Extrasistole e attacchi di panico
Gentili Dottori, esattamente un anno fa e' iniziato per me un calvario che mai avrei pensato di attraversare. E' vero, la mia vita non e' stata rose e fiori. Trasferimenti importanti in adolescenza, un adorato papa' morto dopo lunghi anni di malattia, una separazione con un figlio, un nuovo compagno meraviglioso e un altro figlio e il lavoro soltanto adesso finalmente stabile....Pero' son sempre stata una persona forte, amante della vita, convinta che ce l'avrei sempre fatta soltanto con forza di volonta' e testardaggine. Ma appunto un anno fa ho dovuto riconoscere che per quanto forti possiamo essere la vita ci segna nel profondo e prima o poi da qualche parte si esplode. Rientravo a casa quella sera con i miei due figli, dopo una giornata di lavoro tranquilla e un po' di tempo passato con mia madre. Mentre ero alla guida il cuore ha cominciato ad avere battiti irregolari poi senso di soffocamento, svenimento e chi piu' ne ha piu' ne metta. Sono riuscita, non so nemmeno io come, ad accostare, chiamare il mio compagno e il 118 convinta si trattasse del cuore. Quindi sono stata portata al pronto soccorso e dimessa subito dopo con diagnosi "attacco di panico". Nel giro di poche settimane l'episodio si e' ripetuto altre due volte ma ancora piu' violento, quindi di nuovo pronto soccorso e stessa diagnosi. Devastante nel vero senso della parola e da allora la mia e' cambiata..ancora. Ho iniziato allora un percorso farmacologico (sereupin e xanax)e psicoterapeutico. Il primo forse e' stato piu' efficace ma stupidamente pensando di stare meglio da circa un mese ho smesso di prendere qualsiasi medicinale. Per quanto riguarda la psicoterapia mi dispiace dover accusare che in ogni ambiente ci sono le persone competenti e quelle meno e a me e' capitata la seconda categoria. Cosi' le sedute sono durate pochissimo e ho tentato di farcela di nuovo da sola. Dimenticavo di dire che nel frattempo ho fatto anche altri accertamenti tra cui quelli cardiologici da cui e' venuto fuori che a parte qualche piccolo problema di circolazione il mio cuore ha dei battiti superiori alla norma, costantemente, anche quando dormo ma che comunque posso condurre una vita regolare senza paure (?). Qualche settimana fa ecco che il mio cuore fa di nuovo i capricci, dapprima un leggero sfarfallìo poi battiti sregolatissimi, non tachicardici, del tutto anomali ma nesun altro sintomo. Siccome la cosa non si stabilizzava sono andata al pronto soccorso dove mi hanno praticato l'ecg e la visita di prassi senza pero' neseun ulteriore accertamento. All'ecg tutto era nella norma ma nell'auscultazione c'erano delle piccole effetive extrasistoli. Mi hanno detto niente di che, magari lo stress e comunque che sicuramente sono benigne e che devo solo imparare a conviverci! Da allora quasi ogni giorno mi vengono a trovare ( le extrasistole) e sopratutto la notte in posizione supina. Quella trascorsa l'ho passata praticamente in piedi. Domani comunque ho un'altra visita cardiologica e se da una parte spero che sia veramente soltanto un fattore ansioso, dall'altra temo di sentirmi dire sempre la stessa cosa ovvero che devo limitare lo stress e condurre una vita piu' tranquilla. Io so solo che non e' piu' vita questa , per me e per chi mi sta attorno, e che sicuramente non e' il presente il problema, ma il passato che mi tormenta! Concludendo esiste una correlazione tra ansia ed extrasistole? E veramente si puo'uscire da questo terribile stato? Grazie, sono sicura saprete darmi una risposta esaudiente o comunque di conforto.
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Gentile utente,
e' possibile una correlazione tra ansia ed extrasistole.
Credo che abbia gia' effettuato tutti i controlli di elezione per la valutazione della sua attivita' cardiologica.
Ad ogni modo, la sinergia del cardiologo, che puo' valutare eventuali fattori legati al cuore, e lo psichiatra, che puo' introdurre il trattamento piu' adeguato alla condizione ansiosa presente, e' molto importante.
E' utile a mio avviso rivolgersi ad un cardiologo per la efficace valutazione di questa problematica e, comunque, effettuare una visita psichiatrica che le consentira' di migliorare considerevolmente.
e' possibile una correlazione tra ansia ed extrasistole.
Credo che abbia gia' effettuato tutti i controlli di elezione per la valutazione della sua attivita' cardiologica.
Ad ogni modo, la sinergia del cardiologo, che puo' valutare eventuali fattori legati al cuore, e lo psichiatra, che puo' introdurre il trattamento piu' adeguato alla condizione ansiosa presente, e' molto importante.
E' utile a mio avviso rivolgersi ad un cardiologo per la efficace valutazione di questa problematica e, comunque, effettuare una visita psichiatrica che le consentira' di migliorare considerevolmente.
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esiste una correlazione tra ansia ed extrasistole. Le extrasistoli sono quelle misurate (auscultate o tracciate sull'ecg), quelle che lei sente sono "palpitazioni" e non necessariamente corrispondono a qualcosa. In ogni caso, tutti abbiamo un certo numero (basso) di extrasistoli. Stiamo parlando delle sopraventricolari, quando in genere si dice extrasistoli senza altro aggiungere sono quelle. Ci sono anche le ventricolari che hanno significato diverso e si comportano diversamente in relazione alla frequenza.
Lei faceva una terapia efficace e l'ha interrotta, magari sotto guida medica. Sarebbe il caso di riconsiderare il tutto: se si fa intendere al paziente che la cura è finita, ovviamente dopo cercherà di farcela da sé, mentre spiegando che la cura non ha un termine preciso, e che solitamente si procede per oltre un anno, magari la persona avrebbe un concetto diverso della cura che ha fatto e del senso delle ricadute.
Se vuole quantificare e chiarire il tipo delle extrasistoli si può fare un Holter, ma faccia decidere al medico di base se è il caso.
Per l'ansia ricontatti uno psichiatra.
Lei faceva una terapia efficace e l'ha interrotta, magari sotto guida medica. Sarebbe il caso di riconsiderare il tutto: se si fa intendere al paziente che la cura è finita, ovviamente dopo cercherà di farcela da sé, mentre spiegando che la cura non ha un termine preciso, e che solitamente si procede per oltre un anno, magari la persona avrebbe un concetto diverso della cura che ha fatto e del senso delle ricadute.
Se vuole quantificare e chiarire il tipo delle extrasistoli si può fare un Holter, ma faccia decidere al medico di base se è il caso.
Per l'ansia ricontatti uno psichiatra.
Dr.Matteo Pacini
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Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
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Ex utente
Grazie innanzitutto x le tempestive risposte. E' vero che ho sottovalutato il problema ma sopratutto ero stanca di dipendere ogni giorno da una pastiglia, anzi due. Il fatto stesso di dovermi ricordare di prenderle e spesso il non riuscirci xche' magari mi trovavo al lavoro aumentava la mia ansia. Cosi' dimentica oggi dimentica domani ho smesso del tutto, ovvio non senza timori. E' anche vero che non ho avuto uno specialista per cosi' dire di fiducia, a parte il cardiologo che vedro' appunto domani. La terapia che ho iniziato un anno fa mi e' stata prescritta dal neurologo al pronto soccorso dopo il mio terzo devastante attacco di panico, poi confermata da uno psichiatra a cui mi sono rivolta per disperazione qualche tempo dopo. Ma non mi e' stato spiegato nulla, a cosa serviva, la durata e come eventualmente sospendere. Poi ho interrotto gli incontri anche perche' spesso mi dava "buca" senza prendersi la briga di disdire gli appuntamenti.Immaginate una persona nel mio stato che si scapicolla nel tentativo di venir fuori da questo tunnel sentirsi "abbandonata" da chi invece riteneva piu' adatto ad aiutarla. Alla fine mi recavo solo dal mio medico per la ricetta ma anche li' mai che mi abbia chiesto come stavo e come procedeva con la terapia ne' per quanto tempo ancora ne avrei avuto.
So che devo riprovarci augurandomi di trovare uno psichiatra piu' disponibile e magari di non dover riprendere una terapia d'urto come prima. Sicuramente ora so cos'e' un attacco di panico e riesco a gestirlo o almeno ci provo. Per quelle che voi chiamate palpitazioni, in ospedale mi hanno detto cardiopalmo, e' un po' piu' difficile.
Grazie di nuovo e magari vi varo' sapere l'esito della visita cardiologica.
So che devo riprovarci augurandomi di trovare uno psichiatra piu' disponibile e magari di non dover riprendere una terapia d'urto come prima. Sicuramente ora so cos'e' un attacco di panico e riesco a gestirlo o almeno ci provo. Per quelle che voi chiamate palpitazioni, in ospedale mi hanno detto cardiopalmo, e' un po' piu' difficile.
Grazie di nuovo e magari vi varo' sapere l'esito della visita cardiologica.
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Ha avuto sfortuna. Riprovi, in fondo se la terapia ingrana è un disturbo che non richiede visite psichiatriche frequenti. Accerti la parte cardiologica e poi ritenti con uno psichiatra un pò più professionale (si spera).
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Ex utente
Buonasera. Eccomi qua come promesso per informarvi sull'esito della visita cardiologica. Al cuore non c'e' niente di anomalo a parte un lieve soffio di cui ero gia' a conoscenza. I battiti e' vero sono accelerati ma anche questo gia' lo sapevamo. Curetta di ferro e sali minerali per una ventina di giorni causa anemia. Per il resto niente di che.Devo solo stare calma, tranquilla, non arrabbiarmi e non pensare troppo! E come si fa??? Lo stress e' impossibile diminuirlo quando si hanno due bimbi e un lavoro ma sicuramente dovro' andare piu' a fondo e quindi rimettermi nelle mani di uno bravo psichiatra. Lo trovero'? Lo spero tanto perche' le notti in bianco perdurano da troppo tempo e non posso andare in giro durante il giorno come uno zombi senza riuscire a fare piu' niente di decente a parte lavorare. Devo rimettermi in sesto.
Ce la faro'? Riusciro' un giorno a non dover dipendere da pastiglie e sedute? Grazie e alle prossime novita'
Ce la faro'? Riusciro' un giorno a non dover dipendere da pastiglie e sedute? Grazie e alle prossime novita'
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Sali minerali per l'anemia ? Va beh, comunque veniamo alla conclusione:
Non si ponga queste domande a cui ne potremmo aggiungere tante altre. Pensi che tante persone si domandano "riuscirò un giorno a poter dipendere da una medicina che mi fa star bene ?". Ovviamente la sua ritrosia dipende in gran parte dalla natura ansiosa del problema. Per il resto, è già sulla strada giusta nel pensare di rivolgersi allo psichiatra. Non perda tempo.
Non si ponga queste domande a cui ne potremmo aggiungere tante altre. Pensi che tante persone si domandano "riuscirò un giorno a poter dipendere da una medicina che mi fa star bene ?". Ovviamente la sua ritrosia dipende in gran parte dalla natura ansiosa del problema. Per il resto, è già sulla strada giusta nel pensare di rivolgersi allo psichiatra. Non perda tempo.
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Ex utente
Il ferro x l'anemia, i sali minerali per il potassio in particolare troppo basso e strettamente correlato al buon funzionamento del cuore. Cosi' mi sembra di aver capito. La mia ritrosia non e' per l'ansia ma x il mio carattere, non mi piace e non mi e' mai piaciuto dover dipendere da qualcosa o da qualcuno. Lo so che sbaglio e che non c'e' niente di male a dover ammettere i propri limiti, non possiamo sempre farcela da soli sopratutto quando c'e' di mezzo la salute. Lo faro', mi faro' aiutare, sto gia' cercando un valido psichiatra e che Dio me la mandi buona. Grazie ancora.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 30.4k visite dal 15/09/2008.
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