esaurimento o psicosi? come aiutare qualcuno che non sa di essere malato?
Salve a tutti, vi scrivo per un problema che riguarda il mio ex fidanzato. Siamo stati insieme per molti anni, finchè lui improvvisamente mi ha lasciato senza darmi una spiegazione plausibile e in modo violento e brutale. Fin qui non c'è nulla di particolarmente strano, se non fosse che da mesi soffre di quella che penso sia una psicosi in piena regola e lo ha notato anche la sua famiglia che è molto preoccupata e non sa come gestire la situazione. Ha cominciato credendo di essere diffamato da una persona, una convinzione radicata che nessuno è riuscito a levargli dalla mente (neppure l'avvocato da cui voleva farsi difendere da questa minaccia invisibile, anzi lo stesso avvocato per un periodo era diventato un potenziale nemico pagato da questa persona). Nel corso dei mesi questa paranoia lo ha portato anche a chiudere i contatti con alcuni amici ed isolarsi ed è diventata delirio di grandiosità e di riferimento (è convinto che personalità importanti e grandi multinazionali comunichino con lui attraverso messaggi sui giornali e facebook, gli danno consigli ma anche avvertimenti) ha cambiato radicalmente look perchè così gli hanno consigliato ed è convinto che gli stia per succedere qualcosa di bellissimo ma non può dire a nessuno di cosa si tratta perchè ''siamo tutti controllati''. L'ultima settimana in cui ho vissuto con lui parlava anche da solo convinto di essere ascoltato. Mi ha confessato deliri davvero spaventosi, eppure appare lucido e razionale. Ha cercato di includere anche me nel delirio e mi ha fatto capire di essere stata messa sotto esame da queste persone. Ho provato inutilmente a fargli capire che forse aveva bisogno di un medico ma ogni volta che mi opponevo ai suoi deliri reagiva in modo violento, stavo impazzendo anche io perchè dovevo fingere ogni giorno e dargli ragione, ho finito per esaurirmi e trattarlo male, ignorandolo quando mi parlava delle sue fantasie (praticamente sempre) e ho provato talmente tanta frustrazione e solitudine che mi sono dovuta rivolgere a uno psicoterapeuta che mi sta aiutando ad uscirne. La famiglia non sa come fare per convincerlo a chiedere aiuto e un tso non penso sia praticabile in quanto non ha comportamenti fastidiosi per gli altri o lesivi. Sto malissimo per lui e per me, sono molto preoccupata e vorrei aiutarlo ma posso farlo solo attraverso la sua famiglia perchè mi ha sbattuto fuori dalla sua vita e anche se così non fosse non avrei gli strumenti per poterlo aiutare come infatti è stato. Come si può fare a convincerlo a farsi visitare? Peggiorerà se non viene curato? Prima di entrare in questa spirale distruttiva era una persona sana anche se è sempre stato un pò strano e ha sempre avuto un'indole sospettosa e rancorosa ma pensavo facesse parte della sua personalità e non ha mai avuto deliri prima. E' possibile che non avverta che c'è qualcosa che non va?
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Sebbene lei non abbia requisiti per poter intervenire su questa situazione, il medico di famiglia ha gli strumenti adatti per poter stabilire se vi siano condizioni per accertamento o trattamento sanitario obbligatorio.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
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Utente
La ringrazio per la risposta ma il problema è che questa persona non intende sottoporsi ad alcuna visita, specialistica e non. I genitori gli hanno fatto notare che è stressato ma reagisce scappando o urlandogli che i matti sono loro. Quello che mi chiedevo è se esistessero strategie particolari per convincerlo (o a questo punto costringerlo) a farsi vedere. Io ci ho provato in tutti i modi, fino a risultare sgradevole e non sono riuscita a far crollare le sue certezze granitiche (quando tentavo di oppormi ai suoi deliri diventava violento verbalmente e fisicamente). Sul piano razionale è intrattabile, è come cercare di convincere il capitano Achab che Moby Dick non esiste. Non ho mai vissuto in vita mia una situazione tanto frustrante e dolorosa. Tutti mi dicono che mi sono salvata e che se non mi avesse lasciata avrei passato la vita a fargli da infermiera ma io non ce la faccio a buttare via 9 anni di relazione a causa di una malattia mentale e non voglio che si autodistrugga in questo modo. Penso sia dovere di chi gli sta intorno fargli capire la gravità della situazione perchè lui è una vittima inconsapevole ma proprio questa sua inconsapevolezza rende l'impresa impossibile.
Aggiungo che queste ossessioni sono cominciate qualche anno fa, dopo aver creato l'account fb ma nessuno si è preoccupato più di tanto (era convinto che un suo collega e degli amici postassero immagini o messaggi diretti a lui) perchè si trattava di eventi sporadici che si sono fatti via via più preoccupanti. I deliri veri e propri sono cominciati questo febbraio. Ormai sono diversi mesi che convive con questa cosa e temo che il disturbo si stia cronicizzando. E' possibile guarire?
Aggiungo che queste ossessioni sono cominciate qualche anno fa, dopo aver creato l'account fb ma nessuno si è preoccupato più di tanto (era convinto che un suo collega e degli amici postassero immagini o messaggi diretti a lui) perchè si trattava di eventi sporadici che si sono fatti via via più preoccupanti. I deliri veri e propri sono cominciati questo febbraio. Ormai sono diversi mesi che convive con questa cosa e temo che il disturbo si stia cronicizzando. E' possibile guarire?
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Utente
Dimenticavo di dire che lui ha fatto uso più o meno continuativo e assiduo di cannabis e hashish per 15 anni (e forse più) e aveva smesso perchè "spiato" e ho notato che durante i periodi di astinenza le ossessioni e le paranoie si acutizzavano. Ho saputo che ha ripreso, forse non riesce più a tollerare questa farsa con se stesso e ha ripreso perchè inquieto? I suoi genitori si sono già arresi all'idea che non possono farci nulla o forse sperano che questa cosa passi da sola ma io non ce la faccio ad arrendermi. Tutte le poche persone della sua cerchia hanno capito che sta male. E io sono la sfortunata che ha assistito alle crisi peggiori e penso che soffrirei meno se mi avesse lasciato per un'altra persona. La sera che mi ha cacciato di casa, ero alterata, avevo bevuto un pò perchè la situazione stava diventando intollerabile (continuava a ripetermi che a fine aprile sarebbe successa una cosa bellissima ma non poteva dirmi nulla ma che forse avrebbe dovuto lasciarmi a causa di questa cosa, che ovviamente poi non è successa ma lui rimane in attesa, sostiene che questa cosa che deve accadere si sia evoluta a dismisura ma non può dire nulla! e la cosa peggiore è che glielo hanno fatto capire attraverso messeggi sul giornale) e non sapevo più come gestirla e in quell'occasione gli ho detto chiaramente e in modo molto brusco che stava male, è possibile che mi abbia fatta fuori perchè cercavo di riportarlo disperatamente alla realtà? Lui va a dire in giro che mi ha lasciata perchè il rapporto non era più quello di una volta, che non avevamo più cose in comune e che non sono adatta. Sicuramente non è facile avere qualcosa in comune con una persona che passa le giornate cercando messaggi criptati sui giornali e facebook e parla da solo credendo di essere ascoltato ma nonostante questo mi sento in colpa per non aver fatto di più quando avrei potuto, ora non posso più fare nulla, sono anche io un nemico e ha alzato tra noi un muro altissimo e impenetrabile da più di un mese.
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Utente
La ringrazio ancora una volta, so che è possibile richiedere l'accertamento sanitario obbligatorio nel caso il medico di base lo ritenesse opportuno ma credo che la famiglia voglia evitare di arrivare a soluzioni drastiche, quindi volevo sapere se era possibile spingere la persona a chiedere aiuto ma mi rendo conto che sia una battiaglia contro i mulini a vento e devo accettare l'idea che non sarà mai curato.
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L'opposizione della famiglia non può essere motivazione per richiedere quanto necessario per la salute del paziente.
La legge tutela la salute, per cui va stabilito primariamente che una volta che si decide per tutelare il paziente non si può creare una trincea per evitare che sia sottoposto obbligatoriamente a cure.
La legge tutela la salute, per cui va stabilito primariamente che una volta che si decide per tutelare il paziente non si può creare una trincea per evitare che sia sottoposto obbligatoriamente a cure.
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Utente
Io non posso richiedere nulla allo stato attuale delle cose, come non avrei potuto prima non essendo sposata con lui (più volte ho pensato durante le sue crisi di chiamare il 118 ma cosa avrei risolto? avrebbe potuto dire che non era vero nulla).
La famiglia sa che sta male e sono tutti preoccupati ma visto che non da fastidio a nessuno ne fa gesti eclatanti, non se ne preoccupa. Forse i suoi genitori pensano che sia solo un periodo di stress, come del resto pensavo anche io all'inizio e mi pento per non aver fatto di più per cercare di bloccare la cosa sul nascere ma vivendo con lui stava per diventare un delirio a due, a volte avevo dubbi che quello che diceva potesse essere vero e solo ora che ne sono fuori mi rendo conto quanto potesse essere assurda tutta la situazione, finchè non ha cominciato a temere per la sua vita e a parlare da solo perchè convinto di essere ascoltato, allora ho cominciato a preoccuparmi seriamente.
Gli ultimi giorni gli ho ripetuto più volte che forse era il caso che si facesse visitare e lui sembrava darmi ragione, finchè una sera presa dalla frustrazione gli ho detto che aveva problemi seri, perchè non tolleravo più i suoi deliri, e mi ha mandato via chiudendomi tutte le porte, non vuole più avere alcun contatto con me. Ad amici e famigliari ha detto che ha dovuto lasciarmi perchè non mi sono evoluta e che abbiamo preso strade diverse (a me ha detto cose assurde). E' possibile abbia voluto eliminarmi perchè cercavo di riportarlo alla realtà e non abbia più voluto condividere il suo delirio?
La famiglia sa che sta male e sono tutti preoccupati ma visto che non da fastidio a nessuno ne fa gesti eclatanti, non se ne preoccupa. Forse i suoi genitori pensano che sia solo un periodo di stress, come del resto pensavo anche io all'inizio e mi pento per non aver fatto di più per cercare di bloccare la cosa sul nascere ma vivendo con lui stava per diventare un delirio a due, a volte avevo dubbi che quello che diceva potesse essere vero e solo ora che ne sono fuori mi rendo conto quanto potesse essere assurda tutta la situazione, finchè non ha cominciato a temere per la sua vita e a parlare da solo perchè convinto di essere ascoltato, allora ho cominciato a preoccuparmi seriamente.
Gli ultimi giorni gli ho ripetuto più volte che forse era il caso che si facesse visitare e lui sembrava darmi ragione, finchè una sera presa dalla frustrazione gli ho detto che aveva problemi seri, perchè non tolleravo più i suoi deliri, e mi ha mandato via chiudendomi tutte le porte, non vuole più avere alcun contatto con me. Ad amici e famigliari ha detto che ha dovuto lasciarmi perchè non mi sono evoluta e che abbiamo preso strade diverse (a me ha detto cose assurde). E' possibile abbia voluto eliminarmi perchè cercavo di riportarlo alla realtà e non abbia più voluto condividere il suo delirio?
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 4.2k visite dal 13/05/2015.
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