Minacce di suicidio
Buongiorno, ho 15 anni e da tempo mi porto dietro problemi di autolesionismo, scoppi di rabbia incontrollata ecc
3 anni fa mi sono fidanzata, inizialmente la situazione era migliorata.
Da un anno e mezzo a questa parte, la situazione è degenerata (complici anche seri problemi familiari), sono diventata possessiva, pretendo da lui una devozione assoluta, sono arrivata ad alzargli le mani, inconsciamente non gli permetto di fare cose che io posso fare (ad es. Interrompere), litighiamo sempre e, come se non bastasse, sono diventata anche bugiarda.
È un periodo in cui mi sembra mi presti poca attenzione? Gli dico di averlo tradito.
È un periodo in cui mi sento poco amata? Mi invento qualche malattia (fortunatamente mai gravi).
Infine, gli parlo spesso del mio desiderio di morire, se fa invece qualcosa che mi fa soffrire, passo a minacciarlo.
Tempo fa, sempre per dimostrarmi questo suo amore così grande che dice di provare, gli ho chiesto di diventare il mio "schiavetto" (volevo soltanto capire se sarebbe stato disponibile..)
Il problema è che sta iniziando ad uscire di testa anche lui, ed anche lui vuole uccidersi (purtroppo ha anche dei fucili in casa, il padre va a caccia).
Al momento mi ha lasciata e ultimamente se lo fa dice che è perché spera che io senza di lui "rinsavisca" ma sicuramente ci rimetteremo insieme, storia vecchia ormai.
Il punto è che ora voglio morire e sono più detdrminata che mai, voglio farlo lentamente, ho troppa pauradi impiccarmi.
Ieri ho chiesto a mia madre di fargli uno scherzo, dicendogli che mi ero suicidata.
Lei ha rifiutato, ma sotto varie minacce ha accettato di fingere che fossi scappata di casa..
Poi lui ha capito che era uno scherzo, dopo ore.
Non mi riconosco più, da mesi sono estremamente vendicativa, provo una sorta di piacere a farlo star male.
Io vivo di stenti, la mia hita potrebbe essere bella, ho degli amici, una buona situazione economica, la salute, dei sogni, la salute.. eppure non voglio, non riesxo ad andare avanti, mia madre sta prendendo contatti con un neuropsichiatra infantile, io spero tanto di essere "malata", almeno potrò curarmi e far star mehlio entrambi.
Sono giá stata in cura per attacchi di panico, con lo xanax.
Sono stata da diversi psicologi, ma non riesco ad aprirmi, faccio cose troppo orribili..
Faccio bene a contattare un neuropsichiatra? Cosa pensate di tutto ciò?
3 anni fa mi sono fidanzata, inizialmente la situazione era migliorata.
Da un anno e mezzo a questa parte, la situazione è degenerata (complici anche seri problemi familiari), sono diventata possessiva, pretendo da lui una devozione assoluta, sono arrivata ad alzargli le mani, inconsciamente non gli permetto di fare cose che io posso fare (ad es. Interrompere), litighiamo sempre e, come se non bastasse, sono diventata anche bugiarda.
È un periodo in cui mi sembra mi presti poca attenzione? Gli dico di averlo tradito.
È un periodo in cui mi sento poco amata? Mi invento qualche malattia (fortunatamente mai gravi).
Infine, gli parlo spesso del mio desiderio di morire, se fa invece qualcosa che mi fa soffrire, passo a minacciarlo.
Tempo fa, sempre per dimostrarmi questo suo amore così grande che dice di provare, gli ho chiesto di diventare il mio "schiavetto" (volevo soltanto capire se sarebbe stato disponibile..)
Il problema è che sta iniziando ad uscire di testa anche lui, ed anche lui vuole uccidersi (purtroppo ha anche dei fucili in casa, il padre va a caccia).
Al momento mi ha lasciata e ultimamente se lo fa dice che è perché spera che io senza di lui "rinsavisca" ma sicuramente ci rimetteremo insieme, storia vecchia ormai.
Il punto è che ora voglio morire e sono più detdrminata che mai, voglio farlo lentamente, ho troppa pauradi impiccarmi.
Ieri ho chiesto a mia madre di fargli uno scherzo, dicendogli che mi ero suicidata.
Lei ha rifiutato, ma sotto varie minacce ha accettato di fingere che fossi scappata di casa..
Poi lui ha capito che era uno scherzo, dopo ore.
Non mi riconosco più, da mesi sono estremamente vendicativa, provo una sorta di piacere a farlo star male.
Io vivo di stenti, la mia hita potrebbe essere bella, ho degli amici, una buona situazione economica, la salute, dei sogni, la salute.. eppure non voglio, non riesxo ad andare avanti, mia madre sta prendendo contatti con un neuropsichiatra infantile, io spero tanto di essere "malata", almeno potrò curarmi e far star mehlio entrambi.
Sono giá stata in cura per attacchi di panico, con lo xanax.
Sono stata da diversi psicologi, ma non riesco ad aprirmi, faccio cose troppo orribili..
Faccio bene a contattare un neuropsichiatra? Cosa pensate di tutto ciò?
[#1]
Sicuramente fate bene a contattare un neuropsichiatra.
Anche un problema psicologico può essere una vera e propria malattia, non meno serio di alcune malattie "fisiche", perché può invalidare la nostra vita presente e futura talvolta anche più fortemente rispetto ad una malattia "fisica"
E' un bene che Lei è consapevole del problema,
ma c'è la possibilità che in parte ancora sottovaluti il problema per quanto riguarda i danni ad altre persone da Lei menzionate.
Anche un problema psicologico può essere una vera e propria malattia, non meno serio di alcune malattie "fisiche", perché può invalidare la nostra vita presente e futura talvolta anche più fortemente rispetto ad una malattia "fisica"
E' un bene che Lei è consapevole del problema,
ma c'è la possibilità che in parte ancora sottovaluti il problema per quanto riguarda i danni ad altre persone da Lei menzionate.
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Utente
La ringrazio per la sua celere risposta.
Per malattia, ma credo si sia capito, mi riferivo a depressione, disturbo bipolare, borderline (non so se sia possibile svilupparlo alla mia età).. e il motivo di questo "Desiderio" è che mia madre, essendo affetta da disturbo schizoaffettivo, salvo occasionali ricoveri di un mese, prendendo l'adeguata terapia sta bene.
Non sempre è così, certo..
Mi chiedevo se il fatto che il mio ragazzo abbia armi da fuoco in casa possa aumentare il rischio che si uccida (ha 17 anni).
Per malattia, ma credo si sia capito, mi riferivo a depressione, disturbo bipolare, borderline (non so se sia possibile svilupparlo alla mia età).. e il motivo di questo "Desiderio" è che mia madre, essendo affetta da disturbo schizoaffettivo, salvo occasionali ricoveri di un mese, prendendo l'adeguata terapia sta bene.
Non sempre è così, certo..
Mi chiedevo se il fatto che il mio ragazzo abbia armi da fuoco in casa possa aumentare il rischio che si uccida (ha 17 anni).
[#3]
<<... Per malattia, ma credo si sia capito, mi riferivo a depressione, disturbo bipolare, borderline (non so se sia possibile svilupparlo alla mia età) ... mia madre, essendo affetta da disturbo schizoaffettivo ... >>
Qui, su internet, non si può conoscere una persona in modo sufficiente per parlare delle diagnosi precise. E qui, su internet, non si è nemmeno nei rapporti professionali tali da permettersi di fare ad una persona la diagnosi. Dunque serve il contatto dal vivo con un neuropsichiatra infantile (non avendo Lei ancora i 18 anni, e potendo essere un neuropsichiatra infantile più attento alla specificità della Sua epoca di sviluppo);
sicuramente la familiarità per un disturbo psichico importante (il disturbo schizoaffettivo) è da considerare: l'impatto di una tale malattia della mamma poteva essere sia a livello genetico, sia a livello dello stile genitoriale nei Suoi confronti (e questo ultimo fattore - dello stile genitoriale - mi sembra, intuitivamente, nel Suo caso - il fattore di gran lunga più importante rispetto ai fattori genetici). Posso immaginarmi che la mamma che non sta bene non può dare alla figlia (Lei) tutte le attenzioni necessarie, né essere una autorità che fa rispettare certe regole, ed in tali condizioni la figlia (Lei) può sviluppare atteggiamenti malati sia "imparando" dal genitore, sia per garantirsi una attenzione, che, talvolta sembra, solo essendo malati, si può avere. Sia come una protesta. Alcune medicine potrebbero essere di molto aiuto (!) o anche salvavita (!), ma non credo che siano sufficienti solo le medicine. Uno neuropsichiatra infantile dovrà riuscire a valutare tutto quanto.
Ma scrivevo
"Anche un problema psicologico può essere una vera e propria malattia"
non mi riferivo necessariamente solo ad una "malattia psichica" come "depressione, disturbo bipolare, borderline"
(benché con uno di questi il problema potrebbe essere azzeccato)
Nel Suo caso, tenendo conto anche dell'età,
anche "odio", "amore", "rabbia", "sentirsi deprivata di qualcosa", ma dall'altro canto anche "prepotenza", "indisciplina" - possono essere una malattia molto seria, assolutamente non da sottovalutare e da curare in modo opportuno.
Che sia una "malattia" o no in realtà è importante per la consapevolezza di Lei, dei genitori e dello specialista - la consapevolezza che porta a cercare le soluzioni, ad occuparsi del problema senza sottovalutarlo. Forse la parola "malattia" La convince di più, ma anche a prescindere da come lo chiamiamo, si tratta di qualcosa che ha già le conseguenze serie non solo per Lei... portando anche le persone a soffrire in una maniera della quale Lei forse si rende conto ancora solo parzialmente..., perché, stando male Lei stessa, è più difficile pensare ad altri.. Dunque, è assolutamente giusto rivolgersi al neuropsichiatra infantile.
<<.. Mi chiedevo se il fatto che il mio ragazzo abbia armi da fuoco in casa possa aumentare il rischio che si uccida (ha 17 anni) ... >>
L'avere gli armi da fuoco a portata di mano è un fattore facilitante, ma il principale fattore motivante a vivere o a farla finita è piuttosto il Suoi (di Lei) atteggiamento, comportamento e stato d'animo.
Qui, su internet, non si può conoscere una persona in modo sufficiente per parlare delle diagnosi precise. E qui, su internet, non si è nemmeno nei rapporti professionali tali da permettersi di fare ad una persona la diagnosi. Dunque serve il contatto dal vivo con un neuropsichiatra infantile (non avendo Lei ancora i 18 anni, e potendo essere un neuropsichiatra infantile più attento alla specificità della Sua epoca di sviluppo);
sicuramente la familiarità per un disturbo psichico importante (il disturbo schizoaffettivo) è da considerare: l'impatto di una tale malattia della mamma poteva essere sia a livello genetico, sia a livello dello stile genitoriale nei Suoi confronti (e questo ultimo fattore - dello stile genitoriale - mi sembra, intuitivamente, nel Suo caso - il fattore di gran lunga più importante rispetto ai fattori genetici). Posso immaginarmi che la mamma che non sta bene non può dare alla figlia (Lei) tutte le attenzioni necessarie, né essere una autorità che fa rispettare certe regole, ed in tali condizioni la figlia (Lei) può sviluppare atteggiamenti malati sia "imparando" dal genitore, sia per garantirsi una attenzione, che, talvolta sembra, solo essendo malati, si può avere. Sia come una protesta. Alcune medicine potrebbero essere di molto aiuto (!) o anche salvavita (!), ma non credo che siano sufficienti solo le medicine. Uno neuropsichiatra infantile dovrà riuscire a valutare tutto quanto.
Ma scrivevo
"Anche un problema psicologico può essere una vera e propria malattia"
non mi riferivo necessariamente solo ad una "malattia psichica" come "depressione, disturbo bipolare, borderline"
(benché con uno di questi il problema potrebbe essere azzeccato)
Nel Suo caso, tenendo conto anche dell'età,
anche "odio", "amore", "rabbia", "sentirsi deprivata di qualcosa", ma dall'altro canto anche "prepotenza", "indisciplina" - possono essere una malattia molto seria, assolutamente non da sottovalutare e da curare in modo opportuno.
Che sia una "malattia" o no in realtà è importante per la consapevolezza di Lei, dei genitori e dello specialista - la consapevolezza che porta a cercare le soluzioni, ad occuparsi del problema senza sottovalutarlo. Forse la parola "malattia" La convince di più, ma anche a prescindere da come lo chiamiamo, si tratta di qualcosa che ha già le conseguenze serie non solo per Lei... portando anche le persone a soffrire in una maniera della quale Lei forse si rende conto ancora solo parzialmente..., perché, stando male Lei stessa, è più difficile pensare ad altri.. Dunque, è assolutamente giusto rivolgersi al neuropsichiatra infantile.
<<.. Mi chiedevo se il fatto che il mio ragazzo abbia armi da fuoco in casa possa aumentare il rischio che si uccida (ha 17 anni) ... >>
L'avere gli armi da fuoco a portata di mano è un fattore facilitante, ma il principale fattore motivante a vivere o a farla finita è piuttosto il Suoi (di Lei) atteggiamento, comportamento e stato d'animo.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.7k visite dal 21/02/2015.
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