Ausilio sospensione benzodiazepine
Gentili dottori,
nella ricerca e speranza di riuscire a sospendere le benzodiazepine, Rivotril nello specifico, che assumo da anni, e di stabilizzare l'umore il mio psichiatra mi ha prescritto il Depakin Chrono 300 mg 2 volte al giorno. Però mi risulta troppo forte, e ne ho potuto assumere solamente mezza compressa per un periodo di 2 mesi circa. Effettivamente ho sentito un sostegno nel ridurre gradatamente il Rivotril e una riduzione generale dell'ansietà e del rimuginio mentale, anche per la sua azione molto duratura nell'arco di tutta la giornata, ma anche una sensazione di eccessiva inibizione mentale e alcuni distubi visivi, portandomi un senso anche di depressione e forse di tremore (di quest'ultimo sintomo non sono sicuro visto che già di mio generalmente l'ansia la somatizzo con tremori). Dunque all'ultimo appuntamento dopo aver preso in considerazione il Tegretol, il mio dottore ha deciso di farmi provare il Lyrica... che però sento che ha un effetto meno duraturo e anche con un senso di tolleranza, dunque sono ritornato alla mezza compressa di Depakin Chrono 300, perchè questo cambio di molecole così diverse tra loro mi creava confusione se non fisiologica perlomeno psicologica. La mia domanda è: è possibile che riesca ad adattarmi al Depakin e che questo senso di inibizione mentale svanisca? ed eventualmente l'idea Tegretol è effettivamente un'altra ottima opzione come farmaco di sostegno nella dismissione delle benzodiazepine e come stabilizzatore?
Vi ringrazio in anticipo.
nella ricerca e speranza di riuscire a sospendere le benzodiazepine, Rivotril nello specifico, che assumo da anni, e di stabilizzare l'umore il mio psichiatra mi ha prescritto il Depakin Chrono 300 mg 2 volte al giorno. Però mi risulta troppo forte, e ne ho potuto assumere solamente mezza compressa per un periodo di 2 mesi circa. Effettivamente ho sentito un sostegno nel ridurre gradatamente il Rivotril e una riduzione generale dell'ansietà e del rimuginio mentale, anche per la sua azione molto duratura nell'arco di tutta la giornata, ma anche una sensazione di eccessiva inibizione mentale e alcuni distubi visivi, portandomi un senso anche di depressione e forse di tremore (di quest'ultimo sintomo non sono sicuro visto che già di mio generalmente l'ansia la somatizzo con tremori). Dunque all'ultimo appuntamento dopo aver preso in considerazione il Tegretol, il mio dottore ha deciso di farmi provare il Lyrica... che però sento che ha un effetto meno duraturo e anche con un senso di tolleranza, dunque sono ritornato alla mezza compressa di Depakin Chrono 300, perchè questo cambio di molecole così diverse tra loro mi creava confusione se non fisiologica perlomeno psicologica. La mia domanda è: è possibile che riesca ad adattarmi al Depakin e che questo senso di inibizione mentale svanisca? ed eventualmente l'idea Tegretol è effettivamente un'altra ottima opzione come farmaco di sostegno nella dismissione delle benzodiazepine e come stabilizzatore?
Vi ringrazio in anticipo.
[#2]
Ex utente
Gentile Dr. Gukov,
intanto la ringrazio per la risposta e anche per la domanda, ma non riesco a rispondere in modo esauriente qui, in questo spazio. il Rivotril era stato messo per cercare di rimediare agli sfasamenti causati dalla scriteriata (fai da te) sospensione di En che assumevo da anni a dosi elevate. Attualmente lo specialista che mi segue non mi ha fatto alcuna diagnosi ufficiale. Posso dire solo genericamente che ho problemi di tipo ansioso e depressivo. Nello specifico sarebbe troppo lunga da raccontare...anche perchè inizia diversi anni fa e nel tempo si sono susseguiti problemi diversi, alcuni superati, altri no e altri subentrati.
La ringrazio per l'attenzione, chiedo scusa se non sono stato in grado di spiegarle la situazione.
intanto la ringrazio per la risposta e anche per la domanda, ma non riesco a rispondere in modo esauriente qui, in questo spazio. il Rivotril era stato messo per cercare di rimediare agli sfasamenti causati dalla scriteriata (fai da te) sospensione di En che assumevo da anni a dosi elevate. Attualmente lo specialista che mi segue non mi ha fatto alcuna diagnosi ufficiale. Posso dire solo genericamente che ho problemi di tipo ansioso e depressivo. Nello specifico sarebbe troppo lunga da raccontare...anche perchè inizia diversi anni fa e nel tempo si sono susseguiti problemi diversi, alcuni superati, altri no e altri subentrati.
La ringrazio per l'attenzione, chiedo scusa se non sono stato in grado di spiegarle la situazione.
[#3]
Grazie per il chiarimento.
Allora posso fare le seguenti osservazioni:
1) il modo migliore di riuscire a scalare il Rivotril (o un'altro ansiolitico) è
a) comprendendo i motivi ai quali serve, cercare di occuparsi di questi ultimi. Ad esempio, se serviva a placare un disturbo d'ansia o un disturbo di umore, trovare una cura alternativa, più adatta a tale disturbo. Oppure/ ed anche, se alla base di tale disturbo c'è stato (e forse c'è) una situazione ambientale sfavorevole o una problematica caratteriale, lavorare su questi problemi. Altrimenti la riduzione e la sospensione dell'ansiolitico lascia la persona senza alcuna cura del suo problema. L'ansiolitico in tanti casi non è una cura risolutiva e nemmeno la più adatta, ma senza tale cura e senza una alternativa valida la persona rimane assolutamente scoperta, e può non essere in grado di tollerare la sospensione.
b) oltre al trovare la cura più adatta, della quale ho appena scritta (non intese solo le cure farmacologiche), lo scalare dell'ansiolitico deve essere quanto più possibile graduale. Per una persona che ha sviluppato la dipendenza da benzodiazepine ci vuole un ritmo molto molto graduale (possono richiedersi tanti mesi, e, talvolta, anche più di un anno).
2) in base a quello che ho appena scritto:
a) i farmaci alternativi al Rivotril, che in questo periodo a Lei vengono prescritti - è importante che, in primo luogo, siano indicati e che possano giovare al problema di fondo. Ad esempio, il Depakin è uno stabilizzatore di umore, e va valutato prima di tutto se serve nel Suo caso come stabilizzatore di umore (in qualche misura può avere anche una attività ansiolitica e, siccome anche antiepilettico, proteggere da eventuali sintomi epilettici associati alla sospensione di Rivotril, ma prima di tutto, nel Suo caso, va considerato come stabilizzatore di umore). La Lyrica è un farmaco utilizzato per trattare l'ansia, spesso utilizzato nello svezzamento da benzodiazepine, può essere utile, ma non da solo, perché è altrettanto sintomatico e non risolutivo, come Rivotril. Il Tegretol è un antiepilettico e stabilizzatore di umore, della stessa classe del Depakin (degli stabilizzatori di umore - anticonvulsivanti), ma va valutato se è più adatto come stabilizzatore di umore rispetto al Depakin.
Nelle cure a Lei prescritte vedo la tendenza a ricorrere ai farmaci che potrebbero parare dalla sospensione brusca di Rivotril, ma è un errore.
E' un errore, perché la sospensione, in ogni caso, non deve essere brusca; e perché si trascura la problematica di fondo, sulla quale ultima deve essere orientata la terapia. Se gli stessi farmaci sono utilizzati per curare il problema di fondo, allora non è un errore. Ma prima va fatta la diagnosi del problema, e questa non è stata fatta. Fatta la diagnosi, potrà risultare che un approccio più efficace potrebbe basarsi su altre categorie dei farmaci, ad esempio, antidepressivi.
L'errore è porre come problema la necessità di svezzarsi dal farmaco senza chiedersi se si è guariti dal problema di fondo, e aver fretta a farlo, nel mentre nel corso degli anni si è accontentati ad andare avanti con l'ansiolitico.
Forse questa fretta è sintomatica dei Suoi problemi ? (di una certa impulsività, impazienza?).
Allora posso fare le seguenti osservazioni:
1) il modo migliore di riuscire a scalare il Rivotril (o un'altro ansiolitico) è
a) comprendendo i motivi ai quali serve, cercare di occuparsi di questi ultimi. Ad esempio, se serviva a placare un disturbo d'ansia o un disturbo di umore, trovare una cura alternativa, più adatta a tale disturbo. Oppure/ ed anche, se alla base di tale disturbo c'è stato (e forse c'è) una situazione ambientale sfavorevole o una problematica caratteriale, lavorare su questi problemi. Altrimenti la riduzione e la sospensione dell'ansiolitico lascia la persona senza alcuna cura del suo problema. L'ansiolitico in tanti casi non è una cura risolutiva e nemmeno la più adatta, ma senza tale cura e senza una alternativa valida la persona rimane assolutamente scoperta, e può non essere in grado di tollerare la sospensione.
b) oltre al trovare la cura più adatta, della quale ho appena scritta (non intese solo le cure farmacologiche), lo scalare dell'ansiolitico deve essere quanto più possibile graduale. Per una persona che ha sviluppato la dipendenza da benzodiazepine ci vuole un ritmo molto molto graduale (possono richiedersi tanti mesi, e, talvolta, anche più di un anno).
2) in base a quello che ho appena scritto:
a) i farmaci alternativi al Rivotril, che in questo periodo a Lei vengono prescritti - è importante che, in primo luogo, siano indicati e che possano giovare al problema di fondo. Ad esempio, il Depakin è uno stabilizzatore di umore, e va valutato prima di tutto se serve nel Suo caso come stabilizzatore di umore (in qualche misura può avere anche una attività ansiolitica e, siccome anche antiepilettico, proteggere da eventuali sintomi epilettici associati alla sospensione di Rivotril, ma prima di tutto, nel Suo caso, va considerato come stabilizzatore di umore). La Lyrica è un farmaco utilizzato per trattare l'ansia, spesso utilizzato nello svezzamento da benzodiazepine, può essere utile, ma non da solo, perché è altrettanto sintomatico e non risolutivo, come Rivotril. Il Tegretol è un antiepilettico e stabilizzatore di umore, della stessa classe del Depakin (degli stabilizzatori di umore - anticonvulsivanti), ma va valutato se è più adatto come stabilizzatore di umore rispetto al Depakin.
Nelle cure a Lei prescritte vedo la tendenza a ricorrere ai farmaci che potrebbero parare dalla sospensione brusca di Rivotril, ma è un errore.
E' un errore, perché la sospensione, in ogni caso, non deve essere brusca; e perché si trascura la problematica di fondo, sulla quale ultima deve essere orientata la terapia. Se gli stessi farmaci sono utilizzati per curare il problema di fondo, allora non è un errore. Ma prima va fatta la diagnosi del problema, e questa non è stata fatta. Fatta la diagnosi, potrà risultare che un approccio più efficace potrebbe basarsi su altre categorie dei farmaci, ad esempio, antidepressivi.
L'errore è porre come problema la necessità di svezzarsi dal farmaco senza chiedersi se si è guariti dal problema di fondo, e aver fretta a farlo, nel mentre nel corso degli anni si è accontentati ad andare avanti con l'ansiolitico.
Forse questa fretta è sintomatica dei Suoi problemi ? (di una certa impulsività, impazienza?).
[#4]
Ex utente
Gentile Dr. Gukov,
intanto le chiedo scusa per il ritardo nel rispondere, non è cortese vista la sua sollecitudine (di cui la ringrazio di cuore), ma oltre a problemi di connessione mentale si sono aggiunti anche quelli di connessione pc.
Allora, visto che mi ha dato una risposta così approfondita, professionale e dettagliata, proverò anche io a dettagliare un po' di più la situazione, se pur nelle logiche limitazioni del contesto in cui stiamo interagendo.
Sunto in ordine cronologico:
1) Ho sempre sofferto sin da bambino di fobia sociale e tendenza all'ansietà.
2) Anche per ovviare a questo da adolescente ho fatto uso di sostanze stupefacenti e di alcol.
3) D'improvviso ho iniziato a soffrire di attacchi di panico, depersonalizzazione, derealizzazione e di alcuni sintomi dispercettivi corporei ( che non mi va di rievocare ora) e visivi, tipo movimento d'immagini statiche...dispercezioni simili a quelli sperimentate con alcune droghe allucinogene, se pur non prese in grandi quantità, nè per molto tempo.
4) Inizia la carriera psichiatrica. Vado dallo psichiatra perchè la depersonalizzazione era invivbile, mi diede Haldol Xanax Minias e Akineton per 2 mesi. Risultato: peggioramento totale di tutto il quadro e solo un parziale sollievo dal Minias. Ma il dottore dice che sono guarito anche se non si sa in base a cosa lo dice....
5) Quindi, stando ancora male, mi rivolgo a un medico generico che m'indirizza allo psichiatra della mutua che, dopo avergli detto i problemi avuti e nessun beneficio con Haldol...mi prescrive...il Serenase (entrambi gli psichiatri motivarono che l'aloperidolo serviva per le dispercezioni visive) Essendo giovanissimo, e per fortuna ancora del tutto inesperto di farmaci, lo riprendo pensando fosse qualcosa di diverso...ma ovviamente risperimento tutti i malesseri extrapiramidali e confusione mentale e dispercezioni peggiorate, non migliorate, il tutto mi porta ad attacchi di panico maggiori.
6)Trovo in casa casualmente l'En, che lo prendeva mia mamma, lo prendo e ne sento un sollievo. Lo dico allo psichiatra e mi imposta una terapia di 2 anni tutta di En, salvo un periodo di 6 mesi in associazione allo Seroxat.
7) Al termine di questi 2 anni in cui comunque grazie all'ansiolitico effettivamente "guarisco" da depersonalizzazione e dispercezioni, lo psichiatra mi dice che non può più seguirmi perchè ha troppi pazienti più gravi da seguire, mi fa fare un test da uno psicoterapeuta e emerge che sono al limite tra materia psicologica e materia psichiatrica o qualcosa di simile...mi consiglia la psicoterapia (poi più avanti negli anni intrapresa con esito fallimentare ed economicamente insostenibile per me)...che per motivi indipendenti dalla mia volontà non posso intraprendere. Gli chiedo come faccio con l'En, visto che ne stavo assumendo 70/80 gocce al giorno...e mi liquida dicendo solamente di sospenderle...chiedo in che modo...mi risponde solo "gradualmente".
8) Per motivi che prescindono dalla mia volontà ( che non sto a specificare) non posso rivolgermi ad altri e continuo col fai da te con l'En per altri 5 anni...arrivando ad assumere sulle 140 gocce al giorno, dipendenza totale. Decido di cercare di sospenderle... prima avvalendomi di un metodo di riduzione graduale preso su internet...e scendo molto gradualmente e senza problemi fino a 50 gc al giorno circa...poi purtroppo, puntando tutto sui rimedi omeopatici e altre strade alternative, preso dall'entusiamo e dall' "impulsività", come ha detto lei, e anche con le voci di tutti intorno (non medici) che dicono "butta via tutto...non fanno niente le gc eccetera...basta chimica"...butto via l'En di colpo.
9) Contraccolpo rebound terribile: ipersensibilità sensoriale, pensiero incontrollato, perdita di concentrazione e conseguente memoria a breve, dispercezioni e distorsioni visive moltiplicate e diversificate rispetto a quelle avute all'inizio dei problemi. Tutti (non medici) mi dicono continua così che vai a posto...passano quasi 2 anni e a posto non ci son tornato...leggermente mitigato ma ancora dissestato e il mio "assetto cerebrale" cambia permanentemente.
10) Mi rivolgo al medico di base... ormai inavalidato anche nelle attività più banali, e mi riprescrive l'En...poi successivamente vado da specialisti, e si passa a Rivotril che mi riassesta più dell'En...ma non torno al 100%, diciamo al 90%...e con una percezione visiva permanentemente leggermente "zoomata."
11) Subentrano problemi, oltre alla solita fobia sociale (mai passata), come il doc, ipocondria e depressione e faccio cure specifiche associate (in ordine casuale e con più o meno effetti positivi) con Solian, Gabapentin, Mutabon, Laroxyl, Daparox, Efexor, Lyrica, Remeron, Lamictal...e ho provato altri (ssri tutti) che mi comportano problemi insostenibili, come torpore e sonnolenza persistenti, o al contrario agitazione..perdita totale dell'appetito e soprattutto tendono a peggiorarmi i disturbi visivi.
12) Faccio dei cambiamenti di vita "ambientale" e per vari motivi, anche economici, lascio lo specialista da cui sono stato principalmente in cura...e rimango quasi 2 anni senza uno specialista di riferimento...con la terapia Lamictal Rivotril e Remeron...e cado in depressione e mi aumenta il rimuginio mentale dovendo assumere Rivotril in dosi crescenti quasi fosse un antidolorifico, qualcosa che "spenga il fuoco" nel cervello che mi porta anche cefalea.
13) Ho di nuovo la possibilità di andare da uno specialista "alla mia portata" e con cui mi trovo bene, e mi dice che il mio caso è complesso, perchè ci sono problemi diversi insieme, incastrati e cronicizzati...ovvero: fobia sociale, depressione, percezione visiva sformata dopo catastrofica sospensione benzodiazepine, dipendenza da queste, farmacoresistenza a farmaci potenzialmente utili come i serotoninergici e depressione conseguente galoppante. 14) Mi prescrive il Depakin Chrono al posto del Lamictal...( il Depakin anche altri specialisti volevano darmelo a dire il vero, ma lo scansai perchè temevo l'alopecia, dunque si optò per Gabapentin, Lyrica... Lamictal) Del Depakin mi ha detto che può giovare sia all'ansia che all'incentivo, e insieme alla Mirtazapina 30 mg, che più che altro mi aiuta per il sonno, nel tempo potrei ridurre il Rivotril, se pur non mi ha assolutamente e giustamente drammatizzato il fatto di prenderlo. Confermo che il Depakin giova a placare il rimuginio logorante e mi sta dando una mano a scalare, una goccia a settimana, non bruscamente, la benzodiazepina...e forse dà anche un po' di incentivo...però mi dà un po' troppa sedazione, come scritto all'inizio, ma pare che con mezza cp da 300mg di cavarmela, non giova però nè a fobia sociale nè a disturbo visivo, anzi un po' lo peggiora quest'ultimo aspetto...ma su questo chi ci azzecca qualcosa? nessun medico mi sa dire nè a nè b nè c...per ora comunque vado avanti così...anche perchè il Lyrica, che mi è stato riproposto alternativo al Depakin, contrariamente al passato, questa volta anch'esso mi ha dato fastidi, ma soprattutto economicamente non è assolutamente sostenibile. Dunque ora vado avanti così... sopportando i miei naturali limiti e i disturbi e sfasamenti che mi sono aimè, prima uso di droghe, poi sospensione brusca farmaci, autocagionato...e pare senza rimedio specifico. Ho fatto una Risononanza magnetica che esclude lesioni cerebrali, l'Eeg quantistico che rileva un eccesso di attività ellettrica di alcune onde cerebrali...difatti generalmente trovo sollievo coi farmaci che riducono l'attività elettrica nel cervello, quali antiepilettci. Questo è il quadro ellettroencefalografico della situazione. Ma è troppo difficile spiegarsi qui e molto riduttivo, come giustamente dice lei ci sono tanti altri aspetti...non solo farmacologici o sintomatologici, le chiedo scusa per la prolissità e se non sono stato capace di sintetizzare bene le cose, e se sono stato un po' "scanzonato" per sdrammatizzare. Accolgo volentieri la sua opinione ed esperienza in materia.
La ringrazio in anticipo.
intanto le chiedo scusa per il ritardo nel rispondere, non è cortese vista la sua sollecitudine (di cui la ringrazio di cuore), ma oltre a problemi di connessione mentale si sono aggiunti anche quelli di connessione pc.
Allora, visto che mi ha dato una risposta così approfondita, professionale e dettagliata, proverò anche io a dettagliare un po' di più la situazione, se pur nelle logiche limitazioni del contesto in cui stiamo interagendo.
Sunto in ordine cronologico:
1) Ho sempre sofferto sin da bambino di fobia sociale e tendenza all'ansietà.
2) Anche per ovviare a questo da adolescente ho fatto uso di sostanze stupefacenti e di alcol.
3) D'improvviso ho iniziato a soffrire di attacchi di panico, depersonalizzazione, derealizzazione e di alcuni sintomi dispercettivi corporei ( che non mi va di rievocare ora) e visivi, tipo movimento d'immagini statiche...dispercezioni simili a quelli sperimentate con alcune droghe allucinogene, se pur non prese in grandi quantità, nè per molto tempo.
4) Inizia la carriera psichiatrica. Vado dallo psichiatra perchè la depersonalizzazione era invivbile, mi diede Haldol Xanax Minias e Akineton per 2 mesi. Risultato: peggioramento totale di tutto il quadro e solo un parziale sollievo dal Minias. Ma il dottore dice che sono guarito anche se non si sa in base a cosa lo dice....
5) Quindi, stando ancora male, mi rivolgo a un medico generico che m'indirizza allo psichiatra della mutua che, dopo avergli detto i problemi avuti e nessun beneficio con Haldol...mi prescrive...il Serenase (entrambi gli psichiatri motivarono che l'aloperidolo serviva per le dispercezioni visive) Essendo giovanissimo, e per fortuna ancora del tutto inesperto di farmaci, lo riprendo pensando fosse qualcosa di diverso...ma ovviamente risperimento tutti i malesseri extrapiramidali e confusione mentale e dispercezioni peggiorate, non migliorate, il tutto mi porta ad attacchi di panico maggiori.
6)Trovo in casa casualmente l'En, che lo prendeva mia mamma, lo prendo e ne sento un sollievo. Lo dico allo psichiatra e mi imposta una terapia di 2 anni tutta di En, salvo un periodo di 6 mesi in associazione allo Seroxat.
7) Al termine di questi 2 anni in cui comunque grazie all'ansiolitico effettivamente "guarisco" da depersonalizzazione e dispercezioni, lo psichiatra mi dice che non può più seguirmi perchè ha troppi pazienti più gravi da seguire, mi fa fare un test da uno psicoterapeuta e emerge che sono al limite tra materia psicologica e materia psichiatrica o qualcosa di simile...mi consiglia la psicoterapia (poi più avanti negli anni intrapresa con esito fallimentare ed economicamente insostenibile per me)...che per motivi indipendenti dalla mia volontà non posso intraprendere. Gli chiedo come faccio con l'En, visto che ne stavo assumendo 70/80 gocce al giorno...e mi liquida dicendo solamente di sospenderle...chiedo in che modo...mi risponde solo "gradualmente".
8) Per motivi che prescindono dalla mia volontà ( che non sto a specificare) non posso rivolgermi ad altri e continuo col fai da te con l'En per altri 5 anni...arrivando ad assumere sulle 140 gocce al giorno, dipendenza totale. Decido di cercare di sospenderle... prima avvalendomi di un metodo di riduzione graduale preso su internet...e scendo molto gradualmente e senza problemi fino a 50 gc al giorno circa...poi purtroppo, puntando tutto sui rimedi omeopatici e altre strade alternative, preso dall'entusiamo e dall' "impulsività", come ha detto lei, e anche con le voci di tutti intorno (non medici) che dicono "butta via tutto...non fanno niente le gc eccetera...basta chimica"...butto via l'En di colpo.
9) Contraccolpo rebound terribile: ipersensibilità sensoriale, pensiero incontrollato, perdita di concentrazione e conseguente memoria a breve, dispercezioni e distorsioni visive moltiplicate e diversificate rispetto a quelle avute all'inizio dei problemi. Tutti (non medici) mi dicono continua così che vai a posto...passano quasi 2 anni e a posto non ci son tornato...leggermente mitigato ma ancora dissestato e il mio "assetto cerebrale" cambia permanentemente.
10) Mi rivolgo al medico di base... ormai inavalidato anche nelle attività più banali, e mi riprescrive l'En...poi successivamente vado da specialisti, e si passa a Rivotril che mi riassesta più dell'En...ma non torno al 100%, diciamo al 90%...e con una percezione visiva permanentemente leggermente "zoomata."
11) Subentrano problemi, oltre alla solita fobia sociale (mai passata), come il doc, ipocondria e depressione e faccio cure specifiche associate (in ordine casuale e con più o meno effetti positivi) con Solian, Gabapentin, Mutabon, Laroxyl, Daparox, Efexor, Lyrica, Remeron, Lamictal...e ho provato altri (ssri tutti) che mi comportano problemi insostenibili, come torpore e sonnolenza persistenti, o al contrario agitazione..perdita totale dell'appetito e soprattutto tendono a peggiorarmi i disturbi visivi.
12) Faccio dei cambiamenti di vita "ambientale" e per vari motivi, anche economici, lascio lo specialista da cui sono stato principalmente in cura...e rimango quasi 2 anni senza uno specialista di riferimento...con la terapia Lamictal Rivotril e Remeron...e cado in depressione e mi aumenta il rimuginio mentale dovendo assumere Rivotril in dosi crescenti quasi fosse un antidolorifico, qualcosa che "spenga il fuoco" nel cervello che mi porta anche cefalea.
13) Ho di nuovo la possibilità di andare da uno specialista "alla mia portata" e con cui mi trovo bene, e mi dice che il mio caso è complesso, perchè ci sono problemi diversi insieme, incastrati e cronicizzati...ovvero: fobia sociale, depressione, percezione visiva sformata dopo catastrofica sospensione benzodiazepine, dipendenza da queste, farmacoresistenza a farmaci potenzialmente utili come i serotoninergici e depressione conseguente galoppante. 14) Mi prescrive il Depakin Chrono al posto del Lamictal...( il Depakin anche altri specialisti volevano darmelo a dire il vero, ma lo scansai perchè temevo l'alopecia, dunque si optò per Gabapentin, Lyrica... Lamictal) Del Depakin mi ha detto che può giovare sia all'ansia che all'incentivo, e insieme alla Mirtazapina 30 mg, che più che altro mi aiuta per il sonno, nel tempo potrei ridurre il Rivotril, se pur non mi ha assolutamente e giustamente drammatizzato il fatto di prenderlo. Confermo che il Depakin giova a placare il rimuginio logorante e mi sta dando una mano a scalare, una goccia a settimana, non bruscamente, la benzodiazepina...e forse dà anche un po' di incentivo...però mi dà un po' troppa sedazione, come scritto all'inizio, ma pare che con mezza cp da 300mg di cavarmela, non giova però nè a fobia sociale nè a disturbo visivo, anzi un po' lo peggiora quest'ultimo aspetto...ma su questo chi ci azzecca qualcosa? nessun medico mi sa dire nè a nè b nè c...per ora comunque vado avanti così...anche perchè il Lyrica, che mi è stato riproposto alternativo al Depakin, contrariamente al passato, questa volta anch'esso mi ha dato fastidi, ma soprattutto economicamente non è assolutamente sostenibile. Dunque ora vado avanti così... sopportando i miei naturali limiti e i disturbi e sfasamenti che mi sono aimè, prima uso di droghe, poi sospensione brusca farmaci, autocagionato...e pare senza rimedio specifico. Ho fatto una Risononanza magnetica che esclude lesioni cerebrali, l'Eeg quantistico che rileva un eccesso di attività ellettrica di alcune onde cerebrali...difatti generalmente trovo sollievo coi farmaci che riducono l'attività elettrica nel cervello, quali antiepilettci. Questo è il quadro ellettroencefalografico della situazione. Ma è troppo difficile spiegarsi qui e molto riduttivo, come giustamente dice lei ci sono tanti altri aspetti...non solo farmacologici o sintomatologici, le chiedo scusa per la prolissità e se non sono stato capace di sintetizzare bene le cose, e se sono stato un po' "scanzonato" per sdrammatizzare. Accolgo volentieri la sua opinione ed esperienza in materia.
La ringrazio in anticipo.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 15k visite dal 08/05/2015.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.