Dosaggio terapeutico? Per tutti?

Gentili Dottori , ho spesso letto disquisizioni sulla corretta assunzione di dosaggi di un farmaco con efficacia terapeutica o meno, riguardo gli SSRI, Mi è stato prescritto in più battute Escitalopram a dosi crescenti.Il primo sintomo del quale soffro è la forte perdita ponderale con un corollario di sintomi somatici diagnosticati ,con disfunzioni ad apparati ma su base "essenziale,idiopatici o secondari" senza danni d'organo per fortuna. .Appena assunte le prime 3/4 gocce di farmaco ho sempre riscontrato una forte midriasi bilaterale in assenza di dolore. Successivamente all'ulteriore integrazione della terapia i sintomi sono peggiorati, e non si parla dei classici sintomi delle prime 3/4 settimane,:nausea, cefalea, stanchezza, quelle sono sciocchezze; parlo di orticaria, incremento ulteriore perdita di peso, ansia a 1000, problemi di circolazione, parestesie,alopecia areata. A 5 mesi di terapia piena a 20 mg insomma un disastro nonostante l'aggiunta di benzodiazepine. Ho provato allora a diminuire drasticamente la dose dell'Entact a 5 mg al giorno, ora sono 7 mesi che sto benissimo, continuerò ovviamente la terapia. La mia domanda è questa: E' possibile che alcune persone rispondano in maniera esagerata al farmaco inducendo una pseudo sindrome serotoninergica attraverso una dose del tutto terapeutica? Come si può individuare un metabolizzatore lento rispetto ad uno veloce farmacologicamente parlando, e inoltre questa cosa potrebbe avere correlazioni con la sindrome di Gilbert? Grazie per la gentile risposta e per il vostro servizio che serve a dirimere molti dei dubbi di noi pazienti.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
É conoscenza comune di tutti i clinici con una discreta esperienza che tutti i farmaci possono avere reazioni molto diverse, anche imprevedibili, su persone diverse. Al momento non esistono test routinari per l'individuazione dei diversi profili metabolici rispetto a questi farmaci. Deve essere lo specialista, una volta verificato che ci siano effetti anomali a correggere la terapia, nel dosaggio oppure cambiando la molecola.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Attivo dal 2015 al 2019
Ex utente
Grazie Dottore per la rapida risposta.
Quindi se ho ben capito, è tutto molto empirico, anche un dosaggio di 4/5 mg a seconda della sensibilità individuale potrebbe essere molto terapeutico, mentre un dosaggio di 20 mg in una persona meno sensibile potrebbe essere acqua fresca.
Come suo parere personale Dottore, se dovesse osservare dei buoni risultati che migliorano giorno dopo giorno con una somministrazione di appena 5 mg di Cipralex per un periodo di circa 20 giorni , e successivamente dovesse notare un forte peggioramento all'incremento della dose del farmacoce, come si comporterebbe?
Spero di essere stato esaustivo ed in una Sua risposta ragionata e sincera.
Cordiali saluti
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Il fatto che il dosaggio di 5 mg sia efficace mentre dosaggi superiori diano problemi molto importanti non é una consuetudine, fortunatamente. Il dubbio é che il dosaggio di 5 mg, mentre potrebbe essere sufficiente a compensare i sintomi del disturbo in atto, potrebbe non essere in grado di ridurre il rischio di ricaduta una volta sospesa la terapia. Il compito difficile dello specialista é valutare se accontentarsi dell'efficacia di 5 mg rischiando sulla stabilità a medio lungo termine, oppure cambiare molecola per cercare maggiore probabilità di remissione a lungo termine. In ogni caso é una decisione difficile che va ben ponderata assieme allo specialista di fiducia.
Cordiali saluti
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Attivo dal 2015 al 2019
Ex utente
Buongiorno Dottore,grazie per la precedente risposta, finalmente la terapia sembra stia iniziando a fare effetto, sto recuperando rapidamente peso, l'alvo s'è regolarizzato ed i capelli stanno ricrescendo, anche tutti gli altri parametri sembra si stiano regolarizzando.
La cosa che ho dovuto ripartire da 5 mg Escitalopram, ma questa volta con 100 gocce di benzodiazepine a lunghissima emivita, poi salire pian piano, ora sono a 15 mg , ma conto di fermarmi a 20.
Sarebbe secondo il suo parere possibile che le reazioni iniziali all'assunzione di un antidepressivo siano proporzionali alla gravità della depressione?
Cioè, quanto più la depressione ed i suoi sintomi somatici siano debilitanti, tanto più all'inizio ci sarà una forte esacerbazione di tali sintomi che se non tenuti prontamente a bada con ansiolitici potrebbero divenire anche pericolosi?
Mi ricordo di quando iniziai la prima volta la terapia, ed i sintomi erano devastanti , che dopo 2 giorni di assunzione di antidepressivi (senza ansiolitici) sviluppai una neuropatia periferica ad un polpaccio, che durò 15 giorni , con totale perdita sensoriale e di forza, mi passò solo all'interruzione del farmaco, che poi è lo stesso che uso ora senza alcun problema.
Secondo lei è possibile che gli ansiolitici li debba prendere a vita visto che non mi danno fastidio , non mi portano sedazione e la loro efficacia resta la stessa anche dopo mesi senza perdita d'azione?
Mi scusi se le ho posto troppe domande.
La ringrazio sempre per la sua cortese disponibilità
Cordialmente
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Al momento non ci sono evidenze che avvalorino l'ipotesi di maggiori effetti collaterali iniziali correlati a maggiore gravità della depressione. L'uso di benzodiazepine a lungo termine non ha indicazioni, anche perché questi farmaci vanno incontro ad assuefazione e possono creare fenomeni di dipendenza. Sarà lo specialista a dettare i tempi e i modi dalla sospensione dell'ansiolitico.
Cordiali saluti
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