Lo xeristar ,purtroppo non ho resistito
[#1]
Gentile utente,
cerco di dare il mio contributo soprattutto dal punto di vista delle considerazioni tecniche.
- Gli ansiolitici.
Da questo consulto e dal Suo consulto precedente apprendo che la terapia è composta da Xeristar + ansiolitico. Se si programma la sospensione del farmaco, vuol dire di essere nella fase di cura nella quale (ormai da tempo) non è più necessario l'ansiolitico, che il compenso è stato raggiunto anche con il solo Xeristar. Se, invece, risulta necessario l'integrazione con l'ansiolitico, questo vuol dire che da solo, lo Xeristar non avrebbe mantenuto il compenso dei sintomi, che siamo nella fase di un compenso instabile, e che, anche alla sospensione di tale farmaco, c'è più rischio di ricaduta. Questa ricaduta si poteva cercare di tamponare con ansiolitico, ma tale soluzione può significare dover appoggiarsi sulla terapia ansiolitica anche in seguito, con la prospettiva di passare dalla terapia con il Xeristar alla terapia con ansiolitico, dal quale può essere ancora più difficile svezzarsi, a causa dei fenomeni di dipendenza facilmente sviluppabili con farmaci ansiolitici.
Dunque, programmando la sospensione, l'ansiolitico doveva essere eliminato dalla terapia (man mano) già parecchio tempo prima di iniziare la sospensione. Solo senza l'ansiolitico si può capire quanto la dose di Xeristar ogni volta è quella ottimale, e quanto Lei tollera ogni tappa dell'abbassamento del dosaggio del Xeristar.
Tutto quello che ho appena scritto si riferisce alla prevenzione del rischio della ricaduta della malattia e agli accorgimenti di valutare obbiettivamente tale rischio. Perché questo rischio non si può scartare a priori solo in base alla lunga durata della cura già fatta.
Per quanto riguarda invece "i sintomi da sospensione", questi solo in parte possono essere tamponati dagli ansiolitici. (possono essere tamponati meglio da alcuni altri antidepressivi (vedi in seguito), o, ancor meglio di tutto: dalla sufficiente gradualità della sospensione).
- Le modalità dello scalare dello Xeristar.
Purtroppo è un problema che segnala non solo Lei. Questo farmaco, purtroppo non viene prodotto dalle industrie farmaceutiche a dosaggi comodi per scalare. Posso fare le seguenti osservazioni:
come principio, più facili da scalare sono i farmaci con durata di permanenza nell'organismo più lunga, perché il cambiamento della dose (o l'assunzione del farmaco intervallato da pause, come avete fatto voi) si fa sentire non subito, ma man mano (rimanendo nell'organismo più a lungo le dosi assunte nei giorni precedenti).
la dose di 30 mg di Xeristar, sebbene è più bassa di 60 mg, può essere più difficile da scalare, perché non è a rilascio prolungato (mentre 60 mg esiste nella formulazione a rilascio prolungato).
scalando con la modalità di alternare un giorno sì, un giorno no - è una possibilità; ma allora bisogna essere coerenti con tale tipo di strategia, che può permettere anche gli schemi più graduali.
Ad esempio, non è detto che bisogna partire subito con uno schema "a giorni alterni", perché un inizio più graduale potrebbe essere:
fare la pausa (il giorno senza farmaco) dopo ogni 3 giorni,
poi dopo ogni 2 giorni, e solo dopo - dopo "a giorni alterni".
Così anche dopo essere arrivati ai "giorni alterni", il passo successivo non è detto che debba essere la sospensione completa, ma
"due giorni senza farmaco e uno con farmaco",
poi "tre giorni senza farmaco e uno - con farmaco"
e così via.
(ovviamente, questi sono solo gli esempi, e non una raccomandazione diretta, perché non è possibile prescrivere via internet le modalità dello scalare: bisogna concordarle con il proprio specialista).
Tornando a voi,
avete ridotto la dose subito a metà (a giorni alterni) e poi avete sospeso il farmaco del tutto. Queste sono state le modalità brusche.
Ripeto, scalare il farmaco con le modalità che avete provato e altre simili (più graduali) che ho esposto io è più facile quando il farmaco ha una lunga permanenza nell'organismo o se è a rilascio prolungato.
Dunque, non si può escludere, nella fase dello scalare, l'utilità della dose da 60 mg (non quotidianamente). E' da discutere con il Suo psichiatra.
- Utilizzo degli antidepressivi analoghi nella fase dello scalare.
Per riuscire a scalare gradualmente il farmaco, si può valutare di passare prima ad un farmaco antidepressivo abbastanza simile che abbia o una permanenza nell'organismo più lunga (vedi quello che ho scritto prima) oppure che abbia una formulazione (ad esempio, in gocce) che permette uno scalare graduale. Gli antidepressivi che più si assomigliano al Suo farmaco, dal punto di vista del meccanismo d'azione, e che hanno anche le formulazioni in gocce, sono alcuni antidepressivi "triciclici", i quali la Sua psichiatra deve senz'altro conoscere. Ovviamente, il passaggio ad un altro farmaco, "più maneggevole" richiede di per sé qualche tempo, per vedere che è efficace quanto Xeristar, ma non è detto che sono tempi lunghi. Con vari tentativi nel corso dell'anno forse è stato perso più tempo.
- Lo scalare e lo sospendere non devono essere atti impulsivi.
Se una persona vive la sospensione del farmaco con una impazienza, quasi con ansia, questo compromette la buona riuscita di tutto, perché rende le condizioni psichiche della persona non sufficientemente stabili. Il progetto dello scalare e di sospendere deve essere collocato nel periodo favorevole, nel quale sia i fattori ambientali sono positivi e stabili, sia la persona stessa è ormai abbastanza capace ad esercitare l'autocontrollo (magari, grazie alla psicoterapia). Sullo sfondo di tali condizioni "calme" e stabili, anche l'assunzione del farmaco non dovrebbe essere avvertita come un peso, ma più come una routine. E sono le condizioni migliori per poter anche staccarsi dal farmaco più tranquillamente, perché il farmaco è una routine e non il momento centrale della giornata. Anche i sintomi da sospensione o una eventuale ricaduta nel corso o dopo la sospensione, in tali condizioni, può essere gestita meglio, contando sulle proprie capacità. Ci sono state le persone che sono guarite dal Suo disturbo senza mai assumere farmaci (semplicemente perché un tempo tali farmaci non esistevano). Possiamo dire che l'episodio appena superato da Lei è stato una prova di come Lei riesce a far fronte alla malattia, e alle sensazioni spiacevoli o allarmanti in generale. E abbiamo visto che Lei non ci riesce ancora. C'è ancora un lavoro da fare in psicoterapia.
cerco di dare il mio contributo soprattutto dal punto di vista delle considerazioni tecniche.
- Gli ansiolitici.
Da questo consulto e dal Suo consulto precedente apprendo che la terapia è composta da Xeristar + ansiolitico. Se si programma la sospensione del farmaco, vuol dire di essere nella fase di cura nella quale (ormai da tempo) non è più necessario l'ansiolitico, che il compenso è stato raggiunto anche con il solo Xeristar. Se, invece, risulta necessario l'integrazione con l'ansiolitico, questo vuol dire che da solo, lo Xeristar non avrebbe mantenuto il compenso dei sintomi, che siamo nella fase di un compenso instabile, e che, anche alla sospensione di tale farmaco, c'è più rischio di ricaduta. Questa ricaduta si poteva cercare di tamponare con ansiolitico, ma tale soluzione può significare dover appoggiarsi sulla terapia ansiolitica anche in seguito, con la prospettiva di passare dalla terapia con il Xeristar alla terapia con ansiolitico, dal quale può essere ancora più difficile svezzarsi, a causa dei fenomeni di dipendenza facilmente sviluppabili con farmaci ansiolitici.
Dunque, programmando la sospensione, l'ansiolitico doveva essere eliminato dalla terapia (man mano) già parecchio tempo prima di iniziare la sospensione. Solo senza l'ansiolitico si può capire quanto la dose di Xeristar ogni volta è quella ottimale, e quanto Lei tollera ogni tappa dell'abbassamento del dosaggio del Xeristar.
Tutto quello che ho appena scritto si riferisce alla prevenzione del rischio della ricaduta della malattia e agli accorgimenti di valutare obbiettivamente tale rischio. Perché questo rischio non si può scartare a priori solo in base alla lunga durata della cura già fatta.
Per quanto riguarda invece "i sintomi da sospensione", questi solo in parte possono essere tamponati dagli ansiolitici. (possono essere tamponati meglio da alcuni altri antidepressivi (vedi in seguito), o, ancor meglio di tutto: dalla sufficiente gradualità della sospensione).
- Le modalità dello scalare dello Xeristar.
Purtroppo è un problema che segnala non solo Lei. Questo farmaco, purtroppo non viene prodotto dalle industrie farmaceutiche a dosaggi comodi per scalare. Posso fare le seguenti osservazioni:
come principio, più facili da scalare sono i farmaci con durata di permanenza nell'organismo più lunga, perché il cambiamento della dose (o l'assunzione del farmaco intervallato da pause, come avete fatto voi) si fa sentire non subito, ma man mano (rimanendo nell'organismo più a lungo le dosi assunte nei giorni precedenti).
la dose di 30 mg di Xeristar, sebbene è più bassa di 60 mg, può essere più difficile da scalare, perché non è a rilascio prolungato (mentre 60 mg esiste nella formulazione a rilascio prolungato).
scalando con la modalità di alternare un giorno sì, un giorno no - è una possibilità; ma allora bisogna essere coerenti con tale tipo di strategia, che può permettere anche gli schemi più graduali.
Ad esempio, non è detto che bisogna partire subito con uno schema "a giorni alterni", perché un inizio più graduale potrebbe essere:
fare la pausa (il giorno senza farmaco) dopo ogni 3 giorni,
poi dopo ogni 2 giorni, e solo dopo - dopo "a giorni alterni".
Così anche dopo essere arrivati ai "giorni alterni", il passo successivo non è detto che debba essere la sospensione completa, ma
"due giorni senza farmaco e uno con farmaco",
poi "tre giorni senza farmaco e uno - con farmaco"
e così via.
(ovviamente, questi sono solo gli esempi, e non una raccomandazione diretta, perché non è possibile prescrivere via internet le modalità dello scalare: bisogna concordarle con il proprio specialista).
Tornando a voi,
avete ridotto la dose subito a metà (a giorni alterni) e poi avete sospeso il farmaco del tutto. Queste sono state le modalità brusche.
Ripeto, scalare il farmaco con le modalità che avete provato e altre simili (più graduali) che ho esposto io è più facile quando il farmaco ha una lunga permanenza nell'organismo o se è a rilascio prolungato.
Dunque, non si può escludere, nella fase dello scalare, l'utilità della dose da 60 mg (non quotidianamente). E' da discutere con il Suo psichiatra.
- Utilizzo degli antidepressivi analoghi nella fase dello scalare.
Per riuscire a scalare gradualmente il farmaco, si può valutare di passare prima ad un farmaco antidepressivo abbastanza simile che abbia o una permanenza nell'organismo più lunga (vedi quello che ho scritto prima) oppure che abbia una formulazione (ad esempio, in gocce) che permette uno scalare graduale. Gli antidepressivi che più si assomigliano al Suo farmaco, dal punto di vista del meccanismo d'azione, e che hanno anche le formulazioni in gocce, sono alcuni antidepressivi "triciclici", i quali la Sua psichiatra deve senz'altro conoscere. Ovviamente, il passaggio ad un altro farmaco, "più maneggevole" richiede di per sé qualche tempo, per vedere che è efficace quanto Xeristar, ma non è detto che sono tempi lunghi. Con vari tentativi nel corso dell'anno forse è stato perso più tempo.
- Lo scalare e lo sospendere non devono essere atti impulsivi.
Se una persona vive la sospensione del farmaco con una impazienza, quasi con ansia, questo compromette la buona riuscita di tutto, perché rende le condizioni psichiche della persona non sufficientemente stabili. Il progetto dello scalare e di sospendere deve essere collocato nel periodo favorevole, nel quale sia i fattori ambientali sono positivi e stabili, sia la persona stessa è ormai abbastanza capace ad esercitare l'autocontrollo (magari, grazie alla psicoterapia). Sullo sfondo di tali condizioni "calme" e stabili, anche l'assunzione del farmaco non dovrebbe essere avvertita come un peso, ma più come una routine. E sono le condizioni migliori per poter anche staccarsi dal farmaco più tranquillamente, perché il farmaco è una routine e non il momento centrale della giornata. Anche i sintomi da sospensione o una eventuale ricaduta nel corso o dopo la sospensione, in tali condizioni, può essere gestita meglio, contando sulle proprie capacità. Ci sono state le persone che sono guarite dal Suo disturbo senza mai assumere farmaci (semplicemente perché un tempo tali farmaci non esistevano). Possiamo dire che l'episodio appena superato da Lei è stato una prova di come Lei riesce a far fronte alla malattia, e alle sensazioni spiacevoli o allarmanti in generale. E abbiamo visto che Lei non ci riesce ancora. C'è ancora un lavoro da fare in psicoterapia.
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Utente
Buonasera Dottore,
Vorrei fare solo un appunto quando io ho deciso
di sospendere il farmaco prendevo da 1 anno solo lo xeristar dosaggio 30 senza ansiolitico,ho iniziato a prendere il lexotan dopo la sospensione totale perchè gli effetti da sospensione erano forti, in seguito sono sopraggiunti anche gli attacchi di panico e ansia che sono andati via via aumentando, non riuscendo più a contenerli neanche con l'ansiolitico la psichiatra mi ha detto di riprendere subito lo xeristar e tra una settimana smettere il lexotan.Martedi prossimo incontrerò un nuovo specialista ,perchè non capisco perchè non riesco a smettere questo farmaco è gia il secondo tentativo che faccio.Quando abbiamo deciso la sospensione io stavo benissimo.Farò presente allo specialista i suoi consigli.
Grazie
Vorrei fare solo un appunto quando io ho deciso
di sospendere il farmaco prendevo da 1 anno solo lo xeristar dosaggio 30 senza ansiolitico,ho iniziato a prendere il lexotan dopo la sospensione totale perchè gli effetti da sospensione erano forti, in seguito sono sopraggiunti anche gli attacchi di panico e ansia che sono andati via via aumentando, non riuscendo più a contenerli neanche con l'ansiolitico la psichiatra mi ha detto di riprendere subito lo xeristar e tra una settimana smettere il lexotan.Martedi prossimo incontrerò un nuovo specialista ,perchè non capisco perchè non riesco a smettere questo farmaco è gia il secondo tentativo che faccio.Quando abbiamo deciso la sospensione io stavo benissimo.Farò presente allo specialista i suoi consigli.
Grazie
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.8k visite dal 18/04/2015.
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