Disturbo borderline e terapia
Gentili dottori,
Sono di nuovo qui a chiedervi un parere: ho cambiato il titolo perché oggi la mia diagnosi è stata esplicitata dallo psichiatra (disturbp borderline) ma sarebbe la prosecuzione dello scorso consulto.
Riassumendo, visto che il daparox mi dava eccessiva attivazione lo psichiatra ha deciso di non darmi ssri (ho un passato di abuso di sostanze) e ha cambiato la terapia con trittico 50 mg per l'ansia e quetiapina rp 25 mg per i pensieri suicidali. L'obiettivo è trovare la dose minima che sia efficace, quindi vedremo step by step come aggiustare eventualmente il dosaggio.
Cosa ne pensate?
Grazie
Sono di nuovo qui a chiedervi un parere: ho cambiato il titolo perché oggi la mia diagnosi è stata esplicitata dallo psichiatra (disturbp borderline) ma sarebbe la prosecuzione dello scorso consulto.
Riassumendo, visto che il daparox mi dava eccessiva attivazione lo psichiatra ha deciso di non darmi ssri (ho un passato di abuso di sostanze) e ha cambiato la terapia con trittico 50 mg per l'ansia e quetiapina rp 25 mg per i pensieri suicidali. L'obiettivo è trovare la dose minima che sia efficace, quindi vedremo step by step come aggiustare eventualmente il dosaggio.
Cosa ne pensate?
Grazie
[#1]
Tutto dipende dalla sua capacità di smettere di fare abuso di alcolici ed altre sostanze d'abuso nel modo più completo ed assoluto!
Subirà per conseguenza un periodo fastidioso d'astinenza, superato il quale, in massimo quindici giorni, potrà finalmente iniziare a trarre beneficio da questa terapia consigliata dallo psichiatra.
Finché lei abuserà di sostanze (nel precedente post erano al presente e non al passato, quindi suppongo quello come sincero) non troverà grande beneficio da nessuna terapia.
Si rivolga anche agli Alcolisti anonimi ed al Sert per le relative difficoltà ad interrompere le sostanze d'abuso.
Subirà per conseguenza un periodo fastidioso d'astinenza, superato il quale, in massimo quindici giorni, potrà finalmente iniziare a trarre beneficio da questa terapia consigliata dallo psichiatra.
Finché lei abuserà di sostanze (nel precedente post erano al presente e non al passato, quindi suppongo quello come sincero) non troverà grande beneficio da nessuna terapia.
Si rivolga anche agli Alcolisti anonimi ed al Sert per le relative difficoltà ad interrompere le sostanze d'abuso.
Dr. Manlio Converti
[#2]
Gentile utente,
concordo con quello che Le scrive il mio collega.
Aggiungo anche un mio commento.
Ho letto i Suoi consulti precedenti.
Lei accenna al "passato di abuso di sostanze". Quale tipo di sostanze ?
Ripercorrendo i Suoi consulti precedenti, vorrei dire, che, se si tratta del Disturbo Borderline e non di Ciclotimia (fra queste due malattie c'è una grande differenza nella risposta ai farmaci), allora gli antidepressivi, compresi gli SSRI, sono generalmente indicati (e non è detto che "destabilizzano"), ma ogni persona, ogni caso clinico ha una propria reattività e tolleranza individuale ai farmaci, e, piuttosto in base a questa Lei poteva non tollerare bene la Paroxetina.
L'accentuazione di alcuni sintomi con la Paroxetina che Lei riferisce nei consulti precedenti potrebbe essere attribuita agli effetti collaterali di tale farmaco e non necessariamente da concludere che tutta questa categoria dei farmaci (SSRI) sia nociva per Lei, perché la Paroxetina presenta una serie di effetti collaterali in modo più spiccato rispetto ad alcuni altri farmaci del gruppo.
Comunque, gli effetti collaterali persistenti sono stati un motivo valido per cambiare la terapia, come avete giustamente fatto.
Ora, rispetto alla Sua nuova terapia, posso osservare che il Trittico ha generalmente un effetto calmante, ma ciò dipende dal caso al caso. Anche con il Trittico non si può escludere a priori la comparsa di alcuni sintomi collaterali simili. Le consiglio dare fiducia alla decisione dello specialista e al farmaco e vedere. Il Trittico è spesso abbastanza calmante (se non addirittura sedativo) a dosaggio medio-basso (come Le è stato prescritto), mentre ad alto dosaggio potrebbe avere azione attivante. Importante sottolineare di attenersi scrupolosamente alle indicazioni dello specialista, perché il Trittico è anche uno dei farmaci abusati e ai quali può svilupparsi tolleranza. Così, alcune persone arrivano ad assumerlo a dosaggi parecchio più alti, perché diventano meno sensibili all'effetto sedativo dei dosaggi bassi, e in questi casi (dell'assuefazione), l'azione del farmaco a dosaggi più alti può essere piuttosto calmante e non attivante.
A dosaggio medio-basso il Trittico è spesso molto utile per trattare l'ansia, ma potrà essere insufficiente per un trattamento più risolutivo della malattia. Tuttavia, secondo me, nel Disturbo Borderline, la terapia farmacologica in generale non deve essere nemmeno vista come risolutiva, perché tale disturbo necessita anche delle cure non farmacologiche (!), che sono più radicali; ma la terapia farmacologica può essere molto importante nel Disturbo Borderline per stabilizzare il quadro dal punto di vista sintomatologico (ansia, sbalzi di umore, idee), e su questo il Trittico potrebbe essere efficace.
Nel Disturbo Borderline (a secondo dei casi) è spesso anche utile l'associazione con un farmaco antipsicotico, a basse dosi, sempre a scopo ansiolitico. Preferibile agli ansiolitici classici (benzodiazepine), che possono essere più abusate e creare più facilmente la dipendenza.
La Quetiapina è, appunto, un antipsicotico, e a Lei è stato prescritto a dosaggio basso. Anche dosaggi poco superiori sono adatti al Disturbo Borderline. Se invece si arriva di dover aumentare l'antipsicotico fino a dosaggi molto più alti (come quelli per un disturbo bipolare), allora bisogna considerarlo con attenzione (perché potrebbe essere anche la tendenza all'assuefazione o/e all'abuso) oppure che si tratta davvero di un disturbo bipolare (come la ciclotimia).
In poche parole, così come Le è stata prescritta ora, per un Disturbo Borderline è una cura potenzialmente molto adatta. Bisogna vedere come andrà.
Torno a dire, che, se si tratta di Disturbo Borderline, consiglio di valutare assieme con il Suo specialista, l'eventualità degli approcci anche non farmacologici. Ad esempio, nell'ambito dell'abuso di alcool, visto che è un problema corrente, si potrebbe pensare a frequentare un gruppo di mutuo aiuto. E valutare, in ogni caso, un percorso psicoterapeutico individuale. Questo dipende in gran parte dalla Sua motivazione.
concordo con quello che Le scrive il mio collega.
Aggiungo anche un mio commento.
Ho letto i Suoi consulti precedenti.
Lei accenna al "passato di abuso di sostanze". Quale tipo di sostanze ?
Ripercorrendo i Suoi consulti precedenti, vorrei dire, che, se si tratta del Disturbo Borderline e non di Ciclotimia (fra queste due malattie c'è una grande differenza nella risposta ai farmaci), allora gli antidepressivi, compresi gli SSRI, sono generalmente indicati (e non è detto che "destabilizzano"), ma ogni persona, ogni caso clinico ha una propria reattività e tolleranza individuale ai farmaci, e, piuttosto in base a questa Lei poteva non tollerare bene la Paroxetina.
L'accentuazione di alcuni sintomi con la Paroxetina che Lei riferisce nei consulti precedenti potrebbe essere attribuita agli effetti collaterali di tale farmaco e non necessariamente da concludere che tutta questa categoria dei farmaci (SSRI) sia nociva per Lei, perché la Paroxetina presenta una serie di effetti collaterali in modo più spiccato rispetto ad alcuni altri farmaci del gruppo.
Comunque, gli effetti collaterali persistenti sono stati un motivo valido per cambiare la terapia, come avete giustamente fatto.
Ora, rispetto alla Sua nuova terapia, posso osservare che il Trittico ha generalmente un effetto calmante, ma ciò dipende dal caso al caso. Anche con il Trittico non si può escludere a priori la comparsa di alcuni sintomi collaterali simili. Le consiglio dare fiducia alla decisione dello specialista e al farmaco e vedere. Il Trittico è spesso abbastanza calmante (se non addirittura sedativo) a dosaggio medio-basso (come Le è stato prescritto), mentre ad alto dosaggio potrebbe avere azione attivante. Importante sottolineare di attenersi scrupolosamente alle indicazioni dello specialista, perché il Trittico è anche uno dei farmaci abusati e ai quali può svilupparsi tolleranza. Così, alcune persone arrivano ad assumerlo a dosaggi parecchio più alti, perché diventano meno sensibili all'effetto sedativo dei dosaggi bassi, e in questi casi (dell'assuefazione), l'azione del farmaco a dosaggi più alti può essere piuttosto calmante e non attivante.
A dosaggio medio-basso il Trittico è spesso molto utile per trattare l'ansia, ma potrà essere insufficiente per un trattamento più risolutivo della malattia. Tuttavia, secondo me, nel Disturbo Borderline, la terapia farmacologica in generale non deve essere nemmeno vista come risolutiva, perché tale disturbo necessita anche delle cure non farmacologiche (!), che sono più radicali; ma la terapia farmacologica può essere molto importante nel Disturbo Borderline per stabilizzare il quadro dal punto di vista sintomatologico (ansia, sbalzi di umore, idee), e su questo il Trittico potrebbe essere efficace.
Nel Disturbo Borderline (a secondo dei casi) è spesso anche utile l'associazione con un farmaco antipsicotico, a basse dosi, sempre a scopo ansiolitico. Preferibile agli ansiolitici classici (benzodiazepine), che possono essere più abusate e creare più facilmente la dipendenza.
La Quetiapina è, appunto, un antipsicotico, e a Lei è stato prescritto a dosaggio basso. Anche dosaggi poco superiori sono adatti al Disturbo Borderline. Se invece si arriva di dover aumentare l'antipsicotico fino a dosaggi molto più alti (come quelli per un disturbo bipolare), allora bisogna considerarlo con attenzione (perché potrebbe essere anche la tendenza all'assuefazione o/e all'abuso) oppure che si tratta davvero di un disturbo bipolare (come la ciclotimia).
In poche parole, così come Le è stata prescritta ora, per un Disturbo Borderline è una cura potenzialmente molto adatta. Bisogna vedere come andrà.
Torno a dire, che, se si tratta di Disturbo Borderline, consiglio di valutare assieme con il Suo specialista, l'eventualità degli approcci anche non farmacologici. Ad esempio, nell'ambito dell'abuso di alcool, visto che è un problema corrente, si potrebbe pensare a frequentare un gruppo di mutuo aiuto. E valutare, in ogni caso, un percorso psicoterapeutico individuale. Questo dipende in gran parte dalla Sua motivazione.
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#3]
Ex utente
Mah, in realtà l'abuso di sostanze risale ormai a 15 anni fa..ora mi capita solo di eccedere talvolta con l'alcool ma da quando ho iniziato a prendere i farmaci mi sono limitata a una birra al giorno con qualche eccezione di due..il mio psichiatra ha detto che una birra posso berla. Ci proverò ma non ho certo bisogno del sert o degli AA..
Volevo sapere se quei farmaci sono funzionali per quegli aspetti che dicevo..
Volevo sapere se quei farmaci sono funzionali per quegli aspetti che dicevo..
[#4]
Ex utente
Dottor Gukov,
Ho letto ora anche la sua gentile ed esaustiva risposta.
Le sostanze di cui ho fatto abuso sonp diverse ma, ripeto, si tratta di tanti anni fa (mdma, ecstasy, amfetamine, cocaina, cannabis).....Sono d'accordo con Lei che sia necessaria una psicoterapia, infatti la sto facendo..i farmaci sono una stampella in un momento di maggiore difficoltà con l'obiettivo di procedere e poi lasciarli..L'alcool non saprei, del resto penso che molta gente beva decisamente più di me, poi certo, il modo e lo scopo con cui lo faccio mi segnalano una certa dipendenza psicologica...ma chi non ne ha una alzi la mano! ;)
Ho letto ora anche la sua gentile ed esaustiva risposta.
Le sostanze di cui ho fatto abuso sonp diverse ma, ripeto, si tratta di tanti anni fa (mdma, ecstasy, amfetamine, cocaina, cannabis).....Sono d'accordo con Lei che sia necessaria una psicoterapia, infatti la sto facendo..i farmaci sono una stampella in un momento di maggiore difficoltà con l'obiettivo di procedere e poi lasciarli..L'alcool non saprei, del resto penso che molta gente beva decisamente più di me, poi certo, il modo e lo scopo con cui lo faccio mi segnalano una certa dipendenza psicologica...ma chi non ne ha una alzi la mano! ;)
[#5]
Gentile utente,
ora leggo anche la Sua risposta.
Quello che segue ho scritto prima di leggerla, e dunque forse è superfluo, ma spero che almeno in parte sarà utile.
Rispetto all'abuso di alcool, AA, ecc.,
se Lei avesse la motivazione, allora potrebbe funzionare anche come un approccio non farmacologico al problema (nel Suo caso, non è un problema a causa della quantità..., ma a causa dei motivi per i quali beve l'alcool);
se invece, Lei non ha la motivazione e non vede senso nell'affrontare la tematica dell'alcool, allora non è utile: senza la Sua motivazione non funziona.
Comunque,
è piuttosto importante trovare un ambito di intervento non farmacologico (psicoterapeutico individuale o di gruppo, a secondo del caso), nel quale Lei avverte l'utilità, la necessità di intervento, e la motivazione ad impegnarsi: per trovare una strada all'approccio anche non farmacologico al problema.
La storia con le sostanze... risale ad anni fa. Ma la persona è la stessa, ed alcuni abitudini nel percepire e nell'affrontare il malessere possono caratterizzarLa anche fino ad oggi.
I farmaci sono importanti, ma non da soli. L'approccio farmacologico in generale è un arma a doppio taglio con disturbi di personalità e con anamnesi dell'uso di sostanze, perché i farmaci sono un tipo di cura che si presta alle stesse dinamiche come anche le sostanze voluttuarie e d'abuso, ed i farmaci da soli - aiutano anche molto, ma non sono sufficienti per lavorare su propri elementi di vulnerabilità.
Io Le scrivo questo, perché il Disturbo Borderline è guaribile, ma, secondo me, solo con un approccio integrato (che contenga anche la psicoterapia).
ora leggo anche la Sua risposta.
Quello che segue ho scritto prima di leggerla, e dunque forse è superfluo, ma spero che almeno in parte sarà utile.
Rispetto all'abuso di alcool, AA, ecc.,
se Lei avesse la motivazione, allora potrebbe funzionare anche come un approccio non farmacologico al problema (nel Suo caso, non è un problema a causa della quantità..., ma a causa dei motivi per i quali beve l'alcool);
se invece, Lei non ha la motivazione e non vede senso nell'affrontare la tematica dell'alcool, allora non è utile: senza la Sua motivazione non funziona.
Comunque,
è piuttosto importante trovare un ambito di intervento non farmacologico (psicoterapeutico individuale o di gruppo, a secondo del caso), nel quale Lei avverte l'utilità, la necessità di intervento, e la motivazione ad impegnarsi: per trovare una strada all'approccio anche non farmacologico al problema.
La storia con le sostanze... risale ad anni fa. Ma la persona è la stessa, ed alcuni abitudini nel percepire e nell'affrontare il malessere possono caratterizzarLa anche fino ad oggi.
I farmaci sono importanti, ma non da soli. L'approccio farmacologico in generale è un arma a doppio taglio con disturbi di personalità e con anamnesi dell'uso di sostanze, perché i farmaci sono un tipo di cura che si presta alle stesse dinamiche come anche le sostanze voluttuarie e d'abuso, ed i farmaci da soli - aiutano anche molto, ma non sono sufficienti per lavorare su propri elementi di vulnerabilità.
Io Le scrivo questo, perché il Disturbo Borderline è guaribile, ma, secondo me, solo con un approccio integrato (che contenga anche la psicoterapia).
[#6]
Ex utente
Grazie Dottor Gukov,
..ci siamo incrociati di nuovo! Sì è vero che anche se è passato tanto tempo dall'abuso di sostanze "io sono syio"..i fatti mi è capitato di fare pasticci anche con le benzodiazepine, per questo motivo infatti ho chiy allo psichiatra di non darmene
...ed era d'accordo!
Con questi farmaci ho tutte le migliori intenzioni ma secondo Lei c'è rischio di abuso?
..ci siamo incrociati di nuovo! Sì è vero che anche se è passato tanto tempo dall'abuso di sostanze "io sono syio"..i fatti mi è capitato di fare pasticci anche con le benzodiazepine, per questo motivo infatti ho chiy allo psichiatra di non darmene
...ed era d'accordo!
Con questi farmaci ho tutte le migliori intenzioni ma secondo Lei c'è rischio di abuso?
[#7]
Il rischio di abuso c'è con tutto quello che ci fa sentirsi bene o ci fa sentirsi meglio,
ma
se la terapia farmacologica non è "in autogestione", ma viene seguita esattamente come prescritta; se Lei mantiene contatti regolari e relativamente frequenti con lo psichiatra per vedere come va la situazione e la terapia (anche se tutto va bene); e, soprattutto, se, pur riferendo tutti i sintomi comunque allo psichiatra, Lei cerca di far fruttare anche le proprie abilità di gestire l'ansia, il malumore e l'agitazione anche con gli altri metodi (imparati in psicoterapia), allora il rischio di abuso è minimo.
ma
se la terapia farmacologica non è "in autogestione", ma viene seguita esattamente come prescritta; se Lei mantiene contatti regolari e relativamente frequenti con lo psichiatra per vedere come va la situazione e la terapia (anche se tutto va bene); e, soprattutto, se, pur riferendo tutti i sintomi comunque allo psichiatra, Lei cerca di far fruttare anche le proprie abilità di gestire l'ansia, il malumore e l'agitazione anche con gli altri metodi (imparati in psicoterapia), allora il rischio di abuso è minimo.
[#8]
Ex utente
Sto scalando daparox ( da due sere sono a 10 mg) e per due sere ho preso trittico 50 mg e da ieri sera quetiapina rp 25 mg.
Se primacol daparox ero troppo agitata da quando ho inserito il trittico dormo dieci ore per notte ee durante il giorno ho l'occhio a mezz'asta..sono effetti collaterali iniziali o l'effetto normale di questa terapia? Io non voglio avere uno sguardo così né essere eccessivamente sedata..
Se primacol daparox ero troppo agitata da quando ho inserito il trittico dormo dieci ore per notte ee durante il giorno ho l'occhio a mezz'asta..sono effetti collaterali iniziali o l'effetto normale di questa terapia? Io non voglio avere uno sguardo così né essere eccessivamente sedata..
[#9]
Come Le scrivevo in una delle mie repliche precedenti, "Il Trittico è spesso abbastanza calmante (se non addirittura sedativo) a dosaggio medio-basso (come Le è stato prescritto)".
Dunque, penso che nel Suo caso possono essere effetti "normali" per questa dose del Trittico, la quale potrebbe essere leggermente eccessiva per Lei.
Bisogna contattare il Suo specialista per aggiustare la dose.
Comunque, se a 50 mg di Trittico Lei avverte la sedazione, è un buon segno, nel senso che il farmaco funziona su di Lei come calmante (questo non era scontato), e magari una parte (più ottimale) di questo effetto si può avere anche a dosaggio leggermente più basso.
In parte, col tempo, si sviluppa comunque la tolleranza a questo effetto sedativo-calmante.
Per ora (nel dubbio dove possa trovarsi "il punto d'equilibrio perfetto"), è meglio essere un filino più "sedati" (non come ora, ma comunque, tollerare un po' di sedazione) piuttosto che essere un filino più "agitati", specialmente con le idee suicidarie.
Dunque, penso che nel Suo caso possono essere effetti "normali" per questa dose del Trittico, la quale potrebbe essere leggermente eccessiva per Lei.
Bisogna contattare il Suo specialista per aggiustare la dose.
Comunque, se a 50 mg di Trittico Lei avverte la sedazione, è un buon segno, nel senso che il farmaco funziona su di Lei come calmante (questo non era scontato), e magari una parte (più ottimale) di questo effetto si può avere anche a dosaggio leggermente più basso.
In parte, col tempo, si sviluppa comunque la tolleranza a questo effetto sedativo-calmante.
Per ora (nel dubbio dove possa trovarsi "il punto d'equilibrio perfetto"), è meglio essere un filino più "sedati" (non come ora, ma comunque, tollerare un po' di sedazione) piuttosto che essere un filino più "agitati", specialmente con le idee suicidarie.
[#11]
L'effetto della Quetiapina è in parte sedativo-ansiolitico (e questo è abbastanza immediato, come nel caso di Trittico), ed in parte ha un effetto più incisivo, che richiede però più tempo (talvolta anche settimane) e, la cosa importante, per questo effetto potrebbe non essere sufficiente una dose bassa... Ma è ancora presto dirlo.
Anche nel caso del Trittico, l'effetto sedativo-ansiolitico è solo una parte dei suoi effetti; altri effetti, più di carattere antidepressivo, ovvero quelli che contrastano l'abbassamento dell'umore e le idee suicidarie associate - arriva più tardi. Nel contesto di tali effetti antidepressivi, la dose di 50 mg, come è stata prescritta poteva essere ottimale (anzi, appena sufficiente), ma bisogna vedere anche la tollerabilità... Sembra che per Lei è difficile tollerare questa dose. Dunque, è possibile proporre al Suo specialista arrivare a tale dose più gradualmente.
Per quanto riguarda le idee suicidarie e farmaci "per contrastarle in modo specifico", più delle volte si intende una azione che rallenta, inibisce, blocca i processi mentali che sono troppo veloci (conclusioni affrettate) o i "percorsi mentali" che si sono troppo "irrigiditi" (convinzioni che ormai non tengono conto dei dati della realtà). In effetti, la situazione mentale della persona con idee suicidarie è tipicamente caratterizzata da tali fenomeni. Ma tali effetti "specifici" in realtà sono parte dell'effetto sedativo-ansiolitico più generale. Alcuni di tali farmaci hanno effetti maggiori a livello mentale rispetto alla sedazione generale, mentre nell'azione degli altri prevale l'effetto sedativo. Ma anche l'effetto sedativo generale nei giusti limiti è utile, perché può almeno contenere i comportamenti suicidari, prevenire lo stato di agitazione (nella quale il rischio è maggiore).
Invece, per un effetto più di fondo sul fenomeno delle idee suicidarie sono utili l'azione antidepressiva (del Trittico) e stabilizzante l'umore (della Quetiapina) che richiedono tempo. Anzi, io direi che nel caso di questi "effetti di fondo", si tratta di una azione più profilattica, preventiva: le idee di suicidio possono anche rimanere (credo che tutte le persone nel mondo in alcuni momenti possono averle), ma si aspetta di avere una maggiore critica rispetto a tali idee, una maggiore capacità di rivalutarle obbiettivamente, e una minore tendenza di passaggio dalle idee suicidarie all'atto.
Poi.., nel Disturbo Borderline.., il tema di suicidio (sia l'impulsività mentale che i passaggi all'atto) è frequentemente associato anche ad alcuni tratti di carattere. Oltre alla farmacoterapia (che è meglio che sia un po' sedativa) serve lavorarne in psicoterapia.
Vi consiglio di non scalare la Paroxetina troppo in fretta, ma gradualmente.
Anche nel caso del Trittico, l'effetto sedativo-ansiolitico è solo una parte dei suoi effetti; altri effetti, più di carattere antidepressivo, ovvero quelli che contrastano l'abbassamento dell'umore e le idee suicidarie associate - arriva più tardi. Nel contesto di tali effetti antidepressivi, la dose di 50 mg, come è stata prescritta poteva essere ottimale (anzi, appena sufficiente), ma bisogna vedere anche la tollerabilità... Sembra che per Lei è difficile tollerare questa dose. Dunque, è possibile proporre al Suo specialista arrivare a tale dose più gradualmente.
Per quanto riguarda le idee suicidarie e farmaci "per contrastarle in modo specifico", più delle volte si intende una azione che rallenta, inibisce, blocca i processi mentali che sono troppo veloci (conclusioni affrettate) o i "percorsi mentali" che si sono troppo "irrigiditi" (convinzioni che ormai non tengono conto dei dati della realtà). In effetti, la situazione mentale della persona con idee suicidarie è tipicamente caratterizzata da tali fenomeni. Ma tali effetti "specifici" in realtà sono parte dell'effetto sedativo-ansiolitico più generale. Alcuni di tali farmaci hanno effetti maggiori a livello mentale rispetto alla sedazione generale, mentre nell'azione degli altri prevale l'effetto sedativo. Ma anche l'effetto sedativo generale nei giusti limiti è utile, perché può almeno contenere i comportamenti suicidari, prevenire lo stato di agitazione (nella quale il rischio è maggiore).
Invece, per un effetto più di fondo sul fenomeno delle idee suicidarie sono utili l'azione antidepressiva (del Trittico) e stabilizzante l'umore (della Quetiapina) che richiedono tempo. Anzi, io direi che nel caso di questi "effetti di fondo", si tratta di una azione più profilattica, preventiva: le idee di suicidio possono anche rimanere (credo che tutte le persone nel mondo in alcuni momenti possono averle), ma si aspetta di avere una maggiore critica rispetto a tali idee, una maggiore capacità di rivalutarle obbiettivamente, e una minore tendenza di passaggio dalle idee suicidarie all'atto.
Poi.., nel Disturbo Borderline.., il tema di suicidio (sia l'impulsività mentale che i passaggi all'atto) è frequentemente associato anche ad alcuni tratti di carattere. Oltre alla farmacoterapia (che è meglio che sia un po' sedativa) serve lavorarne in psicoterapia.
Vi consiglio di non scalare la Paroxetina troppo in fretta, ma gradualmente.
[#12]
Ex utente
Grazie dottore,
Il mio psichiatra mi ha detto fiscalare daparox in 4 gg ( 2 gg a 10 mg e altri due a 5 mg).Lo assumebo a fose piena da una settimana. ..Cosa ne pensa? Quali rischi corro?
Ma se i farmaci non fanno niente sulle idee suicidiarie chesenso ha rintronarmi di farmaci? Ormai sono quasi due mesi che cambiando vari farmaci mi "godo"solo gli effetti collaterali.
L'alcool può amplificare l'azione sedativa?Proverò senza bere niente a vedere se cambia qualcosa ma dubito..
Il mio psichiatra mi ha detto fiscalare daparox in 4 gg ( 2 gg a 10 mg e altri due a 5 mg).Lo assumebo a fose piena da una settimana. ..Cosa ne pensa? Quali rischi corro?
Ma se i farmaci non fanno niente sulle idee suicidiarie chesenso ha rintronarmi di farmaci? Ormai sono quasi due mesi che cambiando vari farmaci mi "godo"solo gli effetti collaterali.
L'alcool può amplificare l'azione sedativa?Proverò senza bere niente a vedere se cambia qualcosa ma dubito..
[#13]
Ex utente
È possibile quantificare con maggior precisione in quanto tempo la quetiapina incomincia funziobare sulleidee suicidarie?
Il trittico mi è stato dato proprio per l'effetto calmante e no per gli aspetti depressivi..però così è troppo..mi consiglia di scalare a 25 mg? Mi dispiace disturbare di nuovo lo psichiatra. ..
Il trittico mi è stato dato proprio per l'effetto calmante e no per gli aspetti depressivi..però così è troppo..mi consiglia di scalare a 25 mg? Mi dispiace disturbare di nuovo lo psichiatra. ..
[#14]
Gentile utente,
rispetto al Daparox, fidiamo di quello che ha raccomandato il Suo psichiatra, facciamo come ha detto lui. Rischia... di disturbare il Suo specialista se ne avrà bisogno. Perché sono possibili i cambiamenti anche rapidi, se lo specialista è disponibile nel caso della necessità, allora non c'è da temere.
L'alcool amplifica l'effetto sedativo.
I farmaci non è che non fanno niente sulle idee suicidarie... In primo luogo, attenuano l'impulsività di tali idee.
Io direi la seguente cosa:
Lei, con i farmaci, a periodi è più "agitata", a periodi - più "sedata" (anche in funzione dei farmaci). E' importante, senz'altro, riferire tutto al Suo specialista psichiatra, con l'obbiettivo che cerchi di ottimizzare la terapia; ma lasciamo ai farmaci a fare loro lavoro, ed intanto non è il caso aspettare la soluzione solo da parte della terapia farmacologica. Sulle idee suicidarie ci vuole un bel colloquio, al quale capire: in che cosa consistono tali idee ? quali sono i motivi ?, vedere se con Lei si riesce a parlarne in maniera costruttiva, riflessiva o no. ecc. In altre parole, lo scomparire delle idee suicidarie è un processo, nel quale aiutano i farmaci, ma dobbiamo anche noi lavorare.., almeno tramite il monitoraggio con tali colloqui. Lei scrive che fa la Psicoterapia...
Nell'aspettare che le idee di suicidio scompaiano da un giorno all'altro io vedo un po' di impulsività. Lei è d'accordo ? Se sì, bisogna lavorare su questa impulsività.
rispetto al Daparox, fidiamo di quello che ha raccomandato il Suo psichiatra, facciamo come ha detto lui. Rischia... di disturbare il Suo specialista se ne avrà bisogno. Perché sono possibili i cambiamenti anche rapidi, se lo specialista è disponibile nel caso della necessità, allora non c'è da temere.
L'alcool amplifica l'effetto sedativo.
I farmaci non è che non fanno niente sulle idee suicidarie... In primo luogo, attenuano l'impulsività di tali idee.
Io direi la seguente cosa:
Lei, con i farmaci, a periodi è più "agitata", a periodi - più "sedata" (anche in funzione dei farmaci). E' importante, senz'altro, riferire tutto al Suo specialista psichiatra, con l'obbiettivo che cerchi di ottimizzare la terapia; ma lasciamo ai farmaci a fare loro lavoro, ed intanto non è il caso aspettare la soluzione solo da parte della terapia farmacologica. Sulle idee suicidarie ci vuole un bel colloquio, al quale capire: in che cosa consistono tali idee ? quali sono i motivi ?, vedere se con Lei si riesce a parlarne in maniera costruttiva, riflessiva o no. ecc. In altre parole, lo scomparire delle idee suicidarie è un processo, nel quale aiutano i farmaci, ma dobbiamo anche noi lavorare.., almeno tramite il monitoraggio con tali colloqui. Lei scrive che fa la Psicoterapia...
Nell'aspettare che le idee di suicidio scompaiano da un giorno all'altro io vedo un po' di impulsività. Lei è d'accordo ? Se sì, bisogna lavorare su questa impulsività.
[#15]
Ex utente
Sì l'impulsività c'è..è proprio quella che mi spaventa ..di fronte a sensi di colpa, inutilità e paura di abbandono vado proprio in blackout e il suicidio mi sembra l'unica soluzione. .però c'è anche un po' di premeditazione perché dopo essermi procurata il materiale non riesco a buttarlo via neanche nei momenti di cosiddetta normalità.
In terapia abbiamo concordato il supporto farmacologico perché vivo troppo intensamente le emozioni e mi spavento e diventa poi difficile lavorarci costruttivamente...non lo do, se non cambua qualcosa ho paura di poter arrivare a compiere quel gedto che non vorrei ma non so fare a vivere
In terapia abbiamo concordato il supporto farmacologico perché vivo troppo intensamente le emozioni e mi spavento e diventa poi difficile lavorarci costruttivamente...non lo do, se non cambua qualcosa ho paura di poter arrivare a compiere quel gedto che non vorrei ma non so fare a vivere
[#17]
Gentile utente,
Le rispondo solo ora, perché non ho la connessione con l'internet tramite il cellulare, ma c'è l'ho su computer, il quale accendo solo alcune volte al giorno.
in risposta alla penultima Sua replica (n.15):
ci sono molte cose su cui lavorare soprattutto in psicoterapia, senza scoraggiarsi delle difficoltà; Lei ha fatto anche molto bene di aver scritto a noi, e quello che Lei ha scritto ed il fatto che Lei lo ha scritto - è molto utile. Vivere molto intensamente le emozioni di per sé non è impulsivo e può essere anche un dono, se gestito bene; non abbia paura, la paura produce il circolo vizioso.
in risposta alla Sua ultima replica (n. 16):
Le consiglio ricontattare il Suo Specialista. Lei può dire che ha consultato anche noi (decide comunque il Suo specialista): potrebbe essere più utile un neurolettico "più incisivo" rispetto alla Quetiapina (con un profilo meno sedativo ma più efficace nel "rallentare" i pensieri); ed è da rivalutare la dose del Trittico (una dose minore potrebbe essere meno sedativa e nello stesso tempo anche meno attivante).
Le rispondo solo ora, perché non ho la connessione con l'internet tramite il cellulare, ma c'è l'ho su computer, il quale accendo solo alcune volte al giorno.
in risposta alla penultima Sua replica (n.15):
ci sono molte cose su cui lavorare soprattutto in psicoterapia, senza scoraggiarsi delle difficoltà; Lei ha fatto anche molto bene di aver scritto a noi, e quello che Lei ha scritto ed il fatto che Lei lo ha scritto - è molto utile. Vivere molto intensamente le emozioni di per sé non è impulsivo e può essere anche un dono, se gestito bene; non abbia paura, la paura produce il circolo vizioso.
in risposta alla Sua ultima replica (n. 16):
Le consiglio ricontattare il Suo Specialista. Lei può dire che ha consultato anche noi (decide comunque il Suo specialista): potrebbe essere più utile un neurolettico "più incisivo" rispetto alla Quetiapina (con un profilo meno sedativo ma più efficace nel "rallentare" i pensieri); ed è da rivalutare la dose del Trittico (una dose minore potrebbe essere meno sedativa e nello stesso tempo anche meno attivante).
[#18]
Ex utente
Grazie amcora Dottore,
non si deve scusare, già la sua presenza e il suo interesse umano vogliono dire tanto.
Oggi ho visto il mio terapeuta, io sono molto molto giù e mi è sembrato in difficoltà..se è possibile con questa farmacoterapia sono più depressa di prima, non vedo speranza ovunque io guardi..bonbso se ce la faccio.
Dopo c hiamo lo psichiatra ma forse non ha neanche senso che io prenda farmaci..vivo solo effetti collaterali,ora si eè aggiunto un fastidioso e persistente formicolio al pollice e sto mangiando troppo. .mi sto lasciando andare
non si deve scusare, già la sua presenza e il suo interesse umano vogliono dire tanto.
Oggi ho visto il mio terapeuta, io sono molto molto giù e mi è sembrato in difficoltà..se è possibile con questa farmacoterapia sono più depressa di prima, non vedo speranza ovunque io guardi..bonbso se ce la faccio.
Dopo c hiamo lo psichiatra ma forse non ha neanche senso che io prenda farmaci..vivo solo effetti collaterali,ora si eè aggiunto un fastidioso e persistente formicolio al pollice e sto mangiando troppo. .mi sto lasciando andare
[#19]
Ex utente
Ho telefonato allo psichiatra e mi ha dimezzato il trittico (da 50 a 25 mg)gli ho detto chedi umore mi sepeggio di prima ma dice ci vuole un po' perché la quetiapina faccia effetto in questo senso ma che tra po o lo farà. ..è possibile quantificare più precisamentela tempistica? Una settimana. .due..un mese..noon ce la facc più ho paura di me
[#20]
<<..è possibile quantificare più precisamentela tempistica? Una settimana. .due..>>
- Una settimana.
non nel senso che fra una settimana di sicuro ci sarà già l'effetto (questo è anche possibile, ma sicuro - no), ma nel senso che fra una settimana bisognerà rimettersi in contatto con lo psichiatra per vedere come va e se c'è da modificare qualcosa (ad esempio, aumentare, eventualmente la quetiapina):
ci vuole il monitoraggio della situazione e della terapia abbastanza frequente, almeno settimanale. Credo che il periodo di tempo di circa una settimana è anche più tollerabile per Lei come attesa (ma non due settimane..). Se nell'arco di una settimana Lei riuscirà a non pensare alla terapia farmacologica (se funziona o no), ma semplicemente prenderla è già un progresso.
Nel disturbo Borderline uno degli elementi problematici è la capacità di attesa. Non si può aspettare che, in un periodo come questo, questa Sua capacità sia fra i Suoi punti forti (più la prudenza dice di non aspettare troppo fra un aggiornamento e l'altro), ma fare un periodo di attesa di un solo giorno vuol dire ridurre questa Sua capacità (che Lei comunque un po' c'è l'ha) e non aiutare a questa Sua capacità a cementarsi. Inoltre, se si fa gli aggiornamenti ogni giorno, questi aggiornamenti possono essere poco obbiettivi, perché in un giorno non possono avvenire cambiamenti importanti, ma solo gli eventi del giorno.
Comunque, è il Suo psichiatra che doveva definire quale è la cadenza degli aggiornamenti. Se non lo avete definito, Le consiglio di farlo con lui: in questo periodo è abbastanza importante.
-----------------
Non si deluda dei farmaci prima del tempo, dia una chance. E' meglio per ora semplicemente prendere questi farmaci, ma non pensare ai farmaci.
------------------
Il problema non meno importante, secondo me, è nella psicoterapia. Lei scrive:
<<..Oggi ho visto il mio terapeuta, io sono molto molto giù e mi è sembrato in difficoltà..>>
<<..mi è sembrato in difficoltà..>> - è questo il problema.
Il Suo psicoterapeuta, è importante, che Le dia la sicurezza, deve essere un punto di riferimento forte (e non "in difficoltà"). Lei scrive: " ho paura di me". Questo vuol dire che è importante che Lei non si senta sola con sé stessa.
Tutti noi siamo esseri umani, ed è anche normale che il Suo terapeuta possa sentirsi "in difficoltà" (se è veramente così), ed è sicuramente il caso di esplicitare a lui questa Sua impressione, chiedere a lui che cosa ne pensa e... come sta... Perché forse è solo una Sua impressione (e, se non si chiede, non si sa la risposta), o forse lui riuscirà a capire che Lei ha bisogno di sicurezze, di sostegno, e forse, anzi, è meglio dirlo a lui chiaramente (se è così). E forse lui è "in difficoltà", perché ha bisogno che Lei dica più chiaro di che cosa ha bisogno da parte di lui: Di che cosa Lei ha bisogno ora da parte di lui ? Come lui può aiutare a Lei ? (perché lui sì che può aiutare.. , ma come?)
In altre parole, è possibile che, proprio in questo periodo, il lavoro nella psicoterapia non è meno importante dei farmaci. Perché è un periodo critico per Lei, e proprio nei periodi critici su certe cose si può lavorare.
("il cucchiaio serve per il pranzo": il sostegno è prezioso quando c'è ne bisogno).
E, come Le scrivevo prima, anche la comprensione dei motivi e delle dinamiche delle idee di suicidio - sono temi importantissimi.
- Una settimana.
non nel senso che fra una settimana di sicuro ci sarà già l'effetto (questo è anche possibile, ma sicuro - no), ma nel senso che fra una settimana bisognerà rimettersi in contatto con lo psichiatra per vedere come va e se c'è da modificare qualcosa (ad esempio, aumentare, eventualmente la quetiapina):
ci vuole il monitoraggio della situazione e della terapia abbastanza frequente, almeno settimanale. Credo che il periodo di tempo di circa una settimana è anche più tollerabile per Lei come attesa (ma non due settimane..). Se nell'arco di una settimana Lei riuscirà a non pensare alla terapia farmacologica (se funziona o no), ma semplicemente prenderla è già un progresso.
Nel disturbo Borderline uno degli elementi problematici è la capacità di attesa. Non si può aspettare che, in un periodo come questo, questa Sua capacità sia fra i Suoi punti forti (più la prudenza dice di non aspettare troppo fra un aggiornamento e l'altro), ma fare un periodo di attesa di un solo giorno vuol dire ridurre questa Sua capacità (che Lei comunque un po' c'è l'ha) e non aiutare a questa Sua capacità a cementarsi. Inoltre, se si fa gli aggiornamenti ogni giorno, questi aggiornamenti possono essere poco obbiettivi, perché in un giorno non possono avvenire cambiamenti importanti, ma solo gli eventi del giorno.
Comunque, è il Suo psichiatra che doveva definire quale è la cadenza degli aggiornamenti. Se non lo avete definito, Le consiglio di farlo con lui: in questo periodo è abbastanza importante.
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Non si deluda dei farmaci prima del tempo, dia una chance. E' meglio per ora semplicemente prendere questi farmaci, ma non pensare ai farmaci.
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Il problema non meno importante, secondo me, è nella psicoterapia. Lei scrive:
<<..Oggi ho visto il mio terapeuta, io sono molto molto giù e mi è sembrato in difficoltà..>>
<<..mi è sembrato in difficoltà..>> - è questo il problema.
Il Suo psicoterapeuta, è importante, che Le dia la sicurezza, deve essere un punto di riferimento forte (e non "in difficoltà"). Lei scrive: " ho paura di me". Questo vuol dire che è importante che Lei non si senta sola con sé stessa.
Tutti noi siamo esseri umani, ed è anche normale che il Suo terapeuta possa sentirsi "in difficoltà" (se è veramente così), ed è sicuramente il caso di esplicitare a lui questa Sua impressione, chiedere a lui che cosa ne pensa e... come sta... Perché forse è solo una Sua impressione (e, se non si chiede, non si sa la risposta), o forse lui riuscirà a capire che Lei ha bisogno di sicurezze, di sostegno, e forse, anzi, è meglio dirlo a lui chiaramente (se è così). E forse lui è "in difficoltà", perché ha bisogno che Lei dica più chiaro di che cosa ha bisogno da parte di lui: Di che cosa Lei ha bisogno ora da parte di lui ? Come lui può aiutare a Lei ? (perché lui sì che può aiutare.. , ma come?)
In altre parole, è possibile che, proprio in questo periodo, il lavoro nella psicoterapia non è meno importante dei farmaci. Perché è un periodo critico per Lei, e proprio nei periodi critici su certe cose si può lavorare.
("il cucchiaio serve per il pranzo": il sostegno è prezioso quando c'è ne bisogno).
E, come Le scrivevo prima, anche la comprensione dei motivi e delle dinamiche delle idee di suicidio - sono temi importantissimi.
[#21]
Ex utente
Gentile Dottore,,
Ho dimezzato il trittico macan questa notte ho dormito dieci ore e mezza..l'occhio è quasi normale ma ho ripreso a muovere mani e gambe..è ppssibile? Sono io che sono isterica? Non ci capisco più niente. ..
Il mio terapeuta mi ha in po'delusa mi sta venendo voglia di smettere..capisco che ora Si può fare solo sostegno ma mi sembra di buttare via i soldi..forse dovrei stoppare finché non mi sento meglio. .lei cosa dice?
Ho dimezzato il trittico macan questa notte ho dormito dieci ore e mezza..l'occhio è quasi normale ma ho ripreso a muovere mani e gambe..è ppssibile? Sono io che sono isterica? Non ci capisco più niente. ..
Il mio terapeuta mi ha in po'delusa mi sta venendo voglia di smettere..capisco che ora Si può fare solo sostegno ma mi sembra di buttare via i soldi..forse dovrei stoppare finché non mi sento meglio. .lei cosa dice?
[#23]
Ex utente
Sì esatto, una irrequietezza motoria che prima addebitavo al daparox ma ieri ho preso solo 5 mg ( gli ultimi)..l'agitazione non è costante, per dire stanotte ho dormito e son stata ferma come un sasso e non mi sono accorta di niente, per la prima volta dopo non so quanti anni ( in genere mi sveglio 4-5 volte per notte e vado di continuo in bagno e tutta la notte mi muovo).
[#24]
Come Le ho scritto prima,
non bisogna fare conclusioni in base a quello che succede dopo solo un giorno o due. In questo periodo di cambio della terapia sono possibili vari sintomi, associati sia ad entrambi i farmaci nuovi, sia ai sintomi "da sospensione" di Daparox.
In risposta alla Sua replica precedente
<<..capisco che ora Si può fare solo sostegno ma mi sembra di buttare via i soldi..>>
- No, si può fare anche non solo il sostegno. Comunque, anche il sostegno fatto bene è importante. In che cosa consisteva la psicoterapia prima ?
<<..forse dovrei stoppare finché non mi sento meglio..>>
- E' una Sua scelta, le conseguenze della quale sono a carico Suo. Non posso dirLe se è una scelta giusta o sbagliata, perché tali decisioni dovrebbero essere discusse e prese comunque parlandone con lo psicoterapeuta, nel contesto della relazione con lui.
E' vero sia che, per fare la psicoterapia ci vogliono le condizioni adatte, comprese le condizioni mentali e la motivazione Sue, e compreso il modo di lavorare e lo stato d'animo del terapeuta; ma è altrettanto vero che, in un giorno o in pochi giorni non si può concludere se tutto questo c'è o no, ed è vero che l'interruzione del rapporto terapeutico, anche se questo rapporto al momento può non essere ottimale, l'interruzione stessa può destabilizzarla; ed è vero che il rapporto terapeutico con una persona "borderline" è importante non solo e non tanto perché faccia bene nell'immediato, ma in virtù di un lungo lavoro.
Non la seguo e non posso conoscere obbiettivamente il Suo caso, ma se noi parliamo in linea generale del disturbo borderline e la psicoterapia, questo rapporto può essere caratterizzato da molte dinamiche molto simili a quelle che la persona ha anche nella vita: facilità delle emozioni positive o negative che possono alternarsi, che sono intensi ma non stabili; facilità a prendere le decisioni impulsive e affrettate sul rapporto, in base alle emozioni o in base alle impressioni; facilità a rompere o prendere distanze nei rapporti con altrettanta tendenza a vivere male l'abbandono ed i cambiamenti; la tendenza alle aspettative nell'immediato di beneficio, di buon esito o di gratificazione; poca capacità di attesa; molto entusiasmo, ma difficoltà a mantenere l'impegno, ecc.
Tenendo conto di questo, nel disturbo "borderline" ci vuole un punto di riferimento stabile e sicuro, che permane nonostante tutte queste tendenze della persona, e questa deve essere la premura dello psicoterapeuta, perché la persona stessa può non sempre rendersi conto dell'importanza di ciò; nel mentre, la persona stessa è importante che mantenga l'impegno di venire in psicoterapia.
Non conosco il Suo terapeuta, come lui lavora (voglio pensare che è bravo, se Lei ha scelto lui), e non so quale è il vostro rapporto;
ma, anche a prescindere da tutto questo,
è importante che la terapia sia anche un impegno (come in ogni rapporto inter-umano), e che Le sue conclusioni e decisioni non siano affrettate e impulsive, e che siano espresse comunque alla controparte (terapeuta) non per telefono o per messaggio, ma in luogo dell'incontro dal vivo (come magari piacerebbe a Lei che si facesse anche nei Suoi confronti...).
Tutto questo: perché non siamo di fronte ad un disturbo di umore (ad es. disturbo depressivo) e basta (dove la psicoterapia può avere, effettivamente, i propri grossi limiti nelle fasi di scompenso), ma siamo di fronte al disturbo "borderline" (cosi detto "di personalità"), e dunque è molto diverso.
non bisogna fare conclusioni in base a quello che succede dopo solo un giorno o due. In questo periodo di cambio della terapia sono possibili vari sintomi, associati sia ad entrambi i farmaci nuovi, sia ai sintomi "da sospensione" di Daparox.
In risposta alla Sua replica precedente
<<..capisco che ora Si può fare solo sostegno ma mi sembra di buttare via i soldi..>>
- No, si può fare anche non solo il sostegno. Comunque, anche il sostegno fatto bene è importante. In che cosa consisteva la psicoterapia prima ?
<<..forse dovrei stoppare finché non mi sento meglio..>>
- E' una Sua scelta, le conseguenze della quale sono a carico Suo. Non posso dirLe se è una scelta giusta o sbagliata, perché tali decisioni dovrebbero essere discusse e prese comunque parlandone con lo psicoterapeuta, nel contesto della relazione con lui.
E' vero sia che, per fare la psicoterapia ci vogliono le condizioni adatte, comprese le condizioni mentali e la motivazione Sue, e compreso il modo di lavorare e lo stato d'animo del terapeuta; ma è altrettanto vero che, in un giorno o in pochi giorni non si può concludere se tutto questo c'è o no, ed è vero che l'interruzione del rapporto terapeutico, anche se questo rapporto al momento può non essere ottimale, l'interruzione stessa può destabilizzarla; ed è vero che il rapporto terapeutico con una persona "borderline" è importante non solo e non tanto perché faccia bene nell'immediato, ma in virtù di un lungo lavoro.
Non la seguo e non posso conoscere obbiettivamente il Suo caso, ma se noi parliamo in linea generale del disturbo borderline e la psicoterapia, questo rapporto può essere caratterizzato da molte dinamiche molto simili a quelle che la persona ha anche nella vita: facilità delle emozioni positive o negative che possono alternarsi, che sono intensi ma non stabili; facilità a prendere le decisioni impulsive e affrettate sul rapporto, in base alle emozioni o in base alle impressioni; facilità a rompere o prendere distanze nei rapporti con altrettanta tendenza a vivere male l'abbandono ed i cambiamenti; la tendenza alle aspettative nell'immediato di beneficio, di buon esito o di gratificazione; poca capacità di attesa; molto entusiasmo, ma difficoltà a mantenere l'impegno, ecc.
Tenendo conto di questo, nel disturbo "borderline" ci vuole un punto di riferimento stabile e sicuro, che permane nonostante tutte queste tendenze della persona, e questa deve essere la premura dello psicoterapeuta, perché la persona stessa può non sempre rendersi conto dell'importanza di ciò; nel mentre, la persona stessa è importante che mantenga l'impegno di venire in psicoterapia.
Non conosco il Suo terapeuta, come lui lavora (voglio pensare che è bravo, se Lei ha scelto lui), e non so quale è il vostro rapporto;
ma, anche a prescindere da tutto questo,
è importante che la terapia sia anche un impegno (come in ogni rapporto inter-umano), e che Le sue conclusioni e decisioni non siano affrettate e impulsive, e che siano espresse comunque alla controparte (terapeuta) non per telefono o per messaggio, ma in luogo dell'incontro dal vivo (come magari piacerebbe a Lei che si facesse anche nei Suoi confronti...).
Tutto questo: perché non siamo di fronte ad un disturbo di umore (ad es. disturbo depressivo) e basta (dove la psicoterapia può avere, effettivamente, i propri grossi limiti nelle fasi di scompenso), ma siamo di fronte al disturbo "borderline" (cosi detto "di personalità"), e dunque è molto diverso.
[#25]
Ex utente
buongiorno Dottore la ringrazio tantissimo per l'interessamento e per tutti i suoi interventi. Il rapporto con il mio terapeuta è stato da subito molto intenso e, a un certo punto, io mi sono sentito un peso per via delle mie modalità un po' sfiancanti..so che dipende da me perché l'ho fatto con tutti i terapeuti che hanno avuto la sfortuna di incontrarmi .. Questo ha comunque peggiorato e ha fatto precipitare il mio stare male ma è una cosa che realizzo soli ora grazie all'intervento di un'amica che me lo ha fatto notare....ma io, nonostante in seguito alle sue parole ricordi tutto, avevo giá resettato la situazione scatenante come episodio positivo....questa cosa mi ha colpito.
Penso che il mio terapeuta, coi suoi limiti umani, sia competente, sono io che ho paura di non riuscire a stare dentro la terapia..mi viene da cambiare probabilmente per dover ricominciare dall'inizio..e poi quando si sta entrando nel vivo scappo..vorrei non farlo questa volta ma è tanto difficile.
Cambiando argomento, volevo chiederle se la quetiapina da 50 mg può essere divisa o se questo ne modifica la farmacocinetica ecc..lo psichiatra mi ha detto di fare così ma leggendo in internet parrebbe modalitá non corretta (la quetiapina da 25 mg esiste?)
Stanotte ho fatto degli incubi così brutti che per due volte ho urlato nel sonno..una la ricordo perchè mi son avegliata piangendo...può essere la quetiapina? In passato mi era capitato maho letto potrebbe essere il farmaco...in che modo questo sarebbe possibile?
Ho l'umore sempre più a terra..
Grazie ancora
Penso che il mio terapeuta, coi suoi limiti umani, sia competente, sono io che ho paura di non riuscire a stare dentro la terapia..mi viene da cambiare probabilmente per dover ricominciare dall'inizio..e poi quando si sta entrando nel vivo scappo..vorrei non farlo questa volta ma è tanto difficile.
Cambiando argomento, volevo chiederle se la quetiapina da 50 mg può essere divisa o se questo ne modifica la farmacocinetica ecc..lo psichiatra mi ha detto di fare così ma leggendo in internet parrebbe modalitá non corretta (la quetiapina da 25 mg esiste?)
Stanotte ho fatto degli incubi così brutti che per due volte ho urlato nel sonno..una la ricordo perchè mi son avegliata piangendo...può essere la quetiapina? In passato mi era capitato maho letto potrebbe essere il farmaco...in che modo questo sarebbe possibile?
Ho l'umore sempre più a terra..
Grazie ancora
[#26]
<<..Stanotte ho fatto degli incubi così brutti che per due volte ho urlato nel sonno..una la ricordo perchè mi son avegliata piangendo...può essere la quetiapina?..>>
- Può essere a causa della brusca sospensione della Paroxetina, oppure possono essere effetti collaterali del Trittico, oppure può essere il Suo stato d'animo in questo periodo che non ha ancora risposto alle cure. Ma non lo attribuirei alla Quetiapina. Anzi, è possibile che la Sua dose attuale di Quetiapina sia troppo bassa: ne parlerei con il Suo psichiatra.
<<..la quetiapina da 50 mg può essere divisa o se questo ne modifica la farmacocinetica ecc..lo psichiatra mi ha detto di fare così ma leggendo in internet parrebbe modalitá non corretta (la quetiapina da 25 mg esiste?)..>>
- Sì, esistono anche le compresse di Quetiapina da 25 mg.
- Può essere a causa della brusca sospensione della Paroxetina, oppure possono essere effetti collaterali del Trittico, oppure può essere il Suo stato d'animo in questo periodo che non ha ancora risposto alle cure. Ma non lo attribuirei alla Quetiapina. Anzi, è possibile che la Sua dose attuale di Quetiapina sia troppo bassa: ne parlerei con il Suo psichiatra.
<<..la quetiapina da 50 mg può essere divisa o se questo ne modifica la farmacocinetica ecc..lo psichiatra mi ha detto di fare così ma leggendo in internet parrebbe modalitá non corretta (la quetiapina da 25 mg esiste?)..>>
- Sì, esistono anche le compresse di Quetiapina da 25 mg.
[#29]
Gentile utente,
il "pulsante" per votare il consulto dovrebbe trovarsi appena sotto la firma del medico che risponde, in fondo ad ogni replica. Comunque, se non riuscisse a farlo, è più importante la sostanza e non la forma, e può esprimere la valutazione (positiva o negativa) nel contesto di una replica, come Lei ha già fatto.
Grazie !
il "pulsante" per votare il consulto dovrebbe trovarsi appena sotto la firma del medico che risponde, in fondo ad ogni replica. Comunque, se non riuscisse a farlo, è più importante la sostanza e non la forma, e può esprimere la valutazione (positiva o negativa) nel contesto di una replica, come Lei ha già fatto.
Grazie !
[#30]
Ex utente
GentileDottore..sono riuscita a trovare il "pulsante"...effettivamente non era difficile ma usando il telefono è tutto più piccolo e mi era Passato inosservato!
Scusi se la disturbo ancora ma è la terza notte consecutiva che faccio incubi svegliandomi di soprassalto(urlando, piangendo o con la sensazione di volervparlare e non riuscirci), anche due volte per notte ( tra l'altro ho urlato tipo "muoio" e poi " sto male" ma non me lo ricordo..!)..Incubi ne ho sempre fatti, talvolta con questo genere di risvegli, ma così tanti di seguito mai..possono essere i farmaci? O sono io? Non ci capisco più niente
Scusi se la disturbo ancora ma è la terza notte consecutiva che faccio incubi svegliandomi di soprassalto(urlando, piangendo o con la sensazione di volervparlare e non riuscirci), anche due volte per notte ( tra l'altro ho urlato tipo "muoio" e poi " sto male" ma non me lo ricordo..!)..Incubi ne ho sempre fatti, talvolta con questo genere di risvegli, ma così tanti di seguito mai..possono essere i farmaci? O sono io? Non ci capisco più niente
[#32]
Gentile utente,
rispetto alla Sua prima domanda:
come Le ho scritto prima, le possibilità sono tre:
- la malattia (che non è ancora "controllata" dai farmaci)
- effetti "da sospensione" della Paroxetina
- talvolta può essere effetto collaterale del Trittico
E' un dubbio che non si può dirimere tramite la nostra comunicazione in internet, altrimenti a che cosa serve essere seguiti e visitati dallo psichiatra ? Sono passati alcuni giorni, e penso che, a giorni, Lei può ricontattarlo di nuovo.
La Sua seconda domanda:
"quanto è il dosaggio massimo di quetiapina rp a bassodosaggio?"
- "Basso dosaggio" è un termine relativo. Voi siete ancora nei dosaggi molto bassi di questo farmaco. Il dosaggio va adattato individualmente, per tentativi, e lo deve definire sempre lo specialista curante. Bisogna evitare le decisioni autonome sulle dosi.
Conta anche il tipo di formulazione, perché la Quetiapina RP (a Rilascio Prolungato) ha un effetto sedativo e tranquillante minore rispetto alla stessa dose della Quetiapina normale (a rilascio immediato). Se la Quetiapina RP viene assunta poco prima di andare a dormire, siccome non ha un effetto immediato, ma il suo effetto si "spalma" nell'arco di diverse ore successive, allora può essere meno d'aiuto (rispetto alla Quetiapina normale) nel rendere più tranquille le ore immediatamente successive (durante il sonno), ma (sempre rispetto alla Quetiapina normale) può dare un maggior effetto tranquillante nell'arco della giornata successiva.
Bisogna valutare con il Suo specialista che sia la dose sia il tipo di formulazione siano ottimali.
rispetto alla Sua prima domanda:
come Le ho scritto prima, le possibilità sono tre:
- la malattia (che non è ancora "controllata" dai farmaci)
- effetti "da sospensione" della Paroxetina
- talvolta può essere effetto collaterale del Trittico
E' un dubbio che non si può dirimere tramite la nostra comunicazione in internet, altrimenti a che cosa serve essere seguiti e visitati dallo psichiatra ? Sono passati alcuni giorni, e penso che, a giorni, Lei può ricontattarlo di nuovo.
La Sua seconda domanda:
"quanto è il dosaggio massimo di quetiapina rp a bassodosaggio?"
- "Basso dosaggio" è un termine relativo. Voi siete ancora nei dosaggi molto bassi di questo farmaco. Il dosaggio va adattato individualmente, per tentativi, e lo deve definire sempre lo specialista curante. Bisogna evitare le decisioni autonome sulle dosi.
Conta anche il tipo di formulazione, perché la Quetiapina RP (a Rilascio Prolungato) ha un effetto sedativo e tranquillante minore rispetto alla stessa dose della Quetiapina normale (a rilascio immediato). Se la Quetiapina RP viene assunta poco prima di andare a dormire, siccome non ha un effetto immediato, ma il suo effetto si "spalma" nell'arco di diverse ore successive, allora può essere meno d'aiuto (rispetto alla Quetiapina normale) nel rendere più tranquille le ore immediatamente successive (durante il sonno), ma (sempre rispetto alla Quetiapina normale) può dare un maggior effetto tranquillante nell'arco della giornata successiva.
Bisogna valutare con il Suo specialista che sia la dose sia il tipo di formulazione siano ottimali.
[#33]
Ex utente
Buonasera Dottore,
La visita con lo psichiatra l'avrò martedi ma siccome continuo ad avere sbalzi d'umore ho deciso di portare siia il trittico che la quetiapina a 50 mg. Vorrei velocizzare un po' il tutto ma siccome passo da momenti in cui mi sento malissimo a momenti in cui mi sembra il mio normale modo di essere non so cosa fare. Sono spaventata dalla rabbia che sento non vedo vie di uscita: se esterno la rabbia (verso i miei) devo essere pronta ad essere autonoma (e non lo sono), se non la manifesto implodo..e ho paura di non riuscire a controllarmi ancora per molto. Mi sento in gabbia non so che fare. La quetiapina serve a sedare un po' la rabbia o solo l'ansia?
La visita con lo psichiatra l'avrò martedi ma siccome continuo ad avere sbalzi d'umore ho deciso di portare siia il trittico che la quetiapina a 50 mg. Vorrei velocizzare un po' il tutto ma siccome passo da momenti in cui mi sento malissimo a momenti in cui mi sembra il mio normale modo di essere non so cosa fare. Sono spaventata dalla rabbia che sento non vedo vie di uscita: se esterno la rabbia (verso i miei) devo essere pronta ad essere autonoma (e non lo sono), se non la manifesto implodo..e ho paura di non riuscire a controllarmi ancora per molto. Mi sento in gabbia non so che fare. La quetiapina serve a sedare un po' la rabbia o solo l'ansia?
[#34]
Gentile utente,
la decisione di cambiare le dosi deve essere condivisa con il Suo specialista, e non a cose fatte, ma già adesso (sì, nel week-end). A che cosa serve essere seguiti da uno specialista, se le decisioni critiche si prendono senza di lui, se nei momenti critici Lei non può contattarlo, e scrive a noi qui ? Se il Suo specialista non è reperibile, si chiama la guardia medica (possono dare consigli telefonici, oppure possono anche venire), o si chiede la consulenza allo specialista al pronto soccorso. Non bisogna cambiare la terapia da sola. Né io (né altri specialisti del sito) non devono essere l'alternativa allo specialista (o ai medici) che la seguono. Le chiedo di non rispondermi ora, perché altrimenti non avrete stimolo per organizzarvi.
Non sono arrabbiato né con Lei, né coi Suoi medici, ma è meglio che anch'io prendo la pausa.
la decisione di cambiare le dosi deve essere condivisa con il Suo specialista, e non a cose fatte, ma già adesso (sì, nel week-end). A che cosa serve essere seguiti da uno specialista, se le decisioni critiche si prendono senza di lui, se nei momenti critici Lei non può contattarlo, e scrive a noi qui ? Se il Suo specialista non è reperibile, si chiama la guardia medica (possono dare consigli telefonici, oppure possono anche venire), o si chiede la consulenza allo specialista al pronto soccorso. Non bisogna cambiare la terapia da sola. Né io (né altri specialisti del sito) non devono essere l'alternativa allo specialista (o ai medici) che la seguono. Le chiedo di non rispondermi ora, perché altrimenti non avrete stimolo per organizzarvi.
Non sono arrabbiato né con Lei, né coi Suoi medici, ma è meglio che anch'io prendo la pausa.
Questo consulto ha ricevuto 34 risposte e 15.9k visite dal 21/04/2015.
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Approfondimento su Disturbi di personalità
I disturbi di personalità si verificano in caso di alterazioni di pensiero e di comportamento nei tratti della persona: classificazione e caratteristiche dei vari disturbi.