Il mio problema era prevalentemente l' ansia
Gentile Dottore,
qualche anno fa e per circa un anno di tempo ho assunto mezza cp di Paroxetina al giorno e devo dire con grande beneficio. Il mio problema era prevalentemente l' ansia con anche riduzione del tono dell' umore e senso di forte stress permanente. Ora, siccome sono alla ricerca di un impiego fisso da ormai 5 anni, sono di nuovo "a terra" e sebbene pratichi il training autogeno ho sempre molta ansia e mi sento anche molto giu' di morale. Devo dire che la ricerca di impiego cosi' protratta nel tempo è devastante. Sarei tentato di iniziare a riprendere mezza cp di paroxetina ma il problema che ho avuto la prima volta è stata la sospensione.Anche se graduale e prolungata nel tempo, devo dire che si sente eccome c quando si smette di prenderlo. Sarebbe cosi' gentile da indicarmi, se esiste, un farmaco con effetto simile alla paroxetina ma che dia meno problemi al momento della sospensione? Grazie molte se potra' rispondere al mio quesito.
qualche anno fa e per circa un anno di tempo ho assunto mezza cp di Paroxetina al giorno e devo dire con grande beneficio. Il mio problema era prevalentemente l' ansia con anche riduzione del tono dell' umore e senso di forte stress permanente. Ora, siccome sono alla ricerca di un impiego fisso da ormai 5 anni, sono di nuovo "a terra" e sebbene pratichi il training autogeno ho sempre molta ansia e mi sento anche molto giu' di morale. Devo dire che la ricerca di impiego cosi' protratta nel tempo è devastante. Sarei tentato di iniziare a riprendere mezza cp di paroxetina ma il problema che ho avuto la prima volta è stata la sospensione.Anche se graduale e prolungata nel tempo, devo dire che si sente eccome c quando si smette di prenderlo. Sarebbe cosi' gentile da indicarmi, se esiste, un farmaco con effetto simile alla paroxetina ma che dia meno problemi al momento della sospensione? Grazie molte se potra' rispondere al mio quesito.
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Gentile utente,
Prima di iniziare una terapia farmacologica occorre che vi sia una fondata motivazione che risiede nella diagnosi posta da un medico o, meglio ancora, da uno specialista psichiatra. Non é detto che la sua condizione attuale necessiti di una terapia farmacologica. Se poi dovesse essere necessaria una terapia allora lo specialista potrà prescrivere la molecola più efficace nel suo caso, da assumere al dosaggio necessario e per il tempo necessario a garantire una riduzione del rischio di ricaduta. Tutto questo deve essere fatto con la visita diretta. A distanza non é possibile prescrivere farmaci, sia perché illegale sia perché deontologicamente scorretto.
Cordiali saluti
Prima di iniziare una terapia farmacologica occorre che vi sia una fondata motivazione che risiede nella diagnosi posta da un medico o, meglio ancora, da uno specialista psichiatra. Non é detto che la sua condizione attuale necessiti di una terapia farmacologica. Se poi dovesse essere necessaria una terapia allora lo specialista potrà prescrivere la molecola più efficace nel suo caso, da assumere al dosaggio necessario e per il tempo necessario a garantire una riduzione del rischio di ricaduta. Tutto questo deve essere fatto con la visita diretta. A distanza non é possibile prescrivere farmaci, sia perché illegale sia perché deontologicamente scorretto.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
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Tutte le molecole possono dare lievi disagi alla sospensione. Se é stato problematico sospendere 10 mg di paroxetina é presumibile che lei abbia una particolare sensibilità a questa molecola per cui lo specialista saprà scegliere diversamente cercando il miglior rapporto costi benefici. Non é possibile prevedere a priori quale molecola darà minore impatto alla sospensione. Del resto indicare una molecola equivarrebbe ad una prescrizione, anche se lei può non essere d'accordo.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
[#4]
Gentile utente,
concordo con il collega che le indicazioni alla terapia farmacologica devono essere ben valutate (a maggior ragione se si prevedono le difficoltà con la terapia).
Aggiungo anche un mio commento.
Premettendo che quello che scrivo non costituisce la prescrizione, e che la decisione è del Suo specialista curante,
la Paroxetina è l'antidepressivo che dà maggiori problemi alla sospensione, e, senza sbagliare, qualsiasi altro farmaco antidepressivo dello stesso gruppo (SSRI) dà meno problemi alla sospensione rispetto alla Paroxetina. Dai Suoi consulti precedenti mi risulta che in passato il Suo specialista Le ha proposto la Sertralina (Zoloft) in alternativa alla Paroxetina. Potete riparlarne.
https://www.medicitalia.it/consulti/psichiatria/91309-farmaco-piu-adatto.html
Comunque, nella Sua situazione,
se, con il Suo curante, decidete di intraprendere di nuovo la terapia farmacologica,
aspetterei con l'idea di sospenderla prima che la Sua situazione lavorativa e ambientale in generale non diventi più stabile, perché altrimenti Lei avrà di nuovo le ricadute e dunque dovrà fare più cicli di terapia con interruzioni, e questo è poco utile. Il farmaco antidepressivo serve non per "supportarLa" nei periodi difficili, ma per aiutarLe a riavere la motivazione e le forze per affrontare il problema della vita e per risolverla più efficacemente e per davvero.
(supponendo che le Sue difficoltà nell'ambito lavorativo dipendano, almeno in parte, anche dalle Sue attuale più scarse risorse emotive).
Inoltre, a parte il discorso della farmacoterapia,
chiederei al Suo specialista se è il caso che Lei parli con l'assistente sociale, o se ci sono gli altri modi di aiutare a Lei da parte loro per trovare l'occupazione (ad esempio, valutare se può essere motivata e fatta la domanda di invalidità a causa della malattia, perché l'invalidità parziale permetterebbe le agevolazioni nell'inserimento lavorativo).
Solo col farmaco il problema non si risolve.
concordo con il collega che le indicazioni alla terapia farmacologica devono essere ben valutate (a maggior ragione se si prevedono le difficoltà con la terapia).
Aggiungo anche un mio commento.
Premettendo che quello che scrivo non costituisce la prescrizione, e che la decisione è del Suo specialista curante,
la Paroxetina è l'antidepressivo che dà maggiori problemi alla sospensione, e, senza sbagliare, qualsiasi altro farmaco antidepressivo dello stesso gruppo (SSRI) dà meno problemi alla sospensione rispetto alla Paroxetina. Dai Suoi consulti precedenti mi risulta che in passato il Suo specialista Le ha proposto la Sertralina (Zoloft) in alternativa alla Paroxetina. Potete riparlarne.
https://www.medicitalia.it/consulti/psichiatria/91309-farmaco-piu-adatto.html
Comunque, nella Sua situazione,
se, con il Suo curante, decidete di intraprendere di nuovo la terapia farmacologica,
aspetterei con l'idea di sospenderla prima che la Sua situazione lavorativa e ambientale in generale non diventi più stabile, perché altrimenti Lei avrà di nuovo le ricadute e dunque dovrà fare più cicli di terapia con interruzioni, e questo è poco utile. Il farmaco antidepressivo serve non per "supportarLa" nei periodi difficili, ma per aiutarLe a riavere la motivazione e le forze per affrontare il problema della vita e per risolverla più efficacemente e per davvero.
(supponendo che le Sue difficoltà nell'ambito lavorativo dipendano, almeno in parte, anche dalle Sue attuale più scarse risorse emotive).
Inoltre, a parte il discorso della farmacoterapia,
chiederei al Suo specialista se è il caso che Lei parli con l'assistente sociale, o se ci sono gli altri modi di aiutare a Lei da parte loro per trovare l'occupazione (ad esempio, valutare se può essere motivata e fatta la domanda di invalidità a causa della malattia, perché l'invalidità parziale permetterebbe le agevolazioni nell'inserimento lavorativo).
Solo col farmaco il problema non si risolve.
Dr. Alex Aleksey Gukov
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.5k visite dal 20/04/2015.
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