Daparox e samyr per cura ossessione da suicidio
Salve mi chiamo Andrea ed ho 30 anni da sue mesi soffro di pensieri da suicidio attualmente assumo 20 gocce di daparox da due settimane aumentendo la dose gradualmente partendo da 1, non noto alcun miglioramento tranne qualche giorno dove sto meglio, mi sono interfacciato con la mia psicoterapeuta che mi ha detto che devo attendere in quanto non ho assunto la dose piena e ci vuole tempo per fare effetto, ho anche deciso di intraprendere un percorso di psicoterapia, adesso chiedo un parere a voi si può guarire da questa ossessione, dimenticavo non mi manca nulla e sono un ragazzo che sta bene economicamente, socialmente e sentimentalmente.
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Deve attendere che il trattamento dia i suoi effetti terapeutici per la valutazione dei dosaggi successivi eventualmente.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
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Ex utente
dottore, la ringrazio per la risposta, stamane ho avuto un nuovo consulto con la mia psicoterapeuta, mi ha portato la dose da 20 gocce a 25, il mio dubbio è come mai se sto assumento da due settimane la dose piena non sto riscontrando alcun beneficio, molto strano come come cosa, non le sembra? Dimenticavo da lunedi sto anche assumendo il samyr 400 a pasticche una al primo mattino, un'altra pomeriggio, mi sento impazzire alcune volte perchè il pensiero diventa ossessivo in alcuni giorni e non riesco a condurre una vita normale.
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Ex utente
Dottore grazie per la consulenza, stamane sono andato dalla mia psicoterapeuta, mi ha detto di assumere il daparox a pastiglia, dopo mangiato 2 compresse, ed in più la sera x i primi 4 giorni il ziprexa la sera prima di andare a dormire per poi passare ad una pastiglia, io mi sento impazzire vorrei uscire da questo tunnel al più presto.
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Ex utente
Salve, dottore sono qui per chiederle un suo parere, sto assumento ormai da una settimana, il daparox dopo mangiato concordato con la mia psicoterapeuta ha variato il farmaco da gocce a pillola 2 compresse dopo mangiato, ed in più la sera x i primi 4 giorni il ziprexa, ho notato che ho continui tremori, la mia domanda è normale, sarà quest'ultimo, e gli effetti benefici visto che ormai sono nella terza settimana a dosaggio alto quando si iniziano a vedere, è opportuno associare una psicoterapia?
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Gentile utente,
mi permetto anche un mio commento.
I tremori possono essere un sintomo collaterale di Zyprexa. Bisogna riferire questo e altri eventuali sintomi (sia positivi, che negativi) alla specialista che La segue, per aggiustare eventualmente la dose. Dall'altra parte, Zyprexa è un farmaco che potrebbe essere utile per aiutarLe a mantenere il controllo e può mitigare le preoccupazioni ossessive (Lei scrive: "ho paura di perdere il controllo o di diventare pazzo"); ma se Lei non tollera bene il farmaco, bisogna, assieme con la Sua specialista, cercare un analogo.
Per quanto riguarda i tempi necessari per aspettare i risultati della terapia con l'antidepressivo (Daparox), prima di circa un mese - due con la nuova dose non si può fare le somme; ma anche quando scrivo "circa un mese - due", non si tratta di previsioni accurate, perché a priori esistono solo i dati statistici su popolazione dei casi simili in generale, ma non sono possibili le previsioni esatte a priori su un singolo caso individuale (in ciascun caso individuale potrebbe essere necessario o più tempo, o, talvolta, meno tempo, o, ancora, nel caso di attesa troppo lunga, si pensa a cambiare il farmaco o associare un altro farmaco).
Appunto, siccome esistono i tempi d'attesa dell'effetto antidepressivo, e nel frattempo, la malattia, con il solo antidepressivo, può non essere compensata, si ricorre, nel frattempo, ai farmaci aggiuntivi, più sintomatici, come Zyprexa o altri, che dovrebbero dare almeno un effetto ansiolitico, e, anche se questo non copre tutti gli obbiettivi della cura, può aiutare a sopportare l'attesa. A tale scopo esistono anche gli altri farmaci, come gli "ansiolitici" più classici, e anche di questo potete parlare con la Sua specialista.
Per quanto riguarda la psicoterapia, nei casi simili questo può essere importante, ma bisogna valutare bene quale tipo di approccio psicoterapeutico adattare e quando è il momento più opportuno per iniziare (perché nel periodo di maggior malessere la psicoterapia può essere difficile da affrontare e difficile che dia i frutti, perché richiede dal paziente, oltre alla motivazione, anche un certo livello di concentrazione e di investimento emotivo e mentale in questo impegno). Chi può risponderLe meglio e chi deve essere sicuramente interpellato sulla questione della psicoterapia è la Sua specialista.
Vorrei spendere due parole in generale su questo consulto. Capita purtroppo, come, mi sembra, anche in questo caso, che il ruolo di questo sito è frainteso, perché noi qui non possiamo seguirLa, senza l'esame dal vivo non possiamo conoscerLa abbastanza per dire quale malattia ha, come si cura, e se Lei guarirà o no; e chi decide quale è la malattia e quale cura è adatta - è il Suo specialista e non noi. Non si tratta nemmeno di uno sportello delle informazioni, dove per forza qualcuno è obbligato a rispondere, perché gli specialisti rispondono qui su base volontaria e nel tempo che possono dedicarne, quando sono liberi dalle altre attività. Il criterio, secondo me, è piuttosto di comprensione e di correttezza, ed il mio collega Le ha risposto più volte, con tutta la correttezza.
Quello che davvero non va, è che, purtroppo, in molti casi, le persone con problemi seri avvertono più facilità a chiedere i pareri e le rassicurazioni in internet che dal proprio specialista, perché, quando hai davanti a te il tuo medico dal vivo, allora o non rimane tempo per chiedere, o non si osa, o non viene in mente (non sto parlando di Lei), oppure (il più delle volte) non ci si accontenta solo del parere del proprio specialista. E questo è grave, perché, specialmente nelle fasi critiche come quella che descrive Lei, è essenziale poter contare sul proprio specialista, poter fare a lui le domande, avere la sua disponibilità, averlo come l'unico punto di riferimento. Per cui, insistere di ricevere e attendere le risposte da noi è una direzione sbagliata.
mi scusi i miei toni
Le auguro di lavorare bene con il Suo specialista, e di guarire !
un saluto
mi permetto anche un mio commento.
I tremori possono essere un sintomo collaterale di Zyprexa. Bisogna riferire questo e altri eventuali sintomi (sia positivi, che negativi) alla specialista che La segue, per aggiustare eventualmente la dose. Dall'altra parte, Zyprexa è un farmaco che potrebbe essere utile per aiutarLe a mantenere il controllo e può mitigare le preoccupazioni ossessive (Lei scrive: "ho paura di perdere il controllo o di diventare pazzo"); ma se Lei non tollera bene il farmaco, bisogna, assieme con la Sua specialista, cercare un analogo.
Per quanto riguarda i tempi necessari per aspettare i risultati della terapia con l'antidepressivo (Daparox), prima di circa un mese - due con la nuova dose non si può fare le somme; ma anche quando scrivo "circa un mese - due", non si tratta di previsioni accurate, perché a priori esistono solo i dati statistici su popolazione dei casi simili in generale, ma non sono possibili le previsioni esatte a priori su un singolo caso individuale (in ciascun caso individuale potrebbe essere necessario o più tempo, o, talvolta, meno tempo, o, ancora, nel caso di attesa troppo lunga, si pensa a cambiare il farmaco o associare un altro farmaco).
Appunto, siccome esistono i tempi d'attesa dell'effetto antidepressivo, e nel frattempo, la malattia, con il solo antidepressivo, può non essere compensata, si ricorre, nel frattempo, ai farmaci aggiuntivi, più sintomatici, come Zyprexa o altri, che dovrebbero dare almeno un effetto ansiolitico, e, anche se questo non copre tutti gli obbiettivi della cura, può aiutare a sopportare l'attesa. A tale scopo esistono anche gli altri farmaci, come gli "ansiolitici" più classici, e anche di questo potete parlare con la Sua specialista.
Per quanto riguarda la psicoterapia, nei casi simili questo può essere importante, ma bisogna valutare bene quale tipo di approccio psicoterapeutico adattare e quando è il momento più opportuno per iniziare (perché nel periodo di maggior malessere la psicoterapia può essere difficile da affrontare e difficile che dia i frutti, perché richiede dal paziente, oltre alla motivazione, anche un certo livello di concentrazione e di investimento emotivo e mentale in questo impegno). Chi può risponderLe meglio e chi deve essere sicuramente interpellato sulla questione della psicoterapia è la Sua specialista.
Vorrei spendere due parole in generale su questo consulto. Capita purtroppo, come, mi sembra, anche in questo caso, che il ruolo di questo sito è frainteso, perché noi qui non possiamo seguirLa, senza l'esame dal vivo non possiamo conoscerLa abbastanza per dire quale malattia ha, come si cura, e se Lei guarirà o no; e chi decide quale è la malattia e quale cura è adatta - è il Suo specialista e non noi. Non si tratta nemmeno di uno sportello delle informazioni, dove per forza qualcuno è obbligato a rispondere, perché gli specialisti rispondono qui su base volontaria e nel tempo che possono dedicarne, quando sono liberi dalle altre attività. Il criterio, secondo me, è piuttosto di comprensione e di correttezza, ed il mio collega Le ha risposto più volte, con tutta la correttezza.
Quello che davvero non va, è che, purtroppo, in molti casi, le persone con problemi seri avvertono più facilità a chiedere i pareri e le rassicurazioni in internet che dal proprio specialista, perché, quando hai davanti a te il tuo medico dal vivo, allora o non rimane tempo per chiedere, o non si osa, o non viene in mente (non sto parlando di Lei), oppure (il più delle volte) non ci si accontenta solo del parere del proprio specialista. E questo è grave, perché, specialmente nelle fasi critiche come quella che descrive Lei, è essenziale poter contare sul proprio specialista, poter fare a lui le domande, avere la sua disponibilità, averlo come l'unico punto di riferimento. Per cui, insistere di ricevere e attendere le risposte da noi è una direzione sbagliata.
mi scusi i miei toni
Le auguro di lavorare bene con il Suo specialista, e di guarire !
un saluto
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#27]
Ex utente
Salve dottore sono nuovamente qui a scrivere, nel momento in cui sono stato bene, ho abbandonato il daparox a fine giugno senza consulto medico, sono stato bene per tutto il perido estivo, ed ora ricaduta nuovamente pensieri da suicidio, cosa posso fare può essere il caso di riprendere nuovamente il daparox? Ovviamente sotto parere medico attendo una vostra risposta una buona giornata
[#44]
Ex utente
Salve dottore, sono arrivato a 2 settimane di assunzione di daparox due compresse dopo mangiato, non sto avendo alcun beneficio anzi mi sento più agitato, i pensieri sono molto meno, ma adesso ho paura di fare del male agli altri, continuo a condurre la mia vita ma vorrei che passi tutto, consigli è il caso di cambiare farmaco? La ringrazio buona serata
[#49]
Ex utente
Buongiorno dopo anni di stabilità ritorna nuovamente questo pensiero del suicidio, da premettere che non prendo più nulla dall ultimo post, sono stato benissimo, e dico anche che rispetto a prima sono meno intrusivi, la mia domanda è una è il caso di riprendere la cura con il daparox, ancora non ho sentito chi mi curava
Questo consulto ha ricevuto 49 risposte e 15.1k visite dal 14/05/2015.
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