Sospensione efexor e ricaduta
Buongiorno Dottori/Dottoresse,
scrissi in questa stessa sessione un mese fa, dopo aver consultato la mia psichiatra in relazione alla mia decisione di sospendere l'assunzione di Efexor da 37,5mg; non che lei fosse molto d'accordo in merito, perché avendo anche quasi terminato la terapia psicologica, secondo lei mi sarei caricata di due "abbandoni" e sarebbe stato tutto più difficile. Comunque, io ero determinata, perciò mi ha consigliato di sostituirlo con Zeridrop (non ricordo bene il nome), assicurandomi che avesse lo stesso principio dell'Efexor, solo in forma liquida e di diminuire una tacca ogni settimana. Ho seguito il suo consiglio e giovedì scorso ho terminato con l'assunzione del farmaco, senza aver avuto particolari problemi. Sabato non sono stata bene: ansia, malinconia, ma tutto sembrava gestibile, domenica ho avuto una crisi di pianto che ho ricondotto al fatto che nel mese di luglio di nove anni fa venne a mancare mio padre e poiché era una cosa che non avevo elaborato prima delle sedute psicologiche, mi ha sempre fatto un po' male pensarci, come credo che farà male per sempre. Una volta sfogatami, mi sentivo stordita, ma, tutto sommato, abbastanza bene; ieri mattina mi sono svegliata con un'ansia assurda, tanto che volevo telefonare la psichiatra, ma è in malattia e non sapendo cosa fare, mi sono rivolta al medico di famiglia che conosce la storia e, almeno per permettermi di mangiare (l'ansia mi toglie appetito), mi ha prescritto lo Xanax da 0,25 da prendere la mattina ed eventualmente la sera e poi la compressa di Efexor. Così ho fatto, e sebbene stia un po' meglio, l'ansia va e viene, a volte anche parecchio forte. Il mio dubbio era: la sospensione di Efexor è stata troppo frettolosa con una tacca a settimana? Secondo il mio medico curante, sì e trovava strano che mi fosse ritornata l'ansia. Il percorso psicologico che ho fatto è stato molto positivo, sono cambiata tanto, ho elaborato molti conflitti, tanto che non ho sentito neanche il bisogno di chiamare la mia psicologa a seguito di questi episodi. Insomma, non credo dipenda da qualche conflitto che non ho elaborato. Forse dovevo procedere con una diminuzione del farmaco più graduale? Magari a seconda di come mi sentivo?
Grazie fin da ora per l'attenzione.
scrissi in questa stessa sessione un mese fa, dopo aver consultato la mia psichiatra in relazione alla mia decisione di sospendere l'assunzione di Efexor da 37,5mg; non che lei fosse molto d'accordo in merito, perché avendo anche quasi terminato la terapia psicologica, secondo lei mi sarei caricata di due "abbandoni" e sarebbe stato tutto più difficile. Comunque, io ero determinata, perciò mi ha consigliato di sostituirlo con Zeridrop (non ricordo bene il nome), assicurandomi che avesse lo stesso principio dell'Efexor, solo in forma liquida e di diminuire una tacca ogni settimana. Ho seguito il suo consiglio e giovedì scorso ho terminato con l'assunzione del farmaco, senza aver avuto particolari problemi. Sabato non sono stata bene: ansia, malinconia, ma tutto sembrava gestibile, domenica ho avuto una crisi di pianto che ho ricondotto al fatto che nel mese di luglio di nove anni fa venne a mancare mio padre e poiché era una cosa che non avevo elaborato prima delle sedute psicologiche, mi ha sempre fatto un po' male pensarci, come credo che farà male per sempre. Una volta sfogatami, mi sentivo stordita, ma, tutto sommato, abbastanza bene; ieri mattina mi sono svegliata con un'ansia assurda, tanto che volevo telefonare la psichiatra, ma è in malattia e non sapendo cosa fare, mi sono rivolta al medico di famiglia che conosce la storia e, almeno per permettermi di mangiare (l'ansia mi toglie appetito), mi ha prescritto lo Xanax da 0,25 da prendere la mattina ed eventualmente la sera e poi la compressa di Efexor. Così ho fatto, e sebbene stia un po' meglio, l'ansia va e viene, a volte anche parecchio forte. Il mio dubbio era: la sospensione di Efexor è stata troppo frettolosa con una tacca a settimana? Secondo il mio medico curante, sì e trovava strano che mi fosse ritornata l'ansia. Il percorso psicologico che ho fatto è stato molto positivo, sono cambiata tanto, ho elaborato molti conflitti, tanto che non ho sentito neanche il bisogno di chiamare la mia psicologa a seguito di questi episodi. Insomma, non credo dipenda da qualche conflitto che non ho elaborato. Forse dovevo procedere con una diminuzione del farmaco più graduale? Magari a seconda di come mi sentivo?
Grazie fin da ora per l'attenzione.
[#1]
Gentile Utente,
il dosaggio che stava assumendo di antidepressivo è, di per sè, basso e mi fa pensare ad un dosaggio di mantenimento. Ovviamente, è importante avere un quadro d'insieme della sua storia clinica per poter valutare l'opportunità di sospendere la cura oppure di mantenerla a un dosaggio minimo efficace. Personalmente, non credo che la riduzione sia stata frettolosa, piuttosto mi interrogherei sulla necessità o meno di proseguire la terapia, seppur a bassi dosaggi. L'anniversario di un evento vitale stressante (come la perdita del padre) può essere stata la molla che ha destabilizzato il quadro clinico.
La invito a consultarsi pertanto col suo specialista.
Cordiali Saluti,
il dosaggio che stava assumendo di antidepressivo è, di per sè, basso e mi fa pensare ad un dosaggio di mantenimento. Ovviamente, è importante avere un quadro d'insieme della sua storia clinica per poter valutare l'opportunità di sospendere la cura oppure di mantenerla a un dosaggio minimo efficace. Personalmente, non credo che la riduzione sia stata frettolosa, piuttosto mi interrogherei sulla necessità o meno di proseguire la terapia, seppur a bassi dosaggi. L'anniversario di un evento vitale stressante (come la perdita del padre) può essere stata la molla che ha destabilizzato il quadro clinico.
La invito a consultarsi pertanto col suo specialista.
Cordiali Saluti,
Dr. Angelo GI Maremmani
angelogimaremmani@gmail.com
[#2]
Utente
La ringrazio per la risposta. Ovviamente, mi sono permessa di affermare che l'interruzione consigliatami fosse frettolosa, più che altro per il fatto che ho preso Efexor per 5-6 anni e non voglio dipendere più dal farmaco, ecco perché mi sono rivolta alla specialista per avere un modo valido di interruzione. Gli anni che l'ho assunta, non incidono poi su un'eventuale sospensione più o meno graduale?
[#3]
Salve,
no, gli anni nei quali ha assunto l'antidepressivo non incidono sull'eventuale sospensione in quanto il farmaco che lei assume non sviluppa una forma di dipendenza.
Può essere invece, che la patologia sottostante per la quale le era stata prescritta la terapia non sia risolta.
Saluti
no, gli anni nei quali ha assunto l'antidepressivo non incidono sull'eventuale sospensione in quanto il farmaco che lei assume non sviluppa una forma di dipendenza.
Può essere invece, che la patologia sottostante per la quale le era stata prescritta la terapia non sia risolta.
Saluti
[#4]
Utente
Se l'efexor non crea dipendenza, allora avrei potuto smetterlo così, senza bisogno di far ricorso alla soluzione in gocce? Poi, come ho già detto, in psicoterapia ho affrontato abbondantemente il problema di mio padre, l'ho elaborato e non solo per mia ammissione, ma per ammissione della psicologa stessa. Io su quel fronte mi sento abbastanza tranquilla, non credo di avere altri conflitti da risolvere, ma sentirò comunque il parere anche della mia psicoterapeuta.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 9.8k visite dal 07/07/2015.
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