Depressione, ansia cronica, panico e disperazione

Gentili dottori,
mi chiamo Andrea e sono un ragazzo di 21 anni. Vi scrivo in merito allo stato insopportabile in cui mi trovo da circa 10 mesi a questa parte. Premetto che sono sempre stato un ragazzo allegro, indipendente e con tanta voglia di fare, che amava uscire con gli amici il più possibile, sebbene abbastanza ansioso. Ad inizio 2014 decisi di intraprendere una dieta per il desiderio di rimanere in salute e alimentarmi nella maniera più corretta possibile. Col passare dei mesi la dieta divenne una componente fondamentale delle mie giornate. Iniziai ad alimentarmi in funzione della salute, controllando i vari benefici che ogni alimento avrebbe potuto recarmi, conducendo nel frattempo una vita frenetica che comprendeva lezione universitarie, esami e molti altri impegni. Arrivai a Dicembre notevolmente sottopeso (15/20 kg in meno del peso precedente). Ricordo che quasi tutte le mattine avvertivo uno stato di ansia che si manifestava con tachicardia e affanno (quasi come se facessi fatica ad organizzare con calma ciò che avrei dovuto o voluto fare durante la giornata), stato che però scemava nel corso della giornata e che non interferiva minimamente con le mie attività. A fine mese partì per un viaggio di una settimana in Inghilterra. Ricordo che la sera prima di partire lo stato d'ansia si fece più forte del solito, ma questo non mi impedì di intraprendere il viaggio. Una volta giunto a destinazione la situazione precipitò. Entrai in uno stato d'ansia profonda, con capogiri, paura costante, tachicardia, perdita totale di controllo, paura di morire, pensieri irrazionali e volontà di tornare a casa il prima possibile. La vacanza fu un incubo, una resistenza al mio stato di panico.Tornato a casa sperai di calmarmi in qualche giorno ma l'incubo era appena iniziato. Decisi comunque di andare avanti, di frequentare l'università, nonostante ogni giornata fosse un vero e proprio incubo. Nel frattempo si fece largo in me un altro dubbio che già nutrivo da tempo: quello di essere omosessuale (discorso che ho già affrontato con genitori ed alcuni amici ma che vivo con angoscia). Ad oggi sono in peso forma ma vivo questo incubo costante. Mi sento distaccato dalla realtà, senza il controllo della mia mente, perennemente nel panico e nella disperazione. Ho pensato di avere una malattia mentale, di essere pazzo. Gli affetti sono completamente mutati (anche per il senso di colpa che provo a sentirmi così), non mi piace più nulla, convivo con l'idea di farla finita ed ogni secondo della mia vita è sopportazione poiché non riesco a staccare la testa e a calmarmi. Ho paura di tutto, mi vergogno di me stesso e penso che non ce la farò mai. La realtà è diventata una paura continua. Ho provato a continuare ad uscire, a distrarmi ma nulla sembra placare questo disagio e darmi piacere. Ho consultato diversi psicoterapeuti, ma la situazione non è migliorata e sto prendendo in considerazione il ricovero. Vi chiedo qualche consiglio in merito e vi ringrazio.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Ha consultato uno specialista in psichiatria?

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