Dipendenza /assuefazione alle benzodiazepine
Buongiorno, la mia domanda è molto semplice . Poiché faccio uso da anni di EN (con brevissimi scali graduali e successive necessarie riprese ), passando dalle iniziali 5 gocce a 7 ed attualmente a 10, mi chiedo se sto diventando DIPENDENTE: In caso di risposta negativa, vi chiedo a che livello o a che dosi si può parlare di DIPENDENZA. In conclusione, il processo di aumento è IRREVERSIBILE ???? Sarò costretta negli anni futuri ad aumentare le dosi ? Grazie e complimenti per il servizio che svolgete.
[#1]
Si può parlare di dipendenza quando la dismissione o riduzione del farmaco causa disagi fisici e/o psichici molto consistenti, costringendo alla riassunzione del farmaco o dello stesso dosaggio del farmaco. Un'assunzione così prolungata di un ansiolitico non ha grande utilità dal punto di vista clinico considerando che si tratta di un farmaco soltanto sintomatico. È un po come prendere sempre tachipirina per una febbre che non scompare mai ma si attenua solamente. Sarebbe il caso di valutare assiema allo specialista di fiducia la possibilità di una terapia risolutiva, se necessaria.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#2]
Gentile Utente,
secondo il DSM-IV la dipendenza da benzodiazepine è caratterizzata da aspetti biologici, come la tolleranza (definita come il venir meno dell’effetto di un farmaco nel tempo o come il bisogno di aumentare il dosaggio per mantenere l’effetto stesso), il ripresentarsi dei sintomi alla sospensione e/o la sindrome d’astinenza, oltre ad aspetti psicosociali, come ad esempio il desiderio persistente della sostanza, l’interruzione, compromissione di attività sociali e lavorative, l’uso continuativo della sostanza nonostante la presenza di disturbi psicofisici e di complicanze che lo controindicano.
Nel suo caso riterrei la preoccupazione di diventare dipendente eccessiva dato il basso dosaggio da lei utilizzato (meno di o.5 mg al giorno). A questi dosaggi non ho mai visto presentarsi neppure il fenomeno della tolleranza, che le ho descritto all'inizio della risposta e da lei temuto.
Cordialità
secondo il DSM-IV la dipendenza da benzodiazepine è caratterizzata da aspetti biologici, come la tolleranza (definita come il venir meno dell’effetto di un farmaco nel tempo o come il bisogno di aumentare il dosaggio per mantenere l’effetto stesso), il ripresentarsi dei sintomi alla sospensione e/o la sindrome d’astinenza, oltre ad aspetti psicosociali, come ad esempio il desiderio persistente della sostanza, l’interruzione, compromissione di attività sociali e lavorative, l’uso continuativo della sostanza nonostante la presenza di disturbi psicofisici e di complicanze che lo controindicano.
Nel suo caso riterrei la preoccupazione di diventare dipendente eccessiva dato il basso dosaggio da lei utilizzato (meno di o.5 mg al giorno). A questi dosaggi non ho mai visto presentarsi neppure il fenomeno della tolleranza, che le ho descritto all'inizio della risposta e da lei temuto.
Cordialità
Dr. Roberto Di Rubbo
[#3]
Utente
Alla cortese attenzione del dottor Martiadis:Lei mi suggerisce di valutare con lo specialista la possibilità di una terapia RISOLUTIVA. Le chiederei gentilmente che cosa intende e in cosa può consistere la RISOLUZIONE. Forse nell'uso di un farmaco diverso, ma esiste un farmaco che plachi l'ansia e che non dia assuefazione? La ringrazio cordialmente-
[#4]
*mi chiedo se sto diventando DIPENDENTE
Gentile utente,
visto che ha già provato a scalarlo e ha dovuto riassumerlo, presumo per una sindrome da sospensione, credo che sia inutile chiedersi se sta diventando dipendente, in quanto può già esserlo. Questo comunque non significa che non possa gradualmente sospendere il farmaco, sotto controllo specialistico, non è una condizione irreversibile in sostanza.
Il problema dell'uso delle benzodiazepine non è tanto lo sviluppo di dipendenza (anche se è un problema), quanto i sintomi legati a un'assunzione cronica.
Cordiali saluti
Gentile utente,
visto che ha già provato a scalarlo e ha dovuto riassumerlo, presumo per una sindrome da sospensione, credo che sia inutile chiedersi se sta diventando dipendente, in quanto può già esserlo. Questo comunque non significa che non possa gradualmente sospendere il farmaco, sotto controllo specialistico, non è una condizione irreversibile in sostanza.
Il problema dell'uso delle benzodiazepine non è tanto lo sviluppo di dipendenza (anche se è un problema), quanto i sintomi legati a un'assunzione cronica.
Cordiali saluti
Dr. Giuseppe Quaranta
giuseppe.quarant@gmail.com
[#5]
Gentile utente,
La terapia di un eventuale disturbo d'ansia, qualora fosse questa la diagnosi, non può basarsi su benzodiazepine che sono farmaci soltanto sintomatici, come già detto e che possono provocare, alla lunga, problemi di assuefazione e/o dipendenza. Ogni specialista psichiatra con un minimo di pratica clinica saprà consigliarle una terapia con altri tipi di farmaci che non provochino questo tipo di problemi e che possano in tempi relativamente brevi rimuovere l'ansia favorendo anche il mantenimento della condizione di equilibrio, una volta dismesso il farmaco.
Cordiali saluti
La terapia di un eventuale disturbo d'ansia, qualora fosse questa la diagnosi, non può basarsi su benzodiazepine che sono farmaci soltanto sintomatici, come già detto e che possono provocare, alla lunga, problemi di assuefazione e/o dipendenza. Ogni specialista psichiatra con un minimo di pratica clinica saprà consigliarle una terapia con altri tipi di farmaci che non provochino questo tipo di problemi e che possano in tempi relativamente brevi rimuovere l'ansia favorendo anche il mantenimento della condizione di equilibrio, una volta dismesso il farmaco.
Cordiali saluti
[#6]
Utente
alla cortese attenzione del dott. Vassilis Martiadis. Mi scuso anzitutto per l'insistenza, ma quali sono gli altri tipi di farmaci _ che non provocano i problemi di dipendenza/ assuefazione delle benzodiazepine _ a cui lei fa riferimento e che lo specialista dovrebbe conoscere ? Non le chiedo il nome specifico , ma solo la classe a cui appartengono o il loro principio attivo . In questo modo alla prossima visita potrei parlarne con il mio specialista o chiedere una sua opinione in merito. Grazie ancora.
[#7]
Generalmente la terapia dei disturbi d'ansia, se di questo si tratta, si avvale come prima scelta di farmaci appartenenti alla classe degli ssri e degli snri. Mi meraviglia il fatto che in anni di disagio clinico lei non ne abbia mai neanche sentito parlare, nemmeno dai medici.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 3.9k visite dal 26/06/2015.
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