Ansia e attacchi di panico con ipocondria
Buongiorno dottori,
volevo chiedervi se si può uscire da questo circolo vizioso che è l' ansia da soli, col tempo magari, o se è necessario l' aiuto di farmaci quali l' entact, come consigliatomi dallo psichiatra? Nel frattempo prendo uno xanax da 0.25 al mattino, che non sembra avere chissà quale effetto. Per 2 mesi invece ho preso 0.50 al mattino e 0.25 la sera, ma sinceramente non credo di essere stato meglio. Soffro di attacchi di panico da febbraio, così all' improvviso, mentre tornavo a casa dal lavoro, e da allora ho fatto diversi accertamenti dai quali non è uscito nulla di patologico, a parte una leggera ipertrofia cardiaca dovuta molto probabilmente alla pesistica praticata. Pensavo che fosse tutto collegato alla preoccupazione per la nascita di mio figlio (giugno), ma forse non era questo il problema.
Inoltre ho letto che l' entact può essere dannoso per il cuore... la mia lieve ipertrofia sconsiglia un suo eventuale utilizzo? E' proprio questa la strada da prendere, quella degli psicofarmaci?
Mia madre li prende da quasi 40 anni, che sia anche il mio destino?
Grazie e buon lavoro
volevo chiedervi se si può uscire da questo circolo vizioso che è l' ansia da soli, col tempo magari, o se è necessario l' aiuto di farmaci quali l' entact, come consigliatomi dallo psichiatra? Nel frattempo prendo uno xanax da 0.25 al mattino, che non sembra avere chissà quale effetto. Per 2 mesi invece ho preso 0.50 al mattino e 0.25 la sera, ma sinceramente non credo di essere stato meglio. Soffro di attacchi di panico da febbraio, così all' improvviso, mentre tornavo a casa dal lavoro, e da allora ho fatto diversi accertamenti dai quali non è uscito nulla di patologico, a parte una leggera ipertrofia cardiaca dovuta molto probabilmente alla pesistica praticata. Pensavo che fosse tutto collegato alla preoccupazione per la nascita di mio figlio (giugno), ma forse non era questo il problema.
Inoltre ho letto che l' entact può essere dannoso per il cuore... la mia lieve ipertrofia sconsiglia un suo eventuale utilizzo? E' proprio questa la strada da prendere, quella degli psicofarmaci?
Mia madre li prende da quasi 40 anni, che sia anche il mio destino?
Grazie e buon lavoro
[#1]
Gentile utente,
Lei ci chiede se si può uscire da soli dall'ansia o se ci vogliono i farmaci.
Tenga conto che esiste una terza via, che consiste nella psicoterapia.
Cos'è? Come funziona?
Lo troverà ampiamente descritto qui:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html.
Intendo dire che
1. a volte occorrono i farmaci,
2. talvolta la psicoterapia ce la fa da sola,
3. in altri casi si abbina psicoterapia e terapia farmacologica.
Posso aggiungere che se non "si guarda in faccia" il problema attraverso un percorso psicologico, i farmaci - pur importanti in molte situazioni - non risolvono i problemi, come è avvenuto forse nel caso di Sua madre (ma il destino non c'entra).
Dunque La invito a prendere in considerazione il contatto con un Psicologo Psicoterapeuta.
Lei ci chiede se si può uscire da soli dall'ansia o se ci vogliono i farmaci.
Tenga conto che esiste una terza via, che consiste nella psicoterapia.
Cos'è? Come funziona?
Lo troverà ampiamente descritto qui:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html.
Intendo dire che
1. a volte occorrono i farmaci,
2. talvolta la psicoterapia ce la fa da sola,
3. in altri casi si abbina psicoterapia e terapia farmacologica.
Posso aggiungere che se non "si guarda in faccia" il problema attraverso un percorso psicologico, i farmaci - pur importanti in molte situazioni - non risolvono i problemi, come è avvenuto forse nel caso di Sua madre (ma il destino non c'entra).
Dunque La invito a prendere in considerazione il contatto con un Psicologo Psicoterapeuta.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Gentile utente,
dall'ansia si può uscire, ma come ha già capito, non si può fare da soli quando limita aspetti della propria vita.
Oltre alla terapia farmacologica, sarebbe opportuno un colloquio con uno psicoterapeuta che valuterà meglio la sua situazione, le cause dell'ansia ed il modo per uscirne. Un evento scatenane lo ha già individuato. Parlare con un professionista la aiuterà a fare chiarezza dentro di sé ed a vivere una esistenza più serena.
Un caro saluto,
dall'ansia si può uscire, ma come ha già capito, non si può fare da soli quando limita aspetti della propria vita.
Oltre alla terapia farmacologica, sarebbe opportuno un colloquio con uno psicoterapeuta che valuterà meglio la sua situazione, le cause dell'ansia ed il modo per uscirne. Un evento scatenane lo ha già individuato. Parlare con un professionista la aiuterà a fare chiarezza dentro di sé ed a vivere una esistenza più serena.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl
[#3]
Utente
Gentili dottoresse,
grazie per l' aiuto, la psicoterapia mi è stata consigliata anche dallo psichiatra, cui va associato l' entact. Che esperienze avete con questo medicinale? è un buon farmaco? per il problema che vi dicevo della lieve ipertrofia cardiaca è sconsigliabile?
Grazie ancora
grazie per l' aiuto, la psicoterapia mi è stata consigliata anche dallo psichiatra, cui va associato l' entact. Che esperienze avete con questo medicinale? è un buon farmaco? per il problema che vi dicevo della lieve ipertrofia cardiaca è sconsigliabile?
Grazie ancora
[#4]
Gentile utente,
Tornando alla risposta #1, concordiamo sulla ipotesi 3: terapia psicologica e farmacologica abbinate.
Riguardo ai farmaci, Entact, la richiesta va rivolta agli psichiatri. Se ritiene di aver avuto qui le risposte di nostra competenza, ci avverta di spostare questa richiesta in Psichiatria.
Tornando alla risposta #1, concordiamo sulla ipotesi 3: terapia psicologica e farmacologica abbinate.
Riguardo ai farmaci, Entact, la richiesta va rivolta agli psichiatri. Se ritiene di aver avuto qui le risposte di nostra competenza, ci avverta di spostare questa richiesta in Psichiatria.
[#5]
Utente
Grazie ancora dottoressa,
approfitto per un ultima domanda: è possibile che nel corso della stessa giornata, il mio umore abbia picchi incredibili? nel dettaglio: malissimo al risveglio, benino in tarda mattinata, abbastanza male nel pomeriggio, bene la sera. Questo spiegato grosso modo, a volte addirittura mi sento svenire per mancanza d' aria e vertigini, penso di correre al pronto soccorso, dopo 5 minuti invece mi sento in forma e libero da pensieri negativi... non ci capisco niente!
Per l' entact la girate voi la richiesta o devo creare un nuovo post?
Grazie di tutto e buon lavoro
approfitto per un ultima domanda: è possibile che nel corso della stessa giornata, il mio umore abbia picchi incredibili? nel dettaglio: malissimo al risveglio, benino in tarda mattinata, abbastanza male nel pomeriggio, bene la sera. Questo spiegato grosso modo, a volte addirittura mi sento svenire per mancanza d' aria e vertigini, penso di correre al pronto soccorso, dopo 5 minuti invece mi sento in forma e libero da pensieri negativi... non ci capisco niente!
Per l' entact la girate voi la richiesta o devo creare un nuovo post?
Grazie di tutto e buon lavoro
[#9]
Gentile Signore,
come Lei stesso ci racconta il suo stato di ansia che compare improvvisamente e caratterizzato anche da una notevole intensità neurovegetativa, è stato da Lei giustamente diagnosticato come "Attacchi di Panico".
Il quadro clinico da Lei presentato è abbastanza caratteristico.
Significativamente, infatti, ricorda con estrema precisione il primo episodio in cui si è verificato.
Gli attacchi possono iniziare durante situazioni (anche inconsce) che di per sè provocano disagio, ma più di frequente tendono a comparire improvvisamente, a ciel sereno.
La terapia con Escitalopram può in alcuni rari casi portare ad un modico allungamento del tempo di conduzione degli stimoli all'interno del cuore
(intervallo Q-T). Non penso che la Sua lieve ipertrofia cardiaca possa incidere in tal senso. Ad ogni buon conto penso sarebbe anche il caso di sentire il parere del cardiologo.
I consigli ai fini terapeutici che precedentemente Le sono stati dati, cioè abbinare la terapia farmacologica alla terapia psicoterapica penso siano senz'altro da perseguire.
un cordiale saluto
come Lei stesso ci racconta il suo stato di ansia che compare improvvisamente e caratterizzato anche da una notevole intensità neurovegetativa, è stato da Lei giustamente diagnosticato come "Attacchi di Panico".
Il quadro clinico da Lei presentato è abbastanza caratteristico.
Significativamente, infatti, ricorda con estrema precisione il primo episodio in cui si è verificato.
Gli attacchi possono iniziare durante situazioni (anche inconsce) che di per sè provocano disagio, ma più di frequente tendono a comparire improvvisamente, a ciel sereno.
La terapia con Escitalopram può in alcuni rari casi portare ad un modico allungamento del tempo di conduzione degli stimoli all'interno del cuore
(intervallo Q-T). Non penso che la Sua lieve ipertrofia cardiaca possa incidere in tal senso. Ad ogni buon conto penso sarebbe anche il caso di sentire il parere del cardiologo.
I consigli ai fini terapeutici che precedentemente Le sono stati dati, cioè abbinare la terapia farmacologica alla terapia psicoterapica penso siano senz'altro da perseguire.
un cordiale saluto
Dr. Mario Zampardi
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 2.7k visite dal 26/08/2015.
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