Come aiutare un familiare con problemi mentali?

Gentili dottori,
scrivo per chiedere un confronto su una situazione gravosa. A giugno, poiché una zia di 71 anni che vive sola, senza marito né figli, con vari problemi di salute (tra cui grave maculopatia, anemia, ernia iatale, fibrillazione atriale, delirii) stava sempre peggio, mia mamma, unica parente ad essersi sempre occupata di lei, e gli altri due fratelli, hanno deciso di ricoverarla contro la sua volontà. Dopo due settimane di ospedale, in cui è stata ricoverata per una gravissima anemia e dimessa con una relazione che evidenzia, oltre ai problemi fisici, un atteggiamento non collaborativo, iatrofobia (la zia non andava dal medico e non faceva un esame medico da circa 30 anni), delirium con spunti in psicosi paranoide, è stata per due mesi in una struttura riabilitativa. Qui si è trovata male, per un periodo si è chiusa in se stessa, non mangiava e non beveva (ha perso 15 kg), non parlava (ripeteva solo "è sempre la stessa storia", "ho già mangiato"), non si alzava quasi dal letto. Col tempo ha ripreso ad alimentarsi e a parlare un po', mantenendo però un atteggiamento oppositivo verso il personale e le cure, spesso non prendeva i farmaci. L'umore era ed è molto altalenante. Nei due mesi non ha manifestato sentimenti o desideri; solo un giorno è traboccata in un pianto inarrestabile. Le è stato prescritto seroquel 25mg 1 alla sera. TAC encefalo: osservato circonvoluzioni cerebrali accentuate su base degenerativa.
Da una settimana è tornata a casa e da allora mia mamma sta con lei 24 ore al giorno. Complessivamente, col ritorno a casa sta meglio, tuttavia l'umore è volubile e il pensiero disturbato. Avevamo pensato di mettere una persona che andasse due ore al mattino e a pranzo e un'altra alla sera che la aiutasse a mangiare, a prendere i farmaci ecc...scartando la badante fissa in quanto ha una casa molto piccola adatta a una sola persona. Mia mamma, dopo un periodo iniziale di rodaggio, sarebbe stata con lei i sabati e le domeniche. La zia rifiuta qualsiasi persona, è categorica nel non volere nessuno che "mi gestisca e mi organizzi la vita". Chiaramente non si può lasciarla da sola. Sono molto preoccupata per mia mamma, che vedo stanca e pensierosa, e che non può gestire il tutto da sola. Inoltre, mia mamma ha a sua volta problemi di salute, tra cui una severa osteoporosi che 5 mesi fa le ha già causato una frattura vertebrale. Abbiamo contattato l'assistente sociale; alla visita geriatrica ha detto che, al momento, non ci sono risorse per nessun intervento.
Per quanto riguarda la storia pregressa della zia so che da ragazza aveva avuto un grave crollo psico fisico, era arrivata a pesare 38 kg. Poi si era ripresa ma, una trentina di anni fa, in seguito a un intervento chirurgico di protesi al cardias, aveva avuto un altro crollo. Col tempo si è stabilizzata, anche se le sono rimasti dei disturbi quali deliri che qualcuno le voglia fare del male, che le entrino in casa a prendere delle cose, l'insalata di parole, iatrofobia, ecc...
Qual è il vostro parere? Avete dei consigli?
Ringrazio e saluto
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Se la persona ha uno stato mentale di cui non è consapevole, ovviamente la cura è variabile, perché se si basa sulla richiesta della persona è evidente che non sussiste, o comunque non per i motivi che realmente producono poi dei problemi. Se invece ci si basa su una urgenza oggettiva, è effettuata contro la volontà, oppure con un accordo che la persona interessata non vede di buon occhio, ma a cui acconsente.

Il serenase è un farmaco adatto al tipo di sintomi, ovviamente l'efficacia varia col dosaggio.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
La prescrizione di quetiapina ha indicazione nei disturbi di tipo psichiatrico.

L'efficacia è minore nel momento in cui la causa non è psichiatrica in senso stretto ma sono presenti altri fattori cerebrali che condizionano il pensiero di sua zia.

Di fatto, la situazione precedente può non essere in relazione clinica con l'attuale condizione che potrebbe essere legata al decadimento senile di sua zia.

Eventualmente andrebbe rivista la terapia dal geriatra.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#3]
Utente
Utente
Gentili dottori,
ringrazio per le risposte.
Dottor Pacini, mi scuso per un'inesattezza: attualmente mia zia non assume serenase ma seroquel 25mg, 1 alla sera.
[#4]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Il discorso vale anche per il seroquel
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