Depressione e binge
Buonasera,
ho 26 anni ma è da molto tempo che combatto contro diverse problematiche. In sintesi, è da quando ho 18 anni che soffro di disturbi del comportamento alimentare, inizialmente ho sofferto di anoressia poi sono iniziate le abbuffate. Ho intrapreso da subito una psicoterapia, che tra alti e bassi è durata altrettanti 8 anni e ho consultato differenti psichiatri, attualmente sono seguita dallo stesso medico da circa 2 anni. Ho alle spalle anche due ricoveri in centri specializzati per la cura dei DCA, l'ultimo di questi è durato 3 mesi e una volta conclusosi ero convinta di aver risolto il problema alimentare, ma mi sbagliavo e a distanza di due mesi ho ripreso a stare male. Al tutto si aggiunge un senso di fallimento che non mi fa andare avanti. Ho 26 anni e ho passato più tempo a crogiolarmi nei miei problemi che a vivere, ora mi rendo conto di non aver costruito nulla: non ho mai avuto una relazione sentimentale, non ho più amici, ho finito da poco di studiare ma non credo di poter svolgere la professione per la quale ho studiato, non ho più interessi e non c'è nulla che mi faccia stare meglio, nulla ha più un senso. Attualmente non riesco più a uscire di casa, mi abbuffo e penso solo a come vorrei non esistere più. Negli ultimi mesi la psichiatra, a fronte dello scarso successo del mio percorso psicoterapeutico, mi ha consigliato di cambiare terapia e rivolgermi a una psicoterapeuta di formazione cognitivo comportamentale (la mia precedente psicoterapeuta era di formazione psicanalitica), in aggiunta mi ha prescritto 10 gocce di elopram. Devo aggiungere che in precedenza ho assunto fluoxeren, poi a seguito di un'eccessiva agitazione causata dal farmaco, ero passata allo zoloft, ma con questo non ho avuto alcun beneficio. Inoltre, a novembre dopo un tentativo di suicidio con un mix di psicofarmaci, mi era stata sospesa la terapia farmacologica. Ora è da poco più di venti giorni che assumo elopram, ma sono molto sfiduciata, non credo che un farmaco possa cambiare la situazione, così come non credo che la psicoterapia possa aiutarmi. Ho sempre lottato nella speranza di poter stare meglio, ma adesso mi trovo a fare i conti con una vita che non riesco ad affrontare e un profondo disgusto nei miei confronti. Ciononostante la mia famiglia continua a pagarmi le cure mediche, fatto che mi fa ancora più sentire fallita e in colpa. Mi chiedo quanto possa servire ricominciare un nuovo percorso di cura senza la minima motivazione, senza un minimo interesse per la vita. Inoltre, da quanto ho iniziato ad assumere elopram mi sento ancora più priva di forze, abulica e incapace di fare qualsiasi cosa che non sia dormire.
I primi di settembre rivedrò la psichiatra, sono restia a manifestarle i miei dubbi sulla terapia e, pertanto, desidererei ricevere un consiglio.
Vi ringrazio anticipatamente.
ho 26 anni ma è da molto tempo che combatto contro diverse problematiche. In sintesi, è da quando ho 18 anni che soffro di disturbi del comportamento alimentare, inizialmente ho sofferto di anoressia poi sono iniziate le abbuffate. Ho intrapreso da subito una psicoterapia, che tra alti e bassi è durata altrettanti 8 anni e ho consultato differenti psichiatri, attualmente sono seguita dallo stesso medico da circa 2 anni. Ho alle spalle anche due ricoveri in centri specializzati per la cura dei DCA, l'ultimo di questi è durato 3 mesi e una volta conclusosi ero convinta di aver risolto il problema alimentare, ma mi sbagliavo e a distanza di due mesi ho ripreso a stare male. Al tutto si aggiunge un senso di fallimento che non mi fa andare avanti. Ho 26 anni e ho passato più tempo a crogiolarmi nei miei problemi che a vivere, ora mi rendo conto di non aver costruito nulla: non ho mai avuto una relazione sentimentale, non ho più amici, ho finito da poco di studiare ma non credo di poter svolgere la professione per la quale ho studiato, non ho più interessi e non c'è nulla che mi faccia stare meglio, nulla ha più un senso. Attualmente non riesco più a uscire di casa, mi abbuffo e penso solo a come vorrei non esistere più. Negli ultimi mesi la psichiatra, a fronte dello scarso successo del mio percorso psicoterapeutico, mi ha consigliato di cambiare terapia e rivolgermi a una psicoterapeuta di formazione cognitivo comportamentale (la mia precedente psicoterapeuta era di formazione psicanalitica), in aggiunta mi ha prescritto 10 gocce di elopram. Devo aggiungere che in precedenza ho assunto fluoxeren, poi a seguito di un'eccessiva agitazione causata dal farmaco, ero passata allo zoloft, ma con questo non ho avuto alcun beneficio. Inoltre, a novembre dopo un tentativo di suicidio con un mix di psicofarmaci, mi era stata sospesa la terapia farmacologica. Ora è da poco più di venti giorni che assumo elopram, ma sono molto sfiduciata, non credo che un farmaco possa cambiare la situazione, così come non credo che la psicoterapia possa aiutarmi. Ho sempre lottato nella speranza di poter stare meglio, ma adesso mi trovo a fare i conti con una vita che non riesco ad affrontare e un profondo disgusto nei miei confronti. Ciononostante la mia famiglia continua a pagarmi le cure mediche, fatto che mi fa ancora più sentire fallita e in colpa. Mi chiedo quanto possa servire ricominciare un nuovo percorso di cura senza la minima motivazione, senza un minimo interesse per la vita. Inoltre, da quanto ho iniziato ad assumere elopram mi sento ancora più priva di forze, abulica e incapace di fare qualsiasi cosa che non sia dormire.
I primi di settembre rivedrò la psichiatra, sono restia a manifestarle i miei dubbi sulla terapia e, pertanto, desidererei ricevere un consiglio.
Vi ringrazio anticipatamente.
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Li manifesti eccome i suoi dubbi, è dovere dello psichiatra spiegare, rassicurare e collaborare con il paziente per ottenere i migliori risultati. La sua visione attuale sembrerebbe influenzata da un umore non sereno, i farmaci possono aiutarla ed è utile insistere, nella cura dei disturbi alimentari, è vero, abbiamo le armi un pò spuntate ma non del tutto inutili. Il suggerimento di una psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale è corretto (e onesto) da parte della sua analista.
Non molli mai, può senz'altro star meglio
Non molli mai, può senz'altro star meglio
Mario Savino
medico
Specialista in Psichiatria
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.1k visite dal 23/08/2015.
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Approfondimento su DCA: Disturbi del Comportamento Alimentare
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