I farmaci posso riuscire
Salve, premetto che sono di carattere ansioso, ogni volta che si presenta un problema mi preoccupo eccessivamente ma non riesco a cambiare il mio carattere. Da alcuni mesi soffro di veri attacchi di ansia, in particolare sudorazione eccessiva nelle situazioni stressanti o nei momenti di difficoltà (ma anche quando faccio sport sudo di più del previsto), giramenti di testa, vertini quando mi sporgo dai terrazzi, aumento del battito cardiaco, senso di spossattezza generale, oppressione allo stomaco, cattiva digestione (non bevo alcolici, non fumo). Penso di conoscere la causa di questi sintomi, rappresentati dall'insoddisfazione sul lavoro o meglio la preoccupazione di non essere in grado di svolgere il mio lavoro (sono un legale), un guadagno alterno (per via dei clienti che non pagano e che manca il lavoro visto che il numero dei professionisti nel settore è aumentato a dismisura e senza regole certe). Purtroppo i concorsi pubblici sono una chimera e bisogna accontentarsi di quello che si ha!Il mio problema più grande è il seguente, mentre prima riuscivo a staccare la mia tensione interna con lo sport (sono un tipo molto attivo pratico 4-5 volte a settimana sport)ora mi succede che alcune volte prima di iniziare l'attività sportiva (che ho voglia di fare) ho quasi una ansia da prestazione (ho sempre utilizzato il cardiofrequenzimetro da sempre perchè mi piace svolgere allenamenti mirati)e da tempo mi succede che qualche istante prima di iniziare l'attività mi aumenta il battito cardiaco a 95-100 pulsazioni al minuto e mi da senso di opressione rendendo difficoltosa l'attività sportiva (anche perchè quando inizio agiatato alla fine dell'attività il battito del cuore non recupera subito come nei casi in cui sto più sereno ed in alcuni casi terminata l'attività mi spavento e faccio fatica a farmi la doccia e toranare casa). Alcuni giorni fa ho fatto una gastroscopia, l'esito parla di tratto vestibolare con segni di iperemia, il mio medico ha detto che si tratta di un lieve reflusso esofageo, mi ha prescritto il pantorc per un mese, ma prendendo questo mi aumenbta la cafalea). Volevo un consiglio è il caso di recarmi da uno psicologo oppure da uno psichiatra? vorrei evitare i farmaci posso riuscire a risolvere il problema solo con delle sedute psico-terapiche? A vostro avviso è un problema di ansia o di depressione? Visto il mio lavoro, temo soprattutto che i miei dati personali vengano divulgati, come posso fare per evitare questo se decissi di rivolgendomi all'Asl di zona? Che mi consiliate? Ringrazio per l'attenzione prestata.
[#1]
Gentile utente,
lo specialista per questo tipo di disturbi e' lo psichiatra.
E' dimostrato che la sola applicazione di sedute di psicoterapia non e' risolutiva.
Se ritiene di non dover prendere farmaci non perda tempo ulteriormente.
Nelle ASL impera il segreto professionale ed il trattamento dei dati personali secondo le leggi vigenti.
lo specialista per questo tipo di disturbi e' lo psichiatra.
E' dimostrato che la sola applicazione di sedute di psicoterapia non e' risolutiva.
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https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Concordo.
Se vuole evitare di curarsi non mi sembra la disposizione migliore per risolvere i problemi. Francamente dire "vorrei evitare" di curarmi nella maniera X o Y non mi sembra abbia molto senso, anche perché riceverà una prescrizione alla quale potrà scegliere se aderire o meno. Non è il caso di condizionare eventuali medici per natura accondiscendenti con richieste di terapie preferibilmente non-farmacologiche. Ne deriverebbe, se fosse indicata una terapia farmacologica, un danno per Lei. Lasci prendere le decisioni agli specialisti, altrimenti se chiede una cosa escludendone altre purtroppo rischia sempre di trovare chi le dice che anche "il suo" metodo può funzionare.
E poi sarebbe forse il caso di non pensare alle cure con queste categorie "farmaci" "non-farmaci"; sono categorie magiche, non significano niente in termini medici. Ogni farmaco, o meglio ogni regime di cura è una terapia a sé, quindi non si classificano le terapie in base alla categoria "generica" dello strumento.
Se vuole evitare di curarsi non mi sembra la disposizione migliore per risolvere i problemi. Francamente dire "vorrei evitare" di curarmi nella maniera X o Y non mi sembra abbia molto senso, anche perché riceverà una prescrizione alla quale potrà scegliere se aderire o meno. Non è il caso di condizionare eventuali medici per natura accondiscendenti con richieste di terapie preferibilmente non-farmacologiche. Ne deriverebbe, se fosse indicata una terapia farmacologica, un danno per Lei. Lasci prendere le decisioni agli specialisti, altrimenti se chiede una cosa escludendone altre purtroppo rischia sempre di trovare chi le dice che anche "il suo" metodo può funzionare.
E poi sarebbe forse il caso di non pensare alle cure con queste categorie "farmaci" "non-farmaci"; sono categorie magiche, non significano niente in termini medici. Ogni farmaco, o meglio ogni regime di cura è una terapia a sé, quindi non si classificano le terapie in base alla categoria "generica" dello strumento.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.1k visite dal 07/09/2008.
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