Scalaggio diazepam
Gentili dottori,
Da poche settimane sono seguiti da uno psichiatra al CSM della mia città a causa di un disagio che per di più si manifestava sotto forma di forte ansia con sporadici attacchi di panico e difficoltà a dormire e a concentrarmi.
In particolare una grande paura della mia immagine riflessa sulle superfici riflettenti come specchi e un senso di inadeguatezza nel mio relazionarmi con gli altri.
A seguito di una settimana di stress molto alto è seguito un abbassamento drastico del mio tono dell'umore, riesco difficilmente a trovare la forza ma soprattutto il piacere di fare qualsiasi cosa.
Prendo del Diazepam che autogestisco (in accordo con lo psichiatra) ,sono partito un mese fa con 10 gocce al mattino, 10 gocce il pomeriggio e 15 la sera . Ho iniziato da poco più di due settimane una terapia con il Citalopram la prima settimana 5 gocce aumentate poi a 10 al giorno.
Ora a parte la comparsa di sintomi diversi e a un generale abbassamento ulteriore del mio umore (so che può accadere i primi momenti della terapia con antidepressivi), dormo bene, fin troppo tempo rispetto alla mia norma e a parte pochi momenti sono generalmente tranquillo anche se non sereno.
Vedrò di nuovo il mio psichiatra tra una settimana esatta e vorrei però nel frattempo interrompere, se non drasticamente almeno gradualmente l'utilizzo del Diazepam, ora ne uso molto meno 6 6 e 12 gocce.
Dato che in passato ho avuto un problema di abuso di sostanze tra cui benzodiazepine non a scopo terapeutico, volevo chiedere un consiglio sulla migliore modalità di interruzione.
A queste dosi e a questo lasso di tempo di utilizzo si rende comunque necessaria una riduzione a scalare o potrei interrompere senza troppi problemi?
Grazie dell'attenzione
Andrea
Da poche settimane sono seguiti da uno psichiatra al CSM della mia città a causa di un disagio che per di più si manifestava sotto forma di forte ansia con sporadici attacchi di panico e difficoltà a dormire e a concentrarmi.
In particolare una grande paura della mia immagine riflessa sulle superfici riflettenti come specchi e un senso di inadeguatezza nel mio relazionarmi con gli altri.
A seguito di una settimana di stress molto alto è seguito un abbassamento drastico del mio tono dell'umore, riesco difficilmente a trovare la forza ma soprattutto il piacere di fare qualsiasi cosa.
Prendo del Diazepam che autogestisco (in accordo con lo psichiatra) ,sono partito un mese fa con 10 gocce al mattino, 10 gocce il pomeriggio e 15 la sera . Ho iniziato da poco più di due settimane una terapia con il Citalopram la prima settimana 5 gocce aumentate poi a 10 al giorno.
Ora a parte la comparsa di sintomi diversi e a un generale abbassamento ulteriore del mio umore (so che può accadere i primi momenti della terapia con antidepressivi), dormo bene, fin troppo tempo rispetto alla mia norma e a parte pochi momenti sono generalmente tranquillo anche se non sereno.
Vedrò di nuovo il mio psichiatra tra una settimana esatta e vorrei però nel frattempo interrompere, se non drasticamente almeno gradualmente l'utilizzo del Diazepam, ora ne uso molto meno 6 6 e 12 gocce.
Dato che in passato ho avuto un problema di abuso di sostanze tra cui benzodiazepine non a scopo terapeutico, volevo chiedere un consiglio sulla migliore modalità di interruzione.
A queste dosi e a questo lasso di tempo di utilizzo si rende comunque necessaria una riduzione a scalare o potrei interrompere senza troppi problemi?
Grazie dell'attenzione
Andrea
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Se assume il diazepam da solo 4 settimane (a meno che non siano state utilizzate queste o altre benzodiazepine nei mesi precedenti) la riduzione graduale non dovrebbe porre particolari problemi. E' opportuno però che lo schema di sospensione sia redatto con lo psichiatra che la cura e la conosce.
Cordialità
Cordialità
Mario Savino
medico
Specialista in Psichiatria
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.3k visite dal 22/09/2015.
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