Parere sul comportamenteo di mia nipote

Salve, scrivo per chiedere un parere sul comportamento -credo anomalo- di mia cugina di 9 anni. Mia zia ha un rapporto un po’ malato verso la figlia. Sin da quando era neonata, la lasciava ai nonni perché lei aveva un'attività da mandare avanti e pare non sopportasse molto i forti pianti della piccola, perché le facevano venire mal di testa. Penso che a un certo punto della vita di un bambino bisognerebbe insegnargli ad essere indipendente, ma questo non è avvenuto; mia zia prepara mia cugina per andare a scuola, curandola come un neonato (la lava, la veste, la prende in braccio e la porta sul divano per farle fare colazione) e cosa ben più strana, le ha dato colazione con il biberon fino a 7 anni.Mia zia è caduta in depressione quando la bimba aveva 4 anni circa (periodo in cui la donna, a causa di un lutto e problemi lavorativi, è stata in cura da una neurologa che le aveva prescritto delle gocce di lexotan per dormire). Il padre invece non è quasi mai presente a causa del lavoro e la bambina lo vede molto poco, ma non sembra sentirne molto la mancanza non avendo mai avuto un grande rapporto con lui.
E’ molto possessiva della madre, infatti quando lei prende in braccio altri bambini, mia cugina si chiude in se stessa e non parla più. Non è una bambina molto estroversa, preferisce giocare da sola o con un gruppo ristretto, alcune attività all’asilo sapevo che le mettevano angoscia, ma non sapeva spiegarne il motivo; so con certezza che aveva molta paura a riordinare una casetta per bambini, nel timore di farlo male e di essere sgridata. Non ha molti amici, se non quelli dello stabile dove abita e con cui gioca spesso, quasi sempre a fare la figlia e gli altri la mamma. E' una bambina che ha veramente poca fantasia , probabilmente è per quello che non riesce ad avere interesse in altre cose.
A 8 anni le era successa una cosa molto strana: una sera la madre la teneva in braccio e ha detto una frase del tipo: Se mi tocchi quella ciste mi fai morire. Da quel momento la bimba non è più stata la stessa. Vive nell'angoscia di poter ammazzare la madre nel sonno, ha paura di perdere il controllo e non vuole che gli altri si addormentino prima di lei. Piange molto perché dice di non riuscire a controllare questi pensieri che le "arrivano in testa" ed è molto ansiosa. Pensa spesso alla morte e tante volte so che quando la sgridano, si sente talmente in colpa che vorrebbe andarsene per non pesare più su nessuno.E' una bambina molto sensibile e sono preoccupata per lei, cosa si potrebbe fare per aiutarla?
Premetto che su suggerimento di alcuni parenti, è stata vista da uno psicologo da molti ritenuto “un luminare” che ha detto che semplicemente le serve qualche schiaffone in più. Ovviamente crediamo di non poterci fermare ad una risposta del genere.
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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17
Per quanto dettagliata e suggestiva la sua relazione è a mio avviso comunque vista dall'esterno rispetto ad un nucleo familiare complesso, di cui non è lei responsabile, ma quanto meno il padre e i nonni.
Per il loro tramite, in primis il padre, sarà opportuno inviare alla Neuropsichiatria infantile la bambina per un consulto autonomo, anche se la o il collega che intervenisse non fosse un "luminare" ma un semplice medico specialista.
Allo stesso modo la madre si suppone sia seguita da uno specialista del Centro di Salute Mentale competente.
Sempre il padre può richiedere una consulenza presso la scuola della figlia a psicologi e assistenti sociali, anche per eventuali interventi domestici di supporto, come per la presenza di un o una badante, utile per la madre come per la figlia.
In ogni caso i bambini crescono e non possiamo prevedere il loro comportamento online.

Dr. Manlio Converti

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Utente
Utente
Grazie mille per la celere risposta.
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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36
Gentile utente,

in sostanziale accordo con il collega, aggiungo che spesso tali fenomeni sono sostanzialmente il "sintomo" di un problema che investe tutta la dinamica familiare.

La difficoltà ulteriore che spesso si riscontra in tali casi è una "regia terapeutica" unica che possa tener conto di tutto il sistema familiare ponendo in atto interventi specifici ed individuali accanto ad altri interventi allargati al nucleo intero.

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

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Utente
Utente
Sono d'accorto con quanto viene scritto. Grazie mille per le risposte.