Lorazepam
Gent.mi, a seguito di un episodio depressivo 10 anni fa fui curato da uno specialista con Paroxetina 20mg al giorno e Lorazepam 2,5 mg la sera. Nel giro di circa 8 mesi la depressione è decisamente migliorata ed ho smesso di assumere la paroxetina. Ho continuato però ad assumere il lorazepam, che tuttora assumo la sera (verso le 21). ho più volte provato in autonomia a toglire il lorazepam ma senza riuscirci: sia scalandolo sia sospendendolo del tutto. Si presentano attacchi di ansia, non dormo tutta la notte se non poche ore verso il mattino, ho un lieve tremore,ecc
Vorrei riuscire a smettere di utilizzare il farmaco, anche perchè quando viaggio ed è capitato di dimenticarlo questo diventa un problema.
Ho chiesto consiglio al mio medico di famiglia e ad un amico neurologo.
Il medico di famiglia propone di convertire la dose di 2,5 della compressa in gocce e poi scalare di 1 goccia ogni 4/5 giorni. mi ha anche però detto che 2,5 mg al giorno di lorazepam non sono una dose preoccupante per cui potre anche continuare ad assumere il farmaco. Il mio amico neurologo mi dice che questa strada non è corretta e che dovrei passare ad un altro farmaco tipo Diazepam o Rivotril a dosi più o meno corrispondenti ai 2,5 mg di lorazepam e poi scalare il nuovo farmaco con molta molta calma (tipo 1 goccia a settimana). Eventualmente aggiungerebbe anche un antidepressivo (propone Vnlafaxina 75), Non sò a chi dare ascolto. La soluzione dell'amico neurologo mi sembrerebbe più "ragionata" ma ho un dubbio sul passare a qesti farmaci che non conosco. Cosa ne pensate? Vi ringrazio anticipatamente.
Vorrei riuscire a smettere di utilizzare il farmaco, anche perchè quando viaggio ed è capitato di dimenticarlo questo diventa un problema.
Ho chiesto consiglio al mio medico di famiglia e ad un amico neurologo.
Il medico di famiglia propone di convertire la dose di 2,5 della compressa in gocce e poi scalare di 1 goccia ogni 4/5 giorni. mi ha anche però detto che 2,5 mg al giorno di lorazepam non sono una dose preoccupante per cui potre anche continuare ad assumere il farmaco. Il mio amico neurologo mi dice che questa strada non è corretta e che dovrei passare ad un altro farmaco tipo Diazepam o Rivotril a dosi più o meno corrispondenti ai 2,5 mg di lorazepam e poi scalare il nuovo farmaco con molta molta calma (tipo 1 goccia a settimana). Eventualmente aggiungerebbe anche un antidepressivo (propone Vnlafaxina 75), Non sò a chi dare ascolto. La soluzione dell'amico neurologo mi sembrerebbe più "ragionata" ma ho un dubbio sul passare a qesti farmaci che non conosco. Cosa ne pensate? Vi ringrazio anticipatamente.
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Sentire differenti pareri crea solo confusione.
Di fatto, questo sarebbe il terzo eventualmente.
La cosa più ragionevole da fare è di affidarsi alle cure di uno specialista psichiatra che possa stabilire tempi e modi di sospensione nonché monitorare nel tempo la situazione in modo da stabilire se aggiungere o meno altri trattamenti nel corso della eventuale sospensione.
Di fatto, questo sarebbe il terzo eventualmente.
La cosa più ragionevole da fare è di affidarsi alle cure di uno specialista psichiatra che possa stabilire tempi e modi di sospensione nonché monitorare nel tempo la situazione in modo da stabilire se aggiungere o meno altri trattamenti nel corso della eventuale sospensione.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Gentile utente,
di fatto la procedura corretta è prima smettere i tranquillanti, poi valutare la terapia con paroxetina o similari.
Altrimenti può risultare difficile la sospensione di dosi anche modeste dei tranquillanti stessi. La sostituzione con altro tranquillante per poi ridurre è una tecnica corretta, a patto che il sostituto non appartenga alla stessa tipologia (effetto rapido), perché altrimenti non si cambia sostanzialmente niente.
di fatto la procedura corretta è prima smettere i tranquillanti, poi valutare la terapia con paroxetina o similari.
Altrimenti può risultare difficile la sospensione di dosi anche modeste dei tranquillanti stessi. La sostituzione con altro tranquillante per poi ridurre è una tecnica corretta, a patto che il sostituto non appartenga alla stessa tipologia (effetto rapido), perché altrimenti non si cambia sostanzialmente niente.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.4k visite dal 09/05/2015.
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