Sociofobia/ansia ed effetti somatici
Da circa ormai due anni soffro di un disturbo della psiche che mi impedisce di avere interazioni sociali di qualsiasi tipo. Quando il malessere ha iniziato a farsi strada ero iscritto da 1 anno alla facoltà di lettere e filosofia della mia città, avevo buoni voti e vivevo la vita normalmente, facendo sport, studiando e uscendo con i miei amici. Benché al di fuori dei miei pochi amici stretti non sia mai stato un "animale sociale" non ho mai patito la compagnia altrui, se non latentemente e in maniera assolutamente sopportabile. Da quando il disturbo è sorto non riesco a rivolgere la parola a qualcuno senza che il battito del mio cuori aumenti; oltre alla tachicardia spesso sopraggiunge il senso di nausea (di variabile magnitudine) o la sensazione di dovere deiettare da un momento all' altro. Questo mi ha allontanato da ogni persona che avevo cara, mia madre e mia nonna a parte, e conduco la vita di un anacoreta, rinchiuso in casa oppure fuori ma costantemente solo in bicicletta (mezzo che mi permette di muovermi con discreta velocità ma che al contempo mi permette di spostarmi in completa autonomia e solitudine). Sono stato in terapia da uno psicologo per un anno senza ottenere risultati tangibili. Mi sono rivolto recentemente ad un centro specializzato, tuttavia il processo diagnostico mi dovrebbe fare affrontare situazioni che, a causa del disturbo, tendenzialmente evito e temo di non riuscire a portare a termine suddetto processo. Non parlo del mio problema con nessuno, amici o familiari che siano, ho avuto il coraggio di descrivere la fenomenologia del disturbo solo ai due professionisti che mi hanno visitato. Mi rivolgo a voi perché sono disperato, ho visto scivolare via il mio futuro, non so come affrontare il disturbo e non so come affronterò la mia vita se mai guarirò. Aggiungo che ci sono stati dei brevissimi periodi dove sembrava che stessi riprendendo le redini ma sono durati molto poco, qualche settimana al meglio. Non ho fatto esami di alcun genere perché sono spaventato a morte solo all'idea ( il mio medico curante, che è stato anche il mio terapeuta, mi disse che avrei potuto fare una gastroscopia ma secondo il suo parere si sarebbe rivelata inutile perchè, sempre a detta sua, il mio problema è di natura psicologica). Chiedo scusa per la lunghezza, forse eccessiva, del mio post. Vi ringrazio per l'ascolto.
-A.
-A.
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Gentile utente,
Se il suo problema rientra effettivamente nei disturbi d'ansia, così come può sembrare dalla sua descrizione, allora le possibilità terapeutiche sono diverse e, in molti casi, possono condurre a risultati brillanti in termini di miglioramento della qualità di vita. Sarebbe il caso di rivolgersi ad uno specialista psichiatra per valutare direttamente la situazione, precisare la diagnosi e iniziare, eventualmente, un adeguato trattamento farmacologico. Ci aggiorni se vuole.
Cordiali saluti
Se il suo problema rientra effettivamente nei disturbi d'ansia, così come può sembrare dalla sua descrizione, allora le possibilità terapeutiche sono diverse e, in molti casi, possono condurre a risultati brillanti in termini di miglioramento della qualità di vita. Sarebbe il caso di rivolgersi ad uno specialista psichiatra per valutare direttamente la situazione, precisare la diagnosi e iniziare, eventualmente, un adeguato trattamento farmacologico. Ci aggiorni se vuole.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.9k visite dal 23/04/2015.
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