accusare vertigini e astenìa,
lo si potrebbe addebitare (forse..) alla lyrica.
Ma, ripeto, lo faccia eventualmente presente al Suo Psichiatra.
Tenga in oltre presente che questi stessi sintomi potrebbero dipendere dal quadro, come detto, di natura ipocondriaca da cui, penso, Lei sia affetto.
Quindi non si ponga troppe domande e non stia troppo ad "autoosservarsi".
Un saluto
[#6]
Utente
Di nuovo grazie per la celere risposta.
Questi sintomi purtroppo me li porto dietro da qualche mese, solo che si sono aggravati da quando ho effettuato il passaggio repentino tra fevarin e remeron, per quello chiedevo se potesse essere imputato alla sospensione del fevarin, all'introduzione del remeron,o ad entrambe le condizioni. Sul lyrica non saprei esprimermi perché non ne percepisco gli effetti finora.
Mi scusi se abuso della Sua pazienza.
Cordiali saluti e buona domenica!
Questi sintomi purtroppo me li porto dietro da qualche mese, solo che si sono aggravati da quando ho effettuato il passaggio repentino tra fevarin e remeron, per quello chiedevo se potesse essere imputato alla sospensione del fevarin, all'introduzione del remeron,o ad entrambe le condizioni. Sul lyrica non saprei esprimermi perché non ne percepisco gli effetti finora.
Mi scusi se abuso della Sua pazienza.
Cordiali saluti e buona domenica!
[#7]
Caro Signore,
come vede...Lei continua (magari senza rendersene conto..) a lambiccarsi la mente con dubbi retrospettivi sulle eventuali cause farmacologiche (passaggio dal fevarin al remeron..) dei suoi stati di ansia e di dubbio ipocondriaco.
Come le ho già detto, non è ponendo attenzione a questo o quel farmaco e su eventuali differenze di effetti che potrà fare luce su i suoi disturbi e quindi cominciare a migliorare sul piano clinico.
Assieme alla terapia farmacologica, che in questo caso vedrei più come supporto che altro, veda di attuare una buona psicoterapia che vada al "nodo" centrale del problema e cioè da quali cause psicologiche e/o psicodinamiche sono innescati i suoi sintomi.
Nel Suo caso, affidarsi solo e soltanto alla terapia farmacologica, a mio parere, risolve poco.
Un saluto
come vede...Lei continua (magari senza rendersene conto..) a lambiccarsi la mente con dubbi retrospettivi sulle eventuali cause farmacologiche (passaggio dal fevarin al remeron..) dei suoi stati di ansia e di dubbio ipocondriaco.
Come le ho già detto, non è ponendo attenzione a questo o quel farmaco e su eventuali differenze di effetti che potrà fare luce su i suoi disturbi e quindi cominciare a migliorare sul piano clinico.
Assieme alla terapia farmacologica, che in questo caso vedrei più come supporto che altro, veda di attuare una buona psicoterapia che vada al "nodo" centrale del problema e cioè da quali cause psicologiche e/o psicodinamiche sono innescati i suoi sintomi.
Nel Suo caso, affidarsi solo e soltanto alla terapia farmacologica, a mio parere, risolve poco.
Un saluto
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 7.9k visite dal 21/10/2015.
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