Anorgasmia da antidepressivi e terapie alternative

Buonasera,
soffro da quando ho 13 anni di depressione e ho compiuto per diverso tempo l’autolesionismo. Nel 2011 sono stato "costretto" a ricorrere all'aiuto di una psicologa dell'ASL e poi di uno psicoterapeuta, specializzando in Analisi Bioenergetica, a causa dell'insorgere di attacchi di panico e stati d'ansia acuti. D'altra parte il mio medico di famiglia, dopo diversi tentativi con diversi farmaci, mi ha prescritto la Paroxetina (Daparox 40 mg/die) più l'uso di Benzodiazepine (Compedium 10 gtt/die fino a 30 gtt a bisogno).
Dopo qualche settimana di terapia farmacologica ho cominciato ad accusare i primi effetti collaterali, che consistevano in una scarsa qualità dell'erezione (le volte che riuscivo ad averla) e grossa fatica a raggiungere l'orgasmo e l'eiaculazione. Dopo qualche tempo però, soprattutto con l'aiuto del mio compagno, ho notato una riduzione di questi effetti collaterali o, comunque, non ci davo più molto peso.
Nell'ottobre del 2014 ho avuto una ricaduta, sfociata, poi, nel mese di gennaio in un tentativo di suicidio che ha comportato il richiedere l'aiuto di uno psichiatra, che mi prescrisse 2 punture al giorno per una settimana di Anafranil, e poi la continuazione con le pastiglie, pastiglie che ho abbandonato poco dopo (dietro minaccia di sospensione di tutte le terapie), per passare allo Zarelis.
Dunque, da circa fine febbraio, ogni giorno prendo: 40 mg di Daparox, 150 mg di Zarelis, 30 gtt di Compedium, 40/50 gtt di Trittico, 600 mg di Depakin Chrono, 40 mg di Pantoprazolo (mi è stata diagnosticata, anni fa, un'ernia iatale, prima lo prendevo solo quando avvertivo i sintomi, ora lo prendo tutti i giorni come protezione) e infine 24 mg (dose doppia all'occorrenza) di Vertiserc per le vertigini continue dovute, crediamo, ai farmaci.
Da quando faccio questa terapia mi ritrovo nello stato in cui il mio corpo e il mio cervello accumulano ogni giorno grande eccitazione (sottolineo il fatto che ho 22 anni e sono felicemente fidanzato), eccitazione che però non viene soddisfatta dagli organi preposti, poiché, ormai, non riesco più ad avere erezioni spontanee, ma solo dopo una lunga e intensa stimolazione diretta (e comunque non dura mai più di qualche minuto) e il raggiungimento dell'orgasmo e/o eiaculazione è solo un miraggio lontano.
Trovo che sia molto frustrante e questa terapia più che aiutarmi con la depressione non fa altro che buttarmi ancora più giù! Dal momento che per il mio psichiatra e il mio psicoterapeuta "non si può fare altro che aspettare l'evolversi delle cose e di cercare di "stare" nella sensazione" mi sono chiesto se non ci fosse un'altra via a tutto questo, ossia, mi spiego, se un ragazzo uguale a me avesse vissuto tutto questo, ma al contempo fosse stato allergico, per un motivo o per altro, alla maggior parte delle medicine, come ci si sarebbe comportati? E se c'è risposta, perché quello stesso trattamento non può essere utilizzato anche su di me? Grazie mille per l'ascolto.
Cordiali saluti!