Forte ansia, esigenza di controllo, sonno disturbato
Gentili dottori,
Mi trovo in un momento di grande difficoltà.
Ho da anni ormai problemi di ansia, che erano peggiorati tantissimo a seguito della prima gravidanza e che mi hanno portata a lasciare il lavoro perché non riuscivo a reggere la pressione.
Ho cercato di curarmi con della psicoterapia, che ho proseguito per un anno, ma con scarsi risultati. Nel mentre ho avuto una seconda gravidanza e alla nascita della bambina ero così euforica che ho creduto di essere "guarita" ma non era affatto così. A tre mesi dal parto sono rientrata nel buco nero dell'ansia, inzialmente era una cosa controllabile, avevo momenti di ansia che poi si risolvevano, ma in breve la situazione è diventata ingestibile. Sento una fortissima, impellente necessità di controllo soprattutto per quanto riguarda la salute mia e dei miei figli, sono ossessionata dalle malattie, ossessionata dall'idea di morire prematuramente e lasciare le bambine sole (ovviamente hanno un papà, ma la mamma è sempre la mamma). Ho sottoposto me e le le mie figlie a indagini ed esami inutili, e ora ho il pensiero (ma è solo un esempio) di dover smettere di allattare per fare l'ecografia al seno, sento un continuo bisogno di sottopormi ad analisi anche invasive, e ho mille e mille pensieri di questo genere che si susseguono incessantemente nel corso delle ore, dei giorni e delle settimane. Non so più cosa sia la serenità, se per un attimo sono felice mi sento enormemente in colpa perché non mi sto preoccupando di tutte le cose brutte che possono capitare, mi sento una irresponsabile, una pazza incosciente, per me la felicità è vietata perché io devo vigilare.
Non parlo con i familiari di quesi pensieri fondamentalmente per vergogna, e perché mio marito se accenno questi argomenti mi sgrida aspramente. Quindi preferisco tenere tutto dentro.
Ho problemi a dormire, a volte fatico ad abbandonarmi al sonno perché "devo vigilare" (ho sempre il pensiero che le bambine stiano male di notte), se mi addormento normalmente mi sveglio con tutta la muscolatura contratta, mi fanno male la schiena e le gambe, digrigno i denti. Inoltre ho incubi continui specie nelle prime ore del mattino, tanto che certe volte mi alzo solo per smettere di dormire e vedere immagini orribili (sogno di dover fare colloqui o esami e non essere preparata, sogno ad es di perdere sangue dal seno, ma non solo ecc, più che dormire è una tortura).
La mattina mi sveglio e sto male al pensiero di tutte le preoccupazioni che potrò avere, di tutto quello che potrà portarmi altra ansia. Come se avessi ansia nell'ansia.
Spesso dopo queste levatacce le giornate scorrono male, mi sento demotivata e assente.
Vorrei riprendere a lavorare x distrarmi un po' ma al momento fra colloqui andati male e scarsa disponibilità dei miei (ormai anziani e con problemi di salute ) nel tenermi le piccole non ci sono riuscita. Conto comunque di mandare l'ultimogenita (7 mesi) al nido tra poco x poter cercare lavoro più liberamente.
Non so cosa fare, la psicoterapia non mi ha aiutata molto e l'idea di prendere psicofarmaci mi terrorizza. Sento di avere bisogno di aiuto, ma un aiuto grosso, non semplicemente colloqui, perché mi sento alla deriva, ho paura di fare del male alle bambine (non nel senso di male fisico, ma di rovinare loro la vita).
Mi trovo in un momento di grande difficoltà.
Ho da anni ormai problemi di ansia, che erano peggiorati tantissimo a seguito della prima gravidanza e che mi hanno portata a lasciare il lavoro perché non riuscivo a reggere la pressione.
Ho cercato di curarmi con della psicoterapia, che ho proseguito per un anno, ma con scarsi risultati. Nel mentre ho avuto una seconda gravidanza e alla nascita della bambina ero così euforica che ho creduto di essere "guarita" ma non era affatto così. A tre mesi dal parto sono rientrata nel buco nero dell'ansia, inzialmente era una cosa controllabile, avevo momenti di ansia che poi si risolvevano, ma in breve la situazione è diventata ingestibile. Sento una fortissima, impellente necessità di controllo soprattutto per quanto riguarda la salute mia e dei miei figli, sono ossessionata dalle malattie, ossessionata dall'idea di morire prematuramente e lasciare le bambine sole (ovviamente hanno un papà, ma la mamma è sempre la mamma). Ho sottoposto me e le le mie figlie a indagini ed esami inutili, e ora ho il pensiero (ma è solo un esempio) di dover smettere di allattare per fare l'ecografia al seno, sento un continuo bisogno di sottopormi ad analisi anche invasive, e ho mille e mille pensieri di questo genere che si susseguono incessantemente nel corso delle ore, dei giorni e delle settimane. Non so più cosa sia la serenità, se per un attimo sono felice mi sento enormemente in colpa perché non mi sto preoccupando di tutte le cose brutte che possono capitare, mi sento una irresponsabile, una pazza incosciente, per me la felicità è vietata perché io devo vigilare.
Non parlo con i familiari di quesi pensieri fondamentalmente per vergogna, e perché mio marito se accenno questi argomenti mi sgrida aspramente. Quindi preferisco tenere tutto dentro.
Ho problemi a dormire, a volte fatico ad abbandonarmi al sonno perché "devo vigilare" (ho sempre il pensiero che le bambine stiano male di notte), se mi addormento normalmente mi sveglio con tutta la muscolatura contratta, mi fanno male la schiena e le gambe, digrigno i denti. Inoltre ho incubi continui specie nelle prime ore del mattino, tanto che certe volte mi alzo solo per smettere di dormire e vedere immagini orribili (sogno di dover fare colloqui o esami e non essere preparata, sogno ad es di perdere sangue dal seno, ma non solo ecc, più che dormire è una tortura).
La mattina mi sveglio e sto male al pensiero di tutte le preoccupazioni che potrò avere, di tutto quello che potrà portarmi altra ansia. Come se avessi ansia nell'ansia.
Spesso dopo queste levatacce le giornate scorrono male, mi sento demotivata e assente.
Vorrei riprendere a lavorare x distrarmi un po' ma al momento fra colloqui andati male e scarsa disponibilità dei miei (ormai anziani e con problemi di salute ) nel tenermi le piccole non ci sono riuscita. Conto comunque di mandare l'ultimogenita (7 mesi) al nido tra poco x poter cercare lavoro più liberamente.
Non so cosa fare, la psicoterapia non mi ha aiutata molto e l'idea di prendere psicofarmaci mi terrorizza. Sento di avere bisogno di aiuto, ma un aiuto grosso, non semplicemente colloqui, perché mi sento alla deriva, ho paura di fare del male alle bambine (non nel senso di male fisico, ma di rovinare loro la vita).
[#1]
Potrebbe iniziare con una visita psichiatrica per capire quali siano effettivamente le strade di cura da poter percorrere.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Gentile Utente,
i sintomi che descrive sono sicuramente difficili da sopportare, del resto lei dice di non nutrire grande fiducia nella psicoterapia (già fatta per un certo periodo) e di aver paura ad assumere psicofarmaci; allo stesso tempo chiede un aiuto "grosso". Le possibilità di intervenire su problemi come quelli da lei riferiti prevedono interventi psicofarmacologici e/o psicologici; si consulti quindi con uno psichiatra per un inquadramento preciso della sua sintomatologia e per avere indicazioni sulla migliore strada terapeutica da intraprendere.
Cordialità
i sintomi che descrive sono sicuramente difficili da sopportare, del resto lei dice di non nutrire grande fiducia nella psicoterapia (già fatta per un certo periodo) e di aver paura ad assumere psicofarmaci; allo stesso tempo chiede un aiuto "grosso". Le possibilità di intervenire su problemi come quelli da lei riferiti prevedono interventi psicofarmacologici e/o psicologici; si consulti quindi con uno psichiatra per un inquadramento preciso della sua sintomatologia e per avere indicazioni sulla migliore strada terapeutica da intraprendere.
Cordialità
Dr. Roberto Di Rubbo
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.7k visite dal 08/06/2015.
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Approfondimento su Ansia
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