Sertralina e problemi di erezione
Salve a tutti.
Ho 26 anni.
Da circa 3 mesi sono in terapia con sertralina per un disturbo d' ansia generalizzato.
Prendo la dosa da 50mg al giorno.
La terapia dell' ansia procede benissimo. Gli attacchi vanno via via riducendosi per intensità e durata.
Tuttavia l' altro giorno mi è capitato, durante il sesso con la mia fidanzata, di non riuscire a mantenere l' erezione al secondo rapporto (a distanza di circa mezz ora dal precedente). Il giorno seguente, ovviamente traumatizzato dall' accaduto, mi sono molto concentrato sul provare ad avere un' erezione e non ci sono proprio riuscito.
E' stata la prima volta in tutta la mia vita che è successa una cosa del genere.
Ora... dopo tre mesi in cui non ho avuto alcun disturbo della sfera sessuale...è possibile che questo effetto collaterale si sia verificato a distanza di tre mesi?
E' comunque reversibile?
Come faccio a capire se è davvero correlato col farmaco oppure è di altra natura?
Tengo a precisare che prima dei 2 episodi citati non ho mai avuto problemi della sessualità...anche durante i primi 3 mesi di assunzione della sertralina.
Il mio psichiatra mi ha consigliato di passare dalla sertralina all' escitalopram...che forse può dare meno problemi dal punto di vista sessuale.
Mi confermate che è cosi?? ho molta fiducia del mio psichiatra...ma questa cosa mi spaventa molto.
PS: tengo a precisare che comunque sto seguendo anche una psicoterapia cognitivo comportamentale.
Grazie a chiunque risponderà.
Ho 26 anni.
Da circa 3 mesi sono in terapia con sertralina per un disturbo d' ansia generalizzato.
Prendo la dosa da 50mg al giorno.
La terapia dell' ansia procede benissimo. Gli attacchi vanno via via riducendosi per intensità e durata.
Tuttavia l' altro giorno mi è capitato, durante il sesso con la mia fidanzata, di non riuscire a mantenere l' erezione al secondo rapporto (a distanza di circa mezz ora dal precedente). Il giorno seguente, ovviamente traumatizzato dall' accaduto, mi sono molto concentrato sul provare ad avere un' erezione e non ci sono proprio riuscito.
E' stata la prima volta in tutta la mia vita che è successa una cosa del genere.
Ora... dopo tre mesi in cui non ho avuto alcun disturbo della sfera sessuale...è possibile che questo effetto collaterale si sia verificato a distanza di tre mesi?
E' comunque reversibile?
Come faccio a capire se è davvero correlato col farmaco oppure è di altra natura?
Tengo a precisare che prima dei 2 episodi citati non ho mai avuto problemi della sessualità...anche durante i primi 3 mesi di assunzione della sertralina.
Il mio psichiatra mi ha consigliato di passare dalla sertralina all' escitalopram...che forse può dare meno problemi dal punto di vista sessuale.
Mi confermate che è cosi?? ho molta fiducia del mio psichiatra...ma questa cosa mi spaventa molto.
PS: tengo a precisare che comunque sto seguendo anche una psicoterapia cognitivo comportamentale.
Grazie a chiunque risponderà.
[#1]
Gentile utente,
è poco probabile che dopo tre mesi in terapia con la sertralina, con assenza degli effetti collaterali nell'ambito sessuali, quello che Lei ha descritto sia l'effetto collaterale del farmaco. Inoltre, gli effetti collaterali sessuali dagli antidepressivi SSRI (ai quali appartiene la sertralina), quando ci sono, normalmente non si manifestano con la problematica che Lei ha descritto. Certamente, non si può confermare o escludere via internet che il sintomo sia dovuto al farmaco o no, ma posso consigliare di non affrettarsi ad attribuire quello che Le è successo alla sertralina, cambiando il farmaco, bensì prendere un periodo di osservazione.
Questa "osservazione" non deve essere ossessiva, perché la funzionalità sessuale, come anche le altre funzionalità fisiologiche, nella norma non seguono il regime rigido e perfetto. Se Lei è abituato a pretendere dal proprio organismo un funzionamento "perfetto", allora di sicuro troverà problemi, anche quando i problemi non ci sono.
Per quanto riguarda una minore propensione dell'es-citalopram a dare gli effetti collaterali nella sfera sessuale, non lo posso confermare. L'es-citalopram è un antidepressivo con un profilo complessivo degli effetti collaterali migliore rispetto ad altri antidepressivi, ma, specificamente nella sfera sessuale non lo si può dire: capitano gli effetti collaterali sessuali anche con questo farmaco.
Piuttosto, anche nel caso nel quale gli effetti sessuali del farmaco non ci saranno, ovvero in ogni caso,
se Lei sta seguendo anche la psicoterapia, nel caso di successi di questa, dopo un periodo di tempo opportuno, potete programmare con il Suo specialista i limiti temporali del ciclo della farmacoterapia.
è poco probabile che dopo tre mesi in terapia con la sertralina, con assenza degli effetti collaterali nell'ambito sessuali, quello che Lei ha descritto sia l'effetto collaterale del farmaco. Inoltre, gli effetti collaterali sessuali dagli antidepressivi SSRI (ai quali appartiene la sertralina), quando ci sono, normalmente non si manifestano con la problematica che Lei ha descritto. Certamente, non si può confermare o escludere via internet che il sintomo sia dovuto al farmaco o no, ma posso consigliare di non affrettarsi ad attribuire quello che Le è successo alla sertralina, cambiando il farmaco, bensì prendere un periodo di osservazione.
Questa "osservazione" non deve essere ossessiva, perché la funzionalità sessuale, come anche le altre funzionalità fisiologiche, nella norma non seguono il regime rigido e perfetto. Se Lei è abituato a pretendere dal proprio organismo un funzionamento "perfetto", allora di sicuro troverà problemi, anche quando i problemi non ci sono.
Per quanto riguarda una minore propensione dell'es-citalopram a dare gli effetti collaterali nella sfera sessuale, non lo posso confermare. L'es-citalopram è un antidepressivo con un profilo complessivo degli effetti collaterali migliore rispetto ad altri antidepressivi, ma, specificamente nella sfera sessuale non lo si può dire: capitano gli effetti collaterali sessuali anche con questo farmaco.
Piuttosto, anche nel caso nel quale gli effetti sessuali del farmaco non ci saranno, ovvero in ogni caso,
se Lei sta seguendo anche la psicoterapia, nel caso di successi di questa, dopo un periodo di tempo opportuno, potete programmare con il Suo specialista i limiti temporali del ciclo della farmacoterapia.
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Ex utente
Grazie mille dottore. É stato chiarissimo.
Secondo lei quindi dovrei prendermi un periodo di "osservazione" per capire.
Peró ho molta paura.
Curo l ansia...ma vado in depressione per gli effetti collaterali sessuali.
Il monitoraggio quanto dovrebbe durare?
Nel Caso vi fosse correlazione tra sertralina e effetti sessuali...quali sarebbero le possibili soluzioni? (Esclusa l interruzione della terapia che comunque mi sta dando ottimi risultati sul disturbo d ansia).
Secondo lei quindi dovrei prendermi un periodo di "osservazione" per capire.
Peró ho molta paura.
Curo l ansia...ma vado in depressione per gli effetti collaterali sessuali.
Il monitoraggio quanto dovrebbe durare?
Nel Caso vi fosse correlazione tra sertralina e effetti sessuali...quali sarebbero le possibili soluzioni? (Esclusa l interruzione della terapia che comunque mi sta dando ottimi risultati sul disturbo d ansia).
[#4]
Gentile utente,
la possibilità teorica degli effetti sessuali collaterali con la sertralina c'è, ma nel Suo caso è palese che domina il Suo proprio atteggiamento emotivo che non Le lascia possibile essere obbiettivo. Ad esempio, qualora si trattasse dell'impotenza, questa non si manifesta da un giorno ad altro improvvisamente. E' normale che l'erezione non si raggiunge in qualsiasi momento lo vogliamo, ma devono esserci gli stimoli ed il contesto adatto, e poi.., non siamo una "macchina sessuale". Come ho scritto prima:
questa "osservazione" non deve essere ossessiva, perché la funzionalità sessuale, come anche le altre funzionalità fisiologiche, nella norma non seguono il regime rigido e perfetto. Se Lei è abituato a pretendere dal proprio organismo un funzionamento "perfetto", allora di sicuro troverà problemi, anche quando i problemi non ci sono.
Le Sue modalità di preoccuparsi del fenomeno verosimilmente fanno parte del Suo disturbo psichico (con i livelli d'ansia e di insicurezza di fondo ancora rilevanti): avete ancora molto lavoro da fare proprio su questo versante, e parlerei del problema anche con il Suo psicoterapeuta.
Per quanto riguarda il farmaco, il periodo di osservazione è da concordare con il Suo specialista;
comunque, il monitoraggio degli effetti collaterali del farmaco deve durare tutto il ciclo della terapia con questo;
Se, con il Suo specialista valuterete che si tratta degli effetti collaterali della sertralina, allora ci sono varie soluzioni, come ad esempio associare un antidepressivo dopaminergico senza sospendere la sertralina, ma per ora mi sembra che non si può ancora concludere che ci sia bisogno di soluzioni farmacologiche alternative alla Sua attuale terapia, semplicemente Lei drammatizza, perché psichicamente Lei non è compensato.
la possibilità teorica degli effetti sessuali collaterali con la sertralina c'è, ma nel Suo caso è palese che domina il Suo proprio atteggiamento emotivo che non Le lascia possibile essere obbiettivo. Ad esempio, qualora si trattasse dell'impotenza, questa non si manifesta da un giorno ad altro improvvisamente. E' normale che l'erezione non si raggiunge in qualsiasi momento lo vogliamo, ma devono esserci gli stimoli ed il contesto adatto, e poi.., non siamo una "macchina sessuale". Come ho scritto prima:
questa "osservazione" non deve essere ossessiva, perché la funzionalità sessuale, come anche le altre funzionalità fisiologiche, nella norma non seguono il regime rigido e perfetto. Se Lei è abituato a pretendere dal proprio organismo un funzionamento "perfetto", allora di sicuro troverà problemi, anche quando i problemi non ci sono.
Le Sue modalità di preoccuparsi del fenomeno verosimilmente fanno parte del Suo disturbo psichico (con i livelli d'ansia e di insicurezza di fondo ancora rilevanti): avete ancora molto lavoro da fare proprio su questo versante, e parlerei del problema anche con il Suo psicoterapeuta.
Per quanto riguarda il farmaco, il periodo di osservazione è da concordare con il Suo specialista;
comunque, il monitoraggio degli effetti collaterali del farmaco deve durare tutto il ciclo della terapia con questo;
Se, con il Suo specialista valuterete che si tratta degli effetti collaterali della sertralina, allora ci sono varie soluzioni, come ad esempio associare un antidepressivo dopaminergico senza sospendere la sertralina, ma per ora mi sembra che non si può ancora concludere che ci sia bisogno di soluzioni farmacologiche alternative alla Sua attuale terapia, semplicemente Lei drammatizza, perché psichicamente Lei non è compensato.
[#5]
Ex utente
Dottore lei é gentilissimo e chiarissimo.
Sicuramente al prossimo incontro nel parleró con il mio psicoterapeuta.
Tuttavia non riesco a capire quali parametri usare per capire se si tratta di un problema correlato alla sertralina oppure no.
Perché qualora si trattasse di altra causa vorrei anche premunirmi e andare da un andrologo (o altro medico specialista).
Quindi esisterebbe comunque una terapia farmacologica nell' eventualità.
Perché comunque non vorrei rinunciare ai benefici della terapia con sertralina. Ma neanche al sesso.
In piú le dico che comunque nei primi mesi di terapia con sertralina avevo notato un po di variazioni della sfera sessuale..ma positive.
Cioé "duravo" di piú prima di raggiungere l orgasmo. Ma non ho mai avuto problemi di erezione.
Se come dice lei si tratta di "ansia" allora devo semplicemente parlarne con lo psicoterapeuta? Io non posso iniziare a fare nulla da solo? (Pensieri positivi o cose del genere?)
Sicuramente al prossimo incontro nel parleró con il mio psicoterapeuta.
Tuttavia non riesco a capire quali parametri usare per capire se si tratta di un problema correlato alla sertralina oppure no.
Perché qualora si trattasse di altra causa vorrei anche premunirmi e andare da un andrologo (o altro medico specialista).
Quindi esisterebbe comunque una terapia farmacologica nell' eventualità.
Perché comunque non vorrei rinunciare ai benefici della terapia con sertralina. Ma neanche al sesso.
In piú le dico che comunque nei primi mesi di terapia con sertralina avevo notato un po di variazioni della sfera sessuale..ma positive.
Cioé "duravo" di piú prima di raggiungere l orgasmo. Ma non ho mai avuto problemi di erezione.
Se come dice lei si tratta di "ansia" allora devo semplicemente parlarne con lo psicoterapeuta? Io non posso iniziare a fare nulla da solo? (Pensieri positivi o cose del genere?)
[#6]
Sì, ne parlerei con lo psicoterapeuta.
Lei scrive:
<<..non riesco a capire quali parametri usare per capire se si tratta di un problema correlato alla sertralina oppure no..>>
Prima di tutto, vedere se il problema veramente c'è: vedere se la cosa si ripete o no;
e, se capita, allora in quale contesto
(la stimolazione meccanica solitaria non è un contesto di stimolo naturale).
Lei scrive:
<<..non riesco a capire quali parametri usare per capire se si tratta di un problema correlato alla sertralina oppure no..>>
Prima di tutto, vedere se il problema veramente c'è: vedere se la cosa si ripete o no;
e, se capita, allora in quale contesto
(la stimolazione meccanica solitaria non è un contesto di stimolo naturale).
[#7]
Ex utente
Tutto chiaro.
Le chiedo un' ultima cosa.
Qualora vi fosse bisogno di integrare con farmaci come quello da lei citato.
Quali potrebbero essere gli effetti positivi e quali quelli indesiderati?
Ovviamente nel parlerei prima col mio psichiatra e non prenderei mai un' iniziativa del genere da solo.
Però vorrei capire, orientativamente, a quali rischi e benefici andrei incontro con l aggiunta del farmaco da lei citato.
Le chiedo un' ultima cosa.
Qualora vi fosse bisogno di integrare con farmaci come quello da lei citato.
Quali potrebbero essere gli effetti positivi e quali quelli indesiderati?
Ovviamente nel parlerei prima col mio psichiatra e non prenderei mai un' iniziativa del genere da solo.
Però vorrei capire, orientativamente, a quali rischi e benefici andrei incontro con l aggiunta del farmaco da lei citato.
[#8]
Con l'aggiunta di un antidepressivo dopaminergico,
da una parte, è possibile un controllo migliore dei sintomi, a causa del meccanismo d'azione che è diverso e che può essere complementare all'antidepressivo che si sta già assumendo; inoltre, possono essere mitigati alcuni effetti collaterali (nella sfera sessuale) (nel caso nel quale tali effetti collaterali ci sono);
gli svantaggi possono essere l'iper-stimolazione psichica con il rischio di riaffiorare di alcuni sintomi d'ansia (che può essere transitorio, e comunque correggibile con l'adeguamento della dose); alcuni potenziali effetti neurologici (anche questi prevenibili potenzialmente con la correzione della dose); potenziamento di alcuni eventuali effetti collaterali (non sessuali) della Sertralina (per cui, nella terapia "in associazione" dovrà essere eventualmente rivalutata anche la dose di Sertralina); inoltre, lo svantaggio della terapia "in associazione" è la difficoltà a capire al quale dei due farmaci attribuire gli effetti benefici e al quale attribuire quelli negativi (se questi ultimi ci saranno).
---------------
- L'altra strategia (di sostituire la Sertralina con un altro farmaco) richiede che quell'altro farmaco sia altrettanto efficace e che non abbia, in potenziale, gli effetti collaterali simili, e non è facile, ma possibile.
- E' possibile anche la strategia di lasciare la Sertralina in terapia, ma, anziché aggiungere altri farmaci, rivalutare se anche una dose un po' più basse della Sertralina sarà altrettanto efficace, riducendo così il rischio degli effetti collaterali. Non è detto che la dose più bassa sarà altrettanto efficace, ma nella fase di mantenimento - dopo il superamento del periodo più problematico della malattia - ciò può essere più probabile.
- In ogni caso, la terapia psicofarmacologica dei disturbi d'ansia dovrebbe avere i propri limiti di tempo: non devono essere i limiti di tempo predeterminate, decisi a priori (il medico deve deciderlo in base all'andamento, in base alla durata dello stato di compenso, e aggiungo, magari anche in base alle abilità acquisite da Lei in psicoterapia), ma una stima molto approssimativa potete provare a fare assieme con il Suo psichiatra, e forse risulterà che non si tratta di una durata eccessiva e che è meglio fare un tale ciclo senza cambiare la terapia.
da una parte, è possibile un controllo migliore dei sintomi, a causa del meccanismo d'azione che è diverso e che può essere complementare all'antidepressivo che si sta già assumendo; inoltre, possono essere mitigati alcuni effetti collaterali (nella sfera sessuale) (nel caso nel quale tali effetti collaterali ci sono);
gli svantaggi possono essere l'iper-stimolazione psichica con il rischio di riaffiorare di alcuni sintomi d'ansia (che può essere transitorio, e comunque correggibile con l'adeguamento della dose); alcuni potenziali effetti neurologici (anche questi prevenibili potenzialmente con la correzione della dose); potenziamento di alcuni eventuali effetti collaterali (non sessuali) della Sertralina (per cui, nella terapia "in associazione" dovrà essere eventualmente rivalutata anche la dose di Sertralina); inoltre, lo svantaggio della terapia "in associazione" è la difficoltà a capire al quale dei due farmaci attribuire gli effetti benefici e al quale attribuire quelli negativi (se questi ultimi ci saranno).
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- L'altra strategia (di sostituire la Sertralina con un altro farmaco) richiede che quell'altro farmaco sia altrettanto efficace e che non abbia, in potenziale, gli effetti collaterali simili, e non è facile, ma possibile.
- E' possibile anche la strategia di lasciare la Sertralina in terapia, ma, anziché aggiungere altri farmaci, rivalutare se anche una dose un po' più basse della Sertralina sarà altrettanto efficace, riducendo così il rischio degli effetti collaterali. Non è detto che la dose più bassa sarà altrettanto efficace, ma nella fase di mantenimento - dopo il superamento del periodo più problematico della malattia - ciò può essere più probabile.
- In ogni caso, la terapia psicofarmacologica dei disturbi d'ansia dovrebbe avere i propri limiti di tempo: non devono essere i limiti di tempo predeterminate, decisi a priori (il medico deve deciderlo in base all'andamento, in base alla durata dello stato di compenso, e aggiungo, magari anche in base alle abilità acquisite da Lei in psicoterapia), ma una stima molto approssimativa potete provare a fare assieme con il Suo psichiatra, e forse risulterà che non si tratta di una durata eccessiva e che è meglio fare un tale ciclo senza cambiare la terapia.
[#9]
Ex utente
Chiarissimo.
Lei é davvero molto gentile.
Quindi in sostanza integrando il farmaco potrei avere (forse) un ri-aumento dei sintomi ansiosi.
ansiosi.
In definitiva lei mi consiglia di accertare che ci sia correlazione tra sertralina e problema. (Parlandone anche con il terapeuta).
Ed eventualmente poi parlarne con lo psichiatra.
In sostanza quello che non ho capito é:
Il fatto di passare dalla sertralina al escitalopram é una cosa inutile. Oppure vale la pena tentare perché un minimo senso esiste?
Come sempre..grazie.
Lei é davvero molto gentile.
Quindi in sostanza integrando il farmaco potrei avere (forse) un ri-aumento dei sintomi ansiosi.
ansiosi.
In definitiva lei mi consiglia di accertare che ci sia correlazione tra sertralina e problema. (Parlandone anche con il terapeuta).
Ed eventualmente poi parlarne con lo psichiatra.
In sostanza quello che non ho capito é:
Il fatto di passare dalla sertralina al escitalopram é una cosa inutile. Oppure vale la pena tentare perché un minimo senso esiste?
Come sempre..grazie.
[#10]
Se non si certi che si tratta degli effetti collaterali della sertralina, e (secondo me), nemmeno certi che i fenomeni sessuali da Lei riportati hanno un carattere di continuità,
allora non ha senso cambiare il farmaco.
(si può pensare di cambiarlo in maniera "preventiva", oppure per tranquilizzare Lei, ma, secondo me, tale strategia sarebbe dis-educativa, perché non risolve i problemi psicologici di fondo, ma insegna ad affrontare i pericoli con una fuga prima ancora che il timore di tali pericoli sia fondato: in altre parole, una strategia di evitamento tipica di alcuni disturbi d'ansia); inoltre coi cambi del farmaco si rischia di non avere un risultato altrettanto buono.
allora non ha senso cambiare il farmaco.
(si può pensare di cambiarlo in maniera "preventiva", oppure per tranquilizzare Lei, ma, secondo me, tale strategia sarebbe dis-educativa, perché non risolve i problemi psicologici di fondo, ma insegna ad affrontare i pericoli con una fuga prima ancora che il timore di tali pericoli sia fondato: in altre parole, una strategia di evitamento tipica di alcuni disturbi d'ansia); inoltre coi cambi del farmaco si rischia di non avere un risultato altrettanto buono.
[#11]
Ex utente
Dottore lei ha perfettamente ragione, il discorso è che io sono fidanzato ed è umiliante sottoporsi a certe scene.
Quindi sicuramente la mia componente psicologica influisce. Però è anche vero che se faccio questa terapia è per stare meglio. Se con gli effetti collaterali sto "peggio" diventa tutto inutile.
Comunque come dovrei comportarmi nel mio rapporto di coppia? certo la mia fidanzata capisce la cosa, mi mette a mio agio e non mi fa pesare il problema... ma il problema pesa a me lo stesso!!
Lei può darmi un consiglio su come gestire la situazione? anche in relazione al farmaco.
Mi scusi se sto approfittando della sua gentilezza e disponibilità. Ma su questo sito ho sempre trovato persone competenti e disponibili e tutti i consigli che ho seguito si sono sempre rivelati corretti.
Quindi sicuramente la mia componente psicologica influisce. Però è anche vero che se faccio questa terapia è per stare meglio. Se con gli effetti collaterali sto "peggio" diventa tutto inutile.
Comunque come dovrei comportarmi nel mio rapporto di coppia? certo la mia fidanzata capisce la cosa, mi mette a mio agio e non mi fa pesare il problema... ma il problema pesa a me lo stesso!!
Lei può darmi un consiglio su come gestire la situazione? anche in relazione al farmaco.
Mi scusi se sto approfittando della sua gentilezza e disponibilità. Ma su questo sito ho sempre trovato persone competenti e disponibili e tutti i consigli che ho seguito si sono sempre rivelati corretti.
[#12]
Gentile utente,
Lei scrive:
<<..certo la mia fidanzata capisce la cosa, mi mette a mio agio e non mi fa pesare il problema... ma il problema pesa a me lo stesso!! ..>>
Ma allora non riesco a capire: si è trattato di un problema episodico solo de "l' altro giorno" e del "giorno seguente" oppure di qualcosa che non è solo episodico, e che è successo anche le altre volte ? Possiamo già concludere che il problema c'è ?
Oppure per Lei è sufficiente anche solo un episodio, perché Lei non vuole avere alcun dubbio ? I dubbi ... bisogna riuscire a tollerarli. Io, ad esempio, ho un dubbio che il problema di impotenza non c'è, al costo di apparire non competente e non accudente nei Suoi confronti.
Rispetto al rapporto di coppia,
a me viene in mente un'altra cosa: la condizione di "fidanzati" (non ancora sposati), vuol dire riuscire ad attendere, mantenendo la promessa. Invece nella necessità di sentirsi sempre "in grado", ed essere ogni giorno "capace di dimostrare" (anche a sé stesso) si scorge una insicurezza del rapporto, una sfiducia nei confronti dell'altro... Lei teme che la Sua fidanzata possa lasciarLa dopo alcuni episodi come questo, senza avere pazienza ? I fidanzati di un tempo erano capaci ad attendere il rapporto sessuale fino al matrimonio, i fidanzati di oggi non hanno pazienza di aspettare nemmeno un giorno... Bisogna che il clima del vostro rapporto non sia condizionata dalla necessità di dimostrare (anche se solo a sé stesso) la capacità di "prestazione" sessuale, perché tale clima genera tensione che è controproducente ai fini di riuscirci.
Lei scrive:
<< ... Il giorno seguente, ... mi sono molto concentrato sul provare ad avere un' erezione e non ci sono proprio riuscito...>>
- Era scontato che non ci riuscirebbe, perché tanto più ci si concentra, tanto meno ci si riesce. Non è una attività mentale, è una attività sessuale.. e le intenzioni consapevoli ne sono piuttosto d'ostacolo che di aiuto...
Penso che nel rapporto sessuale ci sono anche gli altri elementi (oltre all'erezione e alla penetrazione), (i cosi detti "preliminari), ai quali si può dedicarsi, ed i quali, per una donna potrebbero essere non meno importanti (talvolta, più importanti). Ed il resto viene da sé...
Comunque, Lei può chiedere un consulto nella sezione della Psicologia del nostro sito, dove rispondono anche alcuni psicologi specializzati nella sessuologia.
Lei scrive:
<<..certo la mia fidanzata capisce la cosa, mi mette a mio agio e non mi fa pesare il problema... ma il problema pesa a me lo stesso!! ..>>
Ma allora non riesco a capire: si è trattato di un problema episodico solo de "l' altro giorno" e del "giorno seguente" oppure di qualcosa che non è solo episodico, e che è successo anche le altre volte ? Possiamo già concludere che il problema c'è ?
Oppure per Lei è sufficiente anche solo un episodio, perché Lei non vuole avere alcun dubbio ? I dubbi ... bisogna riuscire a tollerarli. Io, ad esempio, ho un dubbio che il problema di impotenza non c'è, al costo di apparire non competente e non accudente nei Suoi confronti.
Rispetto al rapporto di coppia,
a me viene in mente un'altra cosa: la condizione di "fidanzati" (non ancora sposati), vuol dire riuscire ad attendere, mantenendo la promessa. Invece nella necessità di sentirsi sempre "in grado", ed essere ogni giorno "capace di dimostrare" (anche a sé stesso) si scorge una insicurezza del rapporto, una sfiducia nei confronti dell'altro... Lei teme che la Sua fidanzata possa lasciarLa dopo alcuni episodi come questo, senza avere pazienza ? I fidanzati di un tempo erano capaci ad attendere il rapporto sessuale fino al matrimonio, i fidanzati di oggi non hanno pazienza di aspettare nemmeno un giorno... Bisogna che il clima del vostro rapporto non sia condizionata dalla necessità di dimostrare (anche se solo a sé stesso) la capacità di "prestazione" sessuale, perché tale clima genera tensione che è controproducente ai fini di riuscirci.
Lei scrive:
<< ... Il giorno seguente, ... mi sono molto concentrato sul provare ad avere un' erezione e non ci sono proprio riuscito...>>
- Era scontato che non ci riuscirebbe, perché tanto più ci si concentra, tanto meno ci si riesce. Non è una attività mentale, è una attività sessuale.. e le intenzioni consapevoli ne sono piuttosto d'ostacolo che di aiuto...
Penso che nel rapporto sessuale ci sono anche gli altri elementi (oltre all'erezione e alla penetrazione), (i cosi detti "preliminari), ai quali si può dedicarsi, ed i quali, per una donna potrebbero essere non meno importanti (talvolta, più importanti). Ed il resto viene da sé...
Comunque, Lei può chiedere un consulto nella sezione della Psicologia del nostro sito, dove rispondono anche alcuni psicologi specializzati nella sessuologia.
[#14]
Ex utente
Dottore, mi scusi se le do ancora fastidio.
Sicuramente ora la parte della mia ansia ha preso il sopravvento sulla mia razionalità.
Tuttavia...so che esiste la possibilità che le disfunzioni sessuali provocate da ssri siano IRREVERSIBILI. anche alla fine del trattamento.
Quindi...potrei diventare impotente a vita? senza soluzioni?
Sicuramente ora la parte della mia ansia ha preso il sopravvento sulla mia razionalità.
Tuttavia...so che esiste la possibilità che le disfunzioni sessuali provocate da ssri siano IRREVERSIBILI. anche alla fine del trattamento.
Quindi...potrei diventare impotente a vita? senza soluzioni?
[#17]
Chiaramente non basta la Sua volontà perché ciò accada o no (perché non possiamo, solo con il nostro pensiero, modificare il corso della vita ed il futuro, in positivo o in negativo, e nella vita tutto può capitare, e non solo a causa dei farmaci),
ma è importante la Sua volontà per pensare nei termini più logici e realistici e per non condizionare con questo tipo di pensieri catastrofici Lei stesso ed il rapporto con la Sua fidanzata.
ma è importante la Sua volontà per pensare nei termini più logici e realistici e per non condizionare con questo tipo di pensieri catastrofici Lei stesso ed il rapporto con la Sua fidanzata.
[#18]
Ex utente
Gentilissimo dottore.
Una domanda da porle.
In queste due notti ho avuto delle erezioni durante il dormi-veglia. Non correlate a stimolo urinario.
Possono comunque considerarsi un segno positivo?
Ps mi scuso se la importuno ancora, ma di certe cose é meno imbarazzante parlarne cosi.
Grazie sempre per tutto.
Una domanda da porle.
In queste due notti ho avuto delle erezioni durante il dormi-veglia. Non correlate a stimolo urinario.
Possono comunque considerarsi un segno positivo?
Ps mi scuso se la importuno ancora, ma di certe cose é meno imbarazzante parlarne cosi.
Grazie sempre per tutto.
Questo consulto ha ricevuto 19 risposte e 30.1k visite dal 07/04/2015.
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