Salve! il mio problema è questo! i neurolettici mi distruggono
E' iniziato tutto nel 2011, quando una fortissima ansia fece scattare in me un ulteriore ansia nel perdere il controllo, per il fatto che avevo paura di far del male ai miei cari o di far del male a me stesso!Non dormivo la notte perchè l ansia non me lo permetteva quando ero scoperto dai farmaci!
Dopo qualche giorno andai dal medico di base , raccontandogli tutto, e mi disse di prendere appuntamento con uno psichiatra. Quando lo chiamai mi disse, in base a quello che avevo raccontato (quello che ho scritto già sopra), che dovevo prendere 30 gocce al giorno di ansiolitico...io ne presi solo 10 il pomeriggio e stavo un amore..però dopo un po di tempo che mi ha dato altre gocce insieme allo xanax, ossia l haldol sono stato malissimo e volevo suicidarmi...cosi la mattina andammo all asl e mi diedero zyprexa e zoloft facendomi scalare pian piano lo xanax. Sono andato la per più di un anno...poi ebbi un periodo no con tutti gli psicofarmaci(penso sia normale, mica se uno li prende la vita sarà rose e fiori anche se le cose vanno storte?) e allora mi impressionai che in un mese quasi stavo giu e avevo paura mi stesse tornando la depressione....avevo la ragazza piu piccola di me di vari anni e non avevo dialogo, non avevamo niente da dirci e io mi fissavo che ero io...mentre era il rapporto! cmq lo capi e ritornai quello di prima ma avevo già prenotato all altro centro e per paura ci andai perchè mia madre disse che erano bravissimi aveva letto che erano i migliori! andai li e mi sostituirono cymbalta invece dello zoloft...dopo un anno quasi ho chiesto la diagnosi e mi ha detto disturbo bipolare preso per i "capelli"...ok, a me non me ne fregava tanto stavo normale e sopratutto non lo dico solo io ma anche mia madre non ho mai avuto stati MANIACALI ed euforici anzi...cmq 5 mesi fa andai a controllo e feci entrare anche mia madre perchè è troppo oppressiva e vuole comandare la mia vita e lei parlava sempre in continuazione allora io dissi fa parlare il dottore e lei non mi sentiva..cosi le diedi un colpetto sulla mano..mia madre non si fece male ovviamente perke era per farmi sentire non per farla male e quelo SPECIALISTONE mi ha dato insieme ad abilify il TEGRETOL ossia il mio inferno...forza di volontà pari a 0...senzazioni 0..come se la mia personalità fosse sedata...io suono e compongo...non riesco a fare piu nulla! ora mi chiedo: nel disturbo bipolare serve il tegretol no? bhe se io ce l ho perchè a me fa male? non è che non c'è lo forse il disturbo bipolare?d altronde la diagnosi è diversa dal primo centro che andavo dove dicevano che era depressione con scompenso!io mi sento sedato e non percepisco nnt più...che devo fare? anche aprire gli occhi e vivere mi sembra un compito più che un piacere da quando lo prendo!
Dopo qualche giorno andai dal medico di base , raccontandogli tutto, e mi disse di prendere appuntamento con uno psichiatra. Quando lo chiamai mi disse, in base a quello che avevo raccontato (quello che ho scritto già sopra), che dovevo prendere 30 gocce al giorno di ansiolitico...io ne presi solo 10 il pomeriggio e stavo un amore..però dopo un po di tempo che mi ha dato altre gocce insieme allo xanax, ossia l haldol sono stato malissimo e volevo suicidarmi...cosi la mattina andammo all asl e mi diedero zyprexa e zoloft facendomi scalare pian piano lo xanax. Sono andato la per più di un anno...poi ebbi un periodo no con tutti gli psicofarmaci(penso sia normale, mica se uno li prende la vita sarà rose e fiori anche se le cose vanno storte?) e allora mi impressionai che in un mese quasi stavo giu e avevo paura mi stesse tornando la depressione....avevo la ragazza piu piccola di me di vari anni e non avevo dialogo, non avevamo niente da dirci e io mi fissavo che ero io...mentre era il rapporto! cmq lo capi e ritornai quello di prima ma avevo già prenotato all altro centro e per paura ci andai perchè mia madre disse che erano bravissimi aveva letto che erano i migliori! andai li e mi sostituirono cymbalta invece dello zoloft...dopo un anno quasi ho chiesto la diagnosi e mi ha detto disturbo bipolare preso per i "capelli"...ok, a me non me ne fregava tanto stavo normale e sopratutto non lo dico solo io ma anche mia madre non ho mai avuto stati MANIACALI ed euforici anzi...cmq 5 mesi fa andai a controllo e feci entrare anche mia madre perchè è troppo oppressiva e vuole comandare la mia vita e lei parlava sempre in continuazione allora io dissi fa parlare il dottore e lei non mi sentiva..cosi le diedi un colpetto sulla mano..mia madre non si fece male ovviamente perke era per farmi sentire non per farla male e quelo SPECIALISTONE mi ha dato insieme ad abilify il TEGRETOL ossia il mio inferno...forza di volontà pari a 0...senzazioni 0..come se la mia personalità fosse sedata...io suono e compongo...non riesco a fare piu nulla! ora mi chiedo: nel disturbo bipolare serve il tegretol no? bhe se io ce l ho perchè a me fa male? non è che non c'è lo forse il disturbo bipolare?d altronde la diagnosi è diversa dal primo centro che andavo dove dicevano che era depressione con scompenso!io mi sento sedato e non percepisco nnt più...che devo fare? anche aprire gli occhi e vivere mi sembra un compito più che un piacere da quando lo prendo!
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Gentile utente,
penso che Lei deve parlare della Sua situazione clinica e degli effetti del Tegretol con lo specialista del centro; e decidere se vuole essere seguire da loro o tornare a quel centro dove è stato seguito prima.
Il Tegretol (carbamazepina) è usato spesso nella cura del disturbo bipolare, ma ogni persona può rispondere meglio e tollerare meglio un farmaco piuttosto che altro, ed è anche possibile che il Tegretol come farmaco (o a quel dosaggio a quale è stato prescritto) non è ottimale, e che lo Zyprexa (olanzapina) è stata più ottimale, come stabilizzatore di umore nel Suo caso. Bisogna parlarne con lo specialista che ha Lei in carico. Rispetto alla diagnosi, non si può valutarla via internet, ma condivido i Suoi dubbi, e dunque bisogna chiedere i chiarimenti al Suo specialista, e se le cose non si chiariranno, magari rivolgersi al centro dove Lei è stato prima.
Ma il problema non è quello che Lei ha scritto nel titolo.
Il problema è che Lei, alla Sua età, accetta di dipendere dalla mamma, e va nel centro che suggerisce lei, e accetta che la mamma sia presente al colloquio fra lei e lo specialista. Con tutto il rispetto verso la Sua mamma, ma il rapporto con lo specialista deve essere confidenziale ed individuale. Se lo specialista o la mamma vogliono parlare fra di loro, questo può essere normale, ma quando ci va Lei a parlare con lo specialista, Lei ha bisogno del proprio spazio nel rapporto con lui, senza interferenze. Altrimenti, quando lo spazio è troppo affollato, per passare, l'istinto è di usare le mani, e succede quello che è successo.
L'altro problema è che, a parte i medici, Lei stesso tende a percepire le diagnosi e le cure con troppa superficialità (non si offenda), e preferisce di pensare così:
<<.. ebbi un periodo no con tutti gli psicofarmaci (penso sia normale, mica se uno li prende la vita sarà rose e fiori anche se le cose vanno storte?) e allora mi impressionai che in un mese quasi stavo giu e avevo paura mi stesse tornando la depressione..>>
<<.. mi ha detto disturbo bipolare preso per i "capelli"...ok, a me non me ne fregava tanto stavo normale ..>>
Anche il paziente deve capire (chiedere spiegazioni) che malattia ha, quale è la prognosi, come va curata, ecc. Se si ha la conoscenza e la consapevolezza della propria malattia e delle caratteristiche delle cure, allora c'è meno rischio di essere sballottato da una situazione ad altra fra quelle che Lei descrive.
Gli psicofarmaci non si prendono perché la vita sia rose e fiori (questo scopo potrebbe esserci quando le droghe vengono assunte a scopo di doping o a scopo ricreativo.., ma non nella medicina). Nella medicina (psichiatria inclusa) i farmaci vengono assunti come un mezzo di cura di una malattia.
Solo adesso Lei inizia a fare più domande, e fa bene a farle.
penso che Lei deve parlare della Sua situazione clinica e degli effetti del Tegretol con lo specialista del centro; e decidere se vuole essere seguire da loro o tornare a quel centro dove è stato seguito prima.
Il Tegretol (carbamazepina) è usato spesso nella cura del disturbo bipolare, ma ogni persona può rispondere meglio e tollerare meglio un farmaco piuttosto che altro, ed è anche possibile che il Tegretol come farmaco (o a quel dosaggio a quale è stato prescritto) non è ottimale, e che lo Zyprexa (olanzapina) è stata più ottimale, come stabilizzatore di umore nel Suo caso. Bisogna parlarne con lo specialista che ha Lei in carico. Rispetto alla diagnosi, non si può valutarla via internet, ma condivido i Suoi dubbi, e dunque bisogna chiedere i chiarimenti al Suo specialista, e se le cose non si chiariranno, magari rivolgersi al centro dove Lei è stato prima.
Ma il problema non è quello che Lei ha scritto nel titolo.
Il problema è che Lei, alla Sua età, accetta di dipendere dalla mamma, e va nel centro che suggerisce lei, e accetta che la mamma sia presente al colloquio fra lei e lo specialista. Con tutto il rispetto verso la Sua mamma, ma il rapporto con lo specialista deve essere confidenziale ed individuale. Se lo specialista o la mamma vogliono parlare fra di loro, questo può essere normale, ma quando ci va Lei a parlare con lo specialista, Lei ha bisogno del proprio spazio nel rapporto con lui, senza interferenze. Altrimenti, quando lo spazio è troppo affollato, per passare, l'istinto è di usare le mani, e succede quello che è successo.
L'altro problema è che, a parte i medici, Lei stesso tende a percepire le diagnosi e le cure con troppa superficialità (non si offenda), e preferisce di pensare così:
<<.. ebbi un periodo no con tutti gli psicofarmaci (penso sia normale, mica se uno li prende la vita sarà rose e fiori anche se le cose vanno storte?) e allora mi impressionai che in un mese quasi stavo giu e avevo paura mi stesse tornando la depressione..>>
<<.. mi ha detto disturbo bipolare preso per i "capelli"...ok, a me non me ne fregava tanto stavo normale ..>>
Anche il paziente deve capire (chiedere spiegazioni) che malattia ha, quale è la prognosi, come va curata, ecc. Se si ha la conoscenza e la consapevolezza della propria malattia e delle caratteristiche delle cure, allora c'è meno rischio di essere sballottato da una situazione ad altra fra quelle che Lei descrive.
Gli psicofarmaci non si prendono perché la vita sia rose e fiori (questo scopo potrebbe esserci quando le droghe vengono assunte a scopo di doping o a scopo ricreativo.., ma non nella medicina). Nella medicina (psichiatria inclusa) i farmaci vengono assunti come un mezzo di cura di una malattia.
Solo adesso Lei inizia a fare più domande, e fa bene a farle.
Dr. Alex Aleksey Gukov
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.3k visite dal 08/03/2015.
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