Il dottore mi ha detto

salve, volevo chiedere un altro parere, visto che sono stata già da 2 psichiatri(ho chiesto io),e sto andando da una psicologa(del ulss-consultorio).
Questo estate mi è successo il primo attacco d'ansia, (sudore , respirazione veloce, perdita di sensi do 2-3 minuti,mani irrigidite), e mi sono fata portare al pronto soccorso(è successo nel mio paese d'origine, dove dono andata per una brevissima e stressante visita), mi hanno fatto ekg- tutto apposto, e poi la visita del psichiatra,che mi ha assicurato che non mi succederà più).
subito tornata in Italia, sono andata da un psichiatra del ULSS , per capire il perché mi è successo e perché li mi e successo.Dopo 2 visite, visto che non avevo più problema con l'ansia, il dottore mi ha detto di non venire più,(solo se,magari decido di fare un altra decisione importante riguardo la mia vita).
Qui in Italia sto attraversando periodo duro, da 2 anni siamo separati di fatto con mio marito(cercare un altra casa, lavorare di più per sostenermi da sola) e sto pensando di tornare nel mio paese, dove ho tutta la famiglia , dove non mi sentirò sola, dove questo inverno ho trovato un mio vecchio amico, e ci siamo avvicinati, con il progetto di tornare li, per vivere la possibile storia.Questa mia decisione di tornarmene l'avevo presa prima di andare nella mia città d'origine (seconda volta in 3 mesi), e per il stress e la paura se faccio la scelta giusta, parlando con la mia sorella (che mi giudica) mi è successo l'attacco.I l giudicare di mia sorella non e altro che presentarmi i fatti che sarà difficile di tornare, di trovare lavoro, di ri-abituarmi alla mentalità della gente (tornata con fallimento di matrimonio)dopo 7 anni che vivo in un paese tranquillo.La situazione politica ed economica di mio paese non e rosea(ancora non fa parte di EU, però ci sono anche problemi interni).Io sono cosciente di questi fatti, però, anche lo psichiatra(il primo) mi ha detto che senza soldi e più facile vivere nel nostro paese che in Italia, e in più, mi manca molto mia madre , che finalmente abbiamo instaurato un rapporto bello, la distanza in questo mio periodo con lei mi appesantisce la situazione, ma anche perché ce un uomo con chi e possibile vivere l'amore solo se io torno li.
Adesso ho trovato una temporanea sistemazione(una stanza), e un'altro lavoro (fino a dicembre), e per il momento sono tranquilla, però la idea di tornare mi e tornata, perché la città in Italia(dove sono al momento mi e stretta),ho pochi amici rimasti(tutti scappano per le poche possibilità di lavoro)non vedo il futuro,e spesso sono in compagnia di mio ex-marito(gli rapporti sono ottimi, di amicizia)perché mi sento sola.
La domanda che vorrei fare è, mi succede spesso, quando sono da sola nella mia stanza in affitto , di piangere di mattina, avere preoccupazioni, pensieri di futuro, raramente ma anche di sera, quando finisco di lavorare.Una mia amica mi ha chiesto se gli psichiatri mi hanno dato un antidepressivo,perché e possibile che ho una lieve depressione, però nessuno vuole darmi delle medicine.
Tutti mi dicono che devo rilassarmi, che la vita è bella, che devo vivere la giornata, però, io non ho voglia di uscire, mi butto solo nel lavoro e penso che quando in gennaio, andrò di nuovo in vacanza di 3 settimane a casa di mia mamma, dovrei decidere di tornare.Sono bloccata in questo "limbo", come dice mio ex-marito, e adesso dopo l'attacco ancora di più , per la paura che se torno nel mio paese l'ansia ritorna, e non potrò più tornare al vecchio lavoro , che adesso e unica certezza che ho.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

la sintomatologia descritta sembra appartenere a problematiche di tipo depressivo piu' che di ansia.
Sarebbe stato opportuno introdurre un trattamento farmacologico adeguato da mantenere nel tempo per poter valutare la riduzione dei suoi sintomi.

In base ai suoi progetti attuali, decida se e' il caso di farsi visitare da uno psichiatra per assumere un trattamento adeguato almeno fino a quando non decide di ritornare nel suo paese.

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

trovo strano l'approccio utilizzato. Innanzitutto come si può garantire che dopo un primo fenomeno ansioso (mettiamo che sia un attacco di panico) non ce ne sarà più un altro. In base a quale legge ?
Se il suo stato permane depresso e ansioso, direi che lei denuncia un disagio chiaro. Ovviamente poi tenderà a cercare spiegazioni in una serie di situazioni, ma dovrebbe essere il medico a valutare se i sintomi sono o meno spiegabili in base a questi fattori. E comunque, indipendentemente dalle cause presunte o probabili, le sindromi ansiose si possono curare.
Non vedo nessun particolare scrupolo nel proporre ad una persona con uno stato ansioso una cura che può sospendere quando crede o che può non fare se alla fine non è convinta.
Direi che la cosa migliore da fare è chiedere un consulto specialistico. E una diagnosi, così da poter sapere in che cosa consiste il disturbo (capire perché viene dopo e non sempre è interessante) e come si gestisce.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Gentile Dr.Ruggiero,

Grazie della sua risposta.

Ha sicuramente ragione dicendo che i sintomi sono più per una depressione che di ansia, però, e l'attacco di panico che ho avuto questo Giunio che mi spaventa (il senso di smarrimento che ho avuto dopo per 2 giorni) .

è successo in un ristorante(mentre mangiavo), e poi, per 2 volte di seguito se andavo a mangiare una pizza con le amiche, sentivo un lieve disturbo, però, alzandomi e uscire al aria fuori dai rumori del locale, mi passava.Ho letto tanto su argomento, ho imparato a respirare e subito quando sento la sensazione "strana", cerco di capire cos'è che mi disturba, per migliorare la la situazione.

Sono 2 giorni che non mi sento triste e non piango, però comunque le decisioni per progettarmi in futuro non oso di fare,perché mi dico che quando vado nel mio paese-allora vedrò come mi sento e cosa sento.E sbagliato? Dovrei avere già le idee chiare?

Richiamerò di nuovo uno psichiatra , però, ho letto su vostro forum che nei primi tempi i farmaci provocano nervosismo, nausea...io sono tranquilla, più tosto piangerò che diventare nervosa e aggressiva...

Grazie della risposta, cordialmente,
la foresta
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Utente
Utente
Gentile Dr. Pacini,

Ala mia prima visita (qui in Italia) da lo psichiatra,(dopo attacco) ho spiegato che prendo la melissa, di mattina, prendo le tisane rilassanti, e se che la agitazione, si calma, però non so come fermare i pianti e le lacrime....
la mia psicologa(del consultorio) mi ha detto che riguardo la mia situazione attuale è normale che piango, e che un buon pianto è liberatorio.
Che questi sono conseguenze di un disagio esistenziale(che l'ansia è la "reazione normale a una situazione non normale").

Poi volevo sottolineare che il mio umore non e sempre giù.Ci sono alti e bassi, di solito passano da soli(se è di mattina -mi passa verso pranzo, o dopo una chiacchierata con una mia amica che mi mete a fuoco che mi rinforza la mia autostima).

Lei personalmente pensa che mi devo rivolgere ad un psichiatra con la specializzazione in ansia-depressione, o vado ad consultorio dove ci sono dottori-psichiatri del USL?
Grazie
la foresta
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Ripartiamo da un concetto iniziale fondamentale. Lei è andata da due psichiatri e una psicologa (quindi ha chiesto tre volte un consulto) con l'idea di avere un problema in che termini (cioè per Lei il problema in cosa consiste), e perché essendoci questo problema ha ritenuto di andare da uno psichiatra, ovvero che fosse un problema del suo cervello ? Perché poi ha ritenuto, dopo il primo consulto, di richiederne un secondo (presumibilmente in quanto non soddisfatta del responso e convinta ancora che ci volesse una soluzione "esterna" gestita da un professionista della materia) ? Infine in che cosa secondo Lei una terapia, quale essa sia, dovrebbe aiutarla in questa situazione, ovvero qual'è lo scopo delle richieste di valutazione ?

Chiariamo questo perché non si capisce l'atteggiamento: condivide i responsi avuti oppure no (visto che chiede ancora pareri sembra di no, e sembra di no perché denuncia alcuni sintomni; poi però li ridimensiona quasi a voler convincere gli altri che tutto sommato non è niente: quindi la questione non è chiara).
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Utente
Utente
Risposta a Dr.Pacini:
Subito dopo attacco sono andata a uno psichiatra, nel mo paese perché mi hanno consigliato al pronto soccorso.Mi hanno detto che devo risolvere questa cosa, e siccome era una visita breve nel mio paese, quando
sono tornata in Italia, mi sono rivolta ala mia psicologa, che non era disponibile,era in vacanza, era disponibile lo psichiatra,che dopo 2 visite mi ha detto che ansia non ce, e cosi ho continuato con la psicologa.
Adesso sto chiedendo voi, dottori psichiatri, se con i sintomi di pianto, (dormo bene),ce in vista una depressione.
Mi sono rivolta a voi, perché io non sono un dottore, e cerco le risposte.
la domanda e: quanta e la soglia della tristezza normale, e dove inizia la depressione.Parlando con una mia amica di miei pianti di mattina, mi ha detto che magari ho una lieve depressione.Poi ho cercato su internet le risposte cosa e l'ansia, cosa e la depressione, e ho trovato il vostro sito.

ho copiato la parte della sua risposta che non mi e tanto chiara
"e sembra di no perché denuncia alcuni sintomi; poi però li ridimensiona quasi a voler convincere gli altri che tutto sommato non è niente: quindi la questione non è chiara)."

Se io denuncio i sintomi, dopo li ridimensiono, ...sto cercando di capire se ce o non ce niente, è per questo che mi sono rivolta a voi, a capire se devo prendere qualcosa, un stabilizzatore di umore, oppure se con il tempo passerà.

non so se io sto spiegando male, oppure mi sto convincendo che non e niente, che passerà...

domanda:mi servono i farmaci per avere un abasamento della sensibilità verso la tristezza, a far scomparire le paure verso una scelta giusta per il mio futuro (tornare o rimanere)?

grazie di nuovo
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