Terapia con stabilizzatore
Gentili medici,
da molti anni convivo con alcuni disturbi d'ansia ricorrenti derivanti da una nevrosi che si aggrava e regredisce a seconda dei periodi ed a seconda delle condizioni esterne.
Dopo aver provato praticamente tutti gli antidepressivi con effetti il più delle volte blandi (anche a dosi medie o comunque elevate) ma soprattutto con effetti collaterali purtroppo intollerabili (problematiche sessuali troppo importanti, disturbi gastrici, agitazione, aumento del peso), il mio psichiatra ha deciso di prescrivermi il Lamictal che assumo da alcuni mesi (ovviamente con aumento graduale) alla dose di 100 mg (per il momento) e l'alprazolam 0, 25 mg al bisogno.
Aggiungo che non ho una diagnosi di disturbo bipolare anche se lo psichiatra mi ha definito un "nevrotico instabile" con un passato difficile. Ho una spiccata vena artistica anche se sono un professionista dell'ambito tecnico (non è l'unica contraddizione).
Ho inoltre subito un brutto trauma circa tre anni fa, totalmente risolto, ma che mi ha segnato profondamente, con tanto di flash-back e rimurginazioni.
In un primo periodo di assunzione del Lamictal non notavo cambiamenti ma dopo circa 3-4 mesi di terapia ho cominciare a notare effetti piuttosto soddisfacenti.
E' migliorata molto sia l'ansia che l'umore e mi è tornata la voglia di fare. Mi sento molto più energico. C'è un certo effetto attivante, anche nell'attività fisica.
Però talvolta noto un po di agitazione, qualcosa di simile ad una eccitazione, che mi sembra quasi inquietudine, soprattutto nelle ultime settimane. Lo psichiatra non vi ha dato molto peso.
Potrebbe essere l'effetto del farmaco? E' un effetto da segnalare e non trascurare?
Tra l'altro noto anche un certo effetto sulla sfera cognitiva, un miglioramento dell'attenzione e della prontezza mentale. Per caso il farmaco agisce sulla dopamina ed è quindi normale?
Purtroppo però ho problemi di insonnia nell'ultimo periodo (questo è un problema) e poichè non vorrei prendere l'alprazolam in maniera continuativa (ma solo nel caso di necessità) vorrei chiedervi se l'assunzione di valeriana potrebbe dare beneficio su questo aspetto o se la valeriana non ha alcun effetto terapeutico.
Grazie della vostra attenzione e di questo utile servizio che offrite.
da molti anni convivo con alcuni disturbi d'ansia ricorrenti derivanti da una nevrosi che si aggrava e regredisce a seconda dei periodi ed a seconda delle condizioni esterne.
Dopo aver provato praticamente tutti gli antidepressivi con effetti il più delle volte blandi (anche a dosi medie o comunque elevate) ma soprattutto con effetti collaterali purtroppo intollerabili (problematiche sessuali troppo importanti, disturbi gastrici, agitazione, aumento del peso), il mio psichiatra ha deciso di prescrivermi il Lamictal che assumo da alcuni mesi (ovviamente con aumento graduale) alla dose di 100 mg (per il momento) e l'alprazolam 0, 25 mg al bisogno.
Aggiungo che non ho una diagnosi di disturbo bipolare anche se lo psichiatra mi ha definito un "nevrotico instabile" con un passato difficile. Ho una spiccata vena artistica anche se sono un professionista dell'ambito tecnico (non è l'unica contraddizione).
Ho inoltre subito un brutto trauma circa tre anni fa, totalmente risolto, ma che mi ha segnato profondamente, con tanto di flash-back e rimurginazioni.
In un primo periodo di assunzione del Lamictal non notavo cambiamenti ma dopo circa 3-4 mesi di terapia ho cominciare a notare effetti piuttosto soddisfacenti.
E' migliorata molto sia l'ansia che l'umore e mi è tornata la voglia di fare. Mi sento molto più energico. C'è un certo effetto attivante, anche nell'attività fisica.
Però talvolta noto un po di agitazione, qualcosa di simile ad una eccitazione, che mi sembra quasi inquietudine, soprattutto nelle ultime settimane. Lo psichiatra non vi ha dato molto peso.
Potrebbe essere l'effetto del farmaco? E' un effetto da segnalare e non trascurare?
Tra l'altro noto anche un certo effetto sulla sfera cognitiva, un miglioramento dell'attenzione e della prontezza mentale. Per caso il farmaco agisce sulla dopamina ed è quindi normale?
Purtroppo però ho problemi di insonnia nell'ultimo periodo (questo è un problema) e poichè non vorrei prendere l'alprazolam in maniera continuativa (ma solo nel caso di necessità) vorrei chiedervi se l'assunzione di valeriana potrebbe dare beneficio su questo aspetto o se la valeriana non ha alcun effetto terapeutico.
Grazie della vostra attenzione e di questo utile servizio che offrite.
[#1]
Dovrebbe segnalare questo tipo di sintomi per consentire eventualmente un ulteriore aumento della terapia.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#4]
Ex utente
Quello che intendevo con il "totalmente risolto" era riferito al fatto che il trauma non avesse più alcuna conseguenza di ordine pratico.
Diverso è il discorso in termini di "ferita emotiva" che alcuni eventi di una certa portata possono comportare con una serie di sintomi che ne sono espressione (flash-back e pensieri intrusivi)
Molto probabilmente vista la portata dell' evento che "fu" anche una persona totalmente scevra da disturbi d'ansia o da qualsivoglia disturbo psichiatrico avrebbe comunque subito delle conseguenze emotive anche a distanza di anni.
La mia domanda era solo riferita ad una presunta efficacia per i sintomi di cui sopra, fermo restando che, come ho già scritto, il farmaco ha già fatto molto.
Il resto dovrò farlo io, facendo emergere quella componente razionale di me che, secondo quanto dice il mio psichiatria, è la mia ancora di salvezza e che, fortunatamente, l'ha sempre avuta nel mio conflitto nevrotico!
Grazie
Buona serata
Diverso è il discorso in termini di "ferita emotiva" che alcuni eventi di una certa portata possono comportare con una serie di sintomi che ne sono espressione (flash-back e pensieri intrusivi)
Molto probabilmente vista la portata dell' evento che "fu" anche una persona totalmente scevra da disturbi d'ansia o da qualsivoglia disturbo psichiatrico avrebbe comunque subito delle conseguenze emotive anche a distanza di anni.
La mia domanda era solo riferita ad una presunta efficacia per i sintomi di cui sopra, fermo restando che, come ho già scritto, il farmaco ha già fatto molto.
Il resto dovrò farlo io, facendo emergere quella componente razionale di me che, secondo quanto dice il mio psichiatria, è la mia ancora di salvezza e che, fortunatamente, l'ha sempre avuta nel mio conflitto nevrotico!
Grazie
Buona serata
[#5]
Non specifica quale sia effettivamente il trauma.
Comunque, tra le indicazioni al trattamento di un eventuale disturbo post-traumatico, diagnostico effettivamente secondo una corretta categorizzazione, è previsto sia una terapia farmacologica con classi farmacologiche differenti da quelle attualmente in uso, sia un trattamento psicoterapeutico in condizioni di eleggibilità.
Se non sono stati fatti tali passaggi, è possibile che la sua terapia non agisca sui sintomi relativi al trauma.
Comunque, tra le indicazioni al trattamento di un eventuale disturbo post-traumatico, diagnostico effettivamente secondo una corretta categorizzazione, è previsto sia una terapia farmacologica con classi farmacologiche differenti da quelle attualmente in uso, sia un trattamento psicoterapeutico in condizioni di eleggibilità.
Se non sono stati fatti tali passaggi, è possibile che la sua terapia non agisca sui sintomi relativi al trauma.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.9k visite dal 14/03/2015.
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