La mia psichiatra
Gentili dottori,
Sono una donna di 60 anni con una lunga storia depressiva alle spalle. Brevemente: attraverso crisi depressive notevolmente distanziate nel tempo, negli anni 1979, 1982,1996, 2003. Apparentemente senza alcuna causa e rientrate velocemento grazie all'assunzione di antidepressivi e, dal 1996, di litio. Da allora non interrompo più la terapia, anche se a dosi praticamente dimezzate
Una nuova crisi depressiva si presenta, però, nel 2013, questa volta agganciata a un momento di forte stress. . Su consiglio della psichiatra ritorno alle dosi intere e tutto passa. Nel 2014 sto nuovamente male in coincidenza con una grave malattia di mio marito. Questa volta mi viene prescritto cipralex 20, in luogo di citalopram che assumevo prima e, in aggiunta, mirtazapina 30. La crisi rientra, ma continuo tuttora la terapia dei due antidepressivi, insieme al litio.
Ma il mese scorso, nonostante i farmaci, riprendo a sentirmi male. La mia psichiatra, che non può ricevermi perchè in partenza per motivi di salute, saputo che mi trovo nel mezzo di un cambio di abitazione con relativo trasloco, ritiene che si tratti di una depressione reattiva e che non ci sia bisogno di modificare la terapia. Comunque, mi prescrive quello che chiama un piccolo aiuto: Samyr 200 e Liposom Forte in fiale, più compresse di Zamovel, naturalmente insieme al litio e a cipralex e mirtazapina. Dopo un paio di settimane la situazione non è migliorata.
Gradirei sapere se è opportuno che io continui con i farmaci attuali o se sia il caso di rivedere la terapia. Grazie anticipate per la risposta.
Sono una donna di 60 anni con una lunga storia depressiva alle spalle. Brevemente: attraverso crisi depressive notevolmente distanziate nel tempo, negli anni 1979, 1982,1996, 2003. Apparentemente senza alcuna causa e rientrate velocemento grazie all'assunzione di antidepressivi e, dal 1996, di litio. Da allora non interrompo più la terapia, anche se a dosi praticamente dimezzate
Una nuova crisi depressiva si presenta, però, nel 2013, questa volta agganciata a un momento di forte stress. . Su consiglio della psichiatra ritorno alle dosi intere e tutto passa. Nel 2014 sto nuovamente male in coincidenza con una grave malattia di mio marito. Questa volta mi viene prescritto cipralex 20, in luogo di citalopram che assumevo prima e, in aggiunta, mirtazapina 30. La crisi rientra, ma continuo tuttora la terapia dei due antidepressivi, insieme al litio.
Ma il mese scorso, nonostante i farmaci, riprendo a sentirmi male. La mia psichiatra, che non può ricevermi perchè in partenza per motivi di salute, saputo che mi trovo nel mezzo di un cambio di abitazione con relativo trasloco, ritiene che si tratti di una depressione reattiva e che non ci sia bisogno di modificare la terapia. Comunque, mi prescrive quello che chiama un piccolo aiuto: Samyr 200 e Liposom Forte in fiale, più compresse di Zamovel, naturalmente insieme al litio e a cipralex e mirtazapina. Dopo un paio di settimane la situazione non è migliorata.
Gradirei sapere se è opportuno che io continui con i farmaci attuali o se sia il caso di rivedere la terapia. Grazie anticipate per la risposta.
[#1]
Gentile utente,
Se a distanza di die settimane non vi é alcun miglioramento può essere opportuno far rivalutare la terapia in atto. Ci aggiorni se vuole.
Cordiali saluti
Se a distanza di die settimane non vi é alcun miglioramento può essere opportuno far rivalutare la terapia in atto. Ci aggiorni se vuole.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#2]
Utente
Gentile dottore, ieri mi sono recata da un nuovo psichiatra (essendo la mia assente temporaneamente). Ritiene che i quattro episodi depressivi susseguitisi nell'arco di circa 40 anni siano stati dei flash, peraltro guariti stranamente in in un tempo estremamente breve (Ho avuto una risposta ai farmaci sempre nel giro di non più di dieci giorni- a suo dire l'effetto si può notare solo dopo alcuni mesi)
Per quanto riguarda, invece, gli episodi degli ultimi tre anni, e quello in corso in particolare, ritiene si tratti di una depressione strutturata (credo si riferisca ad una cronicizzazione) anche perchè intervenuta nel corso di una terapia che porto avanti identica da tre anni.
Mi ha suggerito di continuare con cipralex e mirtazapina e di aggiungere Lamictal 50.
Le confesso che sono sconfortata da questa diagnosi e temo non ci sia via d'uscita al mio problema.
Gradirei un suo parere al riguardo
Per quanto riguarda, invece, gli episodi degli ultimi tre anni, e quello in corso in particolare, ritiene si tratti di una depressione strutturata (credo si riferisca ad una cronicizzazione) anche perchè intervenuta nel corso di una terapia che porto avanti identica da tre anni.
Mi ha suggerito di continuare con cipralex e mirtazapina e di aggiungere Lamictal 50.
Le confesso che sono sconfortata da questa diagnosi e temo non ci sia via d'uscita al mio problema.
Gradirei un suo parere al riguardo
[#3]
Non credo ci siano ragioni per sconfortarsi. La terapia in atto, con l'aggiunta della lamotrigina, spesso associata in caso di mancata risposta ai soli antidepressivi, dovrebbe dare risultati nell'arco di qualche settimana. Si tenga comunque in stretto contatto con lo specialista di riferimento. Restiamo in attesa di sue buone nuove.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.5k visite dal 18/04/2015.
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