Esaurimento nervoso
Buonasera, sono un ragazzo di 33 anni e soffro di un problema a cui non riesco a dare un nome. Purtroppo ne soffro da troppi anni, 16 per l'esattezza, in conseguenza di uno shock provocato da una delusione sentimentale. In principio cercai aiuto, nonostante la mia personalità molto chiusa, ma consultandomi con psicologi e psichiatri non ho avuto alcun risultato. Anzi, queste persone mi hanno spinto a rinunciare ad ogni aiuto esterno visto che nè le parole nè i farmaci servivano a centrare il problema e a curarmi. I miei sintomi vengono descritti perfettamente dall'oggetto, anche se non è un termine da voi contemplato. Sento effettivamente come se nella mia testa finisse l'energia, come se cessasse di funzionare correttamente. Questo mi ha provocato grossi disagi nelle relazioni sociali, sentimentali e nel rendimento lavorativo con frequenti perdite di concentrazione, di lucidità e scarsissima memoria. Ma questo è il minimo...più cerco di reagire e più la testa mi fa male facendomi passare dei momenti penosi in cui anche l'equilibrio mentale stenta a mantenersi. L'unica soluzione affinchè mi passi è quella di coricarmi e non pensare a nulla, come se la testa dovesse "ricaricare le batterie" cosa un pò difficile da farsi in presenz d'altri. L'interlocutore che ho di fronte spesso si accorge di questo mio stato nonostante la mia ormai consolidata abitudine a mascherarlo. Ora io so che si tratta di un problema di "chimica" e che solo con dei farmaci si possa curare, ma prima di tutto bisogna saperlo diagnosticare! Chi può aiutarmi? Chi sa consigliarmi un SERIO professionista interessato a curare il mio male e non solo ai miei soldi?
Grazie per l'attenzione, cordialità.
Grazie per l'attenzione, cordialità.
[#1]
Se ha dubbi sull'interesse economico di colleghi operanti nel privato si rivolga ad un centro di salute mentale dove troverà sicuramente ascolto.
cordiali saluti
cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#2]
La chimica è alla base del funzionamento dell'organismo, quindi anche del funzionamento del cervello ed organi ad esso correlati. I farmaci, quindi, in quanto fattori chimici possono agire in modo pseudodiretto sulla chimica dell'organo in questione.
Le reazioni chimiche, però, sono alla base anche del funzionamento di tutti i giorni del cervello, questo fa sì che i farmaci non costituiscano l'unica possibile modalità di intervento.
La lunga durata di un disturbo (16 anni), poi, costituisce un fattore che prolunga necessariamente i tempi di trattamento (farmacologico o non che sia).
Il pubblico Le può offrire una rassicurazione sugli interessi dell'interlocutore (stipendiato a prescindere), il privato (in presenza di un chiaro ed esplicito, anche nei suoi limiti, progetto terapeutico) Le può offrire una maggiore costanza nell'intervento terapeutico.
Cordiali saluti
Gabriele Tonelli
Le reazioni chimiche, però, sono alla base anche del funzionamento di tutti i giorni del cervello, questo fa sì che i farmaci non costituiscano l'unica possibile modalità di intervento.
La lunga durata di un disturbo (16 anni), poi, costituisce un fattore che prolunga necessariamente i tempi di trattamento (farmacologico o non che sia).
Il pubblico Le può offrire una rassicurazione sugli interessi dell'interlocutore (stipendiato a prescindere), il privato (in presenza di un chiaro ed esplicito, anche nei suoi limiti, progetto terapeutico) Le può offrire una maggiore costanza nell'intervento terapeutico.
Cordiali saluti
Gabriele Tonelli
Dott. Gabriele Tonelli
Psicoterapeuta,Master in Psicopatologia e Scienze Forensi,Segr.Redazione PsychiatryOnline It,Medico di Categoria. C.T.U.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3k visite dal 08/09/2008.
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