Antidepressivi, ansia, effetti avversi
Gentili Dottori, soffro di disturbi ansiosi, ho 24 anni, maschio. Mi limiterò a raccontarvi l'esperienza degli ultimi tempi senza parlare troppo di tutta la storia clinica ecc. Ho pensato dopo esperienza psicoterapeutica fallita di rivolgermi a uno psichiatra. Idealmente pensavo di incontrare un Semerari o Migone (come psichiatra idealizzato nella mia testa ) e invece mi sono ritrovato in una sala d'aspetto gremita di gente che stava li a farsi aggiustare il piano terapeutico e ho dunque capito che sarei uscito da li con una ricetta da portare in farmacia e basta :). Vabbè! la psichiatra dopo 15 minuti di colloquio ha detto che ho un "DAP con agorafobia" (essendo studente di psicologia clinica io mi sarei più diagnosticato una fobia specifica al limite della fobia sociale, ma l'autodiagnosi lascia il tempo che trova), mi ha prescritto dunque il cipralex dicendomi che per il mio DAP molto somatizzato con il tratto gastrontestinale (diarrea, stimolo all'evacuazione continuio durante l'ansia) era più adatto un altro SSRI ma mi da questo perchè non ha effetti collaterali (tipo lo esalta come acqua fresca,..maa..) ok, esco di lì molto fiducioso. Prendo lo 0,10 di cipralex il giorno dopo e vado in paranoia totale, sto male per due giorni di seguito(diarrea,mal di stomaco, bocca secca, in testa mi sembra di stare come quando tornavo dai rave party a 16 anni, non dormo, non mangio), la chiamo al telefono e lei mi dice " ma no ti è venuto un attacco di panico, quel farmaco non da quest ieffetti" (ma si perchè bere l'acqua fiuggi, facciamoci un beverone di cipralex ogni mattina haha), inutile dire che decido di non andare più da questa persona a mio parere impreparata.Ora è chiaro che io dopo questa brutta esperienza ( pseudosindrome serotoninergica? forse un pò troppo grave rispetto ai sintomi collaterali comuni degli SSRI a inizio terapia?) ho paura e pregiudizio verso questi SSRI. Il medico di base mi ha proposto la paroxetina, dicendomi che forse si può adattare meglio al mio organismo, dicendomi di fare un onda graduale da poche gocce fino al picco senza molta fretta di aumentare il dosaggio. Ora non so che fare. sto comunque seguendo un percorso terapeutico con un nuovo psicoterapeuta famoso del meridione che dovrò iniziare Lunedi. Vi chiedo qualche consiglio, in primis se è probabile che il mio organismo possa "accettare" meglio la paroxetina del cipralex. In secondo luogo se forse vale la pena di provare prima con una seconda psicoterapia e poi con i farmaci (che credo non siano la coca cola salutare che mi diceva la psichiatra, che non mi ha neanche esposto i soliti effetti collaterali che il farmaco da nei primi giorni e durante il trattamento, cosa che penso sia molto scorretta). Vi ringrazio, un cordiale saluto
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Le persone sono molto influenzabili, soprattutto quelle ansiose. Non sarà il suo caso, o almeno lei suppone che non lo sia, ma le statistiche ci hanno insegnato che a dare troppe informazioni ai pazienti questi finiscono per subire catastrofici effetti collaterali altrimenti rari o rarissimi, sommandone più di uno, il che è matematicamente impossibile.
Per essere uno che andava ai Rave Party ed ha fatto uso droghe, lei è ipersensibile agli SSRI, che quando uscirono fecero dubitare a molti psichiatri fossero davvero dei farmaci. Non scherzo. Molti pensavano fossero dei placebo.
Sicuramente lei ha una funzionalità cerebrale alterata dall'uso di sostanze e non è chiaro se lei sia stato onesto a dirlo agli psichiatri che ha consultato, ma qui risulta dalle sue precedenti schede memorizzate.
Non sappiamo quindi quale farmaco le potrà essere utile e se esiste un farmaco che possa essere utile. Sicuramente provare lentamente un farmaco, come consigliato, dopo la prima drammatica esperienza è un'ottima idea e non fa alcuna differenza se lei comincia a farne uso prima o dopo della psicoterapia.
D'altra parte la sua storia di tossicomania dai 15 anni fa pensare piuttosto che lei soffra di "crisi d'astinenza" ed effetti collaterali vari da poliabuso. Può dargli il nome che vuole, ma in pratica ha distrutto molte delle sue cellule cerebrali e quindi non sappiamo in che modo funzioneranno i farmaci e se faranno effetto, o quali le siano più utili.
Non è chiaro neanche se lei continui o meno a fare abuso di sostanze. Un qualunque uso anche sporadico di una qualunque sostanza d'abuso anche la cannabis o l'alcol nel suo caso è un abuso. In questo caso le consiglio di andare prima di tutto al Sert.
Per essere uno che andava ai Rave Party ed ha fatto uso droghe, lei è ipersensibile agli SSRI, che quando uscirono fecero dubitare a molti psichiatri fossero davvero dei farmaci. Non scherzo. Molti pensavano fossero dei placebo.
Sicuramente lei ha una funzionalità cerebrale alterata dall'uso di sostanze e non è chiaro se lei sia stato onesto a dirlo agli psichiatri che ha consultato, ma qui risulta dalle sue precedenti schede memorizzate.
Non sappiamo quindi quale farmaco le potrà essere utile e se esiste un farmaco che possa essere utile. Sicuramente provare lentamente un farmaco, come consigliato, dopo la prima drammatica esperienza è un'ottima idea e non fa alcuna differenza se lei comincia a farne uso prima o dopo della psicoterapia.
D'altra parte la sua storia di tossicomania dai 15 anni fa pensare piuttosto che lei soffra di "crisi d'astinenza" ed effetti collaterali vari da poliabuso. Può dargli il nome che vuole, ma in pratica ha distrutto molte delle sue cellule cerebrali e quindi non sappiamo in che modo funzioneranno i farmaci e se faranno effetto, o quali le siano più utili.
Non è chiaro neanche se lei continui o meno a fare abuso di sostanze. Un qualunque uso anche sporadico di una qualunque sostanza d'abuso anche la cannabis o l'alcol nel suo caso è un abuso. In questo caso le consiglio di andare prima di tutto al Sert.
Dr. Manlio Converti
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Ex utente
gentile dottore
ad ogni psicoterapeuta e psichiatra a cui mi rivolgo parlo sempre della mia storia di abuso di sostanze, nonchè di come l'esplosione ansiosa si sia slatentizzata dopo abuso di MDMA (non ho scritto qui perchè i caratteri sono pochi e non potevo raccontare tutta la storia clinica). come lei dice sono ipersensibile agli SSRI per via dell'abuso (era quello che mi sono un pò immaginato avendo avuto la brutta reazione indubbiamente sproporzionata), non capisco tuttavia la parte "delle crisi d'astinenza", astinenza da cosa, dato che sono 4 anni che non faccio più uso di nessuna sostanza stupefacente?
ad ogni psicoterapeuta e psichiatra a cui mi rivolgo parlo sempre della mia storia di abuso di sostanze, nonchè di come l'esplosione ansiosa si sia slatentizzata dopo abuso di MDMA (non ho scritto qui perchè i caratteri sono pochi e non potevo raccontare tutta la storia clinica). come lei dice sono ipersensibile agli SSRI per via dell'abuso (era quello che mi sono un pò immaginato avendo avuto la brutta reazione indubbiamente sproporzionata), non capisco tuttavia la parte "delle crisi d'astinenza", astinenza da cosa, dato che sono 4 anni che non faccio più uso di nessuna sostanza stupefacente?
[#4]
Online lei può leggere il pregiudizio e darsi ragione da solo, ma gli alcolici in chi ha fatto poliabuso in chi ha problemi psichici e in chi assume psicofarmaci sono assolutamente vietati.
Non sappiamo come agiranno su di lei gli psicofarmaci. Iniziare lentamente come consigliato dal collega resta l'idea migliore, oltre l'astinenza totale.
Non sappiamo come agiranno su di lei gli psicofarmaci. Iniziare lentamente come consigliato dal collega resta l'idea migliore, oltre l'astinenza totale.
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Ex utente
capisco, mi dispiace di averle detto che ha pregiudizi..il suo commento mi è sembrato poco morbido.
Seguirò questa strada del farmaco a base dosi. Lei conosce l'esistenza di paper che parlano di SSRI e terapie con persone che hanno abusato di droghe? o non esistono certezze a riguardo?
Seguirò questa strada del farmaco a base dosi. Lei conosce l'esistenza di paper che parlano di SSRI e terapie con persone che hanno abusato di droghe? o non esistono certezze a riguardo?
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.3k visite dal 21/03/2015.
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