Post intervento
Buongiorno,
volevo chiedere un consulto su mia nonna, di 89 anni. A dicembre è stata operata ad un braccio, fratturato a causa di una caduta. Subito dopo l'operazione, appena risvegliata dalla sedazione, ha cominciato a dare in escandescenza, e ci è stato detto che in età avanzata l'anestesia può dare tali problemi. Fin qui ok. Tornata a casa verso fine di gennaio abbiamo notato comportamenti strani, che prima dell'operazione non aveva. Ossia, spesso si inventa le cose, ci dice che in sua assenza dovuta al ricovero (circa 4 giorni) abbiamo fatto dei lavori nella sua casa, che gli rubiamo energia elettrica e acqua (non viviamo con lei ma nella stessa palazzina) e una serie di cose inventate totalmente. Ora sempre più spesso questi episodi si ripetono, e spesso la vediamo arrabbiata come se rimuginasse sulle cose, e ora si è aggiunto il fatto che secondo lei sono stati fatti degli esperimenti su di lei durante l'operazione....all'inizio ci arrabbiavamo ma ora cominciamo a capire che sicuramente qualcosa non va e cerchiamo di assecondarla. Abbiamo fatto visitare mia nonna dal medico curante, ci ha detto che è normale data l'età (e siamo daccordo), e ci ha dato delle vitamine da somministrare, solo che ci stupisce il fatto che questi episodi sono cominciati subito dopo tale operazione. Volevo sapere cosa ne pensate.
volevo chiedere un consulto su mia nonna, di 89 anni. A dicembre è stata operata ad un braccio, fratturato a causa di una caduta. Subito dopo l'operazione, appena risvegliata dalla sedazione, ha cominciato a dare in escandescenza, e ci è stato detto che in età avanzata l'anestesia può dare tali problemi. Fin qui ok. Tornata a casa verso fine di gennaio abbiamo notato comportamenti strani, che prima dell'operazione non aveva. Ossia, spesso si inventa le cose, ci dice che in sua assenza dovuta al ricovero (circa 4 giorni) abbiamo fatto dei lavori nella sua casa, che gli rubiamo energia elettrica e acqua (non viviamo con lei ma nella stessa palazzina) e una serie di cose inventate totalmente. Ora sempre più spesso questi episodi si ripetono, e spesso la vediamo arrabbiata come se rimuginasse sulle cose, e ora si è aggiunto il fatto che secondo lei sono stati fatti degli esperimenti su di lei durante l'operazione....all'inizio ci arrabbiavamo ma ora cominciamo a capire che sicuramente qualcosa non va e cerchiamo di assecondarla. Abbiamo fatto visitare mia nonna dal medico curante, ci ha detto che è normale data l'età (e siamo daccordo), e ci ha dato delle vitamine da somministrare, solo che ci stupisce il fatto che questi episodi sono cominciati subito dopo tale operazione. Volevo sapere cosa ne pensate.
[#1]
Gentile Signora,
in persone così anziane è possibile che un evento così importante possa avere conseguenze di vario ordine e grado, purtroppo in questa sezione non possiamo darLe le risposte che cerca,
credo invece che quanto accaduto debba essere valutato un Medico Neurologo che valuti l'eventuale esordio di un disturbo degenerativo.
Cordiali saluti
in persone così anziane è possibile che un evento così importante possa avere conseguenze di vario ordine e grado, purtroppo in questa sezione non possiamo darLe le risposte che cerca,
credo invece che quanto accaduto debba essere valutato un Medico Neurologo che valuti l'eventuale esordio di un disturbo degenerativo.
Cordiali saluti
Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense
[#3]
Gentile utente,
<<ci stupisce il fatto che questi episodi sono cominciati subito dopo tale operazione<<
Il medico Le ha prescritto vitamine e quindi potete chiedere a lui quali ipotesi abbia fatto.
Noi Psy possiamo dire che l'ospedalizzazione e l'"assenza" dovuta all'anestesia, possono causare o accentuare qualche perdita di collegamento con la realtà.
Dopo qualche periodo queste possono ridursi, oppure accentuarsi. Nel secondo caso, considerata l'età della persona, il geriatra è lo specialista di riferimento.
Qualunque sia il suo stato mentale, la nonna ha bisogno della nipote, delle sue parole e delle sue affettuosità.
I nonni sono un "prodotto in scadenza", purtroppo.
<<ci stupisce il fatto che questi episodi sono cominciati subito dopo tale operazione<<
Il medico Le ha prescritto vitamine e quindi potete chiedere a lui quali ipotesi abbia fatto.
Noi Psy possiamo dire che l'ospedalizzazione e l'"assenza" dovuta all'anestesia, possono causare o accentuare qualche perdita di collegamento con la realtà.
Dopo qualche periodo queste possono ridursi, oppure accentuarsi. Nel secondo caso, considerata l'età della persona, il geriatra è lo specialista di riferimento.
Qualunque sia il suo stato mentale, la nonna ha bisogno della nipote, delle sue parole e delle sue affettuosità.
I nonni sono un "prodotto in scadenza", purtroppo.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#4]
Utente
Concordo col fatto che sono "prodotti in scadenza" purtroppo. Noi gli siamo vicini, anche se è difficile a volte, ci fa "sbroccare". Prima dell'operazione non aveva dato segni evidenti, anche perchè è una persona che ricordava e ricorda tutto. Il medico curante ci ha detto che per lui è solamente dovuto all'età. Con lei, dopo l'operazione, sono andati a vivere mia madre e mio padre prima invece è sempre vissuta da sola, autosufficiente. Anche ora lo sarebbe autosufficiente, se non per questi momenti di poca lucidità che ha, non vogliamo lasciarla sola.
[#5]
Non so se sarebbe autosufficiente, talvolta è la nostra difficoltà di figli e nipoti a farcela vedere così perchè non riusciamo ad accettare la decadenza e il degrado psichico.
<<anche se è difficile a volte, ci fa "sbroccare"<<
Certo che fare "chi aiuta" (care giver) è pesante e impegnativo; e tuttavia occorre prevedere che quando non ci sarà più passeremo sotto la lente di ingrandimento i nostri comportamenti uno per uno, e ci chiederemo: Ho fatto tutto quello che potevo?
Solo il SI' eviterà i sensi di colpa.
Credo però anche che la CONOSCENZA delle patologie senili involutive o psichiatriche, aiutando a capire e comprendere, renda gli adulti più comprensivi e resilienti di fronte alla difficoltà e fatica dell'accudimento.
Essere vecchi e un po' persi, e pur tuttavia avere qualcuno che ci tiene amorevolmente la mano, forse è quello che ognuno spera per sè.
Per il momento noi ci troviamo dall'altra parte, quella di chi "accompagna".
<<anche se è difficile a volte, ci fa "sbroccare"<<
Certo che fare "chi aiuta" (care giver) è pesante e impegnativo; e tuttavia occorre prevedere che quando non ci sarà più passeremo sotto la lente di ingrandimento i nostri comportamenti uno per uno, e ci chiederemo: Ho fatto tutto quello che potevo?
Solo il SI' eviterà i sensi di colpa.
Credo però anche che la CONOSCENZA delle patologie senili involutive o psichiatriche, aiutando a capire e comprendere, renda gli adulti più comprensivi e resilienti di fronte alla difficoltà e fatica dell'accudimento.
Essere vecchi e un po' persi, e pur tuttavia avere qualcuno che ci tiene amorevolmente la mano, forse è quello che ognuno spera per sè.
Per il momento noi ci troviamo dall'altra parte, quella di chi "accompagna".
[#6]
Gentile Utente,
Giro la sua richiesta in psichiatria, è la sessione sicuramente più adatta
Auguri per la nonna.
Giro la sua richiesta in psichiatria, è la sessione sicuramente più adatta
Auguri per la nonna.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#7]
Gentile utente,
Sono abbastanza frequenti gli episodi di questi tipo, ma non è chiaro se dipendano dall'anestesia, che di per sé non crea problemi statisticamente parlando, o al fatto che durante l'intervento o come conseguenza del trauma e dei processi coagulativi possono essersi verificate riduzioni di flusso sanguigno in alcune aree del cervello, come conseguenza di emorragia o di trombosi o di embolia.
La cura solitamente deve distinguere tra demenze alzheimeriane o di altro tipo, prevalentemente vascolari, e orientarsi di conseguenza.
Sono abbastanza frequenti gli episodi di questi tipo, ma non è chiaro se dipendano dall'anestesia, che di per sé non crea problemi statisticamente parlando, o al fatto che durante l'intervento o come conseguenza del trauma e dei processi coagulativi possono essersi verificate riduzioni di flusso sanguigno in alcune aree del cervello, come conseguenza di emorragia o di trombosi o di embolia.
La cura solitamente deve distinguere tra demenze alzheimeriane o di altro tipo, prevalentemente vascolari, e orientarsi di conseguenza.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 2k visite dal 05/03/2015.
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