Crisi di pianto immotivato ,umore altalenante , bipolarismo? esito visite
Salve.
Avevo già manifestato nel mio post precedente la mia situazione.
Senza dilungarmi quindi, brevemente. ..44 anni sposato due bimbe piccole , lavoro d ufficio, praticante spira, musica , relazioni ecc.
Carattere aperto scherzoso estroverso ma ansioso e sensibile, a volte ho periodi di black out emotivo con sensazioni di voglia di piangere immotivata soprattutto di mattina e pomeriggio, ipocondriaco e ansia fortissima ecc.
Spesso si manifestano sintomi fisici quali gastrite ecc.
Ho fatto esami di tutti i tipi negativi, gastroscopie, RM testa ecc .
Unici rilievi a seguito di CItomegalovirus riscontrata tetania latente e ho fascicolazioni benigne sporadiche e anche da un po di anni una prostatica cronicizzata.
Sicuramente ho avuto forti momenti di stress nervoso, rabbia , incomprensioni ecc che mi hanno sfiaancato nei mesi precedenti.
La mia.mente sta reagendo?
Sono 3/4 mesi che ho prevalenza di questa sensazione quotidiana di malinconia e voglia di piangere sempre presente nella giornata con livelli altanelanti..quando mi illudo che stiano passare ecco che mi risveglio senza apparente motivo con questo malessere.
La psicologa sostiene unanimamente alla psichiatra che NON ho bisogno di farmaci sirotonergici quali paroxetina o altro e devo lavorare sull aspetto PAURA e che questi sintomi spariranno.
Ultimamente visto il mio carattere solitamente estroverso scherzoso brillante ma mai fuori dalle righe o bizzarro intervallato da periodo brevi di calo di umore mi si è letteralmente insinuato nella testa l ipotesi di essere BIPOLARE...la psicologa e la psichiatra mi hanno assolutamente escluso questa ipotesi.
Quindi. .I sintomi persistono, farmaci antidepressivi non prescritti. .
Non sto bene ma faccio psicoterapia e le mie attività normalmente malgrado questa sensazione sgradevole perdurante.
Chiedo :da cosa deducono la non necessita di psicofarmaci legati alla serotonina o altro e l'esclusione certa di BIPOLARISMO?
Il mio malessere che sento a livello anche fisico e spesso senza concatenazione causa effetto potrebbe peggiorare senza farmaci o la mia cronica paura e ipocondria veramente ingigantisce e mi crea fissazioni assurde?
Grazie.
Avevo già manifestato nel mio post precedente la mia situazione.
Senza dilungarmi quindi, brevemente. ..44 anni sposato due bimbe piccole , lavoro d ufficio, praticante spira, musica , relazioni ecc.
Carattere aperto scherzoso estroverso ma ansioso e sensibile, a volte ho periodi di black out emotivo con sensazioni di voglia di piangere immotivata soprattutto di mattina e pomeriggio, ipocondriaco e ansia fortissima ecc.
Spesso si manifestano sintomi fisici quali gastrite ecc.
Ho fatto esami di tutti i tipi negativi, gastroscopie, RM testa ecc .
Unici rilievi a seguito di CItomegalovirus riscontrata tetania latente e ho fascicolazioni benigne sporadiche e anche da un po di anni una prostatica cronicizzata.
Sicuramente ho avuto forti momenti di stress nervoso, rabbia , incomprensioni ecc che mi hanno sfiaancato nei mesi precedenti.
La mia.mente sta reagendo?
Sono 3/4 mesi che ho prevalenza di questa sensazione quotidiana di malinconia e voglia di piangere sempre presente nella giornata con livelli altanelanti..quando mi illudo che stiano passare ecco che mi risveglio senza apparente motivo con questo malessere.
La psicologa sostiene unanimamente alla psichiatra che NON ho bisogno di farmaci sirotonergici quali paroxetina o altro e devo lavorare sull aspetto PAURA e che questi sintomi spariranno.
Ultimamente visto il mio carattere solitamente estroverso scherzoso brillante ma mai fuori dalle righe o bizzarro intervallato da periodo brevi di calo di umore mi si è letteralmente insinuato nella testa l ipotesi di essere BIPOLARE...la psicologa e la psichiatra mi hanno assolutamente escluso questa ipotesi.
Quindi. .I sintomi persistono, farmaci antidepressivi non prescritti. .
Non sto bene ma faccio psicoterapia e le mie attività normalmente malgrado questa sensazione sgradevole perdurante.
Chiedo :da cosa deducono la non necessita di psicofarmaci legati alla serotonina o altro e l'esclusione certa di BIPOLARISMO?
Il mio malessere che sento a livello anche fisico e spesso senza concatenazione causa effetto potrebbe peggiorare senza farmaci o la mia cronica paura e ipocondria veramente ingigantisce e mi crea fissazioni assurde?
Grazie.
[#1]
La decisione di non introdurre alcun trattamento farmacologico non può essere condivisa perché lei non sta bene e potrebbe peggiorare nel tempo.
Attualmente l'idea di aver un disturbo bipolare è il frutto delle preoccupazioni crescenti che non si sono pacate è che stanno spostando l'attenzione su ulteriori aspetti della sua vita.
Attualmente l'idea di aver un disturbo bipolare è il frutto delle preoccupazioni crescenti che non si sono pacate è che stanno spostando l'attenzione su ulteriori aspetti della sua vita.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Ex utente
Grazie della risposta .
In che senso potrebbe peggiorare? In senso diciamo biochimico (danni neurotrasmettitori o altro ..) o psicologico? E comunque irreversibile?
Potrebbe solo la psicoterapia sbloccare la situazione?
Quindi cosa mi consiglia? Dovrei dirlo alla psichiatra? Concordare un piano di aiuto farmacologico?
In tal senso il mio.medico per esempio sostiene eventualmente di fare un ciclo a base di dropaxin in gocce equivalenti a una pastiglia da 20 mg al giorno (40 gocce) e di sentire la psichiatra ma lei sostiene che non mi servono.
E qui vado in confusione ovviamente.
Ammesso che cominciasse questa cura di solito quanto dura?Mesi? Poi va scalato il dosaggio fino a sparire?Può creare dipendenza? Si parla di paroxetina..oppure è meglio un altro farmaco. ?
Tanto per specificare preciso che con la psichiatra ho avuto 3 colloqui e che ha curato anche due persone che conosco molto bene che hanno avuto periodi simili al mio... a loro ha prescritto il ciclo di psicofarmaci immediatamente mentre a me no...
In che senso potrebbe peggiorare? In senso diciamo biochimico (danni neurotrasmettitori o altro ..) o psicologico? E comunque irreversibile?
Potrebbe solo la psicoterapia sbloccare la situazione?
Quindi cosa mi consiglia? Dovrei dirlo alla psichiatra? Concordare un piano di aiuto farmacologico?
In tal senso il mio.medico per esempio sostiene eventualmente di fare un ciclo a base di dropaxin in gocce equivalenti a una pastiglia da 20 mg al giorno (40 gocce) e di sentire la psichiatra ma lei sostiene che non mi servono.
E qui vado in confusione ovviamente.
Ammesso che cominciasse questa cura di solito quanto dura?Mesi? Poi va scalato il dosaggio fino a sparire?Può creare dipendenza? Si parla di paroxetina..oppure è meglio un altro farmaco. ?
Tanto per specificare preciso che con la psichiatra ho avuto 3 colloqui e che ha curato anche due persone che conosco molto bene che hanno avuto periodi simili al mio... a loro ha prescritto il ciclo di psicofarmaci immediatamente mentre a me no...
[#3]
Innanzitutto a mio parere dovrebbe iniziare una terapia, se non si cura i sintomi peggiorano ma il problema è che non si scinde, come le viene indicato, ciò che è psicologico da ciò che è biochimico perché l'alterazione dei neuortrasmettitori provoca sintomi psicologici.
Per la durata e le sospensioni quando sarà il momento si deciderà.
Per la durata e le sospensioni quando sarà il momento si deciderà.
[#4]
Ex utente
Ok ho capito.Allora mi sa che dovrei rivolgermi ad un altro psichiatra in sostanza.
Riguardo alla terapia concorda con la cura a base di paroxetina per stabilizzare l umore?
Indicatamii dal medico di base...è nel caso quanto tempo?
Solo un indicazione giusto per capire poi ovviamente mi rivolgero al medico di competenza
Riguardo alla terapia concorda con la cura a base di paroxetina per stabilizzare l umore?
Indicatamii dal medico di base...è nel caso quanto tempo?
Solo un indicazione giusto per capire poi ovviamente mi rivolgero al medico di competenza
[#6]
Ex utente
Salve.Ho parlato con la psichiatra.Visto il continuo protrarsi dei sintomi mi ha detto a questo punto di cominciare a prendere la paroxetina (dropaxin).
Ho letto di esperienze negative e positive piu che altro la fatica poi nel togliere il farmaco rischiando reazioni di astinenza.
Spero non sia una cosa così pesante.
Mi auguro che la cura possa veramente aiutarmi..sono sincero..ho il terrore degli psicofarmaci.
Ho letto di esperienze negative e positive piu che altro la fatica poi nel togliere il farmaco rischiando reazioni di astinenza.
Spero non sia una cosa così pesante.
Mi auguro che la cura possa veramente aiutarmi..sono sincero..ho il terrore degli psicofarmaci.
[#7]
Ex utente
Salve.Ho parlato con la psichiatra.Visto il continuo protrarsi dei sintomi mi ha detto a questo punto di cominciare a prendere la paroxetina (dropaxin).
Ho letto di esperienze negative e positive piu che altro la fatica poi nel togliere il garmaco rischiando reazioni di astinenza.
Spero non sia una cosa così pesante.
Mi auguro che la cura possa veramente aiutarmi..ho il terrore degli psicofarmaci.
Ho letto di esperienze negative e positive piu che altro la fatica poi nel togliere il garmaco rischiando reazioni di astinenza.
Spero non sia una cosa così pesante.
Mi auguro che la cura possa veramente aiutarmi..ho il terrore degli psicofarmaci.
[#9]
Ex utente
Buongiorno.Grazie dott Ruggiero per l attenzione.
Si la mia è una domanda diretta .
Francamente l esperienza di mio fratello con la fluovoxetina e psicoterapia (grave depressione per motivi stress studio e altro avuta sui 25 anni circa) e di un mio amico curato con xeristar e psicoterapia mi incoraggiano perché ormai da circa un paio d anni hanno smesso di assumere farmaci e stanno benissimo..lavorano fanno vita normale e sono sereni.
Una mia collega usa do doparox quindi paroxetina dal 1998 e avevamo stessi sintomi e ora sta da Dio ma la prende tutti i giorni..Aveva smesso un paio d anni ma poi ha avuto altri attacchi di panico o è l ha ripresa..ma sta bene.Lei non vuole smettere perché teme di riportare nella paura della depressione..
Tutti e tre non hanno avuto grossi effetti collaterali parte sonnolenza o nausea.
Ho parlato con loro emi hanno tranquillizzato..
Ho anche parlato con la psichiatra che mi ha detto di stare tranquillo ma che non sa qua to durerà la cura a priori...al momento opportuno si levera' gradatamente..
Però io sono un testone e vedendo i commenti in internet sia di questo sito sia di altri ho letto cose PAZZESCHE soprattutto in merito alla estrema difficoltà di smettere la cura per crisi di astinenza ed effetti collaterali annessi..
Ovviamente i casi sono diversi la componente soggettiva pure ma in sostanza mi chiedo:
Questi tipi di psicofarmaci quali la paroxetina possono modificare irreversibilmente la struttura funzionale del cervello oppure aiutano a ripristinare l equilibrio pur agendo a livello di neurotrasmettitori ecc senza intaccare l originaria struttura?
Qui nasce la mia ansia..sarò sempre io o sarò , uso un termine forte paradossale ovviamente, un "drogato da farmaco.
Credo si tenda a demonizzare questa categoria di farmaci ma vorrei avere da chi ne è competente senza peli sulla lingua..
Sono insicuro ma voglio riprendermi a qualunque costo.
Infine un chiarimento diretto dal dott Ruggiero che aveva all'uso al fatto che NON è detto che la paroxetina faccia al mio caso (sporadiche crisi di pianto, sensazione di ansia forte al risveglio e fasi della giornata col magone in gola e malumore ..qualche momento di spiraglio comunque soprattutto la sera dove sembrano "assopirsi sintomi..).Fin ad ora ho usato alprazolam al bisogno..ripetoal bisogno..eè se bastasse solo un ansiolitici del genere ma quotidianamente?
Infine cos a intende e per peggioramento eventuale se non curata la sintomatologia? Non potrebbe regredire spontaneamente con lo stile di vita e la psicoterapia?
Grazie
Si la mia è una domanda diretta .
Francamente l esperienza di mio fratello con la fluovoxetina e psicoterapia (grave depressione per motivi stress studio e altro avuta sui 25 anni circa) e di un mio amico curato con xeristar e psicoterapia mi incoraggiano perché ormai da circa un paio d anni hanno smesso di assumere farmaci e stanno benissimo..lavorano fanno vita normale e sono sereni.
Una mia collega usa do doparox quindi paroxetina dal 1998 e avevamo stessi sintomi e ora sta da Dio ma la prende tutti i giorni..Aveva smesso un paio d anni ma poi ha avuto altri attacchi di panico o è l ha ripresa..ma sta bene.Lei non vuole smettere perché teme di riportare nella paura della depressione..
Tutti e tre non hanno avuto grossi effetti collaterali parte sonnolenza o nausea.
Ho parlato con loro emi hanno tranquillizzato..
Ho anche parlato con la psichiatra che mi ha detto di stare tranquillo ma che non sa qua to durerà la cura a priori...al momento opportuno si levera' gradatamente..
Però io sono un testone e vedendo i commenti in internet sia di questo sito sia di altri ho letto cose PAZZESCHE soprattutto in merito alla estrema difficoltà di smettere la cura per crisi di astinenza ed effetti collaterali annessi..
Ovviamente i casi sono diversi la componente soggettiva pure ma in sostanza mi chiedo:
Questi tipi di psicofarmaci quali la paroxetina possono modificare irreversibilmente la struttura funzionale del cervello oppure aiutano a ripristinare l equilibrio pur agendo a livello di neurotrasmettitori ecc senza intaccare l originaria struttura?
Qui nasce la mia ansia..sarò sempre io o sarò , uso un termine forte paradossale ovviamente, un "drogato da farmaco.
Credo si tenda a demonizzare questa categoria di farmaci ma vorrei avere da chi ne è competente senza peli sulla lingua..
Sono insicuro ma voglio riprendermi a qualunque costo.
Infine un chiarimento diretto dal dott Ruggiero che aveva all'uso al fatto che NON è detto che la paroxetina faccia al mio caso (sporadiche crisi di pianto, sensazione di ansia forte al risveglio e fasi della giornata col magone in gola e malumore ..qualche momento di spiraglio comunque soprattutto la sera dove sembrano "assopirsi sintomi..).Fin ad ora ho usato alprazolam al bisogno..ripetoal bisogno..eè se bastasse solo un ansiolitici del genere ma quotidianamente?
Infine cos a intende e per peggioramento eventuale se non curata la sintomatologia? Non potrebbe regredire spontaneamente con lo stile di vita e la psicoterapia?
Grazie
[#10]
In realtà lei continua a girare intorno al problema ponendo più o meno la stessa domanda. Prima si chiede perché non le viene prescritto un farmaco e dopo se ne preoccupa, quest atteggiamento è comunque poco funzionale e generalmente non dovrebbe essere presente in chi ha alle spalle un percorso psicoterapeutico come dice di avere.
[#11]
Ex utente
Capisco .Sono ipocondriaco mi rendo conto.Ma in sostanza ritiene sia la cura paroxetina la strada giusta o meno..? Il dubbio nasce dal fatto che 4 giorni fa secondo la psichiatra e anche la psicologa non era necessaria e ora che ho avuto due crisi di pianto immotivato in 3 giorni secondo la psichiatra si può optare per la cura..capirà che in me un dubbio sorge.Quando si sta male è dura essere probabilmente lucidi in ogni giudizio.
Io intendo riprendermi ma ovviamente sentire pareri positivi e TRAGICI un po mi lascia perplesso.
Spassionatamente lei cosa ne pensa di questa cura prescritta mi?
Grazie
Io intendo riprendermi ma ovviamente sentire pareri positivi e TRAGICI un po mi lascia perplesso.
Spassionatamente lei cosa ne pensa di questa cura prescritta mi?
Grazie
[#12]
Non posso stabilire se è corretta per lei o meno.
Va provata e capire quali siano i risultati.
Certo che se viene prescritta nonostante le resistenze dei suoi curanti probabilmente nessuno è troppo convinto di ciò che sta facendo e di riflesso anche lei resta dubbioso.
Va provata e capire quali siano i risultati.
Certo che se viene prescritta nonostante le resistenze dei suoi curanti probabilmente nessuno è troppo convinto di ciò che sta facendo e di riflesso anche lei resta dubbioso.
[#13]
Ex utente
Infatti . Ha fatto centro.in questi 3 mesi mi ha seguito la psichiatra consigliandomii solo alprazolam al bisogno e iperico.Il mio medico di base a fine aprile mi ha consigliato la paroxetina ma ho avuto il veto momentaneo della psichiatra e non l ho presa. Ora anche il mio medico di base dice che in effetti non mi servirebbe.
Con la psicologa ho avuto un solo incontro settimana scorsa e mi ha detto che anche se una seduta è poco ovviamente ma non ha avuto segnali che la facciano propendere per la paroxetina ma ovviamente ha demandato alla psichiatra la decisione è.
Dopo le ultime giornate con 2 episodi di crisi di pianto e scoraggiato ho parlato con la psichiatra che a questo punto ha detto testualmente che se non ce la faccio proprio allora sipassa alla cura siretonergica di paroxetina.
Questo è quanto.
Con la psicologa ho avuto un solo incontro settimana scorsa e mi ha detto che anche se una seduta è poco ovviamente ma non ha avuto segnali che la facciano propendere per la paroxetina ma ovviamente ha demandato alla psichiatra la decisione è.
Dopo le ultime giornate con 2 episodi di crisi di pianto e scoraggiato ho parlato con la psichiatra che a questo punto ha detto testualmente che se non ce la faccio proprio allora sipassa alla cura siretonergica di paroxetina.
Questo è quanto.
[#14]
Gentile utente
tra la psicologa che "non ha segnali che la facciano propendere per la paroxetina" (che, detto per inciso, non è tenuta a decisioni né a suggerimenti farmacoterapici) e la psichiatra che passa a una cura solo "se non ce la fa proprio", sia detto con un sorriso, non mi sembra messo bene.
In ogni caso, perché siamo arrivati alla Paroxetina se inizialmente si parlava di Bipolarismo?
Gli antidepressivi nel disturbo bipolare sono da usare con molta cautela e la paroxetina non è un farmaco di prima scelta.
Cordiali saluti
tra la psicologa che "non ha segnali che la facciano propendere per la paroxetina" (che, detto per inciso, non è tenuta a decisioni né a suggerimenti farmacoterapici) e la psichiatra che passa a una cura solo "se non ce la fa proprio", sia detto con un sorriso, non mi sembra messo bene.
In ogni caso, perché siamo arrivati alla Paroxetina se inizialmente si parlava di Bipolarismo?
Gli antidepressivi nel disturbo bipolare sono da usare con molta cautela e la paroxetina non è un farmaco di prima scelta.
Cordiali saluti
Dr. Giuseppe Quaranta
giuseppe.quarant@gmail.com
[#15]
Ex utente
No, forse non mi sono spiegato bene ...ho detto che a me è venuto il sospetto di soffrire di bipolarismo ma MAI nessuno mi ha diagnosticato ciò. .
Il sospetto mi è balena to in testa poiché in passato ho avuto momenti di depressione ma più brevi a cui non ho dato molto.peso e poi risolti si è solitamente manifesto un carattere estroverso , scherzoso , parlo molto e mi sento euforico a periodi ma non ho per inciso mai avuto atteggiamenti megalomani , bizzarri o altre cose segnalate nei disturbi bipolari ma solo sbalzi di umore..
perciò mi chiedevo se questo potesse presagire al bipolarismo o può starci perché fa parte del.mio carattere. ..la psichiatra non mi considera bipolare e nemmeno la psicologa..è solo una mia paura o ansia dettata sicuramente da quello che ho letto in merito..
a questo ha già peraltro risposto il dott Ruggiero.
Insomma in sostanza la paroxetina dovrebbe risollevarsi da questo periodo di depressione e di forte ansia associandolo alla psicoterapia.
Chiedo conferma di questo visto che fino adesso il metodo "reagisci con le tue forze che ce la fai" non ha funzionato.
Il sospetto mi è balena to in testa poiché in passato ho avuto momenti di depressione ma più brevi a cui non ho dato molto.peso e poi risolti si è solitamente manifesto un carattere estroverso , scherzoso , parlo molto e mi sento euforico a periodi ma non ho per inciso mai avuto atteggiamenti megalomani , bizzarri o altre cose segnalate nei disturbi bipolari ma solo sbalzi di umore..
perciò mi chiedevo se questo potesse presagire al bipolarismo o può starci perché fa parte del.mio carattere. ..la psichiatra non mi considera bipolare e nemmeno la psicologa..è solo una mia paura o ansia dettata sicuramente da quello che ho letto in merito..
a questo ha già peraltro risposto il dott Ruggiero.
Insomma in sostanza la paroxetina dovrebbe risollevarsi da questo periodo di depressione e di forte ansia associandolo alla psicoterapia.
Chiedo conferma di questo visto che fino adesso il metodo "reagisci con le tue forze che ce la fai" non ha funzionato.
[#16]
Ex utente
Buongiorno.Grazie dott Ruggiero per l attenzione.
Si la mia è una domanda diretta .
Francamente l esperienza di mio fratello con la fluovoxetina e psicoterapia (grave depressione per motivi stress studio e altro avuta sui 25 anni circa) e di un mio amico curato con xeristar e psicoterapia mi incoraggiano perché ormai da circa un paio d anni hanno smesso di assumere farmaci e stanno benissimo..lavorano fanno vita normale e sono sereni.
Una mia collega usa do doparox quindi paroxetina dal 1998 e avevamo stessi sintomi e ora sta da Dio ma la prende tutti i giorni..Aveva smesso un paio d anni ma poi ha avuto altri attacchi di panico o è l ha ripresa..ma sta bene.Lei non vuole smettere perché teme di riportare nella paura della depressione..
Tutti e tre non hanno avuto grossi effetti collaterali parte sonnolenza o nausea.
Ho parlato con loro emi hanno tranquillizzato..
Ho anche parlato con la psichiatra che mi ha detto di stare tranquillo ma che non sa qua to durerà la cura a priori...al momento opportuno si levera' gradatamente..
Però io sono un testone e vedendo i commenti in internet sia di questo sito sia di altri bo letto cose PAZZESCO soprattutto in merito alla estrema difficoltà di smettere la cura per crisi di astinenza ed effetti collaterali annessi..
Ovviamente i casi sono diversi la componente soggettiva pure ma in sostanza mi chiedo:
Questi tipi di psicofarmaci quali la paroxetina possono modificare irreversibilmente la struttura funzionale del cervello oppure aiutano a ripristinare l equilibrio pur agendo a livello di neurotrasmettitori ecc senza intaccare l originaria struttura?
Qui nasce la mia ansia..sarò sempre io o sarò , uso un termine forte paradossale ovviamente, un "drogato da farmaco.
Credo si tenda a demonizzare questa categoria di farmaci ma vorrei avere da chi ne è competente senza peli sulla lingua..
Sono insicuro ma voglio riprendermi a qualunque costo.
grazie
Si la mia è una domanda diretta .
Francamente l esperienza di mio fratello con la fluovoxetina e psicoterapia (grave depressione per motivi stress studio e altro avuta sui 25 anni circa) e di un mio amico curato con xeristar e psicoterapia mi incoraggiano perché ormai da circa un paio d anni hanno smesso di assumere farmaci e stanno benissimo..lavorano fanno vita normale e sono sereni.
Una mia collega usa do doparox quindi paroxetina dal 1998 e avevamo stessi sintomi e ora sta da Dio ma la prende tutti i giorni..Aveva smesso un paio d anni ma poi ha avuto altri attacchi di panico o è l ha ripresa..ma sta bene.Lei non vuole smettere perché teme di riportare nella paura della depressione..
Tutti e tre non hanno avuto grossi effetti collaterali parte sonnolenza o nausea.
Ho parlato con loro emi hanno tranquillizzato..
Ho anche parlato con la psichiatra che mi ha detto di stare tranquillo ma che non sa qua to durerà la cura a priori...al momento opportuno si levera' gradatamente..
Però io sono un testone e vedendo i commenti in internet sia di questo sito sia di altri bo letto cose PAZZESCO soprattutto in merito alla estrema difficoltà di smettere la cura per crisi di astinenza ed effetti collaterali annessi..
Ovviamente i casi sono diversi la componente soggettiva pure ma in sostanza mi chiedo:
Questi tipi di psicofarmaci quali la paroxetina possono modificare irreversibilmente la struttura funzionale del cervello oppure aiutano a ripristinare l equilibrio pur agendo a livello di neurotrasmettitori ecc senza intaccare l originaria struttura?
Qui nasce la mia ansia..sarò sempre io o sarò , uso un termine forte paradossale ovviamente, un "drogato da farmaco.
Credo si tenda a demonizzare questa categoria di farmaci ma vorrei avere da chi ne è competente senza peli sulla lingua..
Sono insicuro ma voglio riprendermi a qualunque costo.
grazie
Questo consulto ha ricevuto 16 risposte e 14.7k visite dal 11/07/2015.
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Approfondimento su Disturbo bipolare
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