Domanda su terapia per disturbo paranoide
Buon giorno dottori, da martedì scorso sto assumendo risperdal 1 mg la sera, da oggi ne devo prendere 1 mg la mattina e la sera, tra cinque giorni 1,5 mg la mattina e la sera. I sintomi che ho sono che ho paura che il fidanzato di mia madre metta lei contro di me. Poi ho poca memoria, poi conto da quante lettere è formata una parola e quando esco fuori ho paura che tutti mi guardano e mi prendano in giro.per stare meglio li guardo tutti. Devo dire però che da quando assumo il risperdal la paura che il fidanzato di mia madre metta lei contro di me non c'è lo più e anche la memoria mi è migliorata un po'.pero ancora conto da quante lettere è formata una parola. Vorrei precisare che questi sintomi che ho mi son venuti tre anni fa quando per davvero il fidanzato di mia madre parlava male di me a lei.diceva che sono un delinquente, un calcolatore un egoista ecc.... Vorrei farvi un paio di domande. Quando avevo paura che mia mamma ce l avesse con me volevo che mi coccolava e che mi parlava,mentre adesso non voglio che mi ccccola e che mi parla. Non la sopporto proprio. Provo rabbia nei suoi confronti. Come mai dottori? secondo voi questi sintomi mi sono venuti perché il suo fidanzato parlava male di me? Come mai da quando assumo il risperdal la paura che il suo fidanzato metta lei contro di me non c'è lo più mentre invece ripeto ancora da quante lettere è formata una parola? Secondo voi mi passeranno tutti i sintomi che ho col risperdal? Se si quanto tempo ci vorrà? Grazie mille dottori per l'eventuali risposte. Arrivederci
[#1]
E' la prima volta che leggo una domanda così complessa e dolorosa.
Lei ha 22 anni.
Forse è arrivato il momento di cercare uno spazio solo per sé stesso.
Lavoro, studio, volontariato, amicizia, amore, sesso...
Emanciparsi dai legami familiari e cercare uno spazio nuovo per essere sé stesso e padrone della propria vita è quello che fanno tutti i ragazzi della sua età.
I conflitti adolescenziali con i compagni di sua madre o con sua madre, non possiamo da queste poche parole capire a cosa siano dovuti. Forse sono come quelli dei ragazzi della sua età, cambiando di verso ogni tanto, con o senza il bisogno di attribuire sentimenti tanto opposti necessariamente ad una patologia o agli psicofarmaci.
Lei ha descritto pensieri ossessivi e pensieri paranoidei.
I primi sarebbero quelli del ripetere azioni come contare le lettere.
I secondo sarebbero quelli del pensare che qualcuno le voglia fare del male direttamente o indirettamente.
Gli psicofarmaci lentamente le ridurranno nel tempo questi sintomi e dovrà continuare quindi per molto tempo la terapia, per evitare che le tornino all'improvviso quelli che sono sicuramente dei pensieri legati alla patologia.
Non possiamo però dirle dopo quanto tempo, ci dispiace, né se andranno via del tutto.
Tutti quanti abbiamo in piccola parte quei pensieri, ma li tolleriamo o li ignoriamo, riempiendo le nostre vite di migliaia di cose diverse.
Dovrà anche lei imparare, quando starà ancora meglio, grazie alla terapia, a tollerare i pensieri eventuali e residuali, passandoci sopra e non facendosi fermare da loro.
Lei ha 22 anni.
Forse è arrivato il momento di cercare uno spazio solo per sé stesso.
Lavoro, studio, volontariato, amicizia, amore, sesso...
Emanciparsi dai legami familiari e cercare uno spazio nuovo per essere sé stesso e padrone della propria vita è quello che fanno tutti i ragazzi della sua età.
I conflitti adolescenziali con i compagni di sua madre o con sua madre, non possiamo da queste poche parole capire a cosa siano dovuti. Forse sono come quelli dei ragazzi della sua età, cambiando di verso ogni tanto, con o senza il bisogno di attribuire sentimenti tanto opposti necessariamente ad una patologia o agli psicofarmaci.
Lei ha descritto pensieri ossessivi e pensieri paranoidei.
I primi sarebbero quelli del ripetere azioni come contare le lettere.
I secondo sarebbero quelli del pensare che qualcuno le voglia fare del male direttamente o indirettamente.
Gli psicofarmaci lentamente le ridurranno nel tempo questi sintomi e dovrà continuare quindi per molto tempo la terapia, per evitare che le tornino all'improvviso quelli che sono sicuramente dei pensieri legati alla patologia.
Non possiamo però dirle dopo quanto tempo, ci dispiace, né se andranno via del tutto.
Tutti quanti abbiamo in piccola parte quei pensieri, ma li tolleriamo o li ignoriamo, riempiendo le nostre vite di migliaia di cose diverse.
Dovrà anche lei imparare, quando starà ancora meglio, grazie alla terapia, a tollerare i pensieri eventuali e residuali, passandoci sopra e non facendosi fermare da loro.
Dr. Manlio Converti
[#2]
Utente
Gentile dottore,grazie per la comprensione. Vorrei sapere se aumentando il dosaggio del risperdal guarirò prima. Oppure ci vuole lo stesso tempo anche se aumento il dosaggio? Lei ha detto che ci vorrà tanto tempo per guarire, ma mi potrebbe dire più o meno quanto tempo ci vorrà? Poi,un ultima domanda, i sintomi che ho sono gravi? Arrivederci
[#3]
Ha già posto la stessa domanda con un altro profilo utente.
Considerato il limite della consultazione a distanza è che, quindi, non è possibile stabilire una prognosi per il suo disturbo, il disturbo paranoide è considerato un disturbo che richiede un trattamento continuativo e in corso di trattamento saranno stabilite delle valutazioni prognostiche che potranno considerare l'andamento della terapia e la sua prosecuzione.
Continuare a chiedere la gravità del suo disturbo a chi non l'ha visitata direttamente è inutile in quanto in questo momento dovrebbe avere uno psichiatra che la segue direttamente anche per l'aumento dei dosaggi che sono normalmente previsti in corso di terapia.
Considerato il limite della consultazione a distanza è che, quindi, non è possibile stabilire una prognosi per il suo disturbo, il disturbo paranoide è considerato un disturbo che richiede un trattamento continuativo e in corso di trattamento saranno stabilite delle valutazioni prognostiche che potranno considerare l'andamento della terapia e la sua prosecuzione.
Continuare a chiedere la gravità del suo disturbo a chi non l'ha visitata direttamente è inutile in quanto in questo momento dovrebbe avere uno psichiatra che la segue direttamente anche per l'aumento dei dosaggi che sono normalmente previsti in corso di terapia.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#4]
Utente
Gentile dottore Ruggiero, ma quindi secondo lei 1,5 mg la mattina e la sera di risperdal sono pochi? Eppure nonostante ancora non sia arrivato a prenderne 3 mg in tutto ( ne prendo 2) mi sento abbastanza bene. Lei a scritto che bisognerebbe aumentare la terapia, ma mi può spoegare il motivo? Grazie
[#5]
Utente
Gentili dottori, il mio psichiatra mi ha detto di chiamarlo tra un mese e mezzo per dirgli come sto. Non mi ha dato un appuntamento. Comunque è da tre giorni che mi sento molto depresso. Sento tanto il bisogno di avere una ragazza che mi ami. Quando non prendevo il risperdal non sentivo il bisogno di avere una fidanzata, mi bastava stare con mia mamma e mia nonna. Mentre adesso da quando assumo il risperdal non sopporto più la mia famiglia. Secondo voi questi pensieri che ho sono un sintomo della mia malattia oppure li ho perché sto guarendo? Spero che mi rispondiate perché mi da coraggio avere una vostra opinione. Grazie mille dottori. Arrivederci
[#6]
Penso che abbia un po' frainteso il senso della consultazione on line.
Non è possibile chiarire in modo certo quale sia l'evoluzione della sua malattia sia con i nuovi sintomi che descrive sia per quanto riguarda l'andamento prognostico della stessa.
Il dato attuale è che la sua terapia, per la diagnosi che riferisce, in esattezza diagnostica, risulta essere non completamente sufficiente per trattare in modo efficace i suoi sintomi.
Non è possibile chiarire in modo certo quale sia l'evoluzione della sua malattia sia con i nuovi sintomi che descrive sia per quanto riguarda l'andamento prognostico della stessa.
Il dato attuale è che la sua terapia, per la diagnosi che riferisce, in esattezza diagnostica, risulta essere non completamente sufficiente per trattare in modo efficace i suoi sintomi.
[#7]
Credo debba rivolgersi dal vivo da uno psichiatra, presso il Centro di Salute Mentale, visto il ritardo dell'appuntamento del suo psichiatra, e chiedere al medico di guardia di affrontare certe tematiche tanto personali e delicate con lui.
On line non possiamo che rassicurarla che su un punto.
L'emancipazione è il percorso evolutivo normale.
Da solo o con una fidanzata, allontanarsi dal nucleo familiare è la norma per tutti quanti.
On line non possiamo che rassicurarla che su un punto.
L'emancipazione è il percorso evolutivo normale.
Da solo o con una fidanzata, allontanarsi dal nucleo familiare è la norma per tutti quanti.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3.5k visite dal 14/04/2015.
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