Lorazepam e aloperidolo, uso cronico
Gentilissimi medici, faccio uso di lorazepam e aloperidolo dal 2007, per controllare una sindrome ansiosa, caratterizzata inizialmente da disturbi del sonno e agitazione. Attualmente le dosi sono di 1 o 2 mg di lorazepam al giorno e 6 gocce oppure 12 di aloperidolo al giorno, divise in 3 al mattino e 3 la sera oppure 6 al mattino e 6 la sera. Le dosi sono state modificate nel tempo dal medico in base alla situazione. A seguito di una terapia a scalare sono stato bene senza farmaci per tre mesi nel 2013. Non avevo più sintomi di ansia pur non assumendo più questi farmaci. Ma poi a seguito di alcuni cambiamenti nei ritmi giornalieri e nella vita, i sintomi tornarono e non ho più smesso di assumere i farmaci. A volte, con il consiglio del medico, torno a scalare i farmaci per periodi di due settimane (ogni due settimane riduce la dose) ma quando qualcosa cambia di nuovo nella mia vita i sintomi si riaffacciano e sono costretto a riprendere le dosi sopraelencate. Devo dire che l'effetto di miglioramento è immediato. Non so sei tratti di una dipendenza psicologica. Comunque volevo chiedervi se ci sono possibilità future di non assumere più questi farmaci. Oppure se ormai si è creata un'impossibilità a sospendere la terapia. Grazie in anticipo
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Per il lorazepam può crearsi col tempo una necessità a proseguire la terapia pena l'insorgere di sintomi astinenziali: L'aloperidolo invece, almeno quando usato a piccole dosi come nel suo caso, di solito non induce abitudine e la necessità di ricorrervi. Piuttosto la necessità di reintrodurlo riflette la tendenza del disturno di cui probabilmente soffre a ripresentarsi se non trattato.
La "dipendenza psicologica" in questi casi è un'eccezione, semmai la terapia va gestita correttamente, senza inutili tentativi di riduzione se ciò comporta un peggioramento dei sintomi.
Nell'ottica di una terapia efficace a lungo termine però, diagnosi e terapia devono essere mirate al meglio, il Medico che la segue è uno Specialista in Psichiatria?
La "dipendenza psicologica" in questi casi è un'eccezione, semmai la terapia va gestita correttamente, senza inutili tentativi di riduzione se ciò comporta un peggioramento dei sintomi.
Nell'ottica di una terapia efficace a lungo termine però, diagnosi e terapia devono essere mirate al meglio, il Medico che la segue è uno Specialista in Psichiatria?
Mario Savino
medico
Specialista in Psichiatria
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.9k visite dal 22/09/2015.
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