Distimia e psicofarmaci

salve,
mi è stato diagnosticato un disturbo cronico dell'umore,la distimia.Ma questo solo dopo molti anni che ho provato di tutto,tra farmaci come zoloft,valdoxan,eutimil e ansiolitici come alprazolam.Inoltre ho fatto anche psicoterapia per diversi anni.Non riesco a uscire da questa condizione e adesso mi stanno venendo dei dubbi circa gli antidepressivi.Ho letto che nel caso di un disturbo bipolare scambiato per depressione,i farmaci possono peggiorare la situazione,o addirittura scatenare il disturbo.Mi chiedo se è vero e volevo anche sapere che differenze ci sono tra gli antidepressivi ssri e gli snri.Avendo provato già con gli ssri e avendo avuto scarsi o nessun risultato con molti effetti collaterali,adesso il mio medico di base mi ha prescritto zarelis 37.5 mg...sono tre giorni che lo prendo,ho pupille dilatate,insonnia,sudorazione notturna, ma sono tentata di non continuare.Ho troppa paura anche perchè sul bugiardino c'è scritto che non bisogna prenderlo se si è avuto un parente bipolare,ed io avevo mia nonna materna che era una bipolare molto grave.Mi chiedo anche,visto che il mio disturbo è cronico,serve prendere farmaci che mi danno solo sollievo al massimo per il periodo in cui li prendo?é anche vero che la prima volta che ne presi uno,lo zoloft,non avevo ancora fatto psicoterapia.In seguito nel corso della psicoterapia ho preso valdoxan che non mi faceva nulla ed anche eutimil che tra l'altro mi faceva sbadigliare in continuazione.Quanto tempo occorre prenderli in caso di distimia?Forse occorrono tempi piu lunghi?Zoloft l'ho preso per quasi un anno e mezzo e valdoxan ed eutimil per qualche mese,forse meno di sei.Ma come mai visto che non mi facevano effetto non hanno pensato di aumentare la dose?VAldoxan prendevo una sola compressa da 25 mg,eutimil soli 5 ml,e solo zoloft 50 mg mi ha dato qualche beneficio momentaneo ma sono ingrassata moltissimo e appena sospeso di nuovo sono stata male non appena si è verificato un evento negativo.Inoltre vorrei sapere se l'uso improprio dei farmaci,se avessero sbagliato i tempi,le dosi,possa a lungo andare comportare dei problemi,come una resistenza ai farmaci,o addirittura peggiorare il disturbo.
Spero possiate darmi un consiglio.
grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"Ma questo solo dopo molti anni che ho provato di tutto,"

Gentile utente,

Ma ovviamente anche a monte delle prescrizioni ci sarà stata una diagnosi

"visto che il mio disturbo è cronico"

Cronico vuol dire "che dura da più di un certo tempo", non si riferisce al fatto che tende a rimanere per sempre, forse c'è un equivoco.

Partiamo dalla diagnosi ricevuta in partenza, e elenchi i medicinali usati (tutti)

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Gentile Dottore,
"il bello" è proprio questo..non ho avuto nessuna diagnosi per anni ma mi sono comunque stati prescritti farmaci su ricette che portavano appunto solo la posologia del farmaco.
La diagnosi l'ho avuta solo dopo molti anni di psicoterapia dallo psicoterapeuta.
Nel gennaio 2006 ,dopo sei anni da un evento traumatico ,dal quale non mi riprendo,inizio con zoloft prescrittomi da uno psichiatra di un ospedale della mia città con cui feci un solo colloquio parlandogli della mia sofferenza e tristezza che ormai durava da anni,(prima avevo fatto anche qualche colloquio psicologico presso un centro ma con zero risultati.)
Un anno e mezzo dopo lo interrompiamo perchè sto meglio ma lui mi dice di continuare con fluoxetina che non prenderò mai anche perchè essendo ingrassata tantissimo con zoloft avevo paura.Appena si verificò un evento stressante o forse l'ho vissuto come tale avendo sospeso i farmaci,sono ricaduta.Mi sono poi ripresa da sola,e con altri colloqui psicologici che iniziarono nel 2008.Quando ero all'inizio di quest altra terapia ho avuto un esperienza molto dolorosa in campo sentimentale e ho iniziato ad avere attacchi di panico.Nel 2010 altro psichiatra mi prescrive valdoxan,sempre senza diagnosi.Dopo alcuni mesi di non efficacia inizio un'altra psicoterapia,direi la più lunga e intensa e,sarà questo terapeuta che solo tre anni ,dopo un'iniziale vaga diagnosi di "sindrome ansiosa con tratti depressivi che al momento pone la signora in una condizione di sofferenza cronica"scrive poi la diagnosi finale di distimia,disturbo cronico dell'umore.Mi invia dapprima da un neurologo che mi prescrive eutimil 5ml al giorno e alprazolam gocce cinque mattina e cinque sera.
Eutimil lo prendo da gennaio a giugno del 2013.Sospendo perchè non dava benefici.Cosi sempre lo psicologo mi invia dall'omeopata,tutt'oggi prendo rimedi omeopatici ma senza risultato.Secondo il mio psicologo la mia terapia è finita,ma io non sto affatto bene.Così,spinta dalla sofferenza qualche giorno fa sono andata dal mio medico di base e mi ha prescritto zarelis 37.5 mg, ne ho preso tre compresse fino a ieri ma non voglio piu prenderlo.Ho paura di peggiorare la mia situazione visto che non è chiara e definita. Leggendo e navigando in rete mi ritrovo spesso in varie descrizioni,oltre che nella distimia,anche di dipendenza affettiva che sicuramente ho sviluppato dopo la fine di questa relazione cinque anni fa,e a volte ho pensato di essere border line,altre volte invece una fissata ipocondriaca che ha il terrore delle malattie psichiatriche.Forse tutti i miei guai sono iniziati proprio da quando ho preso zoloft..e adesso non so che fare..sto iniziando un'altra psicoterapia ma mi domando quando tutto questo finirà..vorrei stare bene anche solo qualche tempo,rivedere la luce e ricaricarmi un pò.Ci sono fattori oggettivi nella mia vita come una disoccupazione protratta ma è anche vero che è il mio modo di reagire che è sbagliato.L'umore è quasi sempre nero,con pensieri ossessivi e scatti di rabbia incontrollati verso parenti,amici ed estranei.Se fosse anche solo un brutto carattere,a me fa soffrire e non mi piace e portandomi ad allontanare gli altri,e ad avere difficoltà nelle relazioni,si riversa anche sul piano lavorativo per i miei scatti di rabbia anche verso i superiori.Insomma mi chiedo quale sia il confine tra sano e malato,dal momento che credo che io sia la prima a ritenermi anormale.Vedo gli altri cadere e rialzarsi mentre io rimango incastrata per anni nelle situazioni,nel passato,nei traumi.Molto deriva dalla mia famiglia di origine ma in terapia lo abbiamo abbondantemente affrontato,solo che evidentemente non l'ho superato,oppure c'è qualcosa di ereditario e di endogeno,o forse davvero mi sono rivolta tardi ai medici e la sofferenza ha alterato degli equilibri chimici..non lo so.Poichè tutto è iniziato da una gravidanza indesiderata a soli 18 anni,cosa che nella mia famiglia inizialmente presero malissimo,mi convinco che allora non ero pronta,non ero adatta e questo crea dei sensi di colpa enormi in me verso mio figlio.Spero che adesso il quadro le sia più chiaro.
La ringrazio dell'attenzione.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

La diagnosi magari non le è stata comunicata, ma ha fatto terapie ripetute, farmacologiche e non, per cui mi sembrerebbe assurda una scelta senza una diagnosi almeno di massima. In altre parole, senza diagnosi in base a cosa i medici sceglievano le medicine o stabilivano che potesse servire una psicoterapia ? Probabilmente l'avevano fatta.

Alcuni medicinali sono stati provati a dose bassa, iniziale, tipo questo ultimo, di fatto ha provato medicinali appartenenti a diverse categorie, ma tutti antidepressivi però, il che torna se la diagnosi è di depressione, oppure di distimia, oppure di disturbo d'ansia di qualsiasi tipo. Il valdoxan si utilizza nella depressione, non in altro.

Ripartirei proprio dal farmi comunicare che tipo di malattia c'è (distimia va bene, ma questo significa solo che da 2 anni ha una depressione minore continua). Gli scatti di rabbia tuttavia farebbero pensare ad un tipo di disturbo dell'umore non propriamente depressivo.
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Utente
Utente
salve dottore,
in merito a quest'ultima sua frase,proprio stamane il nuovo terapeuta al quale mi sono rivolta,ha parlato di depressione agitata,appartenente alla famiglia dei disturbi bipolari.Lei cosa ne pensa?Probabilmente ecco perchè i farmaci non hanno funzionato o addirittura peggiorato la situazione,o peggio ancora le chiedo,questa mancata diagnosi fino ad oggi(premesso che quella di oggi fosse quella giusta),e quindi anche l'utilizzo sbagliato dei farmaci,ha potuto addirittura scatenare questo disturbo bipolare?Leggendo qua e là ho visto che il confine tra una depressione ansiosa ed una agitata è molto sottile e spesso per questo vengono fatte errate diagnosi.
Grazie ancora.
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Utente
Utente
A questo punto vorrei capirci qualcosa perchè rischio di impazzire...questo nuovo psicoterapeuta mi parla più che di distimia e depressione,di disforia,ciclotimia,e oggi alla terza seduta,dopo il termine depressione agitata ha appunto azzardato l'ipotesi di un disturbo bipolare di tipo due...insomma ci sto capendo veramente poco,inoltre so che non dovrei leggere troppo in rete,ma altri articoli di psicologia distinguono tutte queste cose con delle differenze,anche se alcuni di questi articoli parlano di forme miste di bipolarismo non facilmente identificabili.Ma mi chiedo,la maggioranza di esse anche nel caso di ipomania lieve,parlano comunque di periodi creativi,di energia,di eccesso di autostima...e sinceramente io non ne ho,anzi il mio problema è proprio l'opposto...in altri articoli ancora invece ho trovato che questi stadi da depressivo a ipomania non sono netti,e si cambia umore anche nell'arco di un giorno,e forse questo già più mi assomiglia.Inoltre il dottore mi parlava di una mania che si esprimerebbe nel mio caso con ossessioni,rabbia e aggressività.Quindi le chiedo,potrebbe essere?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"distimia e depressione,di disforia,ciclotimia"

Non è che siano tutti termini equivalenti da impilare uno sopra l'altro.

Depressione agitata = disturbo bipolare
ciclotimia = bipolarità

Non necessariamente le fasi eccitate sono euforiche e produttive, né devono corrispondere a fasi intese come periodi.
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Utente
Utente
ok,le cose mi stanno apparendo un pò piu chiare,tuttavia ancora non capisco la differenza tra ciclotimia e disturbo bipolare di tipo 2.
potrebbe chiarirmela.
grazie mille.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Forse nessuna. Ciclotimia può significare in generale bipolarismo, oppure denotare la forma caratteriale compensata, o ancora se si usa come dire "disturbo ciclotimico" indica una variante sempre del tipo bipolare II, con le fasi depressive minori e non maggiori. In ogni caso le cure sono le stesse, se si sta parlando di quest'ultimo.
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