Crisi maniacali

buongiorno, vorrei un parere su una situazione difficile. Mio nipote ha avuto un episaodio epilettico a dieci anni, un altro a 18 e un terzo a 30 anni,. Seguito da centri altamente specializzati italiani, con terapie varie ( tegretol , depakin..) lo scorso anno dopo un ravvicinamento degli episodi comiziali, è stato sottoposto a terapia con topomaz, e questo gli ha fatto cessare gli episodi epilettici. Parallelamente sono iniziati episodi maniacali: l'argomento e il contesto non sono mai fuori luogo o illogici, ma la trattazione e la durata e la ricorrenza sono ripetitivi, insistenti e di lunga durata. Se richiamato alla realtà egli si ferma ed è consapevole, talcolta poco convinto, ma accetta. Seguito dal servizio psichiatria gli hanno dato la spiegazione che probabilmente egli è stato sempre soggetto bipolare e che i farmaci sempre assunti prima del topomax gli avrebbero impedito l'espressione della bipolarità. Contemporaneamente al trattamento con topomax, e solo inizialmente e per breve periodo dal neurologo gli erano stati somministrati anche antidepressivi che hanno scatenato le crisi maniacali. A questo punto era intervenuto il servizio psichiatrico che gli ha affiancato il depakin, dicendo che avrebbe risolto le crisi maniacali e stabilizzato l'umore. Da quindici giorni assume 1000 u. di depakin , ripartite in due dosi nella giornata, un prodotto per dormire e il topomax. Questra " giostra" dura da settembre dello scorso anno. Temiamo per il lavoro, è un laureato con lavoro delicato, per le relazioni sociali in generale.. ci aspettavamo dei risultati più veloci, anche se solo da quindici giorni sta prendendo 1000 u di depakin ( prima erano 700 ). Mi auguro di essere stata abbastanza precisa, il motivo pper cui ho scritto non è per sfiducia in chi lo cura, ma non abbiamo mai chiesto un parere, all'ospedale viene visto una volta al mese, a me sembra poco, e quanto tempo ci vuole per risolvere la crisi maniacale? Grazie cordiali saluti
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile Signora,

1) presumendo che si tratta di un disturbo bipolare classico:

potrebbe essere presto. Valuterei le concentrazioni ematiche del Depakin (valproatemia) per vedere se le concentrazioni non siano ancora troppo basse.

Comunque, alcune forme del disturbo bipolare possono essere relativamente difficili da stabilizzare, possono richiedere più di uno stabilizzatore di umore, o anche i farmaci aggiuntivi delle altre categorie.

I farmaci aggiuntivi:
è un aspetto importante, perché normalmente, nella fase maniacale acuta la terapia non si limita ai soli stabilizzatori di umore (che richiedono comunque un po' di tempo prima di stabilizzare il quadro), ma si utilizzano anche i farmaci ad azione fondamentalmente sedativa-ansiolitica di vario tipo: di regola limitamente alla fase acuta, in pratica anche per un periodo di durata variabile, di convalescenza... Sta allo specialista valutare caso per caso. Nei casi nei quali è importante limitare l'impatto potenzialmente dannoso degli agiti e dello stato d'animo, e per ridurre i tempi di risoluzione dell'episodio, tale necessità prevale sul "costo" degli effetti collaterali (la sedazione). Nel caso nel quale c'è una minore potenzialità distruttiva e non si vuole sedare la persona, il ricorso a tali farmaci può essere molto minore o assente (forse.. il vostro caso). Ma tale opzione, a "dosi giuste" e caute si può anche proporre.

Per quanto riguarda la parte centrale e più strategica della terapia (stabilizzatori di umore):

il Depakin, oltre all'essere un antiepilettico, ha una provata efficacia come stabilizzatore di umore. Come la prima battuta è stata una scelta molto valida, perché potenzia anche la terapia antiepilettica, o, almeno, da questo punto di vista non dovrebbe creare problemi.
Anche il Topamax, oltre all'essere antiepilettico, è considerato anche uno stabilizzaotre di umore... benché le evidenze sono più deboli.
Comunque, si può dire che il Suo nipote ha in terapia già due stabilizzatori di umore. Ci sono buone probabilità che, con l'aggiunta del Depakin, la terapia sia più efficace.

Tuttavia, nel caso dell'insuccesso (e, se si è sicuri che si tratta del disturbo bipolare !), non è da scartare la possibilità di utilizzo anche di un altro tipo di stabilizzatori di umore: al posto o in aggiunta al Depakin. Mi spiego meglio. Sia il Depakin, che il Topamax stabilizzatori di umore appartenenti alla classe degli anticonvulsivanti. Esistono gli stabilizzatori con un meccanismo d'azione diverso, il quale potrebbe essere eventualmente più efficace o integrare il "tassello mancante" affinché la terapia sia efficace.

Mi riferisco al Litio oppure ad alcuni antipsicotici "atipici" (di nuova generazione). Il Litio ha lo svantaggio di abbassare la soglia delle manifestazioni epilettiche, ma sotto una copertura antiepilettica valida si potrebbe anche considerarlo, se non controindicato e ben tollerato, perché potrebbe essere il più efficace. Sarebbe una scelta da considerare comunque con cautela, perché potrebbe non essere ottimale per i "cicli rapidi", ma è da considerare, valutando il caso individualmente.

Anche per il Litio (come il Depakin) va monitorato tramite il dosaggio delle sue concentrazioni ematiche.

Invece, per quanto riguarda gli atipsicotici atipici, hanno ancora un altro meccanismo d'azione, basato soprattutto su loro azione calmante. All'inizio possono sentirsi di più effetti più francamente sedativi, ma poi la persona spesso si abitua e, più che sedata, è semplicemente più calma. Comunque, la dose va cercata in funzione dell'efficacia e della tollerabilità (come per tutti i farmaci). Gli antipsicotici "di nuova generazione" potrebbero considerarsi anche dei farmaci "aggiuntivi", dei quali scrivevo prima, ma, a differenza dei farmaci più vecchi, potrebbero essere meglio tollerati, e si utilizzano anche a lungo termine.

2) (punto secondo, anche se sarebbe il primo):
(ma comunque, è una linea da portare avanti nel mentre (in parallelo) con la ricerca della cura psichiatrico):

di fronte al caso descritto, essendo il compito dello specialista fare prima di tutto la diagnosi (soprattutto nei casi poco chiari), mi chiederei:

- è stato indagato e compreso a che cosa sono state dovute le crisi epilettiche ? (le crisi epilettiche possono essere primarie, oppure secondarie ad un altro problema cerebrale). Se sono secondari ad un altro problema cerebrale organico, è possibile che anche le le manifestazioni maniacali siano associate a tale problema, e dunque, che non per forza si tratta di un disturbo bipolare classico. Fra l'altro le manifestazioni maniformi del Suo nipote da Lei descritte mi sembrano particolari. Sono limitate solo al piano verbale e ideico ? senza una componente dell'espansività comportamentale ? Succede anche così, nel disturbo bipolare è possibile; tuttavia, assieme ad altri dubbi sulla diagnosi anche ogni nuovo dubbio conta. "Se richiamato alla realtà egli si ferma ed è consapevole, talvolta poco convinto, ma accetta", - anche questo elemento è particolare. ... Anche le crisi epilettiche (non generalizzate, ma parziali) possono manifestarsi con l'iperproduzione verbale. Chiederei un nuovo parere anche al vostro neurologo.

Dr. Alex Aleksey Gukov

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Utente
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La ringrazio per la cortese veloce risposta, a nome mio e dei miei familiari. Rifletteremo insieme, per capire meglio.
Cordiali saluti
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Utente
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Buongiorno, ancora grazie per la sua risposta. Nel leggerla ho capito di avere trascurato di riferire solo parte del comportamento di mio nipote, e di essermi limitata nel descriverla. Nel comportamento ha fatto acquisti anche molto molto e troppo dispendiosi per " decidere lui visto che altri non si decidevano", si preoccupa di problemi altrui cercando di risolverli in modo insistente , ha la borsa del lavoro piena di libri, opuscoli, giornali; se parla di un amico racconta di dove lavora, del deficit dell'azienda, del debito del settore e fa paragoni con altri settori; fotografa scritte murali, dice " bisogna registrarlo", telefona in modo spropositato, è iperattivo. Ha perso sei Kg. Non ha mai avuto un comportamento prodigo, anzi lo ricordo come restio alle spese, ora è il contrario. In alcune situazioni, un fratello riferisce di subire aggressività verbale. Non sappiamo come sia al lavoro.. ma questo perdurare ci preoccupa.
La ringrazio per la sua attenzione, cordiali saluti
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