Attacchi di panico, cipralex: si può pensare ad una gravidanza?
Chiedo consulto per un dubbio che mi attanaglia.
Ho iniziato a soffrire di attacchi di panico all'età di 21 anni, attacchi di panico debilitanti e per cui sono rimasta a letto per mesi. Adesso ho quasi 31 anni.
Grazie ad una psichiatra ho intrapreso una cura con Seropram Gocce 40 mg (10 gocce alla sera) + Alprazolam cpr da 0,25 mg al bisogno.
Ho iniziato subito a stare meglio ma, tra alti e bassi, il mio malessere mi condiziona la vita tutt'ora: ho spesso ansia, inizi di attacchi di panico che, quasi sempre ormai riesco a gestire (ma in quei rari casi in cui non riesco ho così paura da farmi arrivare la pressione a 160), mi sento sempre malata (ho paura per il cuore e tutta l'ipocondria che contraddistingue noi affetti da DAP) etc...
Dopo 9 anni di terapia ho iniziato a riscontrare dei peggioramenti, tanto che, in preda alla disperazione, mi rivolgo ad un'altra psichiatra, perché quella che mi seguiva non fa più studio privato.
Questa psichiatra mi cambia terapia: Cipralex gocce 20 mg (10 gocce al mattino) + Laroxyl 40 mg (3 gocce solo per eliminare il male al cosiddetto "terzo occhio") e sempre Alprazolam cpr da 0,25 mg al bisogno. Nel frattempo inizio anche un percorso cognitivo comportamentale.
Le 10 gocce di Cipralex che sembrano farmi stare finalmente bene, dopo poco iniziano a non fare più effetto, e, la dottoressa aumenta a 15 (dose che prendo tutt'ora). Ho dovuto anche ridurre il Laroxyl ad 1 sola goccia perché mi portava una continua tachicardia (durata un mese e più).
Adesso mi appresto ai 31 anni, mi sono sposata e, comincia a farsi vivo il desiderio di avere un bambino...non riesco però ad intraprendere questo percorso per paura degli effetti collaterali dei farmaci sul feto. Ricerche fatte su internet non mi rassicurano per niente. Leggo che l'Escitalopram è caldamente sconsigliato in gravidanza e che non è opportuno nemmeno l'allattamento, cosa che io desidero caldamente. Vi ho fatto un exscursus della mia storia per farvi capire quanto possibile la mia situazione.
Ho parlato con la mia psichiatra dei miei dubbi e la sua risposta è stata per me poco esaustiva: "se desideri una gravidanza non ci sono problemi, il farmaco non ha effetti collaterali". Sinceramente mi aspetto maggiori informazioni.
Chiedo aiuto a voi di Medici Italia.
Qual'è la strada più giusta da intraprendere? Lasciare i farmaci non posso, anzi, vorrei nuovamente cambiare poiché non mi sento soddisfatta dalla mia attuale situazione.
Vorrei obiettivamente rivolgermi ad uno specialista in DAP.
Attendo Vs risposta, se avete bisogno di qualche altra informazione che magari mi è sfuggita, non avete che chiedere.
In attesa di riscontro, porgo cordiali saluti.
Ho iniziato a soffrire di attacchi di panico all'età di 21 anni, attacchi di panico debilitanti e per cui sono rimasta a letto per mesi. Adesso ho quasi 31 anni.
Grazie ad una psichiatra ho intrapreso una cura con Seropram Gocce 40 mg (10 gocce alla sera) + Alprazolam cpr da 0,25 mg al bisogno.
Ho iniziato subito a stare meglio ma, tra alti e bassi, il mio malessere mi condiziona la vita tutt'ora: ho spesso ansia, inizi di attacchi di panico che, quasi sempre ormai riesco a gestire (ma in quei rari casi in cui non riesco ho così paura da farmi arrivare la pressione a 160), mi sento sempre malata (ho paura per il cuore e tutta l'ipocondria che contraddistingue noi affetti da DAP) etc...
Dopo 9 anni di terapia ho iniziato a riscontrare dei peggioramenti, tanto che, in preda alla disperazione, mi rivolgo ad un'altra psichiatra, perché quella che mi seguiva non fa più studio privato.
Questa psichiatra mi cambia terapia: Cipralex gocce 20 mg (10 gocce al mattino) + Laroxyl 40 mg (3 gocce solo per eliminare il male al cosiddetto "terzo occhio") e sempre Alprazolam cpr da 0,25 mg al bisogno. Nel frattempo inizio anche un percorso cognitivo comportamentale.
Le 10 gocce di Cipralex che sembrano farmi stare finalmente bene, dopo poco iniziano a non fare più effetto, e, la dottoressa aumenta a 15 (dose che prendo tutt'ora). Ho dovuto anche ridurre il Laroxyl ad 1 sola goccia perché mi portava una continua tachicardia (durata un mese e più).
Adesso mi appresto ai 31 anni, mi sono sposata e, comincia a farsi vivo il desiderio di avere un bambino...non riesco però ad intraprendere questo percorso per paura degli effetti collaterali dei farmaci sul feto. Ricerche fatte su internet non mi rassicurano per niente. Leggo che l'Escitalopram è caldamente sconsigliato in gravidanza e che non è opportuno nemmeno l'allattamento, cosa che io desidero caldamente. Vi ho fatto un exscursus della mia storia per farvi capire quanto possibile la mia situazione.
Ho parlato con la mia psichiatra dei miei dubbi e la sua risposta è stata per me poco esaustiva: "se desideri una gravidanza non ci sono problemi, il farmaco non ha effetti collaterali". Sinceramente mi aspetto maggiori informazioni.
Chiedo aiuto a voi di Medici Italia.
Qual'è la strada più giusta da intraprendere? Lasciare i farmaci non posso, anzi, vorrei nuovamente cambiare poiché non mi sento soddisfatta dalla mia attuale situazione.
Vorrei obiettivamente rivolgermi ad uno specialista in DAP.
Attendo Vs risposta, se avete bisogno di qualche altra informazione che magari mi è sfuggita, non avete che chiedere.
In attesa di riscontro, porgo cordiali saluti.
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Se non è possibile interrompere i trattamenti ci sono studi su determinate categorie di farmaci che potrebbero essere utilizzati.
Comunque si considerano tali farmaci come statisticamente più sicuri.
A Milano è presente un centro che si occupa solo di questi aspetti.
Comunque si considerano tali farmaci come statisticamente più sicuri.
A Milano è presente un centro che si occupa solo di questi aspetti.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.8k visite dal 14/07/2015.
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