Rimuginio o ossessione?

Gentili dottori, è un periodo fortemente ansiogeno, infatti ho già postato altri due consulti. Per la terza volta ho ricominciato a prendere il cipralex. La prima volta l'ho assunto per due anni con buoni risultati. Dopo tre mesi dalla dismissione ho avuto una ricaduta ed ho ricominciato ad assumerlo, 10 mg per un anno e 5 mg per un altro anno. Dopo cinque mesi dalla dismissione nuova ricaduta tanto che sono 15 giorni che ho ricominciato a prenderlo e sono attualmente a 9 gocce. La mia domanda è questa, probabilmente amplificata e drammatizzata dal mio stato attuale, che risente ancora totalmente degli effetti collaterali del farmaco: il fatto di pensare continuamente al fatto che ho l'ansia, il ragionare continuamente sulla stessa, tentare soluzioni, ricercare continuamente opinioni su internet, chiedere costantemente rassicurazioni a mia moglie cosa denota nel mio disturbo d'ansia? Solo alla sera la tensione si alleggerisce e mi sento "quasi a mio agio". Specifico che quando la fase acuta si esaurisce e comincio ad essere più sereno smetto le mie ricerche su internet, smetto di chiedere rassicurazioni e continuo soltanto a rimuginare, in modo comunque molto più tollerabile, con giorni in cui tale rimuginio è completamente assente. Faccio continuamente dei test on line per verificare se ho il doc o la depressione e spesso, ritrovandomi in alcuni sintomi mi spavento da morire e l'ansia sale. Ho una diagnosi di ansia generalizzata condita, in passato da attacchi di panico. E' iniziato tutto da ragazzo, dopo aver vissuto in una famiglia molto "conflittuale". Le mie paure più grandi, allora come ora, sono state sempre quelle di pensare qualcosa di strano o di spaventoso che potesse farmi pensare di non essere normale. Dopo aver pensato certe cose non riuscivo a smettere di preoccuparmi per averle pensate. Ciò tuttavia non mi ha mai ostacolato con le mie attività, che ho sempre compiuto pur se nella preoccupazione costante né ho mai utilizzato rituali compiuto le azioni tipiche che leggo quando si parla di doc. Le paure, quelle si. Paura di voler morire, paura, da ragazzo, di poter far male a qualcuno (durata pochissimo) e soprattutto paura della depressione e del doc. La cosa più assurda, è che continuo a leggere, che continuo ad impressionarmi e che poi credo di avere quel sintomo. Bah, speriamo che il cipralex faccia effetto presto, anche perché ho intenzione, a settembre, di iniziare una seria psicoterapia mirata.
Grazie per l'attenzione.
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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17
Scusi ma perché interrompe ogni tre o quattro il farmaco?
Non c'è ragione di interrompere l'insulina o l'antipertensivo, solo in psichiatria la gente è ossessionata dall'idea di sospendere i farmaci...

Certamente una psicoterapia sarà utile, non si vive di paure, ma di amicizie, lavoro, amore, relazioni sociali, sesso, hobby... di cui non parla affatto e che potrà invece sviluppare anche con l'aiuto del psicoterapeuta.

Dr. Manlio Converti

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Utente
Utente
Dottore la ringrazio. Come le spiegavo già in un precedente consulto non ho mai interrotto la terapia autonomamente ma sempre su indicazione dello specialista di riferimento. Perché personalmente tendo alla sospensione? Perché il farmaco appiattisce un po' le mie emozioni, la mia emotività e mi fa ingrassare.
Per quanto riguarda le altre cose.... Ci sono tutte! L'amore, i figli, la professione, gli amici, gli hobbies ed i miei amati viaggi. Ma poi l'ansia prevale su tutto ed ogni cosa sembra essere annientata, come se non ci fosse più, almeno fino a quando non sto meglio.
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