Mio padre soffra di una seria forma di disturbo bipolare

Sono convinto da anni che mio padre soffra di una seria forma di Disturbo Bipolare. Egli è noto in famiglia per il suo carattere 'difficile', ma da quando quasi vent'anni fa lessi della un tempo definita "mania-depressiva" ho identificato tutti i sintomi nella sua cosiddetta 'personalità'. La descrizione su wikipedia della patologia sembra una sua biografia. La situazione è abbastanza seria, perché a mio parere dopo un fenomeno di amnesia (forse una lievissima forma ischemica) di qualche anno fa i freni della sua personalità sembrano ancora più incontrollabili. Ha sempre avuto un atteggiamento aggressivo e violento e da superuomo nella fase maniacale, accompagnato da geniali scelte prive di ogni considerazione su acquisti, investimenti etc... che gli hanno causato spesso gravi danni (con conseguente alternarsi di crisi depressive e più forti crisi maniacali di ira), ultimamente accompagnate da minacce e perdita di contatto con la realtà (es. essere convinto di aver avuto il giorno prima colloqui accaduti vent'anni prima in cui sia stato accusato di qualcosa). Oltretutto ha la necessità di non ammettere errori e continuare a perseguirli in attesa che rivelino la loro geniale soluzione positiva. L'alternativa a tale esito è ovviamente una fase maniacale negativa particolarmente aggressiva (con pianificazione di ogni serie di 'provvedimenti'). Mia madre è sempre stata la sua 'vittima sacrificale', che appoggiandolo (per terrore e cultura dell'auto-sacrificio familiare) e dando sostegno alle sue manie per una vita ha a mio avviso accresciuto la patologia basata anche sullo svilimento sempre più forte ed ingiustificato del partner, peggiorando il suo stato. Gli altri membri della famiglia si dividono tra forte insofferenza e chi come me cerca di quietarlo consapevole da anni di avere a che fare con persona affetta da seria psicosi. Il problema è ovviamente la negazione: anni fa gli venne diagnosticata una 'gravissima depressione', attualmente non è disposto a valutare un consulto medico e passa nella fase mania-aggressiva solo al toccare l'argomento, accusando di averlo in passato voluto far passare per 'matto' portandolo da medici e dandogli psicofarmaci. Il timore è che arrivi ad atti pericolosi e sconsiderati, come ultimamente prospettato più volte. Ovviamente non saprei come affrontare la situazione, anche perché avrei timore di espormi ad un affronto diretto al suo Io (che se fatto durante la fase depressiva ha successo, ma è molto più pericoloso perché 'meditato' e poi 'vendicato' nella prossima fase maniacale solitamente dopo 2-7 giorni). Al contempo sarebbe utile convincere gli altri familiari dell'effettività e rilevanza della patologia, cosa sulla quale mi prendono poco sul serio. La causa ritengo sia legata all'esperienza di un'infanzia solitaria insieme a genitori soggetti a manie ed ansie legate a gravi invalidità (argomento che lo ossessiona, ovviamente). Infine c'è il timore per un'ereditarietà di simili patologie per me e mio figlio...
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Potrebbe investire il medico di famiglia nella gestione della situazione.

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https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Utente
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Un medico generico di fiducia (il nostro medico di famiglia) è in grado di esprimersi su una situazione simile? Soprattutto perché tale medico (che io conosco bene e reputo capace, ma segue la famiglia da circa 3 anni) probabilmente non conosce i precedenti psichiatrici (la cura che ha affrontato per diversi anni per depressione) occorsi circa una quindicina di anni fa. La legge mi consente di contattarlo, in quanto familiare e data la situazione del tipo di patologia, o è vincolato a privacy e quindi non potrei parlargli dei problemi di terzi, pur trattandosi di un genitore?

Grazie per le eventuali indicazioni.
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