Perdita di efficacia e sospensione zarelis

Gentili dottori, ho 63 anni. Soffrendo di ansia cronica da molti anni, ( da sempre, direi) ho provato, nel tempo, parecchi antidepressivi, che non sono mai riuscita a tollerare, dato i numerosi e forti effetti collaterali. Finalmente un nuovo psichiatra mi ha prescritto lo Zarelis, iniziando con la dose più bassa ed arrivando, oggi ai 225 mg al giorno. Devo dire, onestamente, che, oltre a non procurarmi vistosi effetti negativi, ha migliorato il mio umore è attenuato l'ansia, facendomi capire che, oltre che ansiosa, ero molto depressa! Purtroppo, dopo circa un anno sta perdendo un po' di efficacia e l'ansia mi riprende forte, soprattutto al mattino, quindi ho dovuto ricominciare ad aiutarmi con il tavor ( me ne basta 1mg per stare molto bene per quattro, cinque ore. Ma, volevo soprattutto chiedervi questo: per tre giorni non ho assunto lo Zarelis per una mia dimenticanza nel farmelo prescrivere e mi sono sentita malissimo! Capogiri, angoscia, quasi panico, confusione mentale.nOddio! Mi è venuta una grande paura: come farò a lasciarlo, sia pure progressivamente? Tornerà il buio? Grazie per le vostre gentili risposte!
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Non penso che sia stabilito in questo momento di ridurre il farmaco che, in ogni caso, può essere sospeso senza alcun problema con l'aiuto di uno psichiatra.

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Utente
Utente
La ringrazio della sollecita risposta, che mi ha fatto intendere come questo non sia il momento di sospendere, ma che ciò potrà avvenire comunque, in altro periodo e con modalità precise. Mi rimane, invece, la perplessità riguardo agli effetti tanto forti, determinati da solo tre giorni di sospensione!
Avrei graditoanche il suo parere sulla particolarità di questa molecola, che mi ha fatto stare meglio, e, soprattutto sulla progressiva perdita di efficacia rispetto all'ansia, dopo solo 18 mesi. Grazie
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Utente
Utente
Gradirei anche una risposta dal dott. Manlio Converti, che mi servisse da primo contatto, per poi proseguire, eventualmente dal vivo, abitando in zona limitrofa. Cari dottori, mettetevi anche un po dalla nostra parte: è vero che vi facciamo tante domande, ma se abbiamo un minimo di strumenti per poter comprendere la spiegazione sull'eziologia di un disturbo, sulle linee programmatiche della cura, sugli eventuali tentativi, e su ciò che ci di aspetta da quel farmaco, si instaura in noi una consapevolezza è una fiducia ben più efficaci dalla mera dipendenza da uno psichiatra, che magari ti ritiene anche noioso o fissato. E, se poi lo fossimo? Non sono proprio le insicurezze e le ossessioni le nostre malattie che, con Ippocrate, avete scelto di curare? Potreste aspettarvi soggetti diversi? Tra l'altro molti dei cosiddetti sani sono peggio di noi e non sanno di esserlo. Perciò una preghiera " pasquale": siate meno rigidi, non ci bacchettate sempre, e insegnateci qualcosa, oltre a dire si rivolga al suo psichiatra, altrimenti davvero questo sito non ha ragione d'essere!
Nella speranza di non essermi fatta troppi nemici, in particolare il Dott. Converti, auguro a tutti una Buona Pasqua!
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Ritorniamo con la storia di Ippocrate come ha fatto altre volte, ovviamente letta solo come una inutile provocazione.

Tutto quanto vuole sapere è legittimo ma, comunque, il suo psichiatra prescrittore deve darle informazioni sul suo disturbo, sull'eziologia, sulla cura e tutti i tentativi possibili, le variazioni, gli effetti collaterali, gli effetti spiacevoli e quanto altro utile.
Se il suo psichiatra fa il "muto" mentre la visita ha la facoltà di cambiarlo.

Gli effetti da sospensione sono normali se interrompe improvvisamente i farmaci di sua iniziativa.

La decisione di una sospensione deve essere intrapresa sulla base di una valutazione specifica dal vivo che può fare da chi vuole, nella sua massima libera espressione di scelta.
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Utente
Utente
Chiedo scusa. Ad Ippocrate.