Cura disturbo bipolare 2

"Ho 30 anni, da 5 mi è stata diagnosticata la depressione bipolare. La curo con depakin 500 mg al giorno e periodicamente con l'antidepressivo (ne ho provato diversi, ma sempre appartenenti agli SNRI).
Dai 16 ai 19 anni sono stata bulimica, dopo una psicoterapia di un anno ho risolto il problema alimentare ma sono iniziati i periodi di alti e bassi, che non mi hanno permesso di capire cosa volessi fare della mia vita, dove andare. Ho tentato mille strade, terapia yunghiana, cognitivo comportamentale, e poi ho deciso per i farmaci. Ammetto che nei brevi momenti di benessere non ho seguito bene la cura e ogni volta tornavo dal mio neurologo con la coda tra le gambe a dirgli che non avrei più commesso l'errore di smettere. Ora lo assumo regolarmente da più di un anno (monoterapia con depakin). A settembre, nell'ultima visita, gli ho detto che mi sentivo strana e che conoscendomi stavo per entrare in depressione. Lui mi ha detto che sicuramente è il fatto che in questo periodo sono insoddisfatta, non sto bene dove vivo, avrei bisogno di stimoli. Ha mantenuto solo lo stabilizzatore d'umore. Dopo mesi di depressione, ho deciso di provare un nuovo medico" 06/01/2014
Mi ritrovo a distanza di un anno e mezzo a consultare nuovamente questo sito alla ricerca disperata di una soluzione. Dal mio ultimo intervento, ho contattato un altro specialista. Mi è stato prescritto il Lamictal. Lo assumo regolarmente dal gennaio 2014 (50 mg al mattino e 75 la sera). Da circa 4 mesi il mio umore ha iniziato ad essere nuovamente altalenante. Ne ho parlato col mio medico ma non riesco forse a spiegargli il mio stato d'animo. Anche lui parla di insoddisfazione. Ma con l'umore così basso non riesco a capire cosa dovrei fare per cambiare.
Arrivo sempre a questo circolo vizioso in cui penso che forse il disturbo bipolare di tipo II non sia il mio disturbo, ma leggendo gli articoli da voi scritti a riguardo, mi rendo conto che così non è e che anzi mi rispecchia a pieno.
Gli anni passano, quest'anno compirò 32 anni e ancora non ho trovato il modo di reagire per far funzionare la mia vita in maniera costante.
Sono incatenata in un turbine di pensieri confusi e contrastanti, non riesco a concentrarmi, la mia vita sociale è compromessa e vivo in un contesto lavorativo e sociale che vorrei riuscire a cambiare o ad accettare da anni ma periodicamente crollo in questo vicolo cieco che non mi permette di avere la lucidità adatta per fare una scelta, che sia essa lavorativa o di svago. E' frustrante non potersi fidare di se stessi. La mia paura è che un nuovo medico non azzecchi la cura, e non per mancanza di capacità ma perché sono tanti i tentativi che si possono fare. Nelle letture fatte in questo sito ho letto della quetiapina come alternativa o del litio. Non so come muovermi. Grazie per la vostra attenzione.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
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Utente
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Più che una domanda credo si tratti di un consiglio.
In sostanza vorrei capire come uscire da tale situazione, pur sapendo che l'unica risposta è cambiare specialista sperando di trovare la cura giusta.
Penso sappia come ci si senta in queste situazioni, quindi anche una rassicurazione in merito è sempre ben accetta. Lo so che cambiare tante terapie e medici fa parte del disturbo e che non ci sono linee guida per capire se il farmaco stia funzionando e funzionerà nel tempo. Mi scuso se ho scritto cose a sproposito.
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