Come può essere "solo" ansia?
Salve,
Vi scrivo per provare a trovare il motivo di questo mio calvario iniziato a novembre. Non so neanche se questa sia la categoria (psichiatria) adatta, poi capirete il motivo. Tutto è iniziato verso ottobre: sensazione di testa ovattata, confusione, instabilità, cose che però ritenevo sopportabili e per questo sottovalutavo. A inizio novembre, in auto, ecco il colpo di grazia: mentre guidavo avverto una sensazione di calore, grosso fastidio agli occhi (tanto da non riuscire a tenerli aperti), sensazione di "morte imminente"; non so come ma riesco a tornare a casa.
Da lì parte il calvario: il giorno successivo va un po' meglio, ma deciso di iniziare la trafila dei medici: parto col neurologo, che dopo una visita nella norma (non richiede ulteriori esami) diagnostica disturbo di attacchi di panico e mi prescrive Daparox e Alprazolam; per paura degli effetti collaterali degli ssri, decido di prendere solo Alprazolam (30 gocce al giorno, prese in 3 volte. Ora sto scalando e sono a 8 gocce al giorno); poi cardiologo con elettrocardiogramma ed ecocardiogramma, entrambi nella norma: trova solo pressione alta e per questo faccio holter pressorio 24h; e ancora otorino, oculista e qualche mese di psicoterapia. Analisi del sangue (con tanto di controllo dei valori della tiroide) nella norma, così come ecografia renale.
Tutte le visite nella norma, ma i problemi permangono e mutano: ad oggi ho una forte sensazione di costrizione alla gola/petto, tutto il giorno, tutti i giorni, salvo attenuarsi per qualche ora al dì. Mi è impossibile stare a letto, mi giro e mi rigiro a causa di questo fastidio che non so a cosa sia dovuto; e ancora ho un fastidio agli occhi ma non saprei spiegarlo meglio; inoltre mi sento sempre stanco, nonostante dorma - più o meno (e dopo una fatica assurda a prendere sonno, risvegliandomi al minimo rumore) 8 ore tutte le notti -; un altro fastidio sono le palpitazioni, non saprei come meglio descriverle: quei movimenti involontari di dita, polpacci e quant'altro; e ancora mi sono apparsi gli acufeni, anche se non mi danno granché fastidio.
Visto che sono ormai mesi che il mio vivere è diventato sopravvivere a causa di questo malessere generalizzato, che neanche saprei ben definire, mi farebbe piacere avere una risposta per sapere almeno a chi rivolgermi o quale percorso intraprendere.
Grazie in anticipo
Vi scrivo per provare a trovare il motivo di questo mio calvario iniziato a novembre. Non so neanche se questa sia la categoria (psichiatria) adatta, poi capirete il motivo. Tutto è iniziato verso ottobre: sensazione di testa ovattata, confusione, instabilità, cose che però ritenevo sopportabili e per questo sottovalutavo. A inizio novembre, in auto, ecco il colpo di grazia: mentre guidavo avverto una sensazione di calore, grosso fastidio agli occhi (tanto da non riuscire a tenerli aperti), sensazione di "morte imminente"; non so come ma riesco a tornare a casa.
Da lì parte il calvario: il giorno successivo va un po' meglio, ma deciso di iniziare la trafila dei medici: parto col neurologo, che dopo una visita nella norma (non richiede ulteriori esami) diagnostica disturbo di attacchi di panico e mi prescrive Daparox e Alprazolam; per paura degli effetti collaterali degli ssri, decido di prendere solo Alprazolam (30 gocce al giorno, prese in 3 volte. Ora sto scalando e sono a 8 gocce al giorno); poi cardiologo con elettrocardiogramma ed ecocardiogramma, entrambi nella norma: trova solo pressione alta e per questo faccio holter pressorio 24h; e ancora otorino, oculista e qualche mese di psicoterapia. Analisi del sangue (con tanto di controllo dei valori della tiroide) nella norma, così come ecografia renale.
Tutte le visite nella norma, ma i problemi permangono e mutano: ad oggi ho una forte sensazione di costrizione alla gola/petto, tutto il giorno, tutti i giorni, salvo attenuarsi per qualche ora al dì. Mi è impossibile stare a letto, mi giro e mi rigiro a causa di questo fastidio che non so a cosa sia dovuto; e ancora ho un fastidio agli occhi ma non saprei spiegarlo meglio; inoltre mi sento sempre stanco, nonostante dorma - più o meno (e dopo una fatica assurda a prendere sonno, risvegliandomi al minimo rumore) 8 ore tutte le notti -; un altro fastidio sono le palpitazioni, non saprei come meglio descriverle: quei movimenti involontari di dita, polpacci e quant'altro; e ancora mi sono apparsi gli acufeni, anche se non mi danno granché fastidio.
Visto che sono ormai mesi che il mio vivere è diventato sopravvivere a causa di questo malessere generalizzato, che neanche saprei ben definire, mi farebbe piacere avere una risposta per sapere almeno a chi rivolgermi o quale percorso intraprendere.
Grazie in anticipo
[#1]
Gentile utente,
Lei ha un disturbo di competenza psichiatrica.
Del resto le hanno già fatto una diagnosi: disturbo di panico. MI sembra che la sintomatologia da lei descritta sia compatibile con questa diagnosi. Non so perché tra Alprazolam e Daparox lei abbia scelto l'Alprazolam (facendo di testa sua, cosa molto scorretta) visto che è molto più nocivo per la sua salute in quanto da' assuefazione e dipendenza, oltre a un aumento dell'ansia e della reattività dell0umore nel tempo, potrebbe diventare la sua malattia "più importante".
Non deve intraprendere nessun percorso, non esistono i percorsi in psichiatria, esistono la diagnosi e la cura, stop.
Per rispondere alla sua domanda del titolo di questo consulto, l'ansia molto spesso si manifesta con sintomi fisici, a espressione neurovegetativa, può essere solo ansia per il semplice fatto che i disturbi psichiatrici non vanno inquadrati come semplici disturbi della mente, è una visione un po' antiquata, ma sono disturbi che interessano tutto il corpo. si parla infatti con un termine inglese di "embodiment". Inoltre lei ha anche sintomi più propriamente cognitivi come la paura di morire.
Cordiali saluti
Lei ha un disturbo di competenza psichiatrica.
Del resto le hanno già fatto una diagnosi: disturbo di panico. MI sembra che la sintomatologia da lei descritta sia compatibile con questa diagnosi. Non so perché tra Alprazolam e Daparox lei abbia scelto l'Alprazolam (facendo di testa sua, cosa molto scorretta) visto che è molto più nocivo per la sua salute in quanto da' assuefazione e dipendenza, oltre a un aumento dell'ansia e della reattività dell0umore nel tempo, potrebbe diventare la sua malattia "più importante".
Non deve intraprendere nessun percorso, non esistono i percorsi in psichiatria, esistono la diagnosi e la cura, stop.
Per rispondere alla sua domanda del titolo di questo consulto, l'ansia molto spesso si manifesta con sintomi fisici, a espressione neurovegetativa, può essere solo ansia per il semplice fatto che i disturbi psichiatrici non vanno inquadrati come semplici disturbi della mente, è una visione un po' antiquata, ma sono disturbi che interessano tutto il corpo. si parla infatti con un termine inglese di "embodiment". Inoltre lei ha anche sintomi più propriamente cognitivi come la paura di morire.
Cordiali saluti
Dr. Giuseppe Quaranta
giuseppe.quarant@gmail.com
[#2]
Utente
Salve dottore,
la ringrazio per la veloce e gentile risposta. So di avere sbagliato a fare di testa mia col farmaco, ma il fatto che me li avesse prescritti un neurologo e non uno psichiatra, con così tanta leggerezza, a dire la verità mi aveva spaventato e non poco.
La mia domanda è come possa l'ansia farti star male per mesi, tutti i giorni. Lei mi consiglia una visita psichiatrica?
Saluti
la ringrazio per la veloce e gentile risposta. So di avere sbagliato a fare di testa mia col farmaco, ma il fatto che me li avesse prescritti un neurologo e non uno psichiatra, con così tanta leggerezza, a dire la verità mi aveva spaventato e non poco.
La mia domanda è come possa l'ansia farti star male per mesi, tutti i giorni. Lei mi consiglia una visita psichiatrica?
Saluti
[#3]
Utente
Per quanto riguarda la paura di morire lei ha colto nel segno, anche se con la psicologa siamo riusciti a gestire questo aspetto.
Il fatto è che vorrei, con tutto me stesso, tornare a vivere e non continuare a "sopravvivere" ma al momento mi sembra difficile, c'è un malessere generale e diffuso (ce ne sono di nuovi ogni giorno) che non mi permettono di condurre una vita normale e serena
Il fatto è che vorrei, con tutto me stesso, tornare a vivere e non continuare a "sopravvivere" ma al momento mi sembra difficile, c'è un malessere generale e diffuso (ce ne sono di nuovi ogni giorno) che non mi permettono di condurre una vita normale e serena
[#4]
Gentile utente,
sta decidendo lei di non vivere (ma sopravvivere).
L'ansia è un sintomo che può far parte di diverse patologie psichiatriche, si dice trasnosografico, nel suo caso le hanno diagnosticato un disturbo di panico. Pensare di curarlo con la forza di volontà o con escamotage che poi si rivelano controproducenti non è razionale.
Una visita psichiatrica, certo, è opportuna.
Cordiali saluti
sta decidendo lei di non vivere (ma sopravvivere).
L'ansia è un sintomo che può far parte di diverse patologie psichiatriche, si dice trasnosografico, nel suo caso le hanno diagnosticato un disturbo di panico. Pensare di curarlo con la forza di volontà o con escamotage che poi si rivelano controproducenti non è razionale.
Una visita psichiatrica, certo, è opportuna.
Cordiali saluti
[#5]
Utente
Magari lo stessi decidendo io, dottore! Si scherza, ho capito cosa intende :) Lei mi sta dicendo di affidarmi alla diagnosi del neurologo, anche se in molti dicono che non è lui lo specialista adatto per questo tipo di problemi ma lo psichiatra.
Chi dovrei ascoltare?
Mi sa che a breve andrò da uno psichiatra e mi affiderò totalmente a lui, sperando di uscirne... Grazie ancora
Chi dovrei ascoltare?
Mi sa che a breve andrò da uno psichiatra e mi affiderò totalmente a lui, sperando di uscirne... Grazie ancora
[#6]
Utente
C'è un'altra cosa che mi spaventa, ma qui forse sfociamo nell'ipocondria. I sintomi sono così reali e sono tanti: è vero, ho fatto numerose visite ma ora la mia paura è che io possa avere qualche problema a livello di testa (certo, l'unica cosa non controllata da medici...). Dov'è il confine tra i sintomi reali e quelli psicosomatici?
[#7]
Gentile utente,
lo specialista è lo psichiatra, non il neurologo. Il fatto che abbia fatto una diagnosi non significa nulla, spesso i vecchi neurologi erano specialisti in malattie nervose e mentali, in quanto in precedenza le branche non erano separate come oggi.
L'ideazione ipocondriaca, cioè l'interpretazione dei sintomi fisici in chiave catastrofica, angosciante, è parte del suo disturbo di panico.
Faccia una visita psichiatrica e vedrà che inizierà a stare meglio
cordiali saluti
lo specialista è lo psichiatra, non il neurologo. Il fatto che abbia fatto una diagnosi non significa nulla, spesso i vecchi neurologi erano specialisti in malattie nervose e mentali, in quanto in precedenza le branche non erano separate come oggi.
L'ideazione ipocondriaca, cioè l'interpretazione dei sintomi fisici in chiave catastrofica, angosciante, è parte del suo disturbo di panico.
Faccia una visita psichiatrica e vedrà che inizierà a stare meglio
cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.1k visite dal 31/07/2015.
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