Paura incidente aereo
Gentile dottore,
scrivo per sapere se esiste la possibilità di portare con me dei sedativi in aereo che potrebbero aiutarmi nel caso in cui dovesse avvenire un incidente. Ciò che mi spaventa è proprio la paura che potrei provare in una situazione del genere. Non prendo alcun tipo di psicofarmaco, ma il poter portare qualcosa con me mi farebbe stare più tranquilla.
Grazie
Cordiali saluti
scrivo per sapere se esiste la possibilità di portare con me dei sedativi in aereo che potrebbero aiutarmi nel caso in cui dovesse avvenire un incidente. Ciò che mi spaventa è proprio la paura che potrei provare in una situazione del genere. Non prendo alcun tipo di psicofarmaco, ma il poter portare qualcosa con me mi farebbe stare più tranquilla.
Grazie
Cordiali saluti
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Gentile utente,
se a Lei non è stato prescritto alcun psicofarmaco, allora non può assumere gli psicofarmaci, né portarli con sé "per sicurezza". In realtà, portare con sé qualcosa per essere tranquilla non è terapeutico per la Sua forma di paura (che si chiama una fobia), perché radica i condizionamenti patologici in più, e sarà che senza portare con sé qualcosa o senza un altro accorgimento non riuscirà più a prendere l'aereo. Esistono le altre metodiche, più curative, per affrontare la Sua fobia: le tecniche psicoterapeutiche e, eventualmente, gli psicofarmaci da assumere per davvero, se sono indicati.
Cito qui un articolo dal nostro sito sulla paura di volare in aereo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5331-paura-di-volare-come-fare-per-vincere-la-fobia-dell-aereo.html
e alcuni altri articoli dal nostro sito che parlano dei problemi apparentemente diversi rispetto al Suo, ma possono essere utili come paradigma delle paure patologiche in generale:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/1223-cos-e-l-attacco-di-panico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/27-ansia.html
Lei si fa seguire da uno psicoterapeuta ? da uno psichiatra ?
se a Lei non è stato prescritto alcun psicofarmaco, allora non può assumere gli psicofarmaci, né portarli con sé "per sicurezza". In realtà, portare con sé qualcosa per essere tranquilla non è terapeutico per la Sua forma di paura (che si chiama una fobia), perché radica i condizionamenti patologici in più, e sarà che senza portare con sé qualcosa o senza un altro accorgimento non riuscirà più a prendere l'aereo. Esistono le altre metodiche, più curative, per affrontare la Sua fobia: le tecniche psicoterapeutiche e, eventualmente, gli psicofarmaci da assumere per davvero, se sono indicati.
Cito qui un articolo dal nostro sito sulla paura di volare in aereo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5331-paura-di-volare-come-fare-per-vincere-la-fobia-dell-aereo.html
e alcuni altri articoli dal nostro sito che parlano dei problemi apparentemente diversi rispetto al Suo, ma possono essere utili come paradigma delle paure patologiche in generale:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/1223-cos-e-l-attacco-di-panico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/27-ansia.html
Lei si fa seguire da uno psicoterapeuta ? da uno psichiatra ?
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Utente
No io non sono seguita da nessuno, ho avuto dei colloqui con un consulente familiare perché ero in un periodo particolare e sentivo di aver bisogno d'aiuto. Purtroppo credo di esserci ancora, ho letto ciò che mi ha suggerito e confermo che l'ansia in generale è un problema che mi riguarda, mi riferisco soprattutto all'ansia sociale e da prestazione,da separazione. Dovrò laurearmi a Luglio e il solo pensiero della discussione in pubblico mi fa venire i brividi, da bambina mi è capitato molte volte di non riuscire, una volta davanti al pubblico, a dire poesie che sapevo perfettamente, a recitare, mi paralizzavo e scoppiavo a piangere. È da allora che evito qualsiasi situazione analoga, incluse competizioni sportive, ed ora che sono obbligata ad affrontarla la cosa mi dà molta preoccupazione. In più mi sento sempre inadeguata, non all'altezza anche delle situazioni più semplici, evito le situazioni nuove quasi in maniera inconscia.Tornando all'aereo, io non ho tanta paura del fatto che possa cadere, quanto del fatto che se mi dovessi trovare in una situazione del genere sarebbe una situazione di inevitabile panico e soprattutto non funzionale, dato che sarei inerme, per cui tanto vale procurarsi qualcosa che mi eviti la sofferenza.Certo se ci sono delle turbolenze tendo ad agitarmi ed anche a perdere il controllo, piango facilmente, ma in generale vivo abbastanza bene il volo, Sicuramente non mi precludo di viaggiare per questo. Mi scusi se mi sono dilungata ma ho pensato che potrebbe essere utile per un quadro globale della situazione.
La ringrazio per la disponibilità.
La ringrazio per la disponibilità.
[#3]
Gentile utente,
quello che Lei ha aggiunto è certamente utile.
Lei scrive:
<<.. ho avuto dei colloqui con un consulente familiare perché ero in un periodo particolare e sentivo di aver bisogno d'aiuto. Purtroppo credo di esserci ancora ..>>
Mi sembra la direzione giusta.
Penso che questa volta, più che una consulenza familiare, serve la figura dello psicologo-psicoterapeuta: non solo e non tanto per un sostegno emotivo, quanto per una vera e propria psicoterapia, con la quale imparare ad affrontare le difficoltà dei quali Lei scrive e con la quale fare un lavoro non episodico, ma più approfondito, su di sé.
Se Lei vive abbastanza bene il volo e non si preclude di viaggiare, allora non prenderei con sé i farmaci "per sicurezza". Parlerei anche di questo con lo psicoterapeuta.
Se, comunque, Le sembra che stiamo sottovalutando la potenzialità di un episodio acuto durante il volo, e tenendo conto che qui, su internet, noi non possiamo farne una valutazione abbastanza obbiettiva, allora Lei può rivolgersi ad un medico psichiatra dal vivo, ma non solo coll'idea che lui Le prescriva un farmaco, bensì per una valutazione e per essere seguita, nel tempo, anche da lui.
quello che Lei ha aggiunto è certamente utile.
Lei scrive:
<<.. ho avuto dei colloqui con un consulente familiare perché ero in un periodo particolare e sentivo di aver bisogno d'aiuto. Purtroppo credo di esserci ancora ..>>
Mi sembra la direzione giusta.
Penso che questa volta, più che una consulenza familiare, serve la figura dello psicologo-psicoterapeuta: non solo e non tanto per un sostegno emotivo, quanto per una vera e propria psicoterapia, con la quale imparare ad affrontare le difficoltà dei quali Lei scrive e con la quale fare un lavoro non episodico, ma più approfondito, su di sé.
Se Lei vive abbastanza bene il volo e non si preclude di viaggiare, allora non prenderei con sé i farmaci "per sicurezza". Parlerei anche di questo con lo psicoterapeuta.
Se, comunque, Le sembra che stiamo sottovalutando la potenzialità di un episodio acuto durante il volo, e tenendo conto che qui, su internet, noi non possiamo farne una valutazione abbastanza obbiettiva, allora Lei può rivolgersi ad un medico psichiatra dal vivo, ma non solo coll'idea che lui Le prescriva un farmaco, bensì per una valutazione e per essere seguita, nel tempo, anche da lui.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2k visite dal 25/03/2015.
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