Terapia ansia\depressione
Buongiorno a tutti.
Primo lieve episodio depressivo nel 2009,a vent'anni,
curato dal mio medico di base con sertralina 50mg 1 die per circa sei mesi.
Il substrato dell'episodio lo ritenni la mancanza di un rapporto affettivo
e della componente sessuale correlata.Questa componente di insoddisfazione aleggiava
gia dai 17 anni, dopo un amore non corrisposto che mi ha tolto fiducia e autostima.
Il tutto fu scatenato dallo stress per un'improvvisa malattia di mia nonna.
In questi anni non ho avuto grossi problemi d'umore,ma ho visto tutto in maniera "opaca",
le attività sempre sostenute(sport,musica) hanno perso smalto ,continuate quasi per routine e schiacciate dall'assenza da una componente affettiva stabile.
Ho portato con fatica una maschera,persino per la laurea,nel 2013,ho dovuto ostentare
più entusiasmo del reale e se ci penso ho un nodo alla gola.
A tre mesi dalla laurea,compiuta la "missione"per cui ho tenuto duro 5 anni,ho accusato
una sintomatologia ansiosa, le mie seppellite "lacune" da uomo si sono ripresentate,acuite dall'incertezza del futuro lavorativo.
Non sono intervenuto farmacologicamente, tentando nella primavera\estate 2014 un approccio psicologico mirato alla radice dei problemi,rivelatosi utile per sfogarmi e
capire aspetti deleteri della mia personalità, come l'eccessiva perfezionismo che richiedo a me stesso e la tendenza a controllare ogni aspetto della vita.
A novembre 2014 mio padre ha subito un intervento che ha avuto poi grossi risvolti pschiatrici
,portandolo,ed io per assistenza,a girovagare fra vari istituti e una tuttora altalenante
convalescenza a casa che mi reca un dicreta ansia.
Con l'inizio del 2015 avevo quindi precauzionalmente ripreso,su consiglio del curante,
la medesima terapia del 2009, con aggiunta di xanax gtt per consentirmi la tranquillità durante
una sopraggiunta opportunità lavorativa.
Dopo circa due mesi,a fine marzo,la sintomatologia era migliorata. meno ansia,tanto da smettere
xanax, e diminuzione somatizzazioni(colon irritabile,tensione muscolare etc.)
La possibilità di una frequentazione,con relativo superamento del "male supremo" dell'inesperienza sessuale,mi ha però portato a cessare la terapia..visti i noti effetti collaterali sessuali.
Ad oggi,cessata l'esperienza lavorativa e conclusa la frequentazione(appagante fisicamente ma fonte di frustrazione perchè priva di un coinvolgimento emotivo che a questo punto considero il vero tallone d' Achille),mi ritrovo al punto di partenza:disoccupato con una situazione famigliare complessa,oppressione al petto mattutina che talvolta dure nel giorno.
La domanda è : devo riprendere una terapia, privilegiando l'umore a scapito della sessualità?
esistono ssri,o altre molecole meno forti sotto quest'aspetto?il curante è in grado di individuarli o meglio uno specialista?
Intraprendo una terapia cautelandomi, o azzardo a provare a raschiare il fondo del barile in attesa che le cose cambino?
Grazie.
Primo lieve episodio depressivo nel 2009,a vent'anni,
curato dal mio medico di base con sertralina 50mg 1 die per circa sei mesi.
Il substrato dell'episodio lo ritenni la mancanza di un rapporto affettivo
e della componente sessuale correlata.Questa componente di insoddisfazione aleggiava
gia dai 17 anni, dopo un amore non corrisposto che mi ha tolto fiducia e autostima.
Il tutto fu scatenato dallo stress per un'improvvisa malattia di mia nonna.
In questi anni non ho avuto grossi problemi d'umore,ma ho visto tutto in maniera "opaca",
le attività sempre sostenute(sport,musica) hanno perso smalto ,continuate quasi per routine e schiacciate dall'assenza da una componente affettiva stabile.
Ho portato con fatica una maschera,persino per la laurea,nel 2013,ho dovuto ostentare
più entusiasmo del reale e se ci penso ho un nodo alla gola.
A tre mesi dalla laurea,compiuta la "missione"per cui ho tenuto duro 5 anni,ho accusato
una sintomatologia ansiosa, le mie seppellite "lacune" da uomo si sono ripresentate,acuite dall'incertezza del futuro lavorativo.
Non sono intervenuto farmacologicamente, tentando nella primavera\estate 2014 un approccio psicologico mirato alla radice dei problemi,rivelatosi utile per sfogarmi e
capire aspetti deleteri della mia personalità, come l'eccessiva perfezionismo che richiedo a me stesso e la tendenza a controllare ogni aspetto della vita.
A novembre 2014 mio padre ha subito un intervento che ha avuto poi grossi risvolti pschiatrici
,portandolo,ed io per assistenza,a girovagare fra vari istituti e una tuttora altalenante
convalescenza a casa che mi reca un dicreta ansia.
Con l'inizio del 2015 avevo quindi precauzionalmente ripreso,su consiglio del curante,
la medesima terapia del 2009, con aggiunta di xanax gtt per consentirmi la tranquillità durante
una sopraggiunta opportunità lavorativa.
Dopo circa due mesi,a fine marzo,la sintomatologia era migliorata. meno ansia,tanto da smettere
xanax, e diminuzione somatizzazioni(colon irritabile,tensione muscolare etc.)
La possibilità di una frequentazione,con relativo superamento del "male supremo" dell'inesperienza sessuale,mi ha però portato a cessare la terapia..visti i noti effetti collaterali sessuali.
Ad oggi,cessata l'esperienza lavorativa e conclusa la frequentazione(appagante fisicamente ma fonte di frustrazione perchè priva di un coinvolgimento emotivo che a questo punto considero il vero tallone d' Achille),mi ritrovo al punto di partenza:disoccupato con una situazione famigliare complessa,oppressione al petto mattutina che talvolta dure nel giorno.
La domanda è : devo riprendere una terapia, privilegiando l'umore a scapito della sessualità?
esistono ssri,o altre molecole meno forti sotto quest'aspetto?il curante è in grado di individuarli o meglio uno specialista?
Intraprendo una terapia cautelandomi, o azzardo a provare a raschiare il fondo del barile in attesa che le cose cambino?
Grazie.
[#1]
Non è ben chiaro se nel corso del trattamento ha avuto degli effetti collaterali di tipo sessuale o se ne aveva anche senza terapia farmacologica.
Non è detto che un farmaco dia per forza alcuni effetti collaterali.
È per lei comunque utile fare riferimento ad uno specialista.
Non è detto che un farmaco dia per forza alcuni effetti collaterali.
È per lei comunque utile fare riferimento ad uno specialista.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#5]
Non alludo a nulla in particolare.
Lei in realtà ha fatto una unica terapia ed in modo non completo, anche a dosaggi bassi.
Prima di poter parlare di altre diagnosi dovrebbe farsi visitare da uno psichiatra e vedere l'evoluzione della patologia con trattamenti mantenuti per tempi sufficienti ed a dosaggi terapeutici.
Lei in realtà ha fatto una unica terapia ed in modo non completo, anche a dosaggi bassi.
Prima di poter parlare di altre diagnosi dovrebbe farsi visitare da uno psichiatra e vedere l'evoluzione della patologia con trattamenti mantenuti per tempi sufficienti ed a dosaggi terapeutici.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.7k visite dal 04/06/2015.
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